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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Cosa succederebbe se Hitler si risvegliasse d'improvviso tra l'erba d'un parco nella Berlino del 2014? Se l'era chiesto un libro di successo, ripropone la domanda un film che sfrutta l'idea per condurre in porto una stramba commedia, in cui l'aggiunta del video permette di giocare ulteriormente con la finzione arrivando a girare autentiche “candid camera” tra la gente, che alla vista di un plausibilissimo Hitler (impersonato dall'ottimo Oliver Masucci) lo ferma per scattarci foto insieme o reagisce con (relativo) sconcerto secondo uno schema che si era sperimentato (con ben altro spirito) in BORAT. Che l'idea fosse buona lo testimoniava il successo...Leggi tutto del libro, ma la trasposizione cinematografica lascia l'amaro in bocca. Per una fastidiosa fotografia digitale che avvolge il film in una patina di amatorialità poco consona, ma soprattutto per una sceneggiatura che non sa quasi mai sfruttare appieno la portata umoristica dello spunto. Quando Hitler si trova alle prese con i tedeschi di oggi non va molto oltre la prevedibile fase di irritazione e il sommesso brontolio; nonostante si abbia il buon gusto di non ridurre il tutto a una farsa che avrebbe esaurito velocemente la spinta propulsiva, il risultato produce ugualmente una ripetitività destinata a stancare: poiché nessuno – nella finzione ma nemmeno nella realtà - immagina che “Lui” possa essere davvero il führer (d'altronde i tedeschi sono abituati dalla nascita a incontrarne ovunque, di cloni hitleriani), per le reazioni non possono essere troppo imprevedibili. L'unica risporsa comica, di conseguenza, resta il führer stesso, con la sua retorica e le sue frasi pronunciate come sentenze (ben rese dal nostro doppiaggio), le sue conclusioni che portano a cercare frequenti paralleli tra la realtà di oggi e quella di allora, la sua inattesa realpolitik e la presa d'atto di poter ancora sedurre le masse grazie all'immutato carisma. E' proprio su quest'ultima conclusione che apre la seconda fase del film, nella quale dai semplici incontri con la gente e i discorsi con coloro che gli stanno vicino (in particolar modo il giornalista licenziato dalla tv privata e che lo accompagna dall'inizio) si passa allo sfruttamento televisivo del personaggio, che si trasforma in una sorta di Celentano (nella sua versione messianica) di Germania semplicemente rimanendo se stesso. D'altra parte lui si presenta sempre come Adolf Hitler, sono gli altri a non credere alla sua versione dei fatti. Pur tuttavia, causa appunto un soggetto e una sceneggiatura che si limitano a utilizzare l'idea nel modo più banale (finale “con messaggio” compreso) per una durata che sfiora senza un motivo le due ore, la godibilità del tutto è limitata. Si ride meno del previsto e si aspetta sempre un momento in cui la situazione generi l'alchimia giusta per indovinare almeno una scena memorabile: niente da fare, si viaggia senza sbalzi né entusiasmo con qualche gag simpatica di tanto in tanto. E di sicuro il cast (Masucci escluso) non aiuta...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/04/16 DAL BENEMERITO XAMINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/01/18
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Xamini 15/04/16 21:24 - 1244 commenti

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L'idea alla base del romanzo di Timur Vermes è semplice: Hitler si risveglia ai giorni nostri, che succede? La riduzione cinematografica ripercorre abbastanza pedissequamente un romanzo tutto sommato più semplice e di clamore che non pregno. Anche su grande schermo il filone narrativo attraversa una serie di situazioni ai limiti dell'assurdo a cui fotografia e uso frequente di camera a mano provano a dare connotazione realistica. Il gioco fa sorridere ma non ha lo spessore sufficiente per inquietare o far riflettere.

Daniela 16/04/16 08:29 - 12606 commenti

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Da un best seller letterario che, dopo un inizio brillante, si avvitava su se stesso, un film che, pur percorrendone le tracce, acquista interesse strada facendo, quando la presenza del redivivo Hitler fa da cartina di tornasole per il persistere dell'humus culturale che ne ha consentito l'ascesa, con effetti da candid camera di straniante assurdità, certo di maggiore impatto sul pubblico tedesco per la presenza di politici ed altri personaggi noti al pubblico nel ruolo di se stessi. Condito dalla sin troppo facile satira di tv e web, un film non del tutto riusciuto ma curioso, stimolante.
MEMORABILE: Tutto può essere consentito, ma non l'uccisione di un cucciolo...

Belfagor 2/06/16 09:25 - 2689 commenti

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Il concetto è riassunto dal titolo: Hitler si risveglia nella Germania del 2014 e scopre quanto (o quanto poco) il mondo sia cambiato. Al di là delle inevitabili gag, il film trova una propria dimensione nella satira mediatica, mostrando come anche l'icona del "male assoluto" possa far crescere gli ascolti. Anche per quanto riguarda la politica vi sono degli interessanti spunti di riflessione. Peccato però che il finale non azzardi e faccia marcia indietro, spostando la colpa dalla società nel suo complesso ai singoli individui.
MEMORABILE: La commozione davanti a Wikipedia; "Quando lei calpesta la ex-Cecoslovacchia, è merito del Führer!"; La sfuriata come ne La caduta.

Capannelle 15/05/16 23:53 - 4394 commenti

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Se in Good Bye Lenin! una fervente comunista si risvegliava caduto il muro, qui è addirittura il Fuhrer a ritrovarsi nel 2014. Inevitabilmente i toni sono semiseri, anche se la prova di Masucci (un bravo pure al doppiatore) ti coinvolge e alcune reazioni dei suoi concittadini possono far riflettere. Peccato che tirarla in lungo per due ore sia eccessivo e che lo stile di ripresa sia così televisivo, a volte scadente nella macchietta da non valorizzare una storia che meritava.
MEMORABILE: Il libro in vendita a euro 19,33.

Jena 6/05/17 14:13 - 1547 commenti

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Pur restando nelle linee del libro da cui è tratto, il film prende una via tutta sua, comunque piuttosto efficace. Si concentra ad esempio su presunte vere candid camera, che se reali sarebbero veramente inquietanti. Certe digressioni sulla vita sentimentale di alcuni comprimari lasciano il tempo che trovano. Abbastanza divertente, quà e là si ride e si sorride, anche se i riferimenti alla politica tedesca non sono sempre afferrabili. Benissimo Masucci che crea un Hitler caricaturale ma non troppo machiettistico.
MEMORABILE: Hitler "giustizia" un cagnolino; Hitler attraversa Berlino su auto decappottata come ai "bei tempi".

Taxius 7/05/17 16:25 - 1656 commenti

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Hitler si risveglia ai giorni nostri in un mondo che non è più suo venendo scambiato per un semplice imitatore un po' svitato. La trama è molto interessante e anche critica (il film lancia infatti un forte messaggio politico e sociale). Come detto è molto interessante e parte alla grande, ma forse l'eccessiva durata fa sì che lentamente il tutto cominci a stancare, soprattutto verso i tre quarti di film. Non eccelso ma sicuramente originale. Da vedere.

Il ferrini 22/05/17 00:35 - 2337 commenti

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Ottima satira che colpisce e graffia ben oltre i confini tedeschi. La prima parte del film, più ridanciana, ruota intorno all'arrivo d'uno spaesato führer nel XXI secolo, la seconda invece al suo perfetto inserimento nello show business. La scena della sua prima diretta, in cui usa l'arma del silenzio contro l'incessante ciarlare televisivo, è memorabile. Le interviste per strada, invece, non sono affatto comiche e neanche vogliono esserlo. Le regia è a metà strada fra il cinema e il mockumentary (vedi Borat), Masucci bravissimo. Da vedere.

Gordon 2/01/18 21:02 - 260 commenti

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Un buon film satirico che si discosta dal libro a cui si ispira attraverso una serie di candid camera, che fanno spesso riflettere. Masucci delinea bene il suo Hitler, umanizzandolo ma mantenendolo credibile e il risultato è che, soprattutto nella prima parte, si ride abbastanza. Le vicende e i personaggi secondari purtroppo rovinano il film nel suo complesso, che perde sempre più mordente fino a un finale debole e tentennante. Offre comunque degli spunti di riflessione.
MEMORABILE: Hitler in lavanderia; Hitler che si libera "a modo suo" di un cane; Il discorso alla televisione.

Black hole 11/01/18 13:17 - 143 commenti

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Commedia satirica dal retrogusto decisamente amaro caratterizzata dalla notevole interpretazione di Oliver Masucci, in assoluto una delle migliori mai viste nonostante il contesto, davvero ben studiata. Inquietante il fatto che sia un mix tra fiction e reality, con riprese improvvisate per strada condite da reazioni genuine dei passanti, a volte preoccupanti. Decisamente forte per essere un film tedesco, dove certi esercizi con un passato così nefasto non sono così semplici. Interessante e scorrevole, fa riflettere seriamente.

Il Dandi 17/01/18 18:07 - 1917 commenti

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Il finale sembra volerci ricordare che la farsa può tramutarsi in tragedia; il resto, quasi un assemblaggio di candid camera (alcune reali) e di backstage tv, alterna picchi esilaranti a evitabili parentesi di attesa. Provocazione chiara, anche se meno forte di quanto si voglia: l'Hitler redivivo vede di buon occhio i Verdi e inveisce sui malcostumi contemporanei con una serie di banalità che mettono d'accordo tutti (dal regista ai giovani youtuber); ma è solo il celentanesco minuto di silenzio che lo precede a far sembrare il discorso potente.
MEMORABILE: L'uccisione del cane; Il fomento dei tifosi; Il "potere del silenzio".

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B. Legnani 8/02/18 20:42 - 5519 commenti

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Difficile capire del tutto se la mia preferenza per il rifacimento con Popolizio sia dovuta all'italianità dell'ambientazione e dei personaggi (con mio maggiore coinvolgimento dei fatti narrati), ma mi pare che la vicenda narrata da Miniero meglio si incanali nel tono da commedia. Anche qui l'interprete principale è bravo (e il contorno è modesto), ma mi sembra che da un punto di vista cinematografico il film funzioni di meno come regìa e come alternanza fra toni di commedia e di dramma. Prodotto onesto, questo, ma non molto di più.
MEMORABILE: Hitler pittore da strada per raggranellare i soldi per il carburante.

Galbo 8/02/18 17:10 - 12372 commenti

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Sospeso tra opera di finzione e documentario satirico, un immaginario ritorno del Fuhrer nella Berlino odierna. Il film fa riflettere sulle conseguenze della diffusione odierna di teorie nazionalsocialiste che qui vengono proposte in modo per la verità molto soft. Il film funziona bene nella prima parte, grazie anche ad un credibile protagonista, ma diventa debole nella seconda, dove sono evidenti le incertezze della sceneggiatura, che sembra non possa osare più di tanto, anche comprensibilmente. e che assume un tono fastidiosamente didascalico.

Pigro 17/01/19 10:00 - 9623 commenti

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Quello che questo apologo perde in compattezza narrativa e in ricchezza di opportunità dato lo spunto intrigante (Hitler che ritorna in vita al giorno d’oggi), lo guadagna in incalzante interrogazione sul presente, e non solo perché fa interagire il Führer con i media televisivi. Le idee naziste entrano in pericolosissima rotta di collisione (e sovrapposizione!) con molto pensiero popolare attuale, come dimostrano non solo i dialoghi attentamente scritti, ma anche le scene improvvisate tra la gente tipo candid camera. Inquietante.

Teopanda 31/01/21 00:08 - 102 commenti

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Film che narra di un’eventuale vita di Hitler nei nostri giorni. Film con ottimi spunti ma che non sono sempre sfruttati visto l’alone di amatorialitá che sembra ricoprirlo. Ottima la prova di Masucci (e del doppiatore italiano) che riescono a coinvolgere bene il pubblico. Forse il problema del film è la sua durata di 2 ore, esagerata per un film "comico", che si trova zeppo di scene e dettagli inutili, nel suo insieme. Diverte soprattutto all’inizio, mentre verso la fine il ritmo incalzante si smorza un po’. Male il finale, che non viene spiegato a dovere.
MEMORABILE: Hitler e il povero cucciolo; “Ciao negri!”.

Leodol2002 31/01/21 00:20 - 39 commenti

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Adolf Hitler torna ai giorni nostri ma sono solo in pochi ad accorgersi della vera identità del personaggio, mentre per i più appare come un imitatore del Führer. L'idea di base è buona ms poteva essere, almeno in alcuni passaggi, meglio sviluppata; è interessante comunque mostrare come la personalità di Hitler prenda piede tra i tedeschi, nonostante il passato dello stesso macchiato di gravi crimini. La presenza di alcuni comparse poteva essere francamente evitata: causa l'allungamento della pellicola fino a sfiorare le due ore. Peccato per il finale, un po' deludente.
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  • Curiosità Daniela • 16/04/16 09:22
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Il film è tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore tedesco Timur Vermes, pubblicato nel 2012, che ha riscosso grande successo in Germania ed è stato tradotto in molte lingue, nostra compresa.

    Narrato in prima persona dallo stesso protagonista, racconta il risveglio di Adolf Hitler nella Berlino odierna. Hitler è rimasto identico a come era al momento del suicidio nel Führerbunker, ma il mondo attorno a lui è ovviamente molto cambiato...