The danish girl - Film (2015)

The danish girl
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lui (Redmayne) è paesaggista, lei (Vikander) ritrattista. Sono una bella coppia di Copenhagen apparentemente senza problemi, almeno finché lei non gli fa indossare abiti feminili per sostituire una modella assente. Le pulsioni sopite si riaccendono e Einar prova un forte piacere, che ritrova ogniqualvolta si rimette nei panni di Lili, il suo alter ego femminile. Cominciata per scherzo, la cosa precipita e il rapporto tra i due inevitabilmente s'incrina. Resta l'affetto, ma l'interesse unico di Einar sembra ormai quello di diventare una donna a tutti gli effetti. E' su questo desiderio che Hooper centra l'intero film. Benché riesca a far vincere alla Vikander un meritato Oscar come attrice non protagonista,...Leggi tutto DANISH GIRL porta l'attenzione sul volto e i tormenti di Redmayne, indubbiamente bravo (lui l'Oscar lo perse causa DiCaprio) ma a volte un po' troppo lagnoso; migliore quando deve rendere una fugace allegria velata da uno sguardo costantemente turbato, meno quando la lacrima scorre, per quanto timidamente. E spesso la narrazione tende ad incantarsi, a crogiolarsi in aperture pasaggistiche di grande effetto o in riprese anche molto ricercate (si noti come più volte si ritrovi l'inquadratura di una lunga linea prospettica centrale affiancata ai lati da porticati o edifici tutti uguali) perdendo di vista il focus della vicenda o limitandosi a portarlo avanti senza l'incisività che meriterebbe. E' un lungo percorso che salta forse troppo velocemente dal momento in cui Einar si accorge di sentirsi femmina a quello in cui lo accetta e lo fa accettare come un dato di fatto per poi ristagnare nella fase successiva, comunque valorizzata da momenti molto riusciti come l'incontro con l'amico d'infanzia (Schoenaerts) con cui Einar aveva scambiato da bambino il pimo bacio ancora inconsapevole. Hollywoodiano fino al midollo, studiato in ogni sua parte per colpire come deve (specie quando ci si avvia al finale), difetta forse proprio per questo in personalità; sembra adagiarsi senza grande estro nel seguire una sceneggiatura calibrata quanto calcolata in ogni scena, ideale per suggerire a Redmayne un'interpretazione che non riserva grandi sorprese ma lascia trasparire tutta la volubilità e la fragilità del protagonista rendendolo a suo modo indimenticabile. Una torrida storia d'amore che lentamente si trasforma in un rapporto d'affetto, più freddo ma mai distaccato, un sentimento che sempre lega lui e lei (poi lei e lei) senza mai interrompersi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/16 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/10/16
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Ira72 10/02/17 12:08 - 1313 commenti

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Onore al merito per aver trattato un tema così delicato e drammatico senza cadere in facili piagnistei, né in giudizi di sorta. Al contrario Hooper concentra la propria sensibilità su una sceneggiatura asciutta ma non sterile in cui si muove l'impeccabile Eddie Redmayne, ben spalleggiato dalla consorte che dà una sferzata ad alcune scene più lente. Ben ricreati costumi dell'epoca e ambientazioni. Ma se il film fosse stato meno platonico e candido, certamente, avrebbe lasciato maggior segno.

Ryo 9/03/16 20:47 - 2169 commenti

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Avevo già ammirato Eddie Redmayne nella Teoria del tutto e dopo averlo visto in The Danish Girl posso dire di considerarlo uno dei migliori talenti in circolazione. Al di là della storia, commovente e frustrante per certi versi, del primo transessuale della storia, l'interpretazione di Eddie è davvero esemplare, racchiudendo una sensibilità fuori dal comune, ricca di dettagli e microespressioni sempre perfette e, insieme ad Alicia Vikander, il film decolla. Suggestive anche le stupende inquadrature e il colore usato che richiama grandi opere.
MEMORABILE: Il primo bacio e il sangue dal naso; Gerda lascia volare via la sciarpa.

Capannelle 25/02/16 13:37 - 4411 commenti

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Molto ben fatto, con due attori e una regia fantastiche nella prima ora di proiezione. Confezione visiva e ambienti di alto livello, poche concessioni alla morbosità e la sensazione di vivere sentimenti genuini. Il venire al dunque e il drammatizzarsi della storia smorzano in parte il tono brillante, la freschezza delle situazioni, ma ciò non gli impedisce di emozionare lo spettatore e segnalarsi come una delle narrazioni più interessanti dell'anno.

Rambo90 22/02/16 22:29 - 7696 commenti

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Ottima fotografia e splendida ricostruzione d'epoca, con attenzione particolare ai costumi, per un drammone nel classico stile che piace agli Oscar. Per fortuna i toni, seppur molto tristi, non scadono mai nel patetico anche grazie alla straordinaria interpretazione di Redmayne, che senza caricare e con grande naturalezza dona linfa a tutto il film. Brava anche la Vikander, buono il lavoro su trucco e acconciature. Notevole.

Saintgifts 22/02/16 09:56 - 4098 commenti

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Molto curato e con un'ottima fotografia, rappresenta un'epoca di quasi cent'anni fa tra Danimarca e Francia. La sceneggiatura punta molto sul rapporto tra Gerda e Einar, marito e moglie, pittori entrambi; un rapporto d'amore che non muta anche quando quello che, iniziato come un gioco, diventa una vera e propria tragedia. Redmayne, adatto al ruolo, riesce a trasmettere tutta la sofferenza del suo stato assieme a tutta la determinazione di riuscire nel suo intento. Propedeutico per tutti coloro che danno giudizi superficiali in materia.

Cotola 26/02/16 23:56 - 9043 commenti

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La storia ed il suo protagonista sarebbero anche interessanti: peccato che lo svolgimento non sia all'altezza delle aspettative e delle ambizioni. Non certo per la confezione che è sicuramente professionalissima e molto tirata a lucido, quando piuttosto per una sceneggiatura banalotta ed oltremodo didascalica: ci sono tutte, ma proprio tutte le scene che ci aspetterebbero da una pellicola del genere. Almeno ha il merito di non essere morboso e di mantenersi sobrio per tutta la sua durata. Bravi Redmayne e la Vikander.

Daniela 27/02/16 23:15 - 12660 commenti

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Per interpretare il primo transgender della storia, inizialmente era stata candidata un'attrice, poi la scelta è caduta su Redmayne: attore bravo ma qui paradossalmente troppo femminile, vibratile ed umbratile, tanto che risulta più interessante la figura della moglie, che ha nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo: quanta rivalità professionale c'è nel suo assecondare le inclinazioni di lui facendolo diventare la modella preferita? Film ben fatto ed assai curato nelle ambientazioni e negli accostamenti cromatici, ma sul filo della maniera e poco convincente negli sviluppi melodrammatici.
MEMORABILE: La prima volta che il pittore posa per Gerda, sostituendo una ballerina in ritardo

Homesick 6/03/16 09:17 - 5737 commenti

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Si confronta con problematiche oggi all'ordine del giorno come transessualità latente e un amore vero che trascende i generi, ma lo spirito patetico aleggia sui toni romanzeschi e leziosi della vicenda, volando sempre più basso sino a posarsi nel finale, avvolgendola del tutto. Curati i costumi e persuasive le prove di Eddie Redmayne - prima efebico marito, poi donna mascolina - e di Alicia Vikander, fine cesellatrice di attimi carichi di turbamento e apprensione.
MEMORABILE: L'operazione.

Galbo 2/08/16 05:54 - 12392 commenti

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Soggetto intrigante quello su un transgender ante litteram; il regista Tom Hooper lo affronta con un approccio piuttosto neutro, che non prevede giudizi, ma cerca piuttosto di ricostruire la complessità del personaggio. Il risultato è una pellicola tecnicamente impeccabile, con scene, costumi e ambientazione curati e che si avvale di prove attoriali degne di nota, ma nello stesso tempo si tratta di un opera poco personale che evita i facili scandalismi ma non sfrutta a fondo il potenziale della storia.

Lucius 28/08/16 09:36 - 3015 commenti

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La presa di coscienza del protagonista transgender, imbrigliato in un corpo che non gli appartiene e pronto anche ad affrontare un duplice intervento mai realizzato prima pur di sentirsi pienamente se stesso, è affidata alla maestria di un interprete straordinario in un'opera in grado di emozionare a ogni fotogramma grazie a una regia sensibile e attentissima. Una storia d'amore che travalica la sessualità tra mimesi e mutazione, tormento e liberazione. Il tema centrale rifugge l'aspetto sessuale prediligendo quello interiore. Toccante e unico, nel suo genere.

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Taxius 6/09/16 15:34 - 1656 commenti

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Il film, tratto da una storia vera, racconta la vita della prima transessuale nella storia. Viene raccontato principalmente il rapporto che c'è tra il protagonista e la moglie e ovviamente la sua trasformazione caratteriale; vengono invece lasciati in secondo piano i pregiudizi dell'epoca. Esteticamente il film è molto bello soprattutto per quanto concerne i costumi. Redmayne è favoloso e soprattutto convincente nella parte; stesso vale per la Vikander.

Lou 6/09/16 18:24 - 1121 commenti

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Un film molto curato, con raffinate riproduzioni delle ambientazioni artistiche danesi e parigine del primo Novecento, ben interpretato dalla coppia Redmayne/Vikander. A dispetto del tema scandaloso e rivoluzionario per l'epoca, l'andamento è però molto classico e lento e concentrato sull'evoluzione del rapporto sentimentale all'interno della coppia, dove la moglie risulta figura ancor più rivoluzionaria, in grado di accettare il cambiamento della natura sessuale del marito preservando intatto il forte legame affettivo.

Pigro 19/09/16 10:09 - 9665 commenti

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Non è solo la storia della prima trans operata, ma è soprattutto l’immersione nella psicologia di una persona che inizia ad avvertire la propria diversità e pian piano vi si lascia andare con trepidazione e sofferenza al tempo stesso: un’opera esistenziale prima che a sfondo sociale. Film esteticamente raffinatissimo (eccellenti ricostruzioni e sensibilità pittorica), interpretato magistralmente (specie dal protagonista Redmayne, capace di sottigliezze da ovazione), capace di emozionare senza tèma di toccare tasti mélo.
MEMORABILE: “Ho voluto bene a poche persone nella mia vita, e tu sei due di loro”.

Rebis 21/11/16 16:13 - 2337 commenti

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Stupisce il tatto con cui Hooper inquadra un'identità che attinge alla permeabilità di genere, restituendo l'affiorare graduale e irresistibile del femmineo in un corpo maschile. Certo, mancano temi importanti della transessualità - il travaglio fisico di un'apocalisse ormonale - e l'evoluzione sentimentale risponde ad una logica sessista (perché l'amore tra Lili e Gerda si estingue?): ma l'accademismo accoglie l'urgenza insopprimibile e vitale che sfida le convenzioni sociali, la conflittualità intestina; la cura dell'altro come tutela della sua individualità - straordinaria Alicia Vikander.

Thedude94 21/12/16 19:15 - 1095 commenti

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Della volte la perfezione artistica non coincide con il regalare allo spettatore l'emozione giusta: è questo il problema del film. Gli scenari sono rappresentati ottimamente, la fotografia è caratteristica e gli attori recitano degnamente; ma a mancare è una buona storia da raccontare, nonostante le premesse siano grandiose e non manchevoli di emotività da provocare. Dare troppo risalto all'esteriorità è sintomo di disattenzione ai dettagli interiori dei personaggi: la Vikander sovrasta il protagonista e lo mette da parte, in alcune fasi!

Nando 28/02/17 15:45 - 3814 commenti

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Una vicenda reale che narra le vicissitudini del (probabilmente) primo transessuale della storia europea, un valente paesaggista danese. Una confezione importante con ricostruzioni e scenografie degne di plauso ma soprattutto due interpretazioni sofferte e vissute che consacrano i due mirabili protagonisti nell'Olimpo cinematografico.

Xamini 14/02/18 18:37 - 1252 commenti

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Vicenda dagli esiti prevedibili che racconta di un amore al di là dei generi, per questo ancora più intimo, solido, duraturo. Le circostanze ricamate dalla sceneggiatura sono tuttavia secondarie: in primo piano troviamo l'interpretazione dei due protagonisti, toccanti, intensi, una maniera recitativa che trapassa lo schermo e raggiunge agevolmente lo spettatore. Niente affatto secondaria la regia di Tom Hooper, che sottolinea, riquadra quasi con l'ossessione di un dipinto (non a caso una coppia di pittori), si sofferma, quasi pudicamente. Più grezzo (in senso hollywoodiano) il finale.

Bubobubo 16/01/19 13:23 - 1847 commenti

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Molto bello e delicato nel ritratto psicologico, specialmente sul finale, anche grazie alla sensibilità dello straordinario Redmayne e alla sua affinità con la composta Vikander. Adeguata, nel merito, la regia sobria di Hooper, qui tendente alla composizione di quadri quasi pittorici da cui traspaiono con efficacia gli umori dello spaziotempo in cui si muove la vicenda. Funziona molto meno come strumento di indagine sociale: un difetto non secondario, data la portata di per sé dirompente e divisiva del tema. Media ponderata.

Domino86 17/04/19 10:34 - 607 commenti

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La storia di un transgender in un'epoca in cui la cosa era vista come una malattia e questo si evince da diversi passaggi. Il regista sceglie di raccontare la vicenda in maniera neutra senza prendere una posizione sulla questione e l'opera risulta comunque molto buona, seppur manchi di quel sentirsi dalla parte di chi combatte la propria lotta. Molto bella la figura di Gerda.

Fedeerra 28/04/20 22:58 - 770 commenti

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Un film nato vecchio; non certo per le tematiche attualissime quanto per tutta la baracca di contorno. Una soap opera che sembra non avere mai fine, vuole straziare lo spettatore a tutti i costi con il classici trabocchetti ricattatori, si perde in un finale da eutanasia narrativa e ha pure la pretesa di voler passare come cinema autoriale. Scialbo.

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Urraghe 6/05/20 23:59 - 78 commenti

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La pellicola narra della vera storia di Lili Elbe, primo uomo della storia ad affrontare una chirurgia per cambiare sesso ai primi del Novecento. Film difficile, trattato con cura e rispetto. Buonissima e inaspettata l’interpretazione della giovane Vikander alle prese con un personaggio non facile e dalle molte sfaccettature. Bravi gli altri attori. Curati il trucco e i costumi. La regia ha il pregio di curare gli aspetti più intimi dei personaggi. Complessivamente un ottimo film.
MEMORABILE: L'evolversi dell'angoscia della moglie del protagonista nell'evolversi della trama.

Enzus79 23/10/23 21:51 - 2894 commenti

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Tratto dal romanzo di David Ebershoff, a sua volta ispirato dalla vita del pittore transgender Einar Wegener. Storia particolare, ben raccontata in modo alquanto sofisticato. Non crea mai né imbarazzo né tantomeno scandalo. Eddie Redmayne, ancora in un ruolo particolarmente complesso, risulta convincente. Ma spicca la Vikander: davvero brava. Discreta la colonna sonora.
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  • Curiosità Zender • 29/02/16 08:42
    Capo scrivano - 47770 interventi
    Oscar 2016 a Alicia Vikander come miglior attrice non protagonista.
  • Discussione Daniela • 29/02/16 09:12
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Opera apprezzabile dal punto di vista visivo, ma discutibile sotto vari aspetti.
    In rete si trovano molte notizie su Lili Elbe e Gerda Gottlieb, utili per inquadrare meglio il film che, a mio parere, opera rispetto ai fatti un'operazione che definirei di "ammorbidimento melodrammatico", come assai morbidi sono i tratti di Redmayne (somigliante non alla vera Einar/Lili ma caso mai alla sua trasfigurazione pittorica) e fin troppo delicati i suoi gesti, con una accentuazione della "femminilità" che a tratti mi è sembrata accessiva.

    In una sequenza nella prima parte, si vede Einar e Gerda scegliere in un magazzino teatrale gli indumenti per il primo travestimento pubblico come cugina di Einar.
    Vengono scelte delle scarpe palesemente troppo piccole per i piedi di lui. Ecco, io avrei voluto vedere lo sforzo di entrare in quelle scarpe... il riconoscere che si trattava di una donna nel corpo di un uomo, non implica che calzare scarpe non della propria misura possa risultare così facile.
    Lo so che è un dettaglio, ma da quel dettaglio credo si possa capire lo spirito del film: smussare ogni aspetto che possa incrinare il ritratto di questa eroina romantica destinata ad un epilogo da signora delle camelie.

    Il film mi ha dato in ogni modo l'occasione per scoprire l'opera di Gerda Gottlieb: una piacevole sorpresa sia i quadri che le illustrazioni in stile liberty, molte delle quali a tema saffico, deliziosamente osé.
    Ultima modifica: 29/02/16 09:30 da Daniela
  • Discussione Lucius • 28/08/16 08:55
    Scrivano - 9051 interventi
    Mah, io l'ho trovata una scelta azzeccata invece in quanto le primissime scarpe sono in realtà quelle utilizzate per il ritratto, prese a caso nello studio, quindi è logico che non calzassero ai piedi di un uomo. E lì si che si nota la difficoltà nel calzarle. Servivano come del resto l'abito da danza (anche questo non indossato) solo per il ritratto. Per le altre invece utilizzate per la prima uscita pubblica è logico pensare che la cosa sia palesemente voluta: difficile trovare scarpe da donna adatte ad un piede maschile, anche se non impossibile...
    Sinceramente faccio fatica a non capire come non si possa apprezzare un'opera come questa, a non restare affascinati e ammaliati dalla sensibilità con cui viene narrata la storia. Un'interpretazione quella del protagonista di rara maestria (a un certo punto ci si dimentica che è un uomo)...
    Straordinario a dir poco.
    Ultima modifica: 28/08/16 13:33 da Lucius