L'uomo dai calzoni corti - Film (1958)

Il piccolo Edoardo Nevola, che si era fatto apprezzare nel FERROVIERE di Germi, si guadagna il ruolo da protagonista per un film in cui gira l'Italia nel ruolo di Salvatore Esposito detto “Pagnottella”, trovatello sui nove anni alla ricerca della madre. Fuggito dal brefotrofio di Caltanissetta con la speranza di raggiungere Napoli, dove ha saputo che vive sua madre (ha anche l'indirizzo esatto), incrocia per via un simpatico camionista (Rabal) che lo prende in simpatia e lo accompagna fin lì. A Napoli però – dove per breve tempo il piccolo si stabilirà a casa di un puparo (Eduardo) e di sua moglie - la mamma non c'è più; pare si sia...Leggi tutto trasferita a Milano e da lì a Venezia, dove la vicenda si concluderà. Facendo leva sulla grande espressività e la straordinaria tenerezza che il bravo Nevola sa suscitare, Glauco Pellegrini dà al film un'impronta commovente allo stesso tempo lontana dal facile buonismo. Pagnottella non ha un carattere così facile ed è comprensibile; a volte non sa come comportarsi, persino di fronte alla possibilità di rivedere sua madre ha dei ripensamenti, ed è questo che lo rende umano e profondamente credibile. A circondarlo dell'amore necessario e a fargli da “spalle di lusso” il protagonista trova un Eduardo a dire il vero un po' spento nella parentesi napoletana, un Memmo Carotenuto umano e vivace come sempre nel non trascurabile passaggio romano verso Milano, un Francisco Rabal che incontrerà in più occasioni e infine, a Venezia, Alida Valli, pronta a svolgere il ruolo più importante in un finale coerente e naturalmente strappalacrime; un po' come lo è tutto il film, per la genuina innocenza che Nevola è così bravo a trasmettere. Ottimo il lavoro sulle tante location in ognuna delle città toccate, buona la direzione del cast fin dalla prima parte a Caltanissetta, dove Pagnottella (che al brefotrofio fa il falegname inchiodando bare, cosa che gli servirà per nascondersi in una di esse e fuggire) sogna di fuggire in barca a Napoli assieme a una coppia di innamorati che aveva aiutato a riconciliarsi. Toccante l'esperienza a Milano dove vivono il camionista e sua moglie, coppia sterile che dopo non facile discussione avrebbe deciso di adottarlo. E' in questi frangenti che si capisce come la bella sceneggiatura sappia svicolare dall'ovvio pur tenendo ben d'occhio la direzione in cui puntare. Sensazione destinata a confermarsi nel finale in laguna, dove una Venezia ripresa con grande gusto e lontana dalle sue location classiche si rivela meta malinconica ideale per chiudere. Un piccolo grande film, la cui forza risiede soprattutto nell'interpretazione di Nevola, bravo e aiutato da una spontaneità non comune, in grado di di far trasparire con discrezione la maturità del personaggio (non a caso definito “uomo”, nel titolo).

Chiudi