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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sonia (Rappoport) fa le pulizie in un albergo e a una serata d'incontri organizzati conosce Guido (Timi), frequentatore abituale del posto che s'innamora di lei. Un pomeriggio escono insieme e lui le fa visitare il parco della villa dove lavora come guardiano. Disgraziatamente, proprio in quel momento (e approfittando del fatto che gli allarmi sono stati disinseriti), un gruppo di rapinatori in passamontagna assalta la villa e, dopo aver legato i due, sottrae due milioni e più tra quadri, mobili di pregio e altro. Quando uno dei criminali si avvicina alla donna per violentarla Guido reagisce e si becca una pallottola. La scena va a nero d'improvviso e il film riprende facendoci capire che lui è morto...Leggi tutto e Sonia s'è presa il colpo di striscio in testa. Viva ma traumatizzata. Come sono andate davvero le cose? L'esordio del regista Giuseppe Capotondi è all'insegna di un giallo molto ben studiato, solo apparentemente disonesto e invece interessante nella sua costruzione, in cui la realtà sembra fondersi a tratti con il sogno per motivi che si scopriranno poi. Ed è anzi in questo che risiede il fascino del film, al quale la Rappoport rende un ottimo servizio regalando alla sua Sonia un'aria spesso assente, che bene ne maschera i pensieri lasciando campo libero al'interpretazione di chi guarda. Qualcosa non torna, è evidente, e la regia segue la recitazione della Rappoport mostrandosi a sua volta sospesa; e se la cosa segue una logica ben precisa, l'effetto straniante produce però nel contempo frequenti momenti interlocutori che si riflettono in una lentezza narrativa non sempre apprezzabile. A prima vista la confezione è di qualità, con una buona fotografia e una valida direzione del cast, eppure si avverte la mancanza di quell'incisività che molto avrebbe giovato a una miglior fruizione del film; che ha dalla sua una forte originalità, una scrittura intelligente ma anche una certa povertà nella messinscena. Timi è una discreta spalla (con una dizione talvolta poco comprensibile), Michele Di Mauro dà bella personalità al suo commissario, i Cure con "In Between Days" forniscono il brano musicale che torna più volte mentre la doppia ora del titolo (quando ore e minuti coincidono: 23 e 23, 5 e 05...) sembra più uno stratagemma per agganciare il film a un titolo memorizzabile e fors'anche per identificarlo giustamente col tema del "doppio".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/09/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/09/17
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Gugly 7/03/10 00:04 - 1185 commenti

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Le premesse sono buone: Timi è intenso come sempre, la Rappoport è abbonata con successo ai ruoli ambigui, la fotografia introduce lo spettatore al senso di mistero. Allora cosa non funziona? Innanzitutto la lentezza, quasi insostenibile, quindi il rimando a thriller, sprazzi mistery ed horror sin troppo conosciuti. Il regista sembra indeciso tra la prova d'autore e il balzo sulla sedia e il risultato produce perplessità mitigata solo dal lavoro attoriale. Nuovo cinema italiano? Mmh...
MEMORABILE: Lo sgurado intenso, dolente e consapevole di Guido (Filippo Timi).

Brainiac 11/09/09 11:26 - 1083 commenti

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Che peccato. Proprio quando avevo pensato di aver trovato un regista horror italiano coi controfiocchi (le scene mistery sono tutte interessantissime), il pur valido Capotondi mi tira fuori un twist centrale alla Sesto senso e vira verso i lidi del thriller-drammatico. Intendiamoci, stiamo parlando di un buon film, che si lascia seguire fino alla fine con interesse, ma c'è troppa carne al fuoco (la ghost story, il thriller, un accenno gangster). Punto debole la colonna sonora, identica ai film italiani dell'ultimo lustro, indolente e statica.

Ghostship 18/10/09 14:47 - 394 commenti

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Riuscito solo a metà. La grande cura con la quale storia e personaggi vengono presentati nella prima parte corrisponde ad una seconda parte troppo scontata e prevedibile per destare veramente interesse. Il regista non riesce ad avere il coraggio di inserire un colpo di coda onirico, ma smarrisce anche il gusto visionario che aveva copntraddistinto l'inizio della pellicola. Esordio da non sottovalutare per quanto riguarda le potenzialità, ma la strada è lunga.

Stefania 20/10/09 22:13 - 1599 commenti

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Sono perplessa: questo film è stato ben accolto dalla critica, ma il pubblico sembra tiepido... forse c'è un perché. La regia di Capotondi è buona, sa rendere bene l'ambiguità di certe atmosfere, ma forse i limiti sono della sceneggiatura: l'affastellamento di ingannevoli indizi, false piste e mezze verità finisce per spezzare la tensione e per rendere insoddisfacente il finale. Insomma il film è polanskiano, sì, ma come può esserlo anche una cosa come "L'uomo senza sonno". Incoraggiante come esordio, comunque.
MEMORABILE: Il suicidio della collega di Sonia. Anche se non ho capito il senso dell'evento nell'ambito della trama.

Supercruel 28/11/09 12:45 - 498 commenti

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Deludente tentativo di dire qualcosa di diverso nel desolante panorama cinematografico italiano. Le premesse sono buone, soprattutto la storia da raccontare è interessante. Peccato che il meccanismo sia inceppato da interpretazioni piuttosto scarse e poco credibili, un twist banalotto e una costruzione della tensione abbastanza carente e altalenante. Capotondi gira discretamente ed è un nome da tenere d'occhio, ma questo esordio non è centrato in pieno. Si può e si deve fare meglio.

Cotola 24/01/10 13:50 - 9009 commenti

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Esordio cinematografico non malvagio ma purtroppo ben lontano dalla sufficienza poichè alla fine non mantiene quello che promette. A mancare è soprattutto un pò di mordente e tensione (cosa poco positiva per un thriller): la storia è, infatti, abbastanza prevedibile e non convince appieno il colpo di scena centrale che vorrebbe sparigliare le carte ma in realtà non lo fa più di tanto. Alla fine il film scivola in un epilogo abbastanza piatto ed anonimo. Il regista merita però un'altra occasione.

G.Godardi 2/02/10 01:36 - 950 commenti

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Vabbè che nulla si crea e nulla si distrugge... ma che fatica essere originali! Un film del genere in America sarebbe stato stroncato subito per via delle palesi scopiazzature presenti, invece qui in Italia la sceneggiatura ha vinto pure un premio! Al di là di questo però c'è da dire che il film funziona, specie per quanto riguarda l'atmosfera e il bel ritmo blando. Capotondi è da tenere d'occhio, ed è soprattutto per la sua confezione se alla fine ti viene voglia di salvare il film. Cast funzionale con nomi ancora poco noti. Godibile.

Undying 27/02/10 00:14 - 3807 commenti

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Le 23 e 23, come le 5 e 5: ora doppia, ossia - in metàfora - un momento che si ripete. Un momento che il custode di una villa, Guido (Filippo Timi) è destinato a vivere due volte. Nei sogni premonitori di una comatosa (una convincente e affasciante Kseniya Rappoport) e, vittima di un cinismo femminile, pure nella realtà. Bellissimo giallo con sconfinamento nel paranormale, ottimamente sceneggiato, diretto e interpretato. Lontano da effetti speciali Capotondi, supportato da un cast ottimamente in parte, realizza una pellicola affascinante, lambita da una forte malinconia che esplode nel finale.

Galbo 3/03/10 05:46 - 12380 commenti

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Discreto esordio per il regista Capotondi che tenta la strada piuttosto insolita per il cinema italiano del thriller psicologico. In una Torino volutamente poco da cartolina si svolge una storia inquietante sempre sospesa tra realtà ed apparenza ed interpretata da due attori molto bravi ed intensi. Il limite del film è una seconda parte troppo convenzionale che tende a svelare troppo, limitando il fascino di un film comunque interessante.

Orson 9/03/10 00:47 - 120 commenti

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Prodotto studiato a tavolino, freddo come la sua regia su commissione, è in realta un drammone tipicamente italiano che di thriller ha ben poco (forse una o due scene in tutto). Intreccio che cerca goffamente di stupire con la ricerca del colpo di scena, in maniera cerebrale, meccanica e gratuita. Siamo di fronte in realtà al solito drammone borghese italiano con le sue tipiche icone attoriali (Filippo Timi e la Rappoport), il tutto farcito con prevedibile fotografia slavata da cinema d'autore e macchina a mano che va oggi tanto di moda.
MEMORABILE: La scena della Rappoport sepolta viva copiata spudoratamente da Kill Bill vol. 2 e del tutto gratuita (come mezzo film) ai fini della storia.

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Capannelle 19/04/10 16:06 - 4398 commenti

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Che bello un sano film italiano senza idioti in vacanza, ipocondriaci, giovani ribelli, camorristi naif o immigrati respinti. Si può discutere su qualche passaggio forzato, ma il contesto disegnato da Capotondi e la conduzione del (ormai stallone) Timi e della Rappaport sono pregevoli. Aggiungete un uso magistrale del sonoro, una buona fotografia, qualche momento elettrizzante come non si vedeva da tempo e potrete godervi un thriller psicologico made in Italy fatto come si deve.

Vstringer 28/08/10 01:56 - 349 commenti

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Nella prima parte Capotondi, già regista videoclipparo per Ligabue e Skin, lambisce il capolavoro: avesse gestito meglio il passaggio dall'onirico al reale forse ci sarebbe arrivato. Così com'è rimane un thriller psicologico anomalo (l'intento non è creare la tensione tipica del buon giallo) che vira in quieto e malinconico dramma intimo, girato bene, con due protagonisti convincenti, una colonna sonora adeguata, una sceneggiatura che si sforza di elevarsi dalla palude minimalista italiana ispirandosi a modelli d'Oltreoceano.

Daniela 25/09/10 11:06 - 12622 commenti

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Intriga, illude ma anche delude questo thriller che ha il pregio indubbio di distinguersi dalla maggioranza degli esordi nostrani, viziati dall'eccessiva tendenza a rimirarsi l'ombelico. Capotondi tenta di costruire una storia, con sprazzi hitchcokiani, e, coadiuvato da due attori sensibili e convincenti, per la prima parte riesce ad interessare le spettatore. Poi però, mangiata la foglia, vien da perdersi nei meandri del già visto e già sentito, per approdare ad un finale fiacco, illuminato solo dallo sguardo malinconico di Timi

Hackett 17/10/10 17:49 - 1865 commenti

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Bel film italiano che si distacca dai soliti prodotti cinematografici di casa nostra. Il regista gestisce sapientemente la tensione e, con una strizzata d'occhio al miglior Polanski, riesce a far spostare l'attenzione dello spettatore da un estremo all'altro della vicenda narrata. Resta forse un po' di vuoto nel finale, ma forse l'intenzione era proprio di far provare al pubblico le emozioni dei protagonisti.

Deepred89 25/11/10 00:04 - 3704 commenti

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Notevole pellicola che riesce a coniugare, per una volta, una confezione di alto livello con una sceneggiatura coinvolgente e non scontata, piuttosto profonda nell'analisi dei personaggi e appassionante nella sua insolita struttura. Interessantissima la lunga parentesi "di genere" intorno alla quale ruota tutto il film e buona la capacità di far tornare i conti una volta giunti al dunque. Bravissima la Rappoport, mentre sulle capacità interpretative di Timi rimane qualche perplessità. Un'inaspettata e graditissima sorpresa.

Ishiwara 29/05/11 22:40 - 214 commenti

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Divisibile in tre parti. Tra la prima, abbastanza tradizionale, fino al furto in villa ed una terza che è forse troppo lunga e prevedibile si inserisce una parte centrale interessante anche se non troppo originale. I due protagonisti sono bravi e visivamente il film è piacevole. Non si raggiunge un equilibrio tra le tre parti, il che fa perdere punti al film comunque ben realizzato. Insolito per il cinema italiano si distingue dal mucchio, ma non per questo un capolavoro. Merita la visione.

Guru 31/05/11 21:12 - 348 commenti

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Interessante il doppio puzzle da costruire. I tasselli sono le diverse entità che emergono dalla realtà o che sono sospese nell'irrazionalità. Ma poi il tutto si fonde e la storia scorre leggera, intrigante e stimolante. L'interesse che si crea intorno al giallo è anticipato dalle "visioni" in pillole di psicologia e la doppia ora è il frutto di una suggestione, di un gioco al quale dare credibilità o meno. Non conoscevo la Rappoport, mi ha colpito la sua introversa interpretazione fortificata da un bravo Timi. Scene d'amore artistiche.

Pigro 3/09/11 09:18 - 9635 commenti

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Gran bel debutto: un film che avvolge nelle sue spire, senza stupire con colpi di scena fragorosi, ma allestendo una road map di depistaggi e tracce evanescenti, supportate da una notevole narrazione ellittica e sottovoce. Thriller malinconico, che innesta una classica vicenda di rapina su una storia d’amore tra la complice-chiave e la vittima, salvo poi scoprire che il fulcro vero è la profonda inquietudine esistenziale di una donna (eccellente Rappoport): ma anche questa è l’ennesima, beffarda falsa pista che lascia intatto il mistero di lei.

Cloack 77 6/08/12 14:47 - 547 commenti

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Il meccanismo della sceneggiatura cresce con l'accumulo di indizi e personaggi, così come la tensione e la curiosità per una idea che, a metà film, ribalta la sua stessa struttura; ma questo momento centrale e fondamentale è anche un colpo di grazia alla vicenda che si arresta e si conclude in un lento ed inutile procedere. Sembra quasi che cali un velo di stanchezza sulle idee o come un senso di paura per il pubblico italiano, impreparato a tanta carne e dunque da accompagnare verso una lenta digestione.

Luchi78 6/11/12 15:03 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Buon thriller psicologico di stampo italiano, interpretato da una coppia di ottimi protagonisti. Capotondi gioca inizialmente con le situazioni riuscendo a volte a creare una notevole tensione, poi abbandona il campo per trascinare lo spettatore verso un finale non scontato, ma più lento e riflessivo. Complessivamente un'ottima prova.

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Giacomovie 24/11/12 19:39 - 1397 commenti

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Il doppio del titolo si può abbinare anche agli esiti del film. La prima parte sorprende ed è ben congegnata, con una buona costruzione della suspence e un'intensa interpretazione della Rappoport (che ha la faccia adatta per la donna piena di paure), ma il bel gioco dura fino all'inatteso episodio chiave, che svela la valenza onirica del film e dopo il quale la vicenda si protrae stancamente verso la fine, stemperando la tensione con scene lente e silenziose. Al termine il bilancio è discreto, con un po' di rammarico.

Neapolis 6/06/13 16:28 - 183 commenti

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Ottimo esordio cinematografico per Capotondi, che ci regala un thriller carico di suspense con repentini passaggi tra mondo onirico e reale che confondono la realtà. Se una pecca la vogliamo trovare è proprio nel finale, troppo banale e che non rende merito a tutta la tensione psicologica che accompagna la visione del film, merito sopratutto della ottima interpretazione della Rappoport (che un po'ricorda la Buy).

Rebis 29/09/13 00:24 - 2332 commenti

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Film "marchingegno" (o film truffa, come insegna la voga odierna) che implementa l'arcano complicando il costrutto narrativo attraverso un'incursione onirica ai limiti dell'horror: Capotondi confonde il mistero con l'inganno e giocata l'ultima carta rivela un noir convenzionale e persino banale. Il lavoro in sottrazione dà spazio agli interpreti (bene Rappoport, un po' retorico Timi), il tappeto acustico ha effetti genuinamente perturbanti, ma mentre Torino si va rarefacendo in uno spazio animico, la scrittura - schiacciata dal timore dell'irrazionale - si dissolve fino a farsi inconsistente.

Vitgar 13/10/14 16:20 - 586 commenti

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Buon thriller diretto da Giuseppe Capotondi. La trama è, per certi aspetti, inquietante nella sua linearità. Buone soluzioni narrative che rendono la visione coinvolgente e mantengono alta l'attenzione. Forse zoppica un po' quando alla componente thriller si somma quella sentimentale. Ottima la Rappoport, che esibisce una mimica facciale notevole. Buono anche Timi nell'interpretare l'uomo disilluso che tuttavia crede ancora nell'amore. Finale un po' "telefonato" ma giusto per il tipo di storia.

Nicola81 5/09/15 23:19 - 2840 commenti

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Nel desolante (con poche eccezioni) panorama offerto dal nostro cinema più recente non si può non apprezzare un esordio come quello di Capotondi, bravo nel raccontare una storia di ordinaria infelicità con innesti thriller che spiazzano lo spettatore lambendo la sfera onirica/paranormale. Dopo La sconosciuta altra ottima prova della Rappoport; Timi è una valida controparte, tra i comprimari emerge il commissario Di Mauro. Peccato per il finale in tono minore, che smorza buona parte della tensione fin lì accumulata, ma tre pallini li merita.

Stelio 21/11/15 17:31 - 384 commenti

I gusti di Stelio

Giallo psicologico tutto sommato passabile, probabilmente limitato molto dalla lentezza ritmica della prima parte, non adeguatamente supportata da una regia poco creativa (nonostante un paio di momenti interessanti) e ben visibilmente prodotto da un esordiente. La storia comunque fa il suo lavoro e gli attori interpretano al meglio i loro ruoli. Non c'è male, ma considerata l'idea iniziale si poteva fare molto di più.

Alex1988 8/04/17 20:09 - 728 commenti

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L'unico film diretto, finora, dal regista di videoclip Capotondi. Il soggetto trae spunto da molte altre pellicole, la più evidente delle quali è sicuramente Il sesto senso. Provoca sì interesse in chi lo guarda grazie ai salti temporali che vanno susseguendosi nella storia, ma non riesce pienamente nell'obiettivo. Occasione non sfruttata appieno.

Lou 20/09/17 10:27 - 1119 commenti

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Un film originale, che mescola le carte e sconcerta lo spettatore con una svolta narrativa che non ci si aspetta e che trova spiegazione solo nel finale. Alla fine si rimane disorientati e anche un po' delusi per il retrogusto di un'artificioso esercizio di stile. Comunque la sceneggiatura è coraggiosa e la recitazione di buon livello. Convincenti le prove di Timi e della Rappoport.

Pinhead80 9/10/18 15:35 - 4719 commenti

I gusti di Pinhead80

Capotondi è bravo a confondere le idee nella prima parte, ma sembra davvero la cosa migliore di un film che non riesce mai a decollare sul serio. L'alone di mistero che si crea attorno alla storia riesce a nascondere solo in parte una sceneggiatura povera di contenuti con personaggi che vagano da un luogo all'altro senza possedere una vera e propria identità. Il classico caso in cui non è detto che chi ben comincia sia a metà dell'opera.

Paulaster 8/09/20 09:57 - 4389 commenti

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Cameriera e guardiano si incontrano a uno speed date. Sceneggiatura più semplice di quel che si vuole fare apparire che nella parte iniziale, finché si resta nel thriller, si fa seguire. Il cambio di tendenza con allucinazioni, suoni improvvisi, ricordi, mescolati con connotazioni psicologiche alla Polanski, appesantisce il tutto e fa distogliere l'attenzione. Quando poi la trama è talmente evidente che ci si aspetta una sorpresa, scivola via con la risibile caduta nel sentimento. Dai protagonisti ci si aspettava di più.
MEMORABILE: Il furto in casa; Il prete con le sembianze del padre; La fotografia.

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Minitina80 9/06/22 22:29 - 2980 commenti

I gusti di Minitina80

Stenta a comprendersi la vera identità dell’opera perché offre diverse sensazioni, durante la visione, in bilico tra thriller/noir e drammatico. Si intuisce la volontà di piazzare qualche colpo di scena, anche se la conseguenza è una confusione delle acque che ha l’effetto contrario al voluto. Si rimane spaesati con addosso un senso di incompiuto, non sapendo in quale direzione gli autori volevano si guardasse. Particolare non da poco, la voce di gran parte degli attori sembra perennemente fievole e bassa, non consentendo di comprendere con facilità quanto si dice.
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  • Discussione Zender • 15/09/09 08:17
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Certo, come sempre. Ed è quello che ho fatto. Ora la trovi con la iy ovunque.
  • Discussione Stefania • 3/11/09 17:38
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Amici, credo di avere capito che per la maggior parte non siete soltanto appassionati di cinema, ma anche veri esperti, perciò vorrei sollevare una questione sulla quale forse potete illuminarmi. Forse tra di voi c'è chi si intende pure di questioni inerenti alla distribuzione cinematografica, e allora io chiedo: ho letto che questo film è stato distribuito, all'uscita, in un numero di copie che, da profana, mi è sembrato incredibile: è possibile, qualcosa come 220 copie? Ma spiegatemi che senso ha far uscire un film del genere (di un esordiente) in un tale numero di copie, se già dopo una settimana, oltre metà delle copie le devi ritirare? Non sarebbe più logico (anche economicamente) farne uscire poche copie, e poi casomai aumentarne il numero in seguito, se il film piace, se ha un buon "passaparola"?
    E poi chiederei in particolare a Ghostship e a Brainiac (soltanto perché sono gli unici ad avere commentato il film) se condividono questa mia riflessione: non vi sembra che il film sia diviso in due "tronconi", e che tale cesura sia veramente sgradevole? Nella prima parte, la sospensione emotiva è legata ad una storia "mistery", nella seconda, ad una vicenda sentimentale, alle sorti di una storia d'amore... Ma da dove e come è nata, questa storia d'amore? Questo lo dico solo perché il problema maggiore di questo film mi pare stia nella sceneggiatura, i cui snodi (sia emotivi che concreti) mi sembrano labili e irrisolti, e credo che questo sia il motivo della scarsa presa del film sul pubblico. Scusate se vi ho annoiato, ma siccome si parla tanto di nuovo cinema di genere italiano...
  • Discussione Brainiac • 3/11/09 18:02
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Sì, decisamente un film spaccato in due o tre tronconi.

    Ho apprezzato tantissimo la prima parte, fatta di scene mistery al confine con l'horror che sono girate alla grande e m'hanno messo anche una discreta strizza (premetto che farmi suggestionare è il mio hobby preferito).

    Trattasi di opera prima, però, quindi nonostante non mi sia piaciuta la seconda parte, quella a la Sesto senso, devo dire di aver preso in considerazione il fatto che all'esordio si possa essere anche un pò confusi.

    Ora Capotondi l'aspetto al varco, se dirigerà una seconda prova con gli spunti interessanti del suo esordio, mi avrà tra i suoi fan, altrimenti, amici come prima. :)

    Della questione distributiva non so che dire, essendo abbastanza estraneo alle logiche commerciali.
    A Venezia, captando le critiche dei presenti, il film era piaciuto molto, quindi magari i tipi della casa produttiva si sono fidati del battage mediatico positivo e del passaparola.
  • Discussione Stefania • 3/11/09 21:35
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Mi fa piacere che siamo d'accordo, io aggiungo che credo che la sfida più importante per Capotondi, adesso, sia selezionare con molta cura il prossimo script che deciderà di dirigere. Anche se, se vuole restare sul thriller- mistery, magari non avrà molto materiale da selezionare:)
  • Discussione Kaciaro • 18/02/10 15:55
    Galoppino - 506 interventi
    finalmente un film non banale. ottima storia bravi i protagonisti
  • Discussione Undying • 27/02/10 00:24
    Risorse umane - 7574 interventi
    Un film che ha due velocità: quella lenta di un primo tempo, ancorata alla verosimiglianza e alla realtà, e quella (più ritmica) alterata di una seconda parte, sdoppiata, come appunto l'ora palindromica (23:23 - 05:05, ecc.).
    Per essere un film di un esordiente aveva tutte le carte in regola per una distribuzione capillare, grazie al pervasivo e inquietante secondo tempo, sospeso tra eventi premonitori (à la Sette note in nero) e malinconico malessere esistenziale, ottimamente reso dalla strabiliante performace dei due protagonisti: la bella e brava Kseniya Rappoport ed il convincente Filippo Timi.
    Davvero un bel film.
    Ultima modifica: 27/02/10 00:26 da Undying
  • Discussione Capannelle • 20/04/10 13:08
    Scrivano - 3486 interventi
    Undying ebbe a dire:
    ..sdoppiata, come appunto l'ora palindromica (23:23 - 05:05, ecc.)

    Tra l'altro l'evento che scombina la trama del film (ssh.. zitti!) avviene alle 01:01, è solo un caso?

    Note per Zender:
    1.possibile che la media di voto sia due pallini e non due 1/2?
    2. la Rappaport è tanto brava quanto dal nome difficile. Tu hai giustamente usato quello ufficiale di imdb ma nei fotogrammi dei film si vede sempre "Ksenia". Preparati ad altri casini!
    DOPPIA ORA

    SCONOSCIUTA
  • Discussione Zender • 20/04/10 15:36
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Per evitare i casini, al solito, basta copiare da Imdb. E' probabile che in alcuni film venga accreditata in un modo e in altri in altro. Per questo Imdb ne sceglie uno e li adegua (non ha altra scelta se vule permettere la ricerca).
    Per la media, viene calcolata in modo un po' particolare. Quando i voti son tanti come in questo caso vengono eliminati il più basso e il più alto (anche i due più bassi e più alti, se i commenti sono oltre un certo numero). Il calcolo poiù matematico e segue certe regole che non ricordo ora quali siano.
  • Discussione Undying • 20/04/10 17:55
    Risorse umane - 7574 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Undying ebbe a dire:
    ..sdoppiata, come appunto l'ora palindromica (23:23 - 05:05, ecc.)

    Tra l'altro l'evento che scombina la trama del film (ssh.. zitti!) avviene alle 01:01, è solo un caso?



    L'ho trovato, come te, un buon film considerati i mezzi con i quali è stato realizzato.
    Anche a me la media sembra arrotondata per difetto, ma Il Davinotti ha una sua logica.
    Ultima modifica: 20/04/10 17:56 da Undying
  • Homevideo Undying • 20/04/10 18:05
    Risorse umane - 7574 interventi
    Ottimo il DVD Medusa, che propone il film nel formato anamorfico 16:9 - 2.35:1 con un gradevole effetto audio in dolby 5.1.

    Extra modici, ma presenti con:
    Making Of
    2 scene Tagliate
    Trailer
    Ultima modifica: 20/04/10 18:06 da Undying