Nel 2000 non sorge il sole - Film (1956)

Nel 2000 non sorge il sole
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: 1984
Anno: 1956
Genere: fantascienza (bianco e nero)
Note: Aka "Nel duemila non sorge il sole". Prima trasposizione cinematografica del romanzo "1984" di George Orwell.

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Gli inglesi metton le mani avanti e dal 1984 spostano l'azione al 2000, forse consci che uno scenario simile non sarebbe stato così facile da verificarsi in un futuro tutto sommato molto prossimo. Si parte con un bel fungo nucleare, ipotizzato già per il 1965, che darà vita a una suddivisione del mondo in tre grandi stati: Eurasia, Asia orientale e Oceania. E' in quest'ultimo che si svolge l'azione, a Londra (che a senso si immaginerebbe più nell'Eurasia, ma tant'è...), dove al Ministero della Verità lavora Winston (O'Brien), con l'incarico di falsificare ogni informazione come da ordini del Partito. Il Grande Fratello come...Leggi tutto noto sorveglia tutti dall'alto, monitor spia sono presenti in ogni appartamento, la libertà è schiavitù e la guerra è pace (motti scritti un po' dappertutto). Non si capisce bene chi avrebbe mai interesse a vivere in un mondo del genere, dove gli obiettivi sono convogliare il desiderio sessuale in ardente voglia di lottare per il Partito, combattere gli eurasiani, morire in guerra, farsi prendere per i fondelli tutto il giorno da un organismo statale nato per sopprimere e perpetuare se stesso... Ci si può lamentare se poi qualcuno pensa alla rivoluzione? Ma la Resistenza viene aspramente repressa e Winston, innamorato della bella Giulia (Sterling), si rifugia con lei nei quartieri popolari. Purtroppo se la psicopolizia ti becca che giri lì son dolori: non si può; tu sei un privilegiato, scherzi? Non devi mischiarti a quella gentaglia... La voglia di sovvertire l'ordine è forte, ma come? Come contattare i rivoltosi, costretti a vivere nell'ombra? Il film mette in scena per la prima volta su grande schermo le visioni orwelliane prendendo libera ispirazione dal celeberrimo romanzo. Certo fa un po' ridere vedere una Londra del futuro che vista oggi sembra appartenere a un passato remotissimo, ma gli esterni in fondo non son molti e conta di più la capacità di rendere al meglio un mondo dominato da capi di partito più vicini ad automi. Vengono ben spiegati la funzione del Ministero della Verità, l'importanza di una neolingua che possa correggere tutti i termini “sbagliati” per sostenere il nuovo ordine al meglio, il modo in cui si “truccano” i documenti storici... Winston si aggira sul set perennemente stranito, rapito da pensieri di fuga, chiaramente poco in linea col pensiero corrente rappresentato dal suo principale (Redgrave) o dall'amico (Pelasence) la cui figlia adolescente è totalmente asservita al governo, psicopoliziotta in pectore. Un lavaggio del cervello da cui si salvano i poveri (bravo David Kossof nel ruolo dell'antiquario) e pochi altri. Stucchevole il melodrammatico rapporto con Giulia, più interessante quello con il superiore, che Redgrave sa rendere con la giusta ambiguità. Regia molto statica oggi assai datata, ma la sceneggiatura offre buoni dialoghi che sfruttano bene le tante invenzioni di Orwell e non si può negare che un certo suo fascino il film lo mantenga ancora.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/06/09 DAL BENEMERITO BELFAGOR POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/11/17
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Belfagor 27/06/09 12:31 - 2689 commenti

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In un distopico futuro, un funzionario del governo dell'Oceania si ribella contro il sistema totalitario del Grande Fratello. E fallisce. Proprio come questo film, archiviabile come un insipido prodotto da Guerra Fredda, non fosse per la buona interpretazione di Donald Pleasance. Mezzo secolo fa poteva ispirare terrore e paranoia, vedendolo oggi non si può fare a meno di scoppiare a ridere.

R.f.e. 28/06/09 20:44 - 816 commenti

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In effetti oggi potrebbe sembrare una versione deboluccia del celebre romanzo "1984" (1949) di George Orwell (1903-1950). Ma per l'epoca era davvero inquietante e per nulla "rilassante" (infatti il film, evidentemente considerato poco spettacolare, fu distribuito in Italia soltanto nel 1959, ovvero solo a seguito del lancio del primo Sputnik sovietico, un evento che dal '58 risvegliò una certa curiosità in tema di fantascienza e astronautica). Bravi comunque gli attori. Edmond O'Brien è doppiato in Italia da un altro bravo attore, Ivo Garrani.

Pigro 4/11/09 09:40 - 9623 commenti

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Dal celebre romanzo di Orwell, un film che immerge le inquietudini per il totalitarismo in una visionarietà vagamente espressionistica, collegando teoricamente il Grande Fratello a Caligari. L'intenzione è interessante ma, a parte la necessaria semplificazione di molte sottigliezze del libro, il risultato rimane piuttosto scarso, soprattutto in credibilità e capacità di coinvolgimento dello spettatore (e non è certo una questione di mezzi ma di regia). Peccato. Titolo italiano idiota e completamente depistante.

Black hole 17/07/14 12:35 - 143 commenti

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Julia e Winston vivono la loro impossibile storia d'amore in una Londra "bellica", un'atmosfera resa ancora più angosciante dallo spettrale bianco e nero. Credo sia il miglior "1984" cinematografico, con attori splendidi; l'unico probabilmente in grado di dare un punto di vista molto vicino a quello di Orwell (morto solo sei anni prima). Il film, visto nella versione "americana", col finale fedele al libro, presenta gli ultimi minuti non doppiati in italiano, a testimonianza dell'esistenza di un finale alternativo. Da vedere assolutamente!
MEMORABILE: "Chi controlla il passato controlla il futuro; Chi controlla il presente controlla il passato" (gen. O'Connor)

Myvincent 15/11/14 14:38 - 3721 commenti

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Prima versione cinematografica del celebre romanzo di Orwell, ne ripropone con una certa fedeltà le cupe e fredde vicende, raccontando di una società tirannica che controlla tutto e tutti, soprattutto le menti. Sia che si tratti di destra o di sinistra, la morale è sempre quella e qui senza via alcuna di scampo. Ritroviamo molto del libro, ma l'immaginazione e la poesia dell'autore qui non hanno modo di essere raccontate, ma solo descritte e illustrate.

Cotola 23/02/15 22:41 - 8998 commenti

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Prima e forse migliore versione cinematografica dell'orwelliano 1984 (Brazil si ispirava ad esso solo parzialmente): i riferimenti al romanzo sono chiari e fedeli e regia e sceneggiatura rendono abbastanza bene le tematiche affrontate in esso. Viene restituito bene anche il clima oppressivo che caratterizza la società totalitaria. Forse la vera pecca è un'eccessiva sbrigatività del tutto: insomma uno dei rarissimi casi in cui una manciata di minuti in più (diciamo una trentina) avrebbero giovato. Vale una visione.
MEMORABILE: Ovviamente: due più due non fa sempre quattro. Può fare quattro, ma se il Governo ti dice che fa cinque, allora fa cinque.

Maik271 6/07/15 11:11 - 436 commenti

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Si ispira fedelmente al bellissimo romanzo di Orwell 1984. Ottimamente rappresentato il senso di oppressione che il Grande Fratello attraverso la sua Psico-polizia esercita sulla popolazione di una Londra del futuro, capitale di uno dei tre continenti perennemente in guerra. I protagonisti sono ben caratterizzati e la pellicola è avvincente nonostante il finale conosciuto. Manifesto contro la tirannia!

Nicola81 9/08/18 22:41 - 2827 commenti

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Tratto del celebre romanzo di Orwell "1984", un film di fantascienza che all'epoca doveva suscitare una profonda inquietudine, ma che visto oggi risulta decisamente annacquato, vuoi per un ritmo non proprio irresistibile, vuoi perché la Londra teatro della vicenda tutto sembra fuorché futuristica. Restano l'attualità della denuncia contro i totalitarismi (non importa di che colore) e la buona prova del cast, in cui spiccano uno stranito O'Brien e un ambiguo Redgrave. Discreto il finale. Titolo italiano tanto suggestivo quanto fuori luogo.

Pessoa 12/01/22 19:36 - 2476 commenti

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Chiaramente era compito arduo, se non impossibile, trasmettere le mille sfumature e la poesia del capolavoro orwelliano in un'ora e mezza di film, e forse non era nemmeno questo l'intento del regista. Lo spirito del romanzo viene però mantenuto praticamente inalterato dalla narrativa essenziale di Anderson, che ci riporta un messaggio ancora forte e chiaro. Il cast svolge bene il compito senza inutili istrionismi e la confezione si mantiene decorosa. Un film invecchiato bene, anzi, forse per niente invecchiato e purtroppo capace di dispensare ancora adesso molta inquietudine.

Puppigallo 22/03/23 08:14 - 5250 commenti

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Più regime di così non si può; e l'Occhio che tutto vede e sa ne è la massima espressione. Si è al cospetto di una pellicola che aprirà la strada a molte altre, un po' come aveva fatto Metropolis. Certo, a distanza di decenni dall'uscita si evidenziano alcune ingenuità; e al di là del "Quante dita vedi?", che riassume bene il concetto, non ci sono particolari intuizioni o approfondimenti sull'argomento, se si esclude la manipolazione di massa data dall'indottrinamento. Comunque la narrazione è piuttosto fluida, gli attori sono in parte e il finale non fa sconti. Non male dopotutto.
MEMORABILE: Nel negozio di antiquariato; Lui è più pratico, mentre nella mente di lei c'è spazio per altro (bimbo in giardino); Mai parlare nel sonno; Cambiati.

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