Batwoman, l'invincibile superdonna - Film (1968)

Il solito scienziato pazzo di turno s'è inventato stavolta una delle trasformazioni più assurde mai viste al cinema: immettendo del liquido pineale estratto dal cervello di lottatori in un apparecchio col quale bombardare di bolle un pesce rosso tenuto bloccato da cannucce in un acquario, crea diosolosacome un essere anfibio microbico il quale, successivamente ribombardato con altre bolle in separata sede, ingrandisce fino a diventare “Itticus”, una specie di mostro della laguna nera con la pelle di un'aragosta. Per combattere la minaccia - inizialmente solo cadaveri ritrovati in mare - la polizia messicana convoca la donna pipistrello (mujer murciélago in originale, Batwoman per il mercato internazionale),...Leggi tutto abile in tutti gli sport e soprattutto nella lotta. Che c'entra la lotta, si dirà... A parte che siamo in Messico, patria del Santo, lo scienziato pazzo (che davvero più pazzo non si può) s'è come detto convinto che il liquido pineale di cui necessita per i suoi esperimenti dev'essere estratto esclusivamente da cervelli di lottatori, fisicamente più prestanti! Batwoman, atterrata in spiaggia ad Acapulco col paracadute, comincia così le indagini frequentando una palestra locale, dove per combattere sostituisce maschera, mantello e provocante bikini con una calzamaglia grigia. Scopre che al largo è ancorato il “Reptilicus” (il bel panfilo del nostro scienziato pazzo) e dopo aver fallito di salirci con le buone ci va con le cattive, venendo a contatto col professore e sfregiandogli subito mezza faccia con un liquido corrosivo. Da qui l'avventura prende pieghe più scontate sempre comunque bersagliata dagli improvvisi colpi di follia della sceneggiatura, che risolve questioni complesse con soluzioni buttate lì come capita. Non mancano un inseguimento subacqueo con Itticus a caccia della nostra splendida pipistrella, qualche maldestra scazzottata a credibilità zero, un finale tremendamente tirato via e un'ultima scena che si vorrebbe comica ma che invece agghiaccia: Batwoman, dopo aver sgominato mostri e cattivi, salta in braccio ai suoi due amici spaventata a morte dalla comparsa di un topo! Sorvolando sulla povertà della messa in scena, in ogni caso, a divertire è il livello di follia degli esperimenti condotti dal dottore e dal suo timido assistente, che estraendo il liquido dalla ghiandola pineale di lottatori sequestrati e subito dopo abbandonati in mare senza vita, se ne inventano di tutti i colori. Maura Monti è un'ottima Batwoman, poco presente con la calzamaglia grigia e il costume da lottatrice (fortunatamente), molto di più con gli abiti normali e soprattutto con il suo due pezzi blu elettrico associato a maschera e mantello in tinta. Regia di servizio, personaggi secondari del tutto irrilevanti, qualche bello scorcio messicano. Facilmente apparentabile agli action del Santo per la messa in scena, ma con più azione e molte meno lotte. Colonna sonora opera della rumorosa orchestra jazz di Leo Acosta.

Chiudi