Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Andrea (Renis), rampollo di ricca famiglia, ribelle di natura, insoddisfatto, diventa tossicomane per seguire la sua ragazza (Fani), irrimediabilmente stritolata nelle spire dell'eroina. Aveva tutto quello che voleva, sceglie di seguire il cuore e si fa accompagnare tra le comunità di tossici da Giuda (Rossi), uno spacciatore dal ghigno sadico e il nome altamente simbolico. Un percorso nero, seguito piuttosto sbrigativamente dal regista Mauro Macario (figlio di Erminio), che fallisce nell'infondere la drammaticità minima al grande passo: Andrea si tuffa nell'abisso senza pensare alle conseguenze, affronta la dipendenza senza che mai si avverta l'aria pesante, con il regista che si ferma alla superficie,...Leggi tutto più interessato a tentare la via autoriale azzardando discutibili allucinazioni in maschera o a spingere sul pedale dell'erotismo con qualche nudo gratuito. C'è pure una sorta di messa nera con tanto di marchiatura a fuoco sul pube a conferma di un minestrone dagli ingredienti senz'altro saporiti ma mescolati senza troppi criteri. Non manca la violenza naturalmente, ma anch'essa mai davvero incisiva, incapace di lasciare un segno profondo nella memoria di chi guarda, come si stesse seguendo uno stinto copione lontano dalla forza che caratterizza a volte le opere meno conosciute di un filone che vanta in Italia titoli spesso oscuri e interessanti. Qui la curiosità viene forse più dalla colonna sonora, a nome Willy Brezza ma eseguita dai Goblin (l'ensemble prende su disco il nome di Reale Impero Britannico), sempre abili nella ricerca sonora ma frenati da composizioni raramente efficaci rispetto ai loro standard. In un cast dove il nome maggiore è quello del francese Maurice Ronet (è Luca, un ex soldato salvato dalla fucilazione e adottato dalla famiglia di Andrea, l'unico con la testa sulle spalle, chiamato al recupero dell'amico sull'orlo del tracollo psichico) a spiccare è forse solo il sottovalutato Luciano Rossi, caratterista di rango assolutamente calzante nel ruolo del perfido Lucignolo che traghetta il povero Andrea tra i reietti, evanescenti comparse che si trascinano vegetando da un cimitero d'auto a una catapecchia. La Fani, innocente vittima designata, sgrana gli occhi e chiama Andrea a sé sotto lo sguardo irridente di Giuda, pronto ad avventarsi sul denaro dello scapestrato figlio di papà. Frammentario, confuso, dal finale in linea con la scarsa efficacia del tutto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/09/08 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/06/16
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Ciavazzaro 24/09/08 16:25 - 4768 commenti

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Sconclusionato film che in puro stile Anni Settanta presenta la discesa nell'inferno della droga di un rampollo borghese. Finale tragico. Il cast non recita, anche se le presenze femminili sono molto interessanti (la Loncar, la Fani), buone le musiche (leggo adirittura dei Goblin!!!), ma per il resto... Tra sabba satanici (con peli e chiappe all'aria), aghiaccianti visioni (un nero nudo con una tromba e i parenti del ragazzo vestiti come Luigi XIV). Delirante.

Renato 1/09/09 13:42 - 1648 commenti

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La discesa nel gorgo della droga di un ragazzo alto borghese, traviato dalla splendida Eleonora Fani (eh beh). Piuttosto schematico nell'assunto, con la solita ricca famiglia col figlio contestatore ecc.ecc., è un film che secondo me offre comunque alcuni momenti notevoli, pur mischiati a banalità e scelte di sceneggiatura un po' ovvie (basti vedere il finale). Il sempre inquietante Luciano Rossi interpreta Giuda proprio come in Macrò, girato un paio d'anni prima.

Fauno 14/04/10 09:46 - 2206 commenti

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Luciano Rossi è sopra le righe, la Pignatelli in Mr. Hyde version... il film è un adorabile e reale delirio puro. Solo che Viaggia ragazza viaggia e Porco mondo sono due missili, mentre questo è un magma o un UFO dai contorni meno definiti, che si stende e si raccoglie più volte e lascia ad ogni distesa una scena memorabile. Ce ne sono una decina, ma di pallini solo quattro.
MEMORABILE: Discorso a tavola; Cimitero auto; Farmacia; Clinica; Discorsi della Fani; Visioni; Sputi; Cinismo nelle frasi di Rossi.

Blazer00 18/04/11 00:10 - 8 commenti

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Film di denuncia contro la droga: un rampollo borghese entra nel giro e purtroppo non riuscirà più a tornare indietro. L'idea era ottima, peccato per certe trovate a dir poco comiche come quella del carcere, dove "la merda" era intesa come l'eroina e i compagni di cella invece la prendono alla lettera! Inizia bene ma poi si perde in esagerazioni inverosimili.
MEMORABILE: Andrea viene portato in carcere in completo stato di astinenza da eroina, chiede ai compagni di cella la droga alla sua maniera, ma viene frainteso...

Homesick 14/10/11 18:05 - 5737 commenti

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Si annuncia come dramma sociale antiborghese con il rampollo insoddisfatto e ribelle, ma presto, improvvisamente, sfonda la porta dell’exploitation: messe nere con vagine marchiate a fuoco, allusioni gay, violenze e visioni onirico-grottesche sotto l’effetto di endovenose a base di metedrina e lsd, rimedio suicida a difficili rapporti familiari ed estremo tentativo di recuperare l’amore perduto. Nel cast brilla la Fani, sia per il suo nudo – che si appaia a quello della Pignatelli – sia per la sua maschera di tossica spaurita e allucinata. L’assistente del farmacista è Margherita Fumero.
MEMORABILE: I tossici al cimitero delle auto; in farmacia; in carcere, ove la “merda” richiesta viene intesa nel suo significato letterale; il regalo di nozze.

Daidae 14/11/13 14:42 - 3163 commenti

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Buon film anche se il finale non mi ha convinto troppo. Unica prova sia del regista Macario che dell'attore sconosciuto Marco Renis. Luciano Rossi, solitamente impiegato in ruoli secondari da caratterista, qui se la cava alla grande in un ruolo principale, mentre Ronet non ha bisogno di commenti. Ricco di scene forti o disgustose, ma per niente esagerato.
MEMORABILE: In carcere il protagonista chiede la "merda" e viene servito; I metodi della clinica.

Lucius 11/12/16 16:47 - 3015 commenti

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Ha dalla sua una ost di livello che sottolinea, con le sue coinvolgenti partiture seventies, l'odissea nel mondo della droga dei protagonisti. Non di meno sa appassionare a partire dall'incipit, nonostante sia una pellicola non del tutto lineare. Un film che trasferisce il dramma droga in ambito borghese. Personaggi queer arricchiscono il cast.

Trivex 23/02/17 14:41 - 1738 commenti

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Devo constatare che la Fani è davvero brava, anche qui. Poi anche gli altri, con lo spacciatore bastardo, l'amico fedele, il figliolo provocatore "antiborghese" (tanto è facile con le spalle coperte dal papà). Attori anche credibili, ma messi con le spalle al muro da un copione poco riuscito; permeato da dialoghi improbabili, si prolunga nella spirale degli stupefacenti che portano fino allo scorporo totale della ragione arrivando all'assurdo, forse. Comunque i luoghi delle miserie umane sembrano attendibili e alla fine si è visto anche di peggio.
MEMORABILE: Sembrava il grande amore, ma poi guardate come finisce...

Rufus68 11/11/18 18:26 - 3819 commenti

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Non si sa dove voglia andare a parare eppur funzion(icchi)a. Alcuni elementi, inutili ai fini di uno sviluppo drammaturgico, sembrano buttati lì per fare sensazione (la goffa messa nera, le sevizie in galera) anche se lo sviluppo, nonostante le ingenuità (le visioni della droga), si lascia seguire piacevolmente (Ronet infonde misura e garbo a tutto l'insieme). Non dispiace Renis; notevole il poker delle signore. Assai pregevole (un mezzo cult) la colonna sonora dei futuri Goblin.

Markus 2/12/19 09:47 - 3680 commenti

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Opera unica, almeno per quanto riguarda il cinema, per Mauro Macario (figlio del ben più noto Erminio). Il film insegue il filone della borghesia Anni '70 con qualche problema di scontro sociale: stavolta il viziato rampollo di famiglia si dà all'eroina - la "merda" del titolo - perché la sua fidanzata "si fa". La vicenda zoppica non poco: sul fronte psicologico non si va mai oltre alla normale routine da aforismi da cioccolatino, mentre su quello attoriale e della vicenda resta nei canoni della decenza di un film di genere.

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Il Dandi 29/09/20 23:24 - 1917 commenti

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Patinata è la borghesia industriale da cui proviene il rampollo protagonista (il circuito automobilistico) e patinato lo squallore in cui la trappola dell'eroina lo fa cadere (il cimitero di auto), sempre all'insegna di metafore didascaliche e mai poetiche (sopratutto nelle scene allucinatorie). Film fintamente coraggioso, in cui l'interrogativo del titolo resta inevaso e le pur frequenti iniezioni restano sempre vigliaccamente fuori campo per far spazio a messe nere e nudi gratuiti. Meglio l'exploitation dichiarata di quella autoriale e velleitaria. Si salvano musiche e cast.
MEMORABILE: Quale tossico al mondo sprecherebbe una dose per costringere a drogarsi controvoglia il farmacista rapinato? Eppure qui accade anche questo.

Reeves 30/01/22 22:16 - 2152 commenti

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L'idea era di fare un film che parlasse della droga e di come essa modifica non solo la vita delle persone che ci cadono ma anche la loro percezione della realtà; Mauro Macario infatti non risparmia riprese simil-psichedeliche e tecnica varia che all'epoca in cui è stato girato il film era già preistoria. Trama poi piena di buchi, a volte pseudolibertaria a volte insopportabilmente moraleggiante. Che brutto!

Alex75 18/02/22 19:13 - 876 commenti

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Incerta tra tentazioni sensazionalistiche e commerciali e ambizioni di denuncia e analisi sociopsicologica di fallimenti educativi e familiari e fragilità esistenziali, l’opera unica di Mauro Macario, pur non brillando per originalità e malgrado evitabili cadute nel grottesco, ha comunque una sua forza nel raccontare la corsa a precipizio del protagonista in una spirale di abiezione, anche grazie a un cast più che discreto, in cui ovviamente spicca il misurato Ronet e in cui si fanno notare i sottovalutati Rossi e Fani. I Goblin commentano con musiche di grande impatto.
MEMORABILE: Il discorso a tavola; Il pube marchiato a fuoco; L’overdose; L’assalto alla farmacia; Andrea chiede la “merda” in carcere; I metodi della clinica.
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  • Discussione Deepred89 • 19/02/10 00:56
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Grazie mille a tutti e due!

    Per Ciavazzaro: scusami ma dopo averlo letto me ne ero completamente scordato. Posso postarti delle immagini, i video non riesco a metterli. Sennò se vuoi ci si mette d'accordo e ti mando direttamente il film.
  • Discussione Ciavazzaro • 19/02/10 11:14
    Scrivano - 5591 interventi
    Si fantastika è proprio indispensabile per noi amanti del cinema di genere.
  • Musiche Ciavazzaro • 6/06/10 13:12
    Scrivano - 5591 interventi
    I goblin ed Edda Dell'Orso:
    http://www.youtube.com/watch?v=vUruW8FCItA&feature=related
  • Musiche Sangonetto • 15/09/10 17:46
    Galoppino - 2 interventi
    La colonna sonora del film Perche' si Uccidono , e stata composta da IL REALE IMPERO BRITANNICO , un gruppo chiamato cosi perche' i Goblin non vollero firmare la colonna sonora , in effetti la colonna sonora non ha solo componenti dei Goblin ( Simonetti - Martino - Pignatelli - Morante - Tartarini )
    Formazione del 1975 , tra Profondo Rosso e Cherry Five . Infatti nel 1975 Tony Tartarini abbandonò la band prima della registrazione di Profondo Rosso , mentre Walter Martino prese il posto di Carlo Bordini , per la registrazione di Profondo Rosso , anch'esso poi sostituito di sana pianta da Agostino Marangolo .
    L'album quindi venne registrato sicuramente nel 1975 e usci soltanto nel 1976 come il film ..
    Insieme ai Goblin a questo progetto collaborano altri compositori : Fabio Frizzi ( fratello del noto conduttore televisivo ) e Willy Brezza .
    I Goblin hanno composto e suonano i seguenti brani dell'album ; Epopea , Ammoniaca , Edda , Epopea Reprise ( con la collaborazione di Fabio Frizzi )

    Il brano Kalu' e' di Fabio Frizzi .

    Tutto il lato B e' composto da Willy Brezza :

    My Damned Shit ( cantata da Tony Tartarini )

    Dodici e un quarto , Block , R.i.b , Apotheke , Distrazioni .

    La colonna sonora e' uscita in vinile e cd :

    IL REALE IMPERO BRITANNICO - Perchè Si Uccidono ( Cinevox Record MDF 33.96 - 1976 )

    IL REALE IMPERO BRITANNICO - Perchè Si Uccidono (Ams Record AMS LP 13 Ristampa - 2009)

    IL REALE IMPERO BRITANNICO - Perchè Si Uccidono (Cinevox Record MDF 321 CD - 1999)


    IL REALE IMPERO BRITANNICO - Perchè Si Uccidono (Nexus Record KICP 2869 CD - 2000 JAPAN)
    Ultima modifica: 16/09/10 09:17 da Sangonetto
  • Musiche Zender • 15/09/10 19:27
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Fantastico Sangonetto. Ho letto solo ora il tuo commento allo special Goblin, scusami. Se a te va bene chiedo la tua mail a Davide e ci parliamo via mail.
  • Homevideo Ciavazzaro • 2/02/17 02:31
    Scrivano - 5591 interventi
    Films e clips ha messo una copia del film in ottima qualità video:

    https://www.youtube.com/watch?v=2COXgAxg28E
  • Curiosità Rufus68 • 11/11/18 20:03
    Contatti col mondo - 218 interventi
    Le righe che Ronet recita all'inizio del film...

    "Alcuni, ho idea, nascono in luoghi che non fanno per loro. Il caso li ha gettati in un certo ambiente, e loro hanno nostalgia di una patria che non conoscono"

    ...vengono dal romanzo "La luna e sei soldi" (The moon and sixpence, 1919) di W. Somerset Maugham.
  • Curiosità Renato • 1/10/20 21:29
    Addetto riparazione hardware - 376 interventi
    Il "Marco Renis" accreditato nel cast, in uno dei ruoli principali peraltro, è in realtà l'ex presidente del Torino e della Lazio Gianmarco Calleri.
  • Discussione Daidae • 16/06/22 00:28
    Compilatore d’emergenza - 1298 interventi
    Al minuto 01:06 avviene la scena della "terapia d'urto" della clinica


    In questa scena sono riconoscibili i due attori Claudio Ruffini e Artemio Antonini.
    Qualcuno sa chi è il terzo attore?
    Ultima modifica: 16/06/22 07:58 da Zender
  • Discussione Alex75 • 29/07/22 13:41
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Capannelle ebbe a dire:


    Comico effetto nel box: ho letto "Perchè si uccidono le merde" e ho pensato: questo film va visto subito.
    Così lessi anch'io, quando, adolescente ignorante della lingua francese, venni a conoscenza di questo film dalle pagine di Telesette dedicate alla programmazione delle emittenti locali. Sono riuscito a vederlo più di trent'anni dopo (nel frattempo ho imparato il francese...)