Il Puppigallo e Magnetti sulle tracce di Carlo e Mark

27 Giugno 2007

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Approfittando della presenza occasionale del Puppigallo a Torino, Magnetti (che lì risiede e che ci ha svelato una sua diretta parentela col Granburattinaio) ha preso con sè la macchina fotografica e si è diretto con lui sui luoghi che egli sosteneva fossero quelli in cui Argento aveva girato alcune celebri scene di Profondo Rosso. Quando il Puppigallo gli ha chiesto come facesse a saperlo, Magnetti ha risposto di averne parlato in sogno con la parapsicologa Helga Ulmann, che tutti ricorderete uccisa in un ben preciso appartamento durante i primi minuti del film. E’ proprio lei, sostiene Magnetti, ad averle indicato l’esatto punto in cui venne trucidata dall’assassino. E’ stato così che i due, insieme alla moglie del Magnetti, si sono diretti in Piazza CLN per seguire le tracce di Mark e Carlo, che lì discutevano (il primo in condizioni di non massima sobrietà) prima di assistere all’assassinio della medium.
Giunti sul posto il Puppigallo riconosce immediatamente la piazza: è lei!


In piazza CLN vi sono due fontane "gemelle" (create dal regime fascista, come la maggior parte del centro città inclusa la via principale, "via Roma"). Esse simboleggiano  il fiume Po (la fontana con l'uomo barbuto) e il fiume Dora (la fontana con la donna formosa). Proprio avvicinandosi alla fontana dell’uomo barbuto il Puppigallo comincia a guardarsi attorno (CLICCA SULLA FOTO 1).
Alla sua sinistra, sotto il porticato, appare il bar che Dario Argento aveva fatto costruire appositamente per le riprese del film. “Sente” anche lui qualcosa, “avverte” una presenza. Si avvicina alla fontana e non riesce a resistere all’impulso irrefrenabile di appoggiarvisi di fianco. Sedutosi lì sente la testa che comincia a girargli, come se avesse bevuto un Gin Tonic con troppo gin. Chiede aiuto al Magnetti, mentre alza un braccio al cielo gli escono dalla bocca strane parole: “Brindo... brindo a te verg...”. “Puppi, c’è una signora!” lo rimprovera Magnetti indicando la moglie. Il Puppigallo a quel punto cede e si accascia (CLICCA SULLA FOTO 2) in silenzio. Magnetti prosegue il giro e raggiunge la viuzza di collegamento fra piazza CLN e Piazza San Carlo, dal lato della fontana con la statua dell’uomo barbuto. Lì ha una visione, questa volta anche uditiva: sente una nenia infantile che conosce bene e, d’improvviso, rivede l’omicidio di Helga Ulmann, la medium (CLICCA SULLA FOTO 3 per i dettagli).


Passata la drammatica esperienza paranormale, i tre si dirigono alla villa in cui Mark aveva scrostato i muri. La villa si trova sempre a Torino, in corso Giovanni Lanza al n. 57, nel precollina, proprio a due passi dalla chiesa Gran Madre di Dio e dal Monte dei Cappuccini. Si tratta di una casa in stile liberty veramente stupenda che, dopo le riprese del film, fu interamente ristrutturata soprattutto per riparare ai pesanti scrostamenti opera del protagonista, che pare abbia insistito un po’ troppo lasciandosi prendere la mano.


Giunti lì il Puppigallo ha chiesto: “E adesso? Qui è chiuso”. (CLICCA SULLA FOTO 4). Magnetti non ha potuto che constatare il fatto. “Prova a suonare: dì che sei dell’azienda dei telefoni per un controllo”.
“Sicuro che funzioni? Ho idea che non sia una trovata così vincente.”
“Vedrai che funziona.”
Il Puppigallo prova.
“Sì?”
“Siamo dei telefoni signora. C’è una perdita nel rubinetto del bagno.”
Dalla villa sono usciti immediatamente due pitbull che hanno fatto desistere i tre da ogni ulteriore tentativo. Prima di fuggire Magnetti ha solo fatto in tempo a scattare un’ultima foto al balcone che si intravedeva tra le foglie, immediato richiamo al film (CLICCA SULLA FOTO 5).
“Andrà meglio la prossima volta, nel 2012”, ha sottolineato il Puppigallo, che ama da sempre fare programmi a lunga scadenza.

 

APPROFONDIMENTO INSERITO DAL BENEMERITO MAGNETTI

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commenti (1)

RISULTATI: DI 1
    Mco

    16 Ottobre 2010 02:06

    Mitica avventura, grandi ragazzi!
    Anch'io l'ho fatta e quando mi trovo in piazza CLN non manca volta che non dia un'occhiata in giro per vedere se in terra vi siano frammenti di vetro...ah ah ah