Intervista a Marina Marfoglia

26 Maggio 2010

Il nostro caro Giacomo Di Nicolò (al secolo Geppo) ci guida in un'intervista alla simpatica (e cortesissima) Marina Marfoglia, interprete vivace di un buon numero di film e indimenticata "Pierina" per Michele Massimo Tarantino. Lasciamo a loro la parola:


GEPPO: Marina, innanzitutto grazie per avere accettato questa intervista per il Davinotti.
MARINA: Grazie a te Giacomo, mi fa piacere sapere che ho degli estimatori che si ricordano di me dopo tanti anni!

GEPPO: Come sei entrata nel mondo dello spettacolo e del cinema?
 MARINA:
Praticamente da piccolissima, avendo questa passione per la danza... C'era Don Lurio che cercava delle ballerine da mettere in uno spettacolo condotto da Rita Pavone; io mi presentai a questa audizione in RAI accompagnata da mia sorella più grande (ero ancora minorenne) e Don Lurio, in mezzo a tutte queste ragazze, mi scelse subito.

GEPPO: Il tuo primo film è Le sedicenni, del 1965 diretto da Luigi Petrini.
 MARINA:
Sì è vero, eravamo davvero tutte sedicenni e ci siamo divertiti: perché quando entri nel mondo dello spettacolo (all'epoca abbastanza facilmente) e quando sei così ragazzina non pensi ad una carriera; non avrei mai pensato di doverlo fare per mestiere.

GEPPO: In Le sedicenni c'era Carlo Giuffrè, te lo ricordi?
 MARINA:
Come no! Anche se Carlo Giuffrè l'ho conosciuto meglio più tardi quando facevo teatro con lui; c'era anche il fratello Aldo e insieme facevano le commedie napoletane.

GEPPO: Poi fai un musicarello con Rita Pavone, Rita la zanzara. Questi musicarelli avevano cast di tutto rispetto; oggi, a mio avviso, sembra impossibile fare un film con tanti attori importanti.
 MARINA:
Adesso? Noo, quando li metti insieme? Diciamo che lo fa De Sica per i film di Natale, ma non è la stessa cosa. In Rita la zanzara c'erano Giancarlo Giannini e la grande Bice Valori (attualmente non vedo all'orizzonte un'attrice brava quanto lei). Poi la regia era di Lina Wertmüller, che mi scelse per fare la parte della cattiva... io prendevo questo lavoro per gioco, mi piaceva ridere e scherzare, e tutto ad un tratto mi ritrovavo sul set a recitare sul serio e mi chiedevo: "Hai visto mai che questi m'hanno preso per un'attrice vera?" E da lì inizio tutto.

GEPPO: Dopo
Rita la zanzara cosa successe?
 MARINA:
Tante cose: lavoravo in televisione come ballerina professionista... ti sto parlando della RAI perché a quel tempo c'era solo la RAI, e quindi essendo una ballerina facevo solo questo genere di programmi: i varietà diretti da Falqui e Trapani. Poi m'innamorai di un uomo geloso; io ci credevo a questo grande amore, progettavo di sposarmi e di fare dei bambini e mollai tutto... Invece ho sbagliato, perché poi la storia finì... Quindi ho perso tanto tempo, e rientrare nel mondo dello spettacolo è stato difficilissimo... e rientrai per fortuna, perché facendo dei provini mi scelsero come protagonista per alcuni Caroselli. Poi mi scelse Pingitore ed entrai nel cast del Bagaglino. Ho lavorato con Pino Caruso, Pippo Franco, Enrico Montesano, Gianfranco D'angelo e Gabriella Ferri. Ho fatto anche la cantante... Diciamo che negli spettacoli recitavo, ballavo e cantavo, e all'epoca tutto questo non veniva apprezzato... Infatti quando conobbi Alberto Sordi e Monica Vitti in una sala doppiaggio mi dissero: "Ma tu sei brava, ti abbiamo visto in televisione... sei bravissima... però ricordati che siamo in Italia... devi decidere: o balli, o canti o reciti". Ed è verissimo, in Italia non è come in America che devi saper far tutto e vieni apprezzata per questo, per dire. Poi ti devo raccontare un'altra cosa: io ero presente al debutto di Bombolo: mi faceva divertire, gli volevo molto bene! Era una persona semplice che non sapeva nemmeno che vuol dire "leggere". Quando doveva portare avanti il copione c'era veramente da ridere e diceva: "Ma io ho fatto solo la terza differenziale... nun ce capisco niente" (risate). Durante le prove c'era Pingitore che si nascondeva per non far vedere a Bombolo che rideva come un matto. È stata un'esperienza bellissima lavorare con Bombolo. Sai, lui vendeva veramente i piatti per strada a Campo de' Fiori. Era impossibile non volergli bene... Ammazza, guarda che impronte che ha lasciato Bombolo, quanti giovani di oggi lo conoscono e quanti lo imitano: ha fatto i film con Tomas Milian e Cannavale. Negli spettacoli serali della compagnia del Bagaglino ricordo che facevano fare a me sempre la bambina e a lui il bambino... quante risate!

GEPPO: Nel 1976 reciti nel film Nerone con Pippo Franco e Enrico Montesano.
 MARINA:
La regia era di Pierfrancesco Pingitore. Devo dire che la mia carriera cinematografica è stata avara di grandi soddisfazioni, però questo film mi ha dato tanto successo. C'erano Aldo Fabrizi, Maria Grazia Buccella e quasi tutti gli attori teatrali del Bagaglino (Bombolo compreso). Un buon film!

GEPPO: Nel 1980 hai recitato invece accanto al mio mito Franco Franchi in Un uomo da ridere.
 MARINA:
Accidenti, come fai a ricordarti di un varietà che andò in onda su RAI 2 quando tu, se eri già nato, eri ancora un bimbo?

GEPPO: Ecco, raccontami qualcosa su Franco Franchi, che adoro.
 MARINA:
Franchi venne una sera accompagnato da Lucio Fulci a vedermi nelle serate che favevo al Bagaglino con Pingitore, e mi scelse per fare la parte di Renatina in Un uomo da ridere, che praticamente era la storia di Franco Franchi (non a caso il suo personaggio si chiamava Bianco Bianchi). Anche lì c'erano tanti bravi attori… ricordo Gloria Paul. È stata un'esperienza molto bella. Poi, che ti devo dire, certe cose belle non si capisce perché non ottengono un grande successo, 
e Un uomo da ridere passò un po’ inosservato, purtroppo. Con Franco Franchi mi son trovata benissimo, un vero amico... era un po’ come uno di famiglia... siamo stati molto amici. Lo andavo a trovare a casa sua, c'era la moglie... anche lei molto dolce come amica.
GEPPO: E Franco Franchi com'era senza Ciccio Ingrassia?
 MARINA:
Era bravo comunque... un bravo attore anche quando recitava da solo. In Un uomo da ridere non dico che facesse una parte drammatica ma comunque interpretava un personaggio molto serio. Era decisamente bravo!

GEPPO: Lucio Fulci che tipo di regista era?
 MARINA:
Sai, io nemmeno lo sapevo che faceva i film dell'orrore... Comunque era simpaticissimo, un uomo molto dinamico; aveva sempre delle buone idee. È morto abbastanza presto e non mi ricordo nemmeno come... Sembrava che scoppiasse di salute! Siccome non amo il genere horror non lo seguivo, e quando mi dissero che era morto fu una grande tristezza per me, non me l'aspettavo.

GEPPO: Poi arriva Quella peste di Pierina, di Michele Massimo Tarantini, del 1982.
 MARINA:
Davvero ti ricordi di quel film dove ero proprio una piccola peste? Mi sono divertita a girarlo, ma Alvaro Vitali è il "Pierino" ufficiale. Michele Massimo Tarantini ha fatto un esperimento che allora nel 1982 non funzionò molto. Passa in tv soltanto su una rete privata, si vede che c'hanno l'esclusiva (ride). Non venne molto distribuito, è rimasto pochissimo tempo nelle sale.

GEPPO: Comunque nella storia del cinema sei l'unica "Pierina" in assoluto.
 MARINA:
(Ride) Eh beh, guarda... almeno una cosa unica l'ho fatta (risate).

GEPPO: Come sei stata scelta per questo ruolo?
 MARINA: 
Dopo un regolare provino diretto dal regista e dal produttore. Venivo dai ruoli di bambina al Bagaglino, quindi ero allenata.

GEPPO: Com'è stato lavorare con Michele Massimo Tarantini?
 MARINA: 
Era ancora molto giovane, simpatico... però mi sembra che volesse andare a vivere all'estero, credo in Brasile. Io... proveniendo dalla compagnia del Bagaglino, ad un tratto mi ritrovai sul set del film Quella peste di Pierina dicendo: "Cavolo, mi devo alzà alle 5 del mattino per truccarmi e andare a dormire tardissimo!” Non mi ci ritrovavo, ero rimbambita dal sonno. Poi, dopo, il film diventò un gioco... perché come dicono i francesi "Recitare è giocare".

GEPPO: Nel film c'era anche Oreste Lionello.
 MARINA:
Pensa che suggerii io a Michele di far fare il ruolo del professore tedesco a Oreste, mi ricordo nel film c'aveva 'sta mano de' legno che era divertente.

GEPPO: Il produttore del film è Riccardo Billi, che non era però l'attore che lavorava in coppia con Mario Riva.
 MARINA:
Bravo Giacomo, è un omonimo. Riccardo Billi, cioè il produttore del film, è il marito di Malisa Longo.

GEPPO: Come è stato lavorare accanto a Lucio Montanaro e Carmen Russo?
 MARINA:
Divertente con il primo perché scherzava sempre e simpatico con Carmen che è una serissima professionista e una dolce persona.

GEPPO: E oggi di cosa ti occupi?
 MARINA:
Ormai già da diversi anni mi occupo esclusivamente di danza! Vai su: www.federazioneitalianadanza.it. Curo la direzione artistica degli eventi e ricopro la carica di coordinatore tecnico. Un lavoro interessante e impegnativo.

GEPPO: Grazie Marina per questa bella intervista.
 MARINA:
Ma grazie a te Giacomo... e complimenti a tutto lo staff del sito Davinotti, lo seguo spessissimo. Bravi ragazzi! Un bacio da Marina!

INTERVISTA INSERITA DAL BENEMERITO GEPPO

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commenti (6)

RISULTATI: DI 6
    Caesars

    26 Maggio 2010 18:04

    Un altro grande scoop firmato Geppo. Complimenti davvero.
    Markus

    26 Maggio 2010 19:04

    Complimenti vivissimi Geppo e grazie anche a Marina per la sua disponibilità. Intervista davvero gustosa.
    Travis

    28 Maggio 2010 12:29

    Geppo mannaggia a te! Ora toccherà cercare pure questa location dove sei con Marina Marfoglia.
    Dunque vediamo: abbiamo una farmacia, un ampio marciapiede...
    M.shannon

    28 Maggio 2010 16:58

    complimenti
    Undying

    7 Giugno 2010 22:36

    Interessante.
    Grazie Geppo per la bella sorpresa.
    Matalo!

    9 Giugno 2010 12:28

    C'è scritto che è stata fidanzata con Mal? http://www.mal.it/13private2.htm