Le famigerate "top ten": tra pubblico e critica
15 Aprile 2010
DIALOGO SOPRA I MASSIMI SISTEMI FRA PUBBLICO E CRITICA“Adoro la stesura di queste liste, anche se so bene che dovremmo vergognarci di fare cose del genere in pubblico.”
- Richard T. Jameson
Succede ogni anno, inevitabile come l’arrivo su Rete 4 di Ben Hur. Frotte di critici più o meno ufficiali si riuniscono per redigere la più difficile delle liste: quella dei migliori film: dell’anno, della decade o di tutti i tempi. Ed ecco sorgere l’eterna diatriba. “La corazzata Potëmkin, Quarto potere, Viaggio a Tokyo! I veri pilastri del cinema mondiale!” esclama roboante la critica accademica vecchio stile. “Vecchiume sopravvalutato!” replica la novissima generazione “Piuttosto Pulp Fiction, I soliti sospetti e Il cavaliere oscuro!” Dal pulpito degli innovatori (un po’ amatori e un po’ mediatori) s’alza una voce “Prodotti di consumo borghesi! Volgiamo invece la nostra attenzione alle grandi saghe del Padrino, di Guerre Stellari e alla trilogia del dollaro!”
Sempre le stesse discussioni e, praticamente, sempre le stesse conclusioni. Esaminiamo dunque la storia di quella che allo stesso tempo è la più amata e più odiata espressione di critica cinematografica di sempre.
Di anno in anno - National Board of Review of Motion Pictures
Fondata a New York nel 1909, l’organizzazione no profit NBR ha sempre annoverato fra i suoi punti fermi la libertà d’espressione in campo cinematografico e l’appoggio alle forme emergenti della settima arte. A partire al 1929, stila una Top Ten dei migliori film statunitensi dell’anno. A differenza degli Oscar, i film vengono nominati a dicembre dell’anno considerato e non durante l’anno successivo. Esiste inoltre una Top Five per i migliori film stranieri, una per i migliori documentari e una per i migliori film d’animazione. Non è esattamente quello che stavamo cercando, ma è già un inizio.
BRITISH FILM INSTITUTE – Dove tutto ebbe inizio
Non è possibile stabilire con esattezza la data di stesura della prima Top Ten, ma possiamo senz’altro stabilire il 1952 come l’anno in cui la prima Top Ten “universale” vide finalmente la luce in modo ufficiale. Stilata dal British Film Institute grazie alla collaborazione di vari critici, questa lista conteneva in realtà 11 film, in quanto gli ultimi due avevano ottenuto lo stesso punteggio. Va inoltre ricordato che molti film ottennero la stessa posizione ex aequo.
01. Ladri di biciclette
02. Luci della città e La febbre dell’oro
04. La corazzata Potëmkin
05. Intolerance e Louisiana Story
07. Rapacità, Alba tragica e La passione di Giovanna d’Arco
10. Breve incontro e La regola del gioco
Sorpresa delle sorprese: Quarto potere non era presente. Il capolavoro di Welles avrebbe dovuto aspettare altri 6 anni prima di essere annoverato fra le 10 migliori opere di tutto il mondo.
BRUXELLES 1958
Durante l’Esposizione Universale del ’58, tenutasi a Bruxelles, migliaia fra registi e critici ebbero modo di esprimersi sui film migliori realizzati fino a quel momento. Ne uscì la prima Top Ten davvero universale, nella quale già si potevano scorgere alcuni titoli che non avrebbero più lasciato i primi posti delle classifiche a seguire.
01. La corazzata Potëmkin (l’occhio della madre e il montaggio analoggico fanno sempre colpo)
02. La febbre dell’oro
03. Ladri di biciclette
04. La passione di Giovanna d’Arco (La versione mutilata dalla censura e ricomposta, in quanto si sarebbe dovuto aspettare fino agli anni ’80 prima che la versione originale venisse ritrovata in una manicomio scandinavo)
05. La grande illusione
06. Rapacità (altra vetta del muto vittima di tagli e scempi vari)
07. Intolerance (come sopra)
08. La madre (pressoché introvabile)
09. Quarto potere (anche i primi della classe devono fare un po’ di gavetta)
10. La terra
Una lista niente male, vero? Ma, sfortunatamente, alcuni di questi capolavori sono quasi dimenticati, specie se appartenenti all’epoca del muto, mentre ad altri è stato riservato il dubbio privilegio di essere annoverati fra il “vecchiume d’autore”, buono solo per torturare i fantozziani impiegati.
UN'EVOLUZIONE CONTINUA
Cos’è cambiato da allora? Nel corso degli anni ’60 c’è stata una svolta interessante: il Giappone è riuscito a farsi strada in queste liste dove solitamente erano l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti e pochi paesi europei a fare gli onori di casa. Ecco comparire Rashomon e I racconti della luna pallida d’agosto, mentre sul versante italiano Fellini e Antonioni iniziano a rubare la scena al Neorealismo. Un certo Ingmar Bergman porta delle ventate di fredda aria scandinava, senza però mai ottenere una posizione definitiva (anche se Persona e Il posto delle fragole sono le scelte più frequenti), mentre La donna che visse due volte di Hitchcock inizia ad imporsi dopo essere rimasto in sordina per un paio di decenni. A suon di proiettili e rantoli d’autore, invece, Il Padrino irrompe nelle classifiche quasi subito dopo l’uscita nelle sale. Stanley Kubrick, addirittura, arrivò a definirlo “forse il miglior film mai girato, sicuramente quello con il miglior cast”. Anche il cinema più “popolare”, dunque, comincia ad avere delle posizioni di rilievo.
Non tutti, però, sono d’accordo con questo sistema. Fra i più famosi, il critico statunitense Roger Ebert non apprezza la stesura delle classifiche, e preferisce tenere una lista più ampia di “Great Movies”, dove sono stilati senza graduatoria alcuna circa trecento film significativi dal punto di vista artistico e/o culturale. Tuttavia, nel corso degli anni ha fornito le seguenti liste, piuttosto variegate, utilizzando sempre e solo l’ordine alfabetico. L’unica preferenza che si è lasciato sfuggire riguardava Quarto potere, da lui considerato “il più importante film di tutti i tempi”.
1982
2001: Odissea nello spazio
Aguirre, furore di Dio
Casablanca
La dolce vita
Gangster Story
Notorious – L’amante perduta
Persona
Quarto potere
Taxi Driver
Il terzo uomo
1992
2001: Odissea nello spazio
Casablanca
La dolce vita
Erbe fluttuanti
Gates of heaven
Notorious – L’amante perduta
Quarto potere
Il terzo uomo
Toro scatenato
Up
2002
2001: Odissea nello spazio
Aguirre, furore di Dio
Apocalypse now
Come vinsi la guerra
Decalogo
La dolce vita
La donna che visse due volte
Quarto potere
Toro scatenato
Viaggio a Tokyo
Qualcosa è cambiato… qualcos’altro no
E oggi? Le fondamenta sono state smosse? I grandi vecchi sono stati scacciati dai primi posti? Pare proprio di no. Basta dare un’occhiata alle due ultime Top Ten del BFI, stilate rispettivamente da un poll di critici e di registi nel 2002.
Critics Poll
01 Quarto potere
02 La donna che visse due volte
03 La regola del gioco
04 Il Padrino (Parte I e II)
05 Viaggio a Tokyo
06 2001: Odissea nello spazio
07 La corazzata Potëmkin
08 Aurora
09 8½
10 Cantando sotto la pioggia
Directors Poll
01 Quarto potere
02 Il Padrino (Parte I e II)
03 8½
04 Lawrence d'Arabia
05 Il dottor Stranamore
06 Ladri di biciclette
07 Toro scatenato
08 La donna che visse due volte
09 Rashomon
10 La regola del gioco e I sette samurai (ex aequo)
La situazione non cambia molto con la lista più recente disponibile al momento, uscita in data 29 gennaio 2010 sul sito di They Shoot Pictures, Don’t They?
01 Quarto potere
02 La donna che visse due volte
03 La regola del gioco
04 2001: Odissea nello spazio
09 8½
04 Il Padrino (Parte I)
07 Sentieri selvaggi
08 I sette samurai
09 Cantando sotto la pioggia
10 La corazzata Potëmkin
Come si può notare, gli evergreen tengono sempre le redini. I critici apprezzano di più i classici duri e puri, le colonne portanti per antonomasia, mentre i registi sembrano virare più verso il particolare e il sui generis, specie se incentrato su un personaggio particolarmente d’effetto.
Ma, allo stesso tempo, la voce del pubblico si è fatta più rilevante, cosicché altri film sono riusciti ad imporsi. Stilare classifiche e assegnare punteggi non è più un’esclusiva della critica, e quasi sempre i risultati forniti dal pubblico divergono notevolmente. Uno dei casi più eclatanti è quello fornito dal sito Internet Movie Database, la cui Top 250 è costantemente aggiornata e offre un prospetto ben diverso.
01 Le ali della libertà
02 Il Padrino
03 Il Padrino – Parte II
04 Il buono, il brutto e il cattivo
05 Pulp Fiction
06 Schindler’s List
07 La parola ai giurati
08 Qualcuno volò sul nido del cuculo
09 L’impero colpisce ancora
10 Il cavaliere oscuro
Con la buona compagnia de Il signore degli anelli, Guerre stellari, Casablanca e I soliti sospetti. E, proseguendo verso il basso, nessun occhio della madre, nessuna Rosabella, solo un accenno del Sol Levante grazie al sempiterno Kurosawa. Tutti sommersi dall’ondata pulp, western e gangster. Facendo un confronto con la lista sovrastante di TSPDT, notiamo una differenza impressionante in fatto di date: nella prima, il film più vecchio è del 1925 e il più recente è del 1972; nella seconda, l’intervallo di tempo ha come estremi il 1957 e il 2008.
Decisamente “a furor di popolo” è anche la Top 10 dei 500 film migliori di tutti i tempi secondo l’Empire, in cui tuttavia fa capolino all’ottavo posto una nostra vecchia conoscenza:
01 Il Padrino
02 I predatori dell’arca perduta
03 L’impero colpisce ancora
04 Le ali della libertà
05 Lo squalo
06 Quei bravi ragazzi
07 Apocalypse Now
08 Cantando sotto la pioggia
09 Pulp Fiction
10 Fight Club
Non può che stridere con la cima della classifica stilata nel 2008 dai Cahiers du cinéma sui 100 film migliori del ventesimo secolo, dominata dagli ex aequo. Pur restando molto “accademica”, si caratterizza per l’assenza di film sovietici e inglesi, che addirittura compaiono a partire rispettivamente dal 16° e 17° posto, e per un certo sovvertimento nell’ordine dei film italiani: Il gattopardo è in cima, al 14° posto, mentre Fellini compare solo a partire dal 18°. Compaiono inoltre ben due western.
01 Quarto potere
02 La morte corre sul fiume e La regola del gioco
03 Aurora
04 L’Atalante
05 M – Il mostro di Düsseldorf
06 Cantando sotto la pioggia
07 La donna che visse due volte
08 Amanti perduti, Sentieri selvaggi e Rapacità
09 Un dollaro d’onore e Vogliamo vivere!
10 Viaggio a Tokyo
Infine, segnalo come mix piuttosto curioso la lista stilata da Peter Hoskin e Matthew D’Ancona per il periodico Spectator:
01 La morte corre sul fiume
02 Apocalypse Now
03 Aurora
04 Narciso nero
05 L’avventura
06 Sentieri selvaggi
07 L’orgoglio degli Amberson
08 Il settimo sigillo
09 L’Atalante
10 Un dollaro d’onore
CONCLUSIONE
Visti i risultati così diversi (e tenendo conto anche delle migliaia e migliaia di liste che non sono state citate), qual è dunque il metodo giusto per stilare una classifica? Ma, soprattutto, queste graduatorie sono davvero così importanti? Perché, se così fosse, non vedo proprio in base a quale criterio si potrebbero mettere sullo stesso piano un film espressionista tedesco e una pellicola gangster degli anni ’80, o giudicare un’opera di Clair con l’approccio di un consumatore di pulp movies di fine secolo.
L’unica cosa che può spingerci a dire che Olympia merita di stare esattamente due gradini sopra a Shining o viceversa è il puro e semplice gusto personale. Quindi, forse, l’unico modo per ottenere un minimo di obiettività e quello di ricercarla tramite la legge dei grandi numeri.
APPROFNDIMENTO INSERITO DAL BENEMERITO BELFAGOR
15 Aprile 2010 16:54
Le classifiche sono comunque importanti, almeno per me, perché ci ritrovo film che avevo dimenticato o accantonato e che con l'occasione di rileggerli in un elenco mi viene voglia di riconsiderare. Poi sono assolutamente d'accordo che classifiche senza un criterio omogeneo hanno un valore relativo.
Grazie per l'approfondimento.
15 Aprile 2010 22:46
17 Aprile 2010 00:11
17 Aprile 2010 20:23
credo che non sia un delitto scindere il piacere dalla riflesione. Potemkin potrà non essere il film della nostra vita (magari è Oscenità di Polselli ma nel tinello di casa nostra tutto è lecito)ma è difficile non ammettere che si tratta di un capolavoro.parliamo di pellicole che hanno tre quarti di secolo e su cui si è discusso a iosa si è sviscerato a pro e anche a sproposito. In erti casi l'autore (Eisenstein forse è il top) ha corredato i film di un intenso lavoro teorico che ancor oggi è fondamento di ogni scuola di cinema. Per il passato recente oggi è in atto una revisione interessante ma non conclusa.Quindi ci vuole prudenza.Intanto godiamo di ciò che ci piace e scaviamoci una strada estetica tutta nostra. mai assoluta e sempre dinamica.
20 Aprile 2010 19:15
20 Aprile 2010 23:46
24 Aprile 2010 08:37