Intervista a Marina Fasoli ("Maria Libera")

19 Febbraio 2010

Il caro Geppo, il cui amore per Brutti sporchi e cattivi è ormai noto anche ai sassi, ha intervistato in esclusiva per noi la bella Marina Fasoli, che nel film interpretò la piccola Maria Libera. Sentiamo cosa ci dice...

Sono davvero fiero di aver conosciuto Marina Fasoli... Chi di voi non si ricorda della dolce "Maria Libera"? Marina è una persona disponibilissima e davvero adorabile, una vera grande amica! Si è messa a nostra completa disposizione raccontandoci con entusiasmo e simpatia la sua esperienza durante le realizzazione del film.

GEPPO: Innanzitutto ti ringrazio per aver accettato l'intervista.
MARINA:
Giacomo, ti ringrazio io per lo spazio che mi dedichi sul Davinotti.

GEPPO: Marina, nel film interpreti l'adolescente "Maria Libera" figlia di Nino Manfredi. Come ti scelsero per partecipare al film?
MARINA:
Avevo 12 anni, mi scelsero mentre ero a giocare con le mie amiche nella via dove abitavo (era il quartiere Campo dei Fiori). Mi si avvicinarono e mi chiesero dov’erano i miei genitori, in seguito mia madre mi portò a fare il provino e presero me e lei, poi in seguito anche mia zia (nel film facevano le locandiere).

GEPPO: Cosa ricordi di questa esperienza?
MARINA:
Di questa esperienza ricordo molto e niente; sicuramente il grande sacrificio durante le riprese, spesso e volentieri con temperature eccessivamente fredde e in luoghi - come ben si nota - fatiscenti e non di certo comodi; però il calore umano di ogni singola persona (attori e non solo, anche tutta l'equipe che c'è dietro  la realizzazione del film, esattamente come una grande famiglia che ti sostiene in tutto e per tutto).

GEPPO: Com'era Nino Manfredi?
MARINA:
Una persona simpatica, alla mano e molto riservata; e poi ammaliante, con grande fascino, un attore di enorme bravura.

GEPPO: Sul set eravate circondati da veri baraccati?
MARINA:
C'erano solo attori, comparse e generici; con lo staff tutte persone impegnate nel rendere la scena più reale possibile. E devo dire che in questo sono stati tutti bravissimi.

GEPPO: Che sensazione provi quando passi sotto "Monte Ciocci"?
MARINA:
Passo raramente sotto Monte Ciocci e ammetto che ogni tanto il pensiero va a quei luoghi e cerco di ricordare in special modo quando ho girato la scena con Clarisse Monaco.

GEPPO: Hai un ricordo di Clarisse Monaco (Tommasina la modella)? Chi era questa attrice? Raccontami qualche curiosità.
MARINA:
Clarisse Monaco era una ragazza avvenente e molto dolce. Ricordo che la guardavo con occhi incantati nella speranza che anche il mio corpo un giorno avrebbe preso quelle forme morbide di donna. Di lei poi ho saputo in seguito poco e niente; qualche comparsa ma niente di importante, che io sappia.

GEPPO: Questo è l’unico film a cui hai partecipato! Come mai non hai continuato nel cinema?
MARINA:
Non ho continuato nel cinema perché mio padre non ha più voluto, e pure perchè le proposte che avevo ricevuto all'epoca lui le riteneva inadeguate per me.

GEPPO: Chi fu l'attore che ti colpì di più sul set e quello con il quale ti trovavi meglio?
MARINA:
Non ci fu un attore che mi colpi più di altri, ero ancora una bambina; ero confinata in un’aerea dove frequentavo più che altro i piccoli attori, anche se devo ammettere che Maria Luisa Santella
con i suoi modi aveva un gran fascino. Tutti avevano una forte personalità, senza parlare dei più noti che ancora oggi fanno teatro.

GEPPO: Ettore Scola che tipo di regista era?
MARINA:
Molto paziente e bravo. Aveva un modo di spiegarti le cose che ti ritrovavi a farle senza neanche accorgerti di essere sul set a recitare.

GEPPO: E di Adriana Russo cosa mi puoi raccontare?
MARINA:
Adriana Russo... un'altra bellissima donna! Ma quando usciva dal trucco era veramente irriconoscibile, in tutti i sensi; anche fisicamente.

GEPPO: In questo film c'era anche un altro grande caratterista, Francesco Annibali. Te lo ricordi?
MARINA:
Lo ricordo come un omone solare...

GEPPO: Frequenti ancora personaggi dello spettacolo? Che attività svolgi oggi?
MARINA:
Nella mia vita attuale non frequento più quell’ambiente. Anzi, devo dire che rendo poco partecipi anche i miei figli del mio passato; anche di quello da modella, perché in seguito ho fatto quello; successivamente ho stravolto la mia vita dedicandomi alle piante e con un compagno ho gestito un vivaio; insomma, tutt'altra vita.

GEPPO: Mi puoi raccontare qualche chicca su Marcella Battisti e Assunta Stacconi?
MARINA:
Marcella Battisti era mia madre e Assunta Stacconi mia zia: come molti altri lì, non erano attrori professionisti ma solo persone umili a cui era stata data l'opportunità di partecipare a questa avventura rivelatasi molto divertente, con un lato economico da sfruttare. Poi devi sapere che mio zio Augusto Colonelli faceva la comparsa dentro la locanda, era un umile falegname che spesso di sua abitudine faceva merenda in qualche osteria romana:
si è in pratica ritrovato a interpretare una scena che faceva parte del suo quotidiano.

GEPPO: Negli ultimi anni ti hanno contattata per interpretare una fiction o ti hanno proposto un nuovo film?
MARINA:
Ho continuato per un po’ di anni a frequentare l'ambiente, ma per altri motivi e con altri interessi.

GEPPO: Sei rimasta sorpresa nel trovarti contattata da me per l'intervista?
MARINA:
Sì, sono rimasta sorpresa di essere stata contattata non solo da te ma da moltissime persone che si ricordavano del mio ruolo!

GEPPO: Qual è stata la scena più difficile?
MARINA:
Quella dell'incendio, anche se il regista diceva che invece era quella in cui passavo con i secchi sopra il parapetto perché doveva corrispondere con il passaggio del treno e quindi andava fatta “buona la prima”. Un'altra è stata la scena del famoso pranzo in cui veniva avvelenato Manfredi, girata all'idroscalo proprio dove uccisero Pasolini il quale doveva, proprio il giorno prima della sua morte, venire a preparare una sorta di presentazione del film essendo anche lui uno degli intellettuali
più abili a denunciare il disagio delle periferie... Insomma, nonostante fossi piccola sentivo anch’io il lutto sul set. Poi le scene del sogno di Manfredi girate alla De Paolis… ecco lì ho avuto modo di vedere molti attori in azione.

GEPPO: E invece la scena che più ricordi?
MARINA:
Le scene del battesimo girate a piazza san Salvatore in Lauro, perché erano adiacenti alla mia scuola. Ecco, lì ho sentito il disagio e l'imbarazzo davanti ai miei compagni, pure perchè ero come mi si vede nel film, filiforme e timida. Mi sentivo bruttina, e ritrovarmi al centro delle loro attenzioni mi imbarazzava molto.

GEPPO: Ti ha messo in imbarazzo anche recitare la scena finale col pancione?
MARINA:
L'imbarazzo del pancione non ricordo di averlo mai avuto.

GEPPO: Marina, grazie di cuore per aver risposto alle mie domande, un abbraccio.
MARINA:
Giacomo, sono io che ringrazio te per l'intervista e ringrazio tutti i nuovi ed inaspettati amici del Davinotti. Un abbraccio da Marina Fasoli.

INTERVISTA RACCOLTA DAL BENEMERITO GEPPO

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commenti (4)

RISULTATI: DI 4
    Renato

    19 Febbraio 2010 14:46

    Geppo über alles, una volta di più! Intervista bella e interessante.
    Finzi

    20 Febbraio 2010 16:32

    Grazie tantissimo Geppo, io posso dirmi un affezionatissimo alle tue interviste anche perché quasi sempre toccano film ai quali sono molto affezionato, come qui.
    Geppo

    20 Febbraio 2010 19:17

    Grazie Finzi, grazie Renato.
    X Finzi: Grazie, mi fa molto piacere... grazie grazie grazie.
    Markus

    21 Febbraio 2010 12:10

    Ottimo lavoro come sempre. Geppo di Germanico è l'intervistatore ufficiale del Davinotti ;)