Le location esatte della "Banda del Gobbo"

22 Maggio 2009

La situazione al via delle ricerche:
Non risulta su web alcuno studio approfondito sul film. L'indicazione generica Roma viene lasciata spesso così, aggiungendo poco o nulla.

Tra i tanti Giraldi, Monnezza, Trucidi e Gobbi non è sempre facile orientarsi, con la memoria. Sono tutte creature di quel grande attore che è Tomas Milian, capace di dar vita a più personaggi memorabili che si muovono nei diversi spazi offerti dalla capitale. La banda del Gobbo è uno dei film più riusciti della serie, con Milian che si sdoppia nella parte del Monnezza e del suo gemello (il Gobbo, per l’appunto, che pretende di essere il maggiore perché uscito prima dalla pancia della madre) animando attraverso i due fratelli Marazzi simpatiche scene all’insegna di quella romanità cui tanto ha dato il doppiatore di entrambi, Ferruccio Amendola. Il Gobbo è cinico, spietato oltre che violento: tratta malissimo il Monnezza, che invece gli è affezionato. Per quanto concerne le location, va sottolineato come, nell'immaginario cinematografico di Lenzi, venga immortalata una Roma periferica e post industriale oggi quasi definitivamente sparita.
Come sempre capita per gli speciali dedicati alle location, gli spoiler sono inevitabili; ricostruendo la trama attraverso i luoghi è impossibile non raccontare con una certa precisione le scene interessate, per cui chi non volesse sapere come finisce il film è avvisato.


1.  SBARCO AL PORTO VECCHIO DI CIVITAVECCHIA
(Ellerre)
Il Gobbo (Vincenzo Marazzi), ricercato in patria, è stato in Corsica per un po' di tempo dove ha "alzato un po' di polvere" – dirà poi a Sergio, suo fratello gemello –. Sbarca nel Porto di Civitavecchia alla guida di una Citroën DS Pallas ("Squalo") bianca. E' facile capire che si tratta di Civitavecchia sia per l'imbarcazione pilota che porta la scritta "Civitavecchia", sia per il riconoscibile paesaggio circostante. Il traghetto da cui scende è attraccato vicino al Forte Michelangelo (che tuttavia non viene mai inquadrato).

2. "ER MONNEZZA" SUL MONTE CIOCCI
(Ellerre)
Nel frattempo Sergio, detto "er Monnezza", è alle prese con il suo datore di lavoro, un meccanico, che lo rimprovera per la sua scarsa attitudine al lavoro. Siamo tra le baracche di Monte Ciocci in Valle Aurelia. Si individua facilmente il posto quando inquadrano la ciminiera di una delle due fornaci abbandonate ancora presenti nella zona (la Fornace Veschi). Il monte era all'epoca ancora popolato da migliaia di baraccati, evacuati nel 1981 e trasferiti nelle case popolari del Tufello. Nel 1976, questa "favela" romana fu teatro del film di Scola Brutti, sporchi e cattivi.

3. IL GOBBO PIANIFICA IL COLPO A SAN BASILIO
(Ellerre)
Il Gobbo si reca nella vineria di un ricettatore (Carmine Ciacci) per concertare una rapina con tre malavitosi: Alberto Maria Perrone, proprietario di un autosalone, Mario Di Gennaro, detto "er Sogliala", e "l'Albanese". Progetta con loro un colpo al furgone portavalori con tanto di bomba a gas. Siamo in via Recanati, a San Basilio. Questa location "periferica" è stata per me molto dura da cercare. L'unico indizio valido era il grosso viale alberato con palazzine popolari allineate obliquamente, ma per dirimere la questione ho dovuto sottoporre il fotogramma a un conoscente che ha subito individuato quei palazzi perché da ragazzo frequentava quella zona.

4. RAPINA CON GAS AL FURGONE PORTAVALORI
(Ellerre)
La rapina del furgone portavalori si svolge davanti a una Banca di Roma che il Gobbo dice essere in "Via Catalani 117". In realtà il luogo è in Viale Val Padana (zona Conca d'Oro). Anche qui l'individuazione della via è stata difficilissima. Un palazzone color verdastro con una particolare rientranza e una sorta di aiuola con pini erano l'unico vero indizio. Per il resto la via era veramente anonima e non diceva nulla. Come avvenuto già in casi analoghi, proprio quando ero sul punto di abbandonare ho fatto l'ultimo tentativo (istintivo) nella zona dei Prati Fiscali/Conca d'Oro, ottenendo la piacevole sorpresa.

5. LA FUGA IN VIALE MARCONI - IL GOBBO SI SALVA NELLA CLOACA 
(Ellerre)
I rapinatori fuggono in Viale Marconi – luogo facilmente identificato – chiedendosi se erano riusciti, come da complotto, a uccidere il Gobbo durante la confusa operazione con bombe a gas. Per loro sfortuna il Gobbo si è salvato ed è anche sfuggito ai poliziotti infilandosi in un condotto fognario e percorrendo la lunga cloaca che porta al Tevere. Anche qui non è stata facile l'identificazione del tunnel. Dal condotto è visibile un piccolo scorcio di palazzi sul fiume. Non essendoci il tipico muraglione, argine tiberino di centro città, ho esplorato la zona del Tevere tra Ponte dell'Industria e Ponte Marconi individuando esattamente i palazzi che vede il Gobbo e che sono sul Lungotevere di Pietra Papa. Il tunnel da cui esce il Gobbo sembra esserci ancora oggi, come si può notare in mappa.

6. LA PRIMA "FREDDA" VENDETTA DEL GOBBO
(Ellerre)
Il Gobbo, che ha ormai meditato la vendetta, vuole uccidere tutti e tre gli ex complici. La prima vendetta si consuma nell'azienda di surgelati Freddindustria, dove "er Sogliola", che lavora lì, fa una brutta fine: surgelato, per l'appunto. Nei titoli di coda si ringrazia proprio Freddindustria di Aprilia per i locali concessi, ma da qui a trovare l'edificio e i capannoni ce n’è voluta. Ho dovuto fare una ricerca su internet per scoprire che oggi gli stessi stabilimenti ospitano "Ma.GE.A. - Magazzini generali di Aprilia Fiduciaria Frigoriferi Srl" e sono in Via Enna, 4, già via Toscanini, 7 (Aprilia, Latina).

7. INCENDIO ALL'AUTOSALONE
(Ellerre)
Il Gobbo assapora la vendetta anche nei confronti di Perrone dandogli fuoco all'autosalone, l’Autocentro Prati Automobili (la ditta "Sagsa s.p.a." di Milano viene ringraziata nei titoli di coda per l'arredamento di questo specifico set). Anche questa location l'ho trovata in extremis quando, riguardando attentamente l'unica inquadratura in diurna dell'autosalone, ho capito che la via adiacente avrebbe potuto essere in zona Trionfale. E così era, infatti: siamo in Via Giovanni Bovio, all'angolo con la Circonvallazione Trionfale.

8. IL GOBBO UCCIDE L'ALBANESE - LA RETATA DELLA POLIZIA
(Ellerre)
Con l'esca della bella ragazza dell'Ambasciata d'Albania (che utilizza sotto ricatto assieme al Monnezza), il Gobbo fa fuori anche Milo Dragovic, "l'Albanese". La location dell'incontro tra la donna e l'Albanese è proprio lungo gli studi Incir De Paolis, in Via dei Durantini, traversa della Tiburtina. Nel film si vede poi una retata della polizia, sempre lungo la via Tiburtina; questa volta siamo però fuori dal GRA, all'altezza della località Settecamini: si inquadra un bar, ex stazione delle autolinee, riconoscibile per la sua particolare forma.

9. SUL LUNGOTEVERE DEI PAPARESCHI
(Ellerre)
Maria (Isa Danieli), la prostituta amica e complice del Gobbo, avverte il Monnezza di stare in guardia consigliandogli di ingerire un paio di sigarette per procurarsi febbre e delirio nel caso in cui la polizia lo interroghi. La scena è sul Lugotevere dei Papareschi e il luogo esatto è riconoscibile grazie all'inquadratura del Gazometro e di altre strutture di archeologia industriale presenti ancor oggi nella zona. Allora tutta l'area era in stato di completo degrado, mentre in questi ultimi anni ha subito diversi interventi di riqualificazione.

10. INSEGUIMENTO SULLA TANGENZIALE
(Ellerre)
Una 125 bianca forza un posto di blocco della polizia. Lo stesso commissario Sarti si mette all'inseguimento del fuggitivo. La corsa "schizofrenica" parte dallo Scalo di San Lorenzo, prosegue per alcuni tratti della Tangenziale Est, continua per un breve tratto di Prenestina per poi terminare lungo il cimitero del Verano, sempre a San Lorenzo. Ho voluto isolare i tre fotogrammi che ritengo più significativi dell'inseguimento.

11. IL MONNEZZA NEL MANICOMIO
(Zender e Ellerre)
Il Monnezza, in stato di delirio procuratosi con l'ingestione di sigarette, viene mandato nell'ospedale psichiatrico. Nel film si legge "Santa Maria della Pietà", che è il nome del famoso ex manicomio romano a Monte Mario. Ho provato a confrontare l'edificio del film con tutti quelli del complesso di Santa Maria della Pietà non trovando alcun riscontro. Dopo aver scoperto che si trattava di tutt'altro posto feci un nuovo tentativo raffrontandolo con l'ex manicomio di Martellona vicino Bagni di Tivoli: non era nemmeno quello. A questo punto ebbi l'imbeccata del prode Zender che nel frattempo aveva contattato persona del cast tecnico. Con un generico "nei pressi della Bufalotta" mi misi alla ricerca trovando, dopo non molto, la "carcassa" dell'edificio immerso nel verde e in stato di avanzato abbandono. E' in Via Bartolomea Capitanio, traversa di Via della Marcigliana nei pressi dell'innesto con Via della Bufalotta. Abbastanza degradato già all'epoca del film, il palazzone è oggi luogo spettrale. Pericolante e infestato da piante ed erbacce è sede di un allevamento di cani più o meno legale. Insomma, un luogo poco raccomandabile. L'edificio, in passato, è stato un ospedale e oggi è ancora in attesa di ristruttrazione...

12. PERRONE MUORE DAL DENTISTA
(Ellerre)
Con l'aiuto di Carmine, Romolo, "er Faina" e Gigi, il Gobbo riesce ad aggirare i gorilla di Perrone sostituendosi al suo dentista. Perrone, col trapano puntato in bocca, morirà dallo spavento. Il maestoso ingresso del palazzo è in Piazzale delle Belle Arti. Per chi è di Roma è facile individuarlo perché è un importante snodo stradale della capitale.

13. IL MONNEZZA A PONTE MAMMOLO - IL GOBBO AL NIGHT 
(Ellerre)
Intanto il Monnezza, con l'aiuto di un finto matto (in realtà è un poliziotto di Sarti), fugge dal manicomio. Ma il camuffamento non funziona e a Ponte Mammolo, dove li attende il Gobbo con tutta la banda, il poliziotto verrà messo fuori questione. Successivamente il Gobbo compirà una rapina nel night club lo "Scarabocchio" (oggi "New Scarabocchio"), in Piazza dei Ponziani 8, in Trastevere. E’ una scena molto nota, con sermone pseudo-moralistico del Gobbo il quale, con minaccia armata, rapina e "purga" tutti i presenti.

14. TENTATA RAPINA IN VIA BISSOLATI
(Ellerre)
La celebre Via Bissolati, plurisfruttata cinematograficamente (vedi L'uccello dalle piume di cristallo, ad esempio), è teatro della tentata rapina di pelliccia e borsa ai danni di una donna. La donna in questione è la moglie dell'ufficiale di polizia e il pivello viene subito acciuffato: è Calogero Ciacci (Massimo Bonetti), nipote di Carmine, quello della bottiglieria al Tufello che ora è impegnato a coprire la latitanza del Gobbo.

15. A FIANO ROMANO SULLE TRACCE DEL GOBBO
(Ellerre)
Ormai il Gobbo ha le ore contate: la polizia comincia a pedinare Carmine Ciacci e questi conduce gli sbirri dritti al rifugio del Gobbo, una ex fornace di cui parleremo poco più sotto. Il pedinamento si svolge tutto lungo l'autostrada A1 Roma Nord, nei pressi del vecchio casello di Fiano Romano, recentemente spostato più avanti. I punti degli appostamenti sono riconoscibili grazie all'onnipresenza dell'Autogrill Feronia Est.

16. LA FORNACE ABBANDONATA (Ellerre e Zender)
Forse la location più importante del film. Vi si consuma la resa dei conti attraverso una concitata sparatoria tra la polizia e la banda del Gobbo. La si è a lungo cercata, questa misteriosa fornace, anche perché risultava essere presente in molti altri film. Dopo ricerche protrattesi per mesi siamo riusciti a rintracciarla a Castel Giubileo, dove oggi è stata sostituita da capannoni che ne conservano solo in parte le forme. Proprio il tempo impiegato a cercarla e il fatto che si trattasse di location usata di frequente, ci ha portato a scriverne uno speciale dedicato che trovate cliccando qui.

17. MORTE DEL GOBBO A VICOVARO
(Ellerre)
Dopo la lunga sparatoria alla fornace abbandonata, il Gobbo si dilegua tra i fumi delle bombe a gas. Inizia un inseguimento sull'autostrada A24 Roma-L'Aquila, ma la fuga del delinquente è breve: sul Viadotto di San Cosimato, a Vicovaro, sbuca un gatto nero che causa lo sbandamento dell’auto e la conseguente caduta mortale nel fiume. Che il viadotto sia quello di San Cosimato non v'è dubbio alcuno, considerata anche l'inquadratura del convento da cui prende il nome, ma la caduta nel fiume non è sicuro che sia stata girata lì. L’Aniene sotto al viadotto passa, è vero, ma è praticamente sotterraneo (c'è una diga che poco prima interrompe il grande flusso del fiume). Inoltre vi sono poche similitudini nel paesaggio.

18. FINALE SUL LUNGOTEVERE CON IL PONTE DELL'INDUSTRIA
(Ellerre)
Il Monnezza legge in lacrime la lettera del fratello mentre la mdp zooma sul Ponte dell'Industria. Lenzi sceglie di nuovo quest'area, allora parecchio degradata, per la chiusura del film. Vuole "fissare" ancora una volta la sua visione su una Roma periferica e dei suburbi raccontata ad arte durante tutta la pellicola. I titoli di coda passano sul fermo immagine del Gazometro inquadrato da una visuale inconsueta, ripresa dai bordi del Tevere.
 
 Testi e tavole: Ellerre (con un piccolo aiuto di Zender).


APPROFONDIMENTO INSERITO DA ELLERRE

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commenti (6)

RISULTATI: DI 6
    Markus

    22 Maggio 2009 05:22

    Ottimo lavoro come sempre. Rallegramenti!
    Ernesto

    22 Maggio 2009 08:12

    Aspettavo da tempo questo lavoro, come al solito di qualità ed egregiamente svolto dal grande Ellerre, se non altro perché guardando il film non ero mai riuscito ad individuare due location che oggi finalmente vengono svelate; mi riferisco al manicomio di Santa Maria della Pietà, a me sconosciuto e il viadotto di Vicovaro, praticamente una strada dove credo di non essere mai passato in vita mia.
    Grazie ancora per questo lavoro e soprattutto per la splendida ricostruzione della mitica fornace di Castel Giubileo.
    Cangaceiro

    22 Maggio 2009 11:03

    Ti faccio i miei complimenti Ellerre per la cura che hai messo nel firmare questo speciale.
    Che dire...Lenzi era veramente un maestro nella scelta delle location.
    Geppo

    22 Maggio 2009 13:45

    Questa location è veramente una gran bella sorpresa! Complimenti!!!

    Sono rimasto di stucco quanto ho visto che la parte iniziale del film era stata girata sul Monte Ciocci... (la mia location preferita di Brutti sporchi e cattivi)... non la sapevo questa cosa, nonostante conosco il film LA BANDA DEL GOBBO a memoria.
    Grazie ragazzi!
    Undying

    25 Maggio 2009 12:12

    Ottimo, ottimo, ottimo.
    La banda del Gobbo è uno dei miei preferiti film pseudo-polizieschi interpretati da uno strepitoso Tomas Milian.
    Grazie per questo splendido speciale: sia ad Ellerre che al paziente archivista-tuttofare (diciam così, va là) Zender.
    Azione70

    19 Agosto 2015 10:47

    Bellissimo speciale.
    In effetti la scena del ponte di S. Cosimato sulla A24 dove muore il Gobbo è divisa in due: il viadotto infatti è molto profondo e non può coincidere con il fotogramma della caduta in acqua della Giulia.
    Ho cercato di scoprire il ponte da cui cade la Giulia vedendo tutti i ponti del Tevere e dell'Aniene ma senza esito positivo (da Google Map non si riesce sempre a vedere la prospettiva dal fiume)...sarebbe il caso di sentire Lenzi o qualcuno che ha girato la pellicola...