Intervista a Stella Carnacina

11 Maggio 2009

Pubblichiamo qui l’intervista fatta dal nostro amato Giacomo di Nicolò (alias Geppo) a Stella Carnacina in data 24.04.2009, in esclusiva per il Davinotti. Stella, oltre a essersi dimostrata gentilissima e di una cortesia straordinaria, ci ha anche concesso di pubblicare alcune rare foto appartenenti al suo archivio personale. Di questo, come dell’intervista, non possiamo tutti che ringraziarla infinitamente. Come ci ha confermato anche Geppo (da sempre una delle anime del nostro sito e a cui va tutta la nostra stima), è raro trovare gente dello spettacolo tanto disponibile e allo stesso tempo brillante. Ancora un grazie da tutti noi, Stella!
 

Quando vidi per la prima volta Bello come un arcangelo mi innamorai all’istante di una splendida ragazza mediterranea. Il mio desiderio fu subito quello di conoscerla per sapere chi fosse davvero STELLA CARNACINA, una vera regina del nostro cinema di genere.

Geppo: Stella, come sei entrata nel mondo del cinema?

Stella: Iniziai a lavorare all'età di 14 anni come modella per alcuni spot pubblicitari. Erano "caroselli" girati da registi importanti, dei veri e propri  "minifilm"; uno di questi registi era Duccio Tessari, che mi notò e mi chiese se volessi fare la protagonista di un suo film. Di conseguenza per me è stato abbastanza facile entrare nel mondo del cinema, perchè ero una bella ragazzina con la faccia pulita. Poi, quando il gioco incominciò a diventare duro, ho dovuto studiare.

Geppo: Il tuo primo film è "Il sole nella pelle" di Giorgio Stegani.
Stella:
Sì, lo feci con Ornella Muti. In quella occasione ci presentammo ai provini tutte e due per il ruolo di protagonista. Ci volevano gli occhi azzurri, mentre io ero invece la tipica mora. Ricordo che però il regista voleva per forza che la protagonista fossi io, per cui provarono a mettermi le lenti a contatto. Finì che feci la co-protagonista. Di Ornella Muti ho un ricordo piacevolissimo: eravamo due coetanee spensierate e giravamo sempre in bicicletta. Ci siamo rincontrate anche ultimamente, con molto affetto. Quello fu sicuramente il momento più spensierato della mia adolescenza.

Geppo: Nel '73 hai fatto "La polizia è al servizio del cittadino", di Romolo Guerrieri, con Enrico Maria Salerno.
Stella:
Un bel ruolo e anche importante. Enrico Maria Salerno era un grosso professionista, perché sai, all'epoca, devi sapere, o eri un professionista oppure non ce la facevi proprio. Tutti questi attori venivano dal cabaret, dall'avanspettacolo, dal teatro... era gente che lavorava durissimo.

Geppo: Nello stesso anno hai girato anche "Troppo rischio per un uomo solo" di Luciano Ercoli, con Giuliano Gemma e Nieves Navarro (in arte Susan Scott).
Stella:
Sì, fu un film di grande successo. Susan Scott era giá adulta all'epoca, mentre io invece ero molto giovane. Sai, oggi una donna di 40 anni la vedi ancora giovanissima ma all'epoca era già adulta e quindi non ci fu tra di noi molta frequentazione. Giuliano Gemma è un grande attore e un bellissimo uomo, però chiaramente per me era troppo grande pure lui; nonostante interpretassi il ruolo della ragazza che gli faceva perdere la testa io lo vedevo adulto. Comunque c'era sempre un ambiente molto accogliente, era divertente fare cinema, all'epoca!

Geppo: Nel 1974 hai fatto un film divertentissimo, "Bello come un arcangelo", con Lando Buzzanca.
Stella:
Un bellissimo film, ed è stato anche bello averlo girato a Tropea. Poi la grossa fortuna di aver lavorato con Buzzanca, che è una persona meravigliosa: professionista, simpatico... veramente una bellissima persona. All'epoca faceva "cassetta" a livelli impressionanti. Poi per Bello come un arcangelo ho uno splendido ricordo di Paola Borboni. Era una donna spettacolare: faceva mia nonna nel film ed era già adulta. Aveva 74, 76 anni d'età (74, ndr) e mi ricordo che la mattina presto si faceva accompagnare su uno scoglio dai tecnici, si faceva portare 100 cozze appena pescate e se le mangiava col limone prima di venire sul set a girare. Non me la posso dimenticare, era straordinaria!

Geppo: E di Orazio Orlando cosa ricordi? Purtroppo si parla pochissimo di lui.
Stella:
Guarda, ho un ricordo magnifico: un attore straordinario, una bellissima persona anche umanamente, e pieno di sensibilità. Nel film faceva mio padre.

Geppo: Il regista Alfredo Giannetti com'era?
Stella:
Era un regista preciso e durissimo. Aveva una regia di quelle molto toste ed era uno di quelli a cui piaceva dirigere, non lasciare libero l'attore. Io invece con gli altri registi ero abituata ad essere lasciata più libera. All'epoca ero abbastanza ribelle ed era molto difficile star dietro ad una regia comandata. Ma in fin dei conti aveva ragione lui, grande professionista con le idee chiarissime... tant'è vero che fece una delle commedie più divertenti dell'epoca.

Geppo: Nello stesso anno girasti
"L'ossessa", di Mario Gariazzo.
Stella:
Mario Gariazzo stravedeva nei miei confronti; mi definiva "la nuova Anna Magnani" per questo mio carattere ribelle, per la mia grinta... poi ero mora, eccetera. Mi fece girare L'ossessa e devo dire che mi lasciò molto libera nella recitazione, perchè gli piaceva molto il mio modo di improvvisare. Un’altra persona che ricordo con grande stima è Luigi Pistilli, che nel film faceva l'esorcista.
L'ossessa è stato un film durissimo, a livello tecnico e di orari, perchè si girava a qualsiasi ora. Ricordo che quando terminai le riprese mi riempii di herpes, perchè per mettere queste maschere non c'erano gli effetti e i trucchi di oggi; i calchi erano veramente quelli di cemento: era una cosa terrificante, rischiavi di soffocare! Avevi queste protesi adosso con colle vere,  perchè non è come oggi che ti tolgono tutto e torni come prima. Erano veramente materiali allucinanti!
Di L'ossessa ricordo anche un altro particolare: per girare la scena del vomito, dentro un convento antichissimo, c'era tutta una preparazione con una pompetta dietro; il vomito doveva uscire dalla mia bocca ma non riuscivo ad averlo, questo vomito. Alle 4 di mattina riempirono la pompetta col caffè: me la facevano arrivare alla bocca in modo tale che il vomito risultasse vero. Ora, devi sapere che io il caffè l'ho iniziato a bere a 40 anni, prima mi facevano schifo sia l'odore che il sapore. Ricordo che a tutti i tecnici fu tolto il caffè per buttarlo a me nella pompetta! Un'altra scena difficile che ricordo è quella del crocifisso che scagliavo in terra. Io sono molto cristiana e un gesto simile non riuscivo a farlo. Mi fecero una specie di lavaggio del cervello: “E’ una scena, non è vero, è solo un film...”.

Geppo:  Nel 1976 hai girato "Atti impuri all'italiana" di Oscar Brazzi.
Stella:
Anche questo, che era un tipico film da Buzzanca, nasce come una commedia all'italiana. Un film fatto da grandi attori e da grossi professionisti con alle spalle tantissimo lavoro.

Geppo: E di Dagmar Lassander cosa mi puoi raccontare?
Stella:
Era una bellissima donna con una bellissima pelle, ma anche lei una donna adulta. In Atti impuri all'italiana ricordo bene Isabella Biagini. Lei era ancora molto bella, con un viso bellissimo; già all'epoca soffriva molto per l'età che avanzava. Era di una simpatia immensa.

Geppo: Hai un ricordo particolare di Maurizio Arena?
Stella:
Ohhh sì, Maurizio era straordinario, simpatico, spiritoso! Siamo stati amici per tantissimi anni. Di una simpatia che raramente nella vita ho conosciuto. Aveva questa capacità di aiutarti con le mani. Possedeva questo potere e questo dono, un’energia universale... quando ti metteva le mani adosso ti aiutava a sentirti meglio. Si è dedicato moltissimo a fare del bene agli altri. Aveva solo un gran difetto: mangiava come una latrina, praticamente per 10, e infatti era ingrassato da morire negli ultimi tempi.

Geppo: In questo film c'era anche un altro grande carraterista, Ghigo Masino.
Stella:
Assolutamente sì, un grosso caratterista.

Geppo: Oscar Brazzi che tipo di regista era?
Stella:
Oscar Brazzi era un regista estremamente serio. Per girare questo genere di film dovevi avere talmente tanto mestiere... perchè una volta fatto sembrava facile, ma in realtà era difficilissimo; dovevano esserci sempre delle battute, delle sequenze, mai tempi morti... insomma era un genere molto particolare.

Geppo: Nello stesso anno hai girato il tuo secondo film con Lando Buzzanca "San Pasquale Baylonne prottetore delle donne".
Stella: 
Diciamo che è quello che mi è piaciuto di meno. Cominciavo a stancarmi, di questi ruoli.

Geppo: Un altro film che hai fatto è "A forza di sberle", con Don Backy e George Eastman.
Stella:
E’ stato un film divertente; George Eastman era una novità, erano riusciti a portarlo dall'America perchè grazie a lui il film poteva girare in tutto il mondo.

Geppo: Poi hai fatto anche "Ring" di Luigi Petrini.
Stella:
Ring lo girai che ero incinta di mia figlia, stavo al quarto mese di gravidanza e nessuno lo sapeva.

Geppo: "Nel silenzio della notte" per la regia di Mario Caiano...
Stella: 
Un film per la TV. Avevo un ruolo già un po’ più impegnato. Lo mandano in onda spessissimo, uno sceneggiato di grande successo.

Geppo: Come ricordi il film "White pop Jesus" di Luigi Petrini?
Stella:
Con Awana Gana! Un film veramente carino. Anche questa esperienza è stata molto faticosa, perchè si ballava, si cantava e molto di più. La coreografia, come anche tutta la parte dei balletti, era curata da Don Lurio, le musiche erano bellissime... purtroppo mancavano i soldi per un buon montaggio.

Geppo: Nel 1982 hai fatto un "barzelletta-movie", "Vigili e vigilesse" di Franco Prosperi.
Stella:
Sì, Vigili e vigilesse era un film abbastanza stupidino, di cassetta. Era l'epoca di questi film e non era facile uscirne. Oggi un'attrice del mio calibro  ha molte opportunità di scelta: c'è tanta televisione, molti ruoli da interpretare... Prima invece no, si andava secondo il filone che comandava... c'era quello e basta!

Geppo: In
"Vigili e vigilesse" reciti accanto a tanti attori comici: Andy Luotto, Giorgio Bracardi, Tuccio Musumeci...
Stella: 
Nasceva questo genere di comicità con tutti questi grossi comici. Praticamente non esisteva "il" protagonista, c'erano "i" protagonisti.

Geppo: Il tuo ultimo film è "Apocalisse di un terremoto", di Sergio Pastore.
Stella:
Sergio Pastore era un regista intellettuale, e infatti Apocalisse di un terremoto era un film autoriale, non certo di cassetta.

Geppo: Dopo il cinema hai iniziato la carriera teatrale.
Stella:
Ho iniziato in uno spettacolo teatrale "Hai mai provato nell'acqua calda?" con Walter Chiari dove ho sostituito la protagonista Ivana Monti. Facemmo sei mesi di teatro bellissimo con Walter che è stato il più grande professionista che abbia mai conosciuto sulla faccia della terra. Al ristorante pagava per tutti, erano tutti suoi ospiti. Lo spettacolo fu un successo strepitoso; un'esperienza fantastica!

Geppo: Nel teatro hai recitato anche accanto a Enrico Beruschi in "L'impareggiabile Monsieur Landru".
Stella:
È vero, con Beruschi abbiamo fatto "Landru".

Geppo: Poi hai fatto "La gatta e il coniglio", con Franco Barbero.
Stella: "La gatta e il coniglio" 
con Alfredo Rizzo fu un grosso successo. Girammo tutta l'Italia: siamo stati al Teatro Alfieri di Torino, dove dovevamo stare solo una settimana e siamo rimasti due mesi! Teatralmente è stata l'ultima cosa perchè poi ero stanchissima e avevo una figlia...

Geppo: Hai fatto la cantante: mi ricordo "Rosso sera" e "Antille".
Stella:
La cantante l’ho fatta per gioco. Facevo le serate con Gianfranco D'Angelo e Giucas Casella come cabarettista, come cantante e attrice.  

Geppo: In passato hai fatto anche la conduttrice televisiva.
Stella:
Sì, ho condotto "Castrocaro" e "Azzurro" con Vittorio Salvetti.
 
Geppo: Poco fa hai citato Alfredo Rizzo e Gianfranco D'Angelo. Raccontami qualche curiosità.
Stella:
Alfredo Rizzo era un attore meraviglioso e di una simpatia immensa ma molto permaloso: guai a contraddirlo! Ci frequentavamo anche fuori dal set e spesso andavamo a mangiare a casa sua. Gianfranco D'Angelo lo adoravo: ci siamo ritrovati tante di quelle volte a lavorare insieme... Ricordo che gli assomigliavo molto nel modo di fare spettacolo, alle serate. Lui mi vedeva molto estroversa e io lo emulavo perchè aveva questa libertà di uscire fuori copione che mi divertiva moltissimo. Una cosa che mi piaceva da matti era "improvvisare": salivo sul palcoscenico e riuscivo a coinvolgere il pubblico in maniera completamente diversa da come mi ero preparata, mi veniva spontaneo. Ero molto ricercata perchè a quel epoca non c'erano donne che giravano solo con una cassetta e facevano un'ora di spettacolo.

Geppo: Hai avuto modo di conoscere Franco e Ciccio?
Stella:
Sì, li ho conosciuti grazie ad un brevissimo lavoro televisivo che ho fatto con loro. Franco e Ciccio erano due persone di una grande umanità e disponibili nei confronti di chi aveva bisogno un aiuto.

Geppo: Frequenti ancora personaggi dello spettacolo?
Stella:
No, io quando ho tagliato ho tagliato praticamente tutto, e l’ho fatto dal giorno alla notte. E’ stata una scelta traumatica: una mattina mi sono guardata allo specchio e mi sono chiesta che cosa volevo fare nella mia vita, se continuare a fare la diva o se avere una famiglia, dei figli. Ha preso il sopravvento la parte materna, per mia fortuna. Cominciavano a chiamare grossissime compagnie teatrali, e una delle ultime fu proprio quella di Garinei e Giovannini per un discorso al Sistina di Roma, di cui l'impegno come protagonista richiedeva una stagione a Roma e una stagione a Milano. 
In pratica per un anno mi sarei dovuta allontanare completamente da casa. Mia figlia aveva 5 anni e vedevo che era ingestibile, il rapporto. A malapena mi riconosceva perchè ero sempre in giro, e anche se facevo sacrifici immensi per tornare da lei appena avevo 5 minuti liberi era sempre troppo poco.

Geppo: Negli ultimi anni ti hanno contattata per interpretare una fiction o ti hanno proposto un nuovo film?
Stella:
Ti posso garantire che è stato impossibile arrivare a me. Una delle ultime volte in cui qualcuno mi rintracciò e io dissi di no la ricordo ancora: fu quando mi chiamò Fabio Fazio per "Quelli che il calcio...", su Rai 2. Dopo sono realmente sparita, per non avere nessun tipo di tentazione.

Geppo: Stella, grazie di cuore per aver risposto alle mie domande.
Stella:
Grazie a te, Giacomo. 

Le foto presenti provengono dall'archivio personale di Stella Carnacina, alla quale vanno ancora i nostri migliori ringraziamenti.


INTERVISTA RACCOLTA DAL BENEMERITO GEPPO

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commenti (17)

RISULTATI: DI 17
    B. Legnani

    11 Maggio 2009 04:53

    Molto bene.
    Un volto bellissimo. Ho un ricordo non entusiasmante del film di Giannetti, ma lei era deliziosa.
    Markus

    11 Maggio 2009 05:45

    Complimentissimi al caro Geppo il germanico per questa intervista alla bella ed indimentica Stella Carnacina. E' unica nella rete!...Mica pizza e fichi ;-) Da collezionista di riviste e settimanali, non posso che apprezzare anche i contributi volti in questo senso. Forse quel numero di EPOCA ce l'ho pure io!
    PS il fratello di Stella (Lanfranco), andò a Festival di Sanremo due volte.
    Ciavazzaro

    11 Maggio 2009 06:48

    Che colpo complimenti !!!
    Hackett

    11 Maggio 2009 07:30

    Davvero interessante! complimenti a Geppo e grazie alla gentilissima Stella.
    Renato

    11 Maggio 2009 08:04

    E bravo Geppo!
    Mi chiedo se anche Germana Carnacina, che appare nel film di Squitieri Camorra, sia la sorella di Stella...

    http://www.pollanetsquad.it/attore.asp?cod_att=1805
    Undying

    11 Maggio 2009 09:14

    Per me resterà sempre L'ossessa.
    Bello vedere che il passare del tempo non ha scalfito il suo fascino.
    Un abbraccio a Stella per la bellissima intervista.
    Grazie, naturalmente, anche al buon Geppo per averci proposto questa succulenta novità...
    Caesars

    12 Maggio 2009 06:05

    Bel colpo Geppo... e grande Stella per la sua disponibilità.

    P.S.
    Legnani ha un ricordo non entusiasmante del film di Giannetti... io invece lo ricordo proprio brutto, ma questi sono giudizi soggettivi.
    Blutarsky

    13 Maggio 2009 02:32

    complimenti a Geppo, intervista molto interessante
    Don Masino

    13 Maggio 2009 03:48

    Grande Geppo e un grazie di cuore a Stella, davvero una bella intervista!
    Don Masino

    13 Maggio 2009 03:49

    Grande Geppo e un grazie di cuore a Stella, davvero una bella intervista! Molto bella anche l'impaginazione e credo che questo sia merito di Zender, nel senso che di solito è lavoro suo.