Il carcere minorile del San Michele

31 Luglio 2008

Nota: IL CARCERE MINORILE DEL SAN MICHELE FA PARTE DEI LUOGHI COMUNI DEL CINEMA ITALIANO (vedi Approfondimento relativo), ovvero di quelle location pluriutilizzate dal nostro cinema (di genere e non).

Tutto cominciò quando, mentre stavo guardando su una consunta vhs Il mostro (Luigi Zampa, 1977), seguii Johnny Dorelli entrare in una prigione dalle forme familiari. Strana sensazione, che sulle prime non riuscivo a spiegarmi. Poi una folgorazione: ma certo, altro che prigione! Quella era la clinica Birkenmeyer, la sede della più drastica dieta mai tentata al cinema (in cosa consiste? Niente... Venti giorni di digiuno assoluto: niente mangiare, niente bere...), il luogo in cui Fantozzi (nella versione “contro tutti”) tentava di dimagrire per via di una malaugurata promessa fatta alla Pina! Possibile che avessero riciclato la clinica come carcere qualsiasi? Postai sul forum l’osservazione e... apriti cielo: avevo scoperto l’acqua calda, nemmeno me ne fossi uscito dicendo che avevo notato come una misteriosa Carla Mancini comparisse in numerosi film dell’epoca! Markus citò immediatamente il finale del Domestico per farmi capire quanto quella location fosse già stata utilizzata anche in precedenza. Andai a verificare e non potei negarlo:
era sempre lei, la clinica Birkenmeyer, spacciata questa volta per il carcere di Regina Coeli. Da cosa nasce cosa: Markus di nuovo la individuò (più nascosta) in Mia moglie è una strega (dove Berger e la Giorgi dialogano con una ghigliottina sullo sfondo), poi s’aggiunse G.Godardi che la segnalò nel Cinico l’infame il violento,
quindi B. Legnani che intervenne con Prigione di donne (quasi interamente girato lì dentro). Un’autentica mitragliata di avvistamenti! Nel frattempo al gruppo di prison-watchers si era aggiunto Geppo, che partiva subito con la doppietta Farfallon (per il resto ambientato a Procida ma con un salto improvviso al castello di Balsorano, altra location “classica”)/Il casinista, centrando il bersaglio con entrambi i colpi.

La prima ipotesi che si sviluppò a lungo sul forum era che si trattasse di un teatro di posa, anche perché nei titoli di coda venivano costantemente citati gli studi Incir-De Paolis. Se ne parlò, nacquero ipotesi e per molto si credette che il carcere potesse essere uno studio ai De Paolis (dove tuttora esiste uno studio (il 6) molto simile.

Fu il nuovo iscritto Yattaman ad esporsi con sicurezza e a dire che quel carcere esiste nella realtà ed è l’Istituto San Michele in Ripa Grande a Roma, oggi sede del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Viste le foto, fatti i dovuti confronti, sentiti gli addetti ai lavori, va detto che Yattaman aveva perfettamente ragione! Decine di film vennero proprio girati lì, all’Istituto San Michele!
L’Istituto Apostolico San Michele venne costruito alla fine del XVII secolo per volere di papa innocenzo XII, originariamente per risolvere in parte il problema del vagabondaggio a Roma.
Nel 1701, sempre su progetto dell’architetto originario Carlo Fontana, papa Clemente XI fece costruire il Carcere di Correzione Maschile, terminato nel 1704. L’edificio, ispirato alla tipologia conventuale, è quello che ci interessa. Nel 1968 l’enorme edificio, abbandonato e utilizzato durante la guerra per accogliere gli sfollati, venne messo in vendita dall’Istituto e venne acquistato dallo Stato. Il restauro ebbe inizio nel 1973, dopo che nel 1972 il carcere venne dismesso, con un sensibile risanamento delle coperture ma constò soprattutto di operazioni di consolidamento (delle volte e delle fondamenta). Fu a partire dagli Anni Settanta quindi che la sala Clementina, ovvero quella adibita a Carcere Minorile, venne sgombrata e quindi utilizzata intensamente dal cinema, che nei Settanta vi girò decine di film.

Quello che non si riusciva a capire inizialmente erano alcune differenze esistenti tra il carcere come si vedeva nei film e il carcere oggi: innanzitutto ai lati delle pareti lunghe si notano oggi due arcate enormi che un tempo non c’erano affatto. Inoltre, sempre nei film, è presente (quando non coperta dozzinalmente per esigenze dovute allo specifico singolo film) una porticina che sta sotto al finestrone ad arco sul fondo. Oggi quella porticina non c’è e nemmeno ci potrebbe stare. Com’era possibile?
Solo parlando con chi lì ci lavora ho potuto risolvere il problema. L’ultimo, relativamente recente restauro (si parla dei primi Novanta) ha riportato la famigerata sala a quelli che erano gli intenti originari del Fontana, aprendo per l’appunto due grandi arcate ai lati che erano inizialmente state eliminate per aumentare il numero delle celle. Quanto alla porticina dev’essere stata per forza murata perché, guardando una fotografia antecedente al restauro che ci è stata gentilmente concessa, la porticina si vede e la finestrona ad arco si riconosce nella sua forma familiare vista nei tanti film dei Settanta, quindi alzata rispetto ad ora.

Un altro intervento (questo databile grazie proprio ai film) è stato fatto tra il 1977 e il 1979: le nicchie che contenevano i termosifoni sotto le finestrelle delle celle sono state murate (probabilmente i termo non servivano più, visto che il luogo aveva smesso di ospitare carcerati veri), ma nella foto ante-restauro come si può vedere quelle celle esistevano: un’altra conferma che il luogo utilizzato è davvero questo.

 

• Ecco l'elenco di film compresi nelle tavole sopra mostrate:

Il domestico (1974) - Farfallon (1974) - Prigione di donne (1974) - Fantozzi ediz. dvd (1975) - Il trucido e lo sbirro (1976) - Il cinico, l'infame, il violento (1977) - Il mostro (1977) - Fantozzi contro tutti (1980) - Mia moglie è una strega (1980) - Il casinista (1980)

 

• Ed ecco invece altri film lì girati le cui foto potete vedere qui sotto:

Imputazione di un omicidio per uno studente (1972) - Amore mio non farmi male (1974) - La polizia accusa: il servizio segreto uccide (1975) - Bluff - Storia di truffe ed imbroglioni (1976) - Amore grande, amore libero (1976) - Italia a mano armata (1976) - Languidi baci... perfide carezze (1976) - Il colpaccio (14976) - Il grande racket (1976) - Pronto ad uccidere (1976) - Antonio Gramsci: i giorni del carcere (1977) - Corleone (1978) - La banda Vallanzasca (1978) - Due pezzi di pane (1979) - Improvviso (1979) - Delitto a porta romana (1980) - Oltre la porta (non nel braccio maschile) (1982) - Più bello di così si muore (1982) - Scarlatto e nero (2 puntate) - F.F.S.S. Cioè che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene? (1983) - Assisi underground (1984) - Ternosecco (1987)



 

 

 

 

 

 

 

 


ARTICOLO INSERITO DAL BENEMERITO ZENDER (riprendendo dal forum gli articoli dei benemeriti ZENDER, MARKUS, B. LEGNANI, GEPPO e G.GODARDI)

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commenti (2)

RISULTATI: DI 2
    Ernesto

    7 Agosto 2009 17:34

    Come al solito arrivo in ritardo.
    Dunque non sono gli studi Incir De Paolis! E così la mitica clinica Birkenmeyer era situata all'interno dell'Istituto San Michele, ovvero in Porto di Ripa Grande dove passo con lo scooter tutti i pomeriggi quando torno a casa, ovvero vicino ad un complesso sportivo "Don Orione" da me frequentato nel 1976/77, ovvero all'inizio di Porta Portese, ovvero a soli 5 km. da casa mia. Bella questa, bella davvero! Complimenti a chi ha aguzzato la vista. Questa però è da andare a visitare eh! A nessuno interessa entrare li dentro? A settembre, quando rientro dalle ferie vi giuro che ci vado.
    Il Dandi

    15 Marzo 2010 15:28

    Amore, amore manname 'n saluto
    che sto a San Michele carcerato
    me sento come n'arbero caduto
    da amici e da parenti abbandonato

    Ernesto, a me certo che interessa entrarci, magari, quando ti pare! specie adesso che non è più un carcere...