Le location esatte di "Qua la mano" (Celentano)

10 Giugno 2008

La situazione al via delle ricerche:
Si sapeva che il film era stato girato a Settala.

L’episodio del “prete ballerino” di Qua La Mano (1980) si vuole ambientato in un paese soffocato dal cemento dove l’unico albero esistente, piantato poco solidamente in un terreno deserto, viene visto come il simbolo di una cittadina “dimenticata da Dio”. In realtà questo piccolo paese si trova nella zona nord-est dell’hinterland milanese e più precisamente a Settala, dove per l’appunto nel 1979 il regista Pasquale Festa Campanile fece ridipingere i muri delle case che affacciavano sulla piazza disegnandovi sopra alberi e fiori in un trionfo naif che resta impresso nelle memoria.
Poco importa ora che l’albero morente simbolo dell’ultima resistenza al degrado urbanistico fosse in verità in Emilia, dove sono anche la cascina in cui Celentano si cambia d’abito e la discoteca (il Kiwi in via delle Grazie 50 a Piumazzo di Castelfranco, tuttora esistente in provincia di Modena). Perché quella che noi vediamo in buona parte delle scene è Piazza Vittorio Veneto a Settala. L’episodio è girato in non più di 20 metri quadrati, come se la piazza si fosse improvvisamente trasformata in un palco naturale ben delimitato. A vedere il film non sembra, ma la cinepresa è stata piazzata in due o tre posti diversi a pochissima distanza tra loro, quasi sempre a ridosso della casa del parroco costruita a fianco della chiesa.

IN PIAZZA E IN CHIESA (Markus)
Dopo la lunga scena di fronte all’albero morente (con Gigi Sammarchi che intervista il sindaco Renzo Montagnani affiancato da Celentano ed Enzo Robutti) veniamo proiettati in piazza e seguiamo i protagonisti passeggiare a fianco del lungo caseggiato che porta alla chiesa. Altre volte il set pare cambiare, ma la verità è che siamo sempre lì, sul sagrato della chiesa inquadrando la piazza da due uniche angolazioni (o tre al massimo). Che sia notte o giorno ciò che vediamo sta tutto in pochi metri, e la breve puntata all’edificio di fianco alla chiesa, dove sta il bar (in un angolo si intravede lo storico videogame “Space Invaders”) non sposta certo di molto l’azione. Se ci aggiungiamo poi che la casa in cui il prete ballerino si produce in scatenate danze dopo aver acceso lo stereo che nasconde nell’armadio è davvero la casa del parroco (e lo si può ben intuire dalle inquadrature in cui si vede l’esterno dalla finestra), così come la chiesa e il suo interno sono proprio quelli della chiesa che domina la piazza, capiremo che davvero, lo spazio in cui il regista e la troupe si muovono è un fazzoletto.


La cascina che invece don Fulgenzio (Celentano) raggiunge col motociclo per cambiarsi è come detto in Emilia, stando alle testimonianze dei cittadini di Settala. Questi, oltretutto, ben ricordano i giorni delle riprese e giurano che sempre in Emilia stava anche il famigerato albero. Perché la verità è che Settala non è affatto un paese privo di alberi. Anzi, la zona est di Milano è una delle più ricche di vegetazione (basta percorrere la Rivoltana per capirlo) e il progetto di ammodernamento della piazza realizzato nel 2003 non fa che rendere la zona ulteriormente più vivibile.
Ora la piazza è in gran parte pedonale: ci sono panchine, un paio di alberelli in più e, purtroppo, dei “murales” con gli alberi è rimasta un’unica testimonianza, la casa a fianco di quella del parroco. Le altre sono state tutte ridipinte cancellando ogni traccia di quei giorni. Il bar (in cui gli abitanti ricordano che la troupe mangiasse davvero, al tempo) è in completa ristrutturazione, benché forma e insegna siano sempre le stesse. Dopo anni di progetti ad ogni modo la piazza ha cambiato aspetto nel 2003: il monumento ai caduti è stato spostato, è stata rifatta la pavimentazione, c’è una fontana di una certa eleganza, è stato abbattuto e trasferito in altra sede il palazzo dell’ufficio postale, è stata chiusa al traffico la zona lasciando solo un parcheggio per i residenti.


CASA DI ROSSANA E INCIDENTE
(Markus)
E Rossana (Lilli Carati), la bella ragazza che Don Fulgenzio incontra in discoteca e che un giorno sale sulla moto del parroco facendosi riaccompagnare a casa? Dove abita? Presto detto: a Segrate. L’edificio bianco che si vede ripreso quando Don Fulgenzio frena per fare scender la ragazza è infatti in via XXV aprile, così come sempre a Segrate è presente il luogo dell’incidente stradale tra i due. Più precisamente siamo all’incrocio tra via Cristei e via Morandi, dove una siepe verdissima ha sostituito la ringhiera in fianco alla carreggiata. Ma in generale è tutto il paesaggio al quale si assiste visitando l’hinterland milanese ad aver acquistato una sua dignità, rispetto al 1980: molti più alberi e siepi, meno triste cemento in vista. Segrate insomma non è un’eccezione, e basta fare un salto anche nell’approfondimento dedicato alle location di Romanzo popolare per rendersi conto di come con gli anni il panorama di questi quartieri esterni sia cambiato in meglio.

Foto e testi: Zender. Compagno d'avventura: Markus.

ARTICOLO INSERITO DAI BENEMERITI ZENDER E MARKUS

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