Tutti gli episodi di Derrick commentati! - Stagione 24

26 Ottobre 2009

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1997 (STAGIONE 24):


267. UN PICCOLO CONTO IN ROSSO (Eine kleine rote Zahl)
*** Resa dei conti in in un bar malfamato: il killer, uno spacciatore di colore, scappa inseguito dalla polizia (che non l'ha visto in faccia) e monta sull'auto di uno che passa. Sorpresa: l'uomo è mezzo ubriaco e comincia subito un bel dialogo coll'assassino, che arriva a proporgli di fargli da testimone per crearsi un alibi. L'uomo, un figlio di papà alcolizzato, accetta in cambio di 10.000 marchi di dire che il killer era con lui al momento del delitto. Derrick non gli crede, ma il testimone comprato regge bene il gioco. Colpi di scena a ripetizione per un episodio costruito attentamente, molto ben recitato dal figlio di papà e ricco di personaggi secondari stuzzicanti. Davvero in più punti si rischia di restare a bocca aperta (ben tratteggiata anche la figura del padre ricco) e il finale, per quanto sbrigativo, chiude bene una puntata all'insegna dell'imprevisto (l'argomento droga resta sullo sfondo). Derrick pare poter fare poco (Harry non ne parliamo), perché il gioco è tutto nelle mani del testimone inatteso. Uno dei più rimarchevoli episodi dell'ultimo stanco periodo. (Zender)

*** Si parte subito con una scena di spaccio in periferia. Invece della solita vicenda di drogati in stato catatonico, tanto ricorrente nelle ultime stagioni, l'episodio sceglie un'altra strada, con un debole figlio di papà, però ben caratterizzato, a reggere il moccolo al carismatico omicida. Anche gli altri personaggi, tra cui il padre opportunista, sono convincenti e si arriva così a un finale d'azione. Fin troppo. Un tempo Derrick e Harry, pistola in mano, si sarebbero spesi in prima persona. Dopo un episodio piuttosto in sordina, specie Harry, delegano tutto invece a poliziotti bardati di caschi. Si avvicina la pensione. (Gordon)


268. IL CONFRONTO (Gegenüberstellung)
** Una donna sequestrata viene uccisa, ma un poliziotto riesce a vedere bene in faccia l'assassino. Ne fa un identikit e Derrick grazie a quello riesce quasi subito a trovare l'uomo. Si organizza un confronto all'americana, ma il poliziotto riceve a casa una foto che gli fa capire come se parlerà gli uccideranno la figlia. Al confronto, quindi, il poliziotto tace e Derrick non ci capirà più niente. Si sviluppa così una puntata dominata dalla tensione e dalle indecisioni del giovane poliziotto, il cui amore per la propria figlia impedisce di fare ciò che dovrebbe. Niente a che vedere col giallo insomma, semplicemente la storia comune di un uomo ricattato che non sa come agire. Bella invece la figura del suo collega in polizia, che capisce la situazione ma a sua volta non sa come comportarsi. Un Derrick meno sveglio del previsto (che di ricatto si trattava lo doveva capire immediatamente dopo il confronto a cui fa riferimento anche il titolo), un Harry presente e "sul pezzo" ma un protagonista poco convincente, che non riesce a far trasparire come dovrebbe l'umanità del personaggio. Si è visto comunque di peggio, nella serie, e il finale aperto non è male. (Zender)

** Due poliziotti non riescono a sventare l'omicidio di una giovane donna, tuttavia uno dei due vede in faccia l'assassino. Sembrerebbe scontato il fatto che il giovane pubblico ufficiale lo faccia arrestare, e invece... I due colleghi sono i veri protagonisti dell'episodio e la loro relazione fatta di cameratismo, sostegno e protezione - anche contravvenendo al dovere - è certamente il tratto più interessante della storia. Per il resto, Derrick e Harry sembrano muoversi più per senso del dovere che per interesse nel caso mentre gli altri comprimari non vengono caratterizzati in maniera particolarmente rilevante (Eresiarca).


269. IL LUOGO PERDUTO (Verlorener Platz)
*! Grande amore in apertura: lui anziano ama lei splendida giovane. Baci e bacini, ciao vengo a prenderti al lavoro sì va bene a dopo. Ma il dopo non c'è: qualcuno ammazza la bellona e lui cade in uno stadio vegetativo tipicamente derrickiano. E' a questo punto che salta fuori l'ex moglie, anziana come previsto e precedentemente mollata in favore della carne giovane, lei e tutti i tre figli, bamboccioni dallo sguardo perduto nel nulla. Approfittando dell'inerzia dell'ex marito sconvolto, la donna gli si ripiazza in casa con l'allegra famigliola e ci fa capire che se serviva un movente... Derrick difatti non ci mette molto a fare 2+2 e comincia a far ciò che ama: perde tempo con vacui interrogatori, si fa invitare a cena sperando evidentemente in ricchi pranzi luculliani (la famiglia è agiata), accompagna la donna in giro e al negozio di cui il marito è proprietario, abbozza quattro stuchevoli considerazioni con Harry in ufficio (da lì ormai il collega non si schioda). La donna, giusto per aiutare ancor di più l'ispettore, parla della casa come di un luogo da idealizzare, ma come sempre a dare la necessaria svolta è il reo confesso, a chiudere tristemente un episodio non proprio inguardabile ma certo tutt'altro che esaltante. (Zender)

*! Diversamente dal solito, è un riccastro rimasto vedovo a tramutarsi nel classico vegetale derrickiano, ma invertendo gli addendi il risultato non cambia. Sempre trattasi di puntata psicofilosofica, questa volta incentrata sul concetto di casa/nido (anche in Germania leggono Pascoli evidentemente). La preda dell'ispettore, la quale fa ben poco per dissimularsi a essere onesti, ci costringerà a lunghi duetti col nostro, intervallati dall'apparire in scena dei figli, non molto svegli. Finale con annessa confessione maieutica, come da previsioni della vigilia. (Gordon) 


270. IL CANTO DEGLI UCCELLI NOTTURNI (Gesang der Nachtvögel)
** Hanno trovato il pollo: una setta simil-new age fanatica dell'intelletto (e capace di pensieri di rara inconsistenza, fumosi come pochi) fa la conoscenza del classico figlio di papà, il cui padre è il ricchissimo proprietario di una grossa ditta di elettronica e lo opprime ritenendolo non senza ragione un idiota ("detesto gli stupidi e ne ho uno in casa..."); loro glielo ammazzano (il padre) e subito si fa avanti un avvocato per gestire al fessacchiotto la cospicua eredità. Il pollo ci casca in pieno, ovviamente, ma ci pensa Derrick ad aprirgli un po' alla volta gli occhi, mentre la ragazza vaneggia di utopie guidate dalla mente e scrive musica (tra cui l'inenarrabile canzone che dà il titolo alla puntata, il cui testo meriterebbe di essere trascritto in qualche toilette). La puntata in realtà non sarebbe nemmeno così male, mescolando un'indagine piuttosto interessante (non si capisce subito a cosa punta la misteriosa setta) a momenti di comicità involontaria da non sottovalutare (in questo senso la preghiera finale di Derrick al bar, che si rivolge direttamente a nostro Signore chiedendo che protegga i due piccioncini, è esemplificativa). Tuttavia la solita lentezza, la fissità negli sguardi della ragazza e la "coppia d'azione" ormai invecchiatissima (quando vediamo i due in ufficio stravaccati sulle sedie con Harry che si lascia andar a brontolii e sbuffi immaginiamo che manchi davvero poco alla pensione) non la rendono poi certo indimenticabile... Ad ogni modo la voglia di costruire ancora quanlche buona storia c'è, da parte dello sceneggiatore. (Zender)


271. FINE DI UN INCUBO  (Fundsache ANJA)
** Padre ubiacone e maialone molesta la bella figlia adolescente, che giustamente quando quello beve non ha il coraggio di rincasare. In una notte in cui papà ha proprio voglia e fuori fa freddo, la giovane non può tornare e trova rifugio in una baracchetta d'un giardino il cui proprietario, uno scrittore, la farà entrare in casa al calduccio, finendo con l'interessarsi al suo caso (con conseguenti ovvi intenerimenti). Quando 4 settimane dopo viene trovato morto accoltellato il maialone Derrick sospetta subito del buonuomo, il quale perderà ore a raccontare cosa è successo e cosa non è successo ammazzando la dinamicità della puntata. Ad ogni modo la storia è se non altro scritta decentemente e i personaggi che intervengono sono interpretati con umanità e realismo. Poi certo, la ragazza traumatizzata spiaccica come previsto quattro parole in tutto, la madre poche di più, la sorellina minore fa giusto un paio di comparsate. S'è visto di peggio, anche se nel finale l'abbiocco è comunque garantito. (Zender)

*** L'elemento narrativo che caratterizza l'episodio è la scansione in due parti, con un racconto lineare nella prima e a flashback nella seconda. Il realismo tipico della serie qui raggiunge una delle vette drammatiche, cui fa da contrappeso una tenera e struggente storia d'amore. Le lacrimevoli vicende sono rese credibili dall'ottima prova del cast: dalla tormentata protagonista al padre selvaggio e ferino (che fa pensare al "mostro" Pacciani). Derrick ascolta e attende con pazienza che la matassa si sbrogli da sé, Harry si vede poco. Non intriga come giallo, ma la storia turba ed emoziona. Da vedere. (Kozincev)

**! La recitazione degli attori è ciò che maggiormente contribuisce a rendere godibile una puntata in cui vi sono moltissimi dialoghi e poca azione. Molto convincente il personaggio, ultra negativo, del padre molestatore la cui morte costituirà, appunto, la fine dell'incubo che dà il titolo all'episodio (nella traduzione italiana). Altrettanto convincenti sono altri comprimari. Derrick fa quello che sa fare meglio: entra in casa, pone domande e pazienta. Harry rimane piuttosto in penombra. Vale la pena menzionare come le due tematiche che si incrociano nel corso della storia - la violenza carnale di un padre sulla figlia, e l'amore di un uomo adulto per una poco più che maggiorenne - siano entrambe piuttosto delicate. (Eresiarca) 


272. L'INFERNO IN TESTA  (Hölle im Kopf)
** L'omicidio è già avvenuto, quando l'episodio comincia. E' morta una bambina, e il nonno della piccola è arrivato dalla Spagna a Monaco per trovare gli assassini: un uomo tutto d'un pezzo, duro e dallo sguardo torvo. Subito capisce che se lascia le indagini a Derrick non ne verranno a capo (il nostro brancola nel buio, come suo solito), così comincia a darsi da fare. L'ispettore e Harry lo assecondano, in più gli appioppano una psicologa che lo tenga sotto controllo perché capiscono che tanto tranquillo non è ("Ho l'inferno in testa" dirà alla donna, che intanto se ne va a cena con Derrick a filosofeggiare). Salta fuori una signora che lavora nel porno e finalmente le indagini cominciano a dare i primi frutti... Finale soddisfacente, una volta tanto, anche se l'episodio non si fa granché ricordare. E' comunque molto bravo il nonno (giovanile) protagonista: è sulla sua figura che si regge la storia. Magari poteva essere meno pedante coi suoi filmatini della nipotina col pony, ecco... Al pub risuona la "Run to you" di Bryan Adams). (Zender)

*** Episodio fortemente drammatico, che ruota intorno al tema della vendetta, epilogo (quasi) scontato quando la crudeltà e l'ingiustizia sono intollerabili. Il vecchio Terza è il vero protagonista: Derrick gli lascia quasi totalmente campo libero limitandosi a mettergli alle costole la bella Sophie e a tentare di rabbonirlo con sagge quanto vane parole. Come spesso accade in Derrick, dopo un inizio in sordina la tensione cresce fino a raggiungere l'acme nel bel finale. Il buon Stephan stempera le preoccupazioni di Sophie con impagabile galanteria: "Il tuo inferno non è una condanna, ci sarebbe la fila per entrare". (Kozincev)


273. LE NOTTI DEL CAPPELLANO (Die Nächte des Kaplans)
*** Il giovane cappellano del titolo ha messo un'inserzione sul giornale in cui si chiede di telefonargli se si ha intenzione di suicidarsi. E infatti appena lo chiamano (sempre di notte pare) lui comincia l'operazione di dissuasione mentre si veste immediatamente tipo pompiere di turno e parte per tentare di salvare il chiamante. Una notte gli telefona un uomo ricco che annuncia di volersi suicidare: lo farà, ma a quanto pare non si tratta affatto di suicidio e al povero cappellano Derrick svela di essere stato usato quasi come alibi "umano". Un delitto ben architettato insomma. L'ispettore e Harry (che pare non apprezzare troppo la pur lodevole idea del cappellano, a differenza del più comprensivo Stephan) indagano. Nonostante il poco invitante titolo (che pare più un sequel di Uccelli di rovo e che pure i rovi vengono citati nella puntata), si tratta di un episodio ottimamente congegnato, in cui Derrick capisce subito che lo si vuole menare per il naso (un mancino non si spara con la destra) e assieme al cappellano (sempre con lui durante le indagini) stupisce per un paio di inutizioni da poliziotto vero! Anche il finale è piuttosto imprevedibile ed è buona la descrizione psicologica dei personaggi. I colpevoli non fanno nulla per apparire intristiti dalla morte del congiunto e quando Derrick li va a trovare si comportano come se fosse Carnevale. Mah... Vista la presenza di un ecclesiasta, la puntata all'immancabile night con donnine allegre poi non poteva mancare, per dare un po' di pepe in più... (Zender)

**** La miglior puntata dell'ultima stagione, per distacco. Trama avvincente, notevoli intuizioni. Ben tratteggiati i personaggi, a cominciare dall'ingenuo cappellano. Immancabile, come in ogni episodio che si rispetti (specialmente negli anni '90), la presenza di spunti o inserti teatrali (qui il vecchio e istrionico attore). Da vedere. (Kozincev)

**! Storia singolare e proprio per questo (relativamente) originale, che già di per sé è un piccolo successo se si pensa che siamo alla penultima stagione di Derrick. Il giovane cappellano con l'onnipresente madre-perpetua si trovano loro malgrado coinvolti in un omicidio ben congegnato. La trama procede con ritmo per tutto il tempo e, nonostante un paio di forzature (padre, madre e tre giovani figlie che lavorano tutti in uno squallido night come se fosse in una panetteria, ad esempio) la storia resta credibile, i personaggi sono ben caratterizzati e il finale non dispiace affatto. (Eresiarca) 


274. LA FINE DI OGNI SPERANZA (Der Mord, der ein Irrtum war)
Dopo aver azzoppato una bella gnocca in piena ubriachezza molesta al volante ed essersi per questo beccato 5 anni, un uomo esce di prigione e lo accoppano nel giro di qualche ora. I sospetti indicano subito la ragazza paralitica, che gliel'aveva giurata da tempo, ma quando Derrick va lì per annunciarle la notizia, questa scoppia in pianti. Ma come? La mamma non capisce la reazione, l'ispettore figurarsi... C'è sotto qualcosa. E infatti... Le indagini portano a poco. Derrick lascia spesso Harry alle pratiche d'ufficio (adesso quello non risponde nemmeno più al telefono: anche quando chiedono di uno dei due lui passa subito la cornetta all'ispettore, in perfetto stile da statale indolente) e prova a capire lo strano stato d'animo della ragazza. Il top del trash lo si raggiunge in una inattesa, lunga scena d'amore al ralenti che riecheggia la più squallida delle telenovele. E quando nessuno si ricorda più che ci sarebbe da cercare il colpevole naturalmente quello casca come un pero tra le braccia di Derrick, che nemmeno a parole lo perdona. Ach, teteschen cuore di pietra! (Zender)


275. LA LEGGENDA DI KOKOPELLI (Das erste aller Lieder)
*! Ben poco c’entra Kokopelli, un suonatore di flauto che bazzica un bar dove i proprietari vengono avvicinati da due spacciatori che pretendono di usare il locale come copertura. Il flautista prende il suo nome da un semidio americano, ma a noi cosa interessa? Nulla, perché la storia la fa un ragazzotto che ha perso il fratello, morto per overdose nella toilette del suddetto bar. L’episodio segue soprattutto lui, che decide di occuparsi di una eroinomane per “riparare” al fatto di aver lasciato morire il fratello (ma la colpa è del padre, che lo cacciò di casa senza dire nulla ai figli, all’epoca lontani). Le crisi di astinenza, i pianti… Nel frattempo qualcuno uccide i due spacciatori che diedero l’eroina alla vittima, ma Derrick e Harry non muovono un dito: sanno bene che il colpevole come sempre gli cadrà tra le braccia e lo dicono chiaro. E infatti… l’unico prezzo sarà il sopportare la storia della noiosissima leggenda del titolo da parte dell’assassino, poi subito i titoli di coda. Insomma, il solito episodio a base di droga, rimpianti e conflitti familiari (il padre è un bel personaggio comico). Divertenti Derrick e Harry che si abboffano di wurstel mangiando con le mani e parlando con la bocca piena. Domanda: com’è che quando trova i due morti Berger chiama al telefono Harry e non Derrick? (Zender)


276. IL VIOLINO SPEZZATO (Pornocchio)
*! Un pornodivo (il Pornocchio del titolo originale, chiamato così perché ce l’ha lungo come il burattino di Collodi) viene ammazzato per strada. Derrick va subito a interrogare il produttore per il quale lavorava e viene in contatto con la partner della vittima (gran fisico, naturalmente), con la quale legherà molto. Sarà lei a raccontargli come Pornocchio (lo chiamano proprio tutti così) si era innamorato di una ragazzetta tra lo scherno di tutti, abituati a vederlo come un semplice animale da monta (non aveva sto gran cervello, a detta dei conoscenti...). E allora ecco che la puntata si trasforma, col dilagare della storia d’amore impossibile, in un melò patetico che comprende gite in barca sul fiume, passeggiate al parco... Il simpatico ambiente del porno, col quale sembrava che Derrick s’integrasse bene senza condanne morali di alcun genere, diventa marginale e la noia prende facilmente il sopravvento. Anche perché Derrick è anziano, stanco e si vede... (Zender)
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