Tutti gli episodi di Derrick commentati! - Stagione 12

26 Ottobre 2009

Altri capitoli di questo approfondimento:  Tutti gli episodi
1985 (STAGIONE 12):


123. L'UOMO DI ANTIBES (Der Mann aus Antibes)
** Grande festa in villone fantozziano: un grido e una ragazza morta. Tempo di chiamare la polizia e, 15 secondi dopo, Derrick è già lì (ma che era, appostato?). Nessuno ha visto niente, tocca indagare da zero. Si va dal padre (che reagisce in modo abulico) il quale fa il nome dell' "amante" della figlia, il classico viveur che abita in un appartamento di lusso (quasi argentiano, considerata l'entrata e lo specchio ovale) e che malsopporta l'interrogatorio di Derrick. L'ispettore ricambia e abbonda con l'ironia: lo scontro tra i due è gustoso, condotto con garbo e intelligenza (Derrick quando c'è da rispondere a tono non si tira indietro). Poi arriva da Antibes (vicina a Monaco, ma quella francese) l'ex a cui il viveur aveva "rubato" la povera ragazza. I due si odiano e il primo accusa apertamente il secondo di omicidio. Sarà vero? Lo scopriremo mentre l'episodio si siede: ad una prima parte viva, interessante, fanno seguito una fase centrale in calando e un finale sempre più in tono minore. Fa tutto Derrick: Harry (svogliato) si limita a fare il passacarte in ufficio e a stimolare il capo di tanto in tanto con le sue abituali domande inutili: "Tu che ne pensi, Stephan?". (Zender)

** Un urlo squarcia la notte e una ragazza viene brutalmente uccisa in un piccolo padiglione in un parco. Tra i sospetti con cui Derrick deve confrontarsi ritroviamo una vecchia conoscenza della serie, l'attore Sky Dumont, qui nei panni di un decadente esteta ex-amante della vittima. La dicotomia Derrick-Dumont, esasperata da una fotografia attenta ai colori e ai contrasti cromatici, è il pezzo forte dell'episodio. La trama, invece, non è poi così avvincente e l'uomo di Antibes si rivela essere tanto bavarese quanto gli altri. (Eresiarca)

**! Puntata a due facce: nella prima parte c'è un certo interesse dovuto prima al contrasto Derrick-viveur e poi a quello tra quest'ultimo e l'ex della vittima, il quale dà il nome alla puntata ed è molto bravo a vendersi come amante assetato di giustizia. Il problema è che nella seconda parte si sonnecchia abbastanza, per via di una trama sempre più fumosa. Peccato perché il finale enigmatico poteva essere un punto di forza, ma la ricostruzione finale è purtroppo debole. (Gordon) 


124. LA TROMBA DI GREG (Greg's Trompete)
*! Una cantante dance teutonica viene ritrovata semincosciente per strada. La ricoverano e lei lascia un pacco da portare nella casa di uno strano tizio, che quando riceve il "fattorino" (ovvero il protagonista) reagisce con le facce più stranite di questa terra! Il fattorino s'insospettisce, mentre la sua ragazza scopre di avere in casa un bel po' di dischi della vittima. Insieme i due torneranno in ospedale per ritrovare la cantante, ma beccano Derrick che dà loro la ferale notizia: l'hanno soffocata con un cuscino nella notte! Salteran fuori i componenti del gruppo rock drogati marci (trombettista Greg compreso), il narcoboss della città e la vicenda si farà piuttosto complicata e confusa, con goffissime scene d'azione in cui i killer professionisti non riescono ad accoppare un tizio pur sparandogli alla schiena da mezzo metro! L'azione non fa per Derrick e si vede, e dover sbrogliare una faccenda simile non sarà facile: il boss se la spassa sui campi da tennis, i musicisti sono praticamente dei vegetali, Harry si dilegua o svela la sua inadeguatezza rispondendo sempre con la faccia di quello che non sa mai cosa concludere. In mezzo a tutto questo sfacelo è davvero un miracolo che Derrick riesca a venire a capo di tutto! (Zender)

*! La trama, che voleva essere complessa, diventa alla fine ingarbugliata e, peggio ancora, davvero poco credibile. Forse il soggetto sarebbe stato più adatto a un lungometraggio che non ai canonici cinquanta minuti di una serie televisiva. Sta di fatto che tra personaggi abbozzati e poi lasciati sparire nel nulla, piste di indagine approssimative, l'omicidio che si sovrappone a una questione di droga senza che nessuno dei due temi venga sviluppato pienamente, si fatica a seguire la trama fino alla fine. Un orribile motivetto gracchiato da una tromba, quella di Greg, che imperversa per tutto il tempo non aiuta di certo ad alzare il voto. Finale con colpo di teatro, floscio. (Eresiarca) 


125. I FIGLI DI RASKO (Raskos Kinder)
**! Il signor Rasko è un buon impiegato, onesto e leale, portavalori fidato. Ma ha due figli furbacchioni e indolenti, che quando sanno che per una settimana il suo collega è ammalato e che il padre farà il trasporto valori da solo, decidono di ingaggiare un ex carcerato per rapinare l'uomo in tranquillità. Non andrà tutto per il verso giusto, però: il buon uomo si ribellerà e l'assalitore gli pianterà una coltellata nel cuore. I figli restano di sasso e meditano di far secco il carcerato per vendetta, mentre Derrick cerca di dipanare la complessa matassa. Episodio in stile "Una brutta domenica" (1974) ma con un'inutile coda che regge un colpo di scena evitabile. Peccato perché la storia era psicologicamente interessante (reggono tutti i personaggi) e se ci si fosse accontentati di non strafare poteva essere un ottimo episodio. Anche così, ad ogni modo, non è malaccio. Al bar echeggiano il Raf di "Self control" e la Nannini di "Fotoromanza". (Zender)


126. INSERZIONI PERICOLOSE (Toter Goldfisch)
**! Due gay tirano avanti con uno di loro che abborda vecchie e le spolpa: l'ultima si è pure impiccata dopo aver capito di essere stata biecamente sfruttata. La nuova preda è una cinquantacinquenne (sì, figurati, è ben oltre i sessanta... d'altra parte anche lui che si spaccia per studente ventisettenne è ben poco credibile), col figlio trentenne che ovviamente disapprova il rapporto di mammà con uno ancor più giovane di lui. Eppure le cose vanno bene: il furbacchione la porta persino in discoteca a ballare scatenata il rap (con gli altri in pista agghiacciati, scena indimenticabile!) e a mangiare hamburger. Poi in collina mano nella mano, mentre la dolce "It was love" di Frank Duval fa da colonna sonora ossessionante all'intero episodio. In chiesa (!) scatterà il bacio travolgente, ma intanto Lapper, un collega di Derrick, stimola l'ispettore a indagare su quello che lui ritiene il vero assassino dell'impiccata di cui all'inizio. Scapperà poi il solito morto fulminato da dietro la porta (ma possibile che in questi casi non becchino mai l'uomo giusto?) e tutto si complicherà. L'episodio vale soprattutto per il gay dongiovanni, che vedremo prima fare il tenero convinto con l'anziana (il livello trash qui è altissimo) e poi struggersi e ridursi a straccio. Ci si diverte anche a vedere Derrick che cerca di evitare l'invadente e petulante Lapper, Harry vestito di tutto punto e Berger che dimostra quanto stia lì a far niente: ogni volta che Derrick apre la porta dell'ufficio è lì in piedi che origlia o si gira i pollici... Peccato per l'ultima parte, che rallenta tragicamente. (Zender)

**! Episodio dai tratti comici (involontariamente): la relazione tra il giovane studente (abbondantemente fuori corso) e l'anziana signora (spacciata per cinquantacinquenne) ha spunti antologizzabili tra i picchi trash della serie (sia durante il corteggiamento sia quando la relazione viene stroncata). Le indagini cominciano solo nella seconda parte, Derrick ha l'aria di chi sembra sia perennemente occupato a collegare l'omicidio con un elemento che conosce ma che gli sfugge. Quando poi, spontaneamente, ricorderà il dettaglio che gli serve il gioco è fatto e infatti va spedito a stanare il colpevole. Con la frase conclusiva (detta dalla canuta ma arzilla signora) si tenta senza risultato di mettere una pezza concettuale. Ad ogni modo i derrickiani incalliti apprezzeranno l'insieme. (Faggi)


127. CHI HA SPARATO AD ASMY?
(Wer erschoß Asmy?)
**! Fa parte degli episodi costruiti in perfetto stile whodunit. Nel giardino di una splendida villa, il proprietario viene ucciso davanti agli occhi della sua giovane amante (che ci aveva appena mostrato il seno). Chi ha sparato da dietro il cespuglio? Ci viengono lentamente presentati gli indiziati: il fratello della ragazza (un simpatico nanetto per cui l'ispettore prova forte tenerezza), l'ex fidanzato di lei (di un rozzo terrificante), l'ex moglie della vittima (bella e gelida). A Derrick, che per l'intero episodio si aggira sul set in un orrido piumino bianco, svelare l'arcano. Una buona attenzione ai caratteri degli indiziati garantisce qualità, mentre la regia abbozza qualche virtuosismo (un dialogo con Derrick in cui vediamo l'interlocutore riflesso in uno specchietto retrovisore) e segue in modo accettabile la vicenda. Niente di eccezionale, ma un episodio in cui perlatro (colpo di scena) i tanti colloqui dell'ispettore saranno in fondo superflui: la soluzione arriverà grazie ad Harry, fin lì clamorosamente in ombra. Finale con tenerezze... (Zender)

***! Ottimo episodio, sapientemente costruito in modo da tenere lo spettatore sulle spine fino al sorprendente finale. La storia funziona su entrambi i versanti: quello del classico giallo (tutti i personaggi hanno un valido movente) e quello umano, in cui spicca un Derrick molto comprensivo, quasi paterno. Ottimamente caratterizzati i personaggi: la bella moglie del morto, la madre severa e moralista, la fragile ragazza e il devoto fratellino. Sarà il percorso della pistola a svelare il mistero. Molto buono. (Kozincev)


128. LA MORTE DI MARIA SIMKA (Das tödliche Schweigen)
*** Apertura con Harry che si prepara ad andare al cinema per vedere un film di fantascienza. Niente da fare: una ragazza spaventata telefona a casa Derrick (chi le ha dato il numero? Boh) e il duo deve correre in Dolomiten strasse a vedere. Falso allarme: la giovane sta bene e il suo ragazzo tranquillizza per lei l'ispettore (infastidendolo perché si sovrappone continuamente a quello che dovrebbe invece dire la sua compagna). Il giorno dopo però muore Maria Simka, un'anziana contabile di una ditta fallita, che per puro caso si scopre lavorava assieme alla ragazza del giorno prima. Strani legami tra le due vicende, con Derrick e Harry - qui inseparabili, amici veri - che vanno a perlustrare una vecchia fabbrica in disarmo e lì conoscono il capo officina. Un giallo dai tratti misterici molto accentuati, lento ma affascinante anche nella sua soluzione, che però purtroppo porta ad un epilogo troppo sbrigativo e deludente, che lascia con l'amaro in bocca. Peccato, perché i protagonisti sono tutti in buona forma, le ambientazioni invernali nel gelo bavarese rendono (soprattutto la grande fabbrica dismessa) e il soggetto è intricato al punto giusto, singolare fin dall'incipit. (Zender)

 
129. UNA MISTERIOSA SCOMPARSA (Ein unheimlicher Abgang)
** A scomparire è un cornutone che se la spassava a sua volta con la segretaria: lascia una lettera d'addio ed esplode con una barca al largo. Moglie, figlio, amante della moglie e due collaboratori nella ditta in cui lavorava vengono chiamati per riconoscere il cadavere e tutti concordano: la salma ustionata è proprio quella del presunto suicida. Poi però si scopre che tanto suicida non era, visto che nella nuca gli ritrovano i segni di una tremenda mazzata... insomma, il caso si complica, ma il tempo fin lì perso per il riconoscimento all'obitorio è tale che si capisce quanto le idee stavolta latitino. E infatti, per quanto misterioso, il caso è di rara semplicità e non ha previsto grandi sforzi nella costruzione da parte dello sceneggiatore. Si interrogano ripetutamente sempre le stesse persone, Derrick gioca a fare quello che ha la grande intuizione ma il tutto risulta un po' troppo forzato e poco credibile, mentre la soluzione arriva da un personaggio infilato nel tutto ancora una volta senza gran fantasia. Flashback necessario, finale concitato. A ben vedere niente di così interessante sotto il sole. Divertente il passaggio di consegne alla mensa: davanti a qualche wurstel (presumibilmente) l'addetto alle persone scomparse fa capire a Derrick e Harry che ora che il cadavere è stato trovato la competenza passa a loro. (Zender) 

***! Il soggetto è interessante e piuttosto originale, i personaggi ambigui e sfuggenti, alcuni di rara antipatia. Derrick li scruta con un misto di gentilezza e diffidenza fino a trovare il bandolo della matassa. Harry è più presente del solito, ma poco utile alla soluzione del mistero. A parte qualche lentezza, un ottimo episodio che apre una delle migliori annate degli Ottanta. Pregevole. (Kozincev)

***! Uno di quegli episodi che riescono ad appassionare anche coloro che non sono spettatori affezionati dell'ispettore. Da un apparente suicidio - piuttosto eclatante, con l'esplosione notturna di una barca - parte un'indagine che coinvolge vari parenti e conoscenti della vittima, il cui comportamento è fin dall'inizio perlomeno sospetto. Derrick riflette, ragiona e, alla fine, riesce a sbrogliare la matassa, che si rivela ancora più ingarbugliata del previsto. Unico neo, il finale si chiude senza che si torni sui familiari della presunta vittima; meno di un'ora di tempo, tuttavia, non sempre consente il dovuto approfondimento. (Eresiarca) 


130. SUOR HILDE (Schwester Hilde)
** L'episodio lo fanno Derrick e Hilde, la minuta suora venuta da Amburgo per proteggere una sua "creatura" salvata dal giro della prostituzione. Hilde è severa, non accetta che l'omicidio dell'ex magnaccia della giovane ricada su di lei. Eppure molti indizi portano proprio alla giovane rintronata (altro esempio di classico personaggio semicatatonico tanto comune nella serie), che subisce passivamente gli interrogatori dei due ispettori. Molta monotonia, nonostante la figura della suora dal fare irreprensibile non sia male. Episodio costruito su misura per il colpo di scena finale (che chi conosce la serie capirà prima senza troppe difficoltà) e sviluppato in funzione di questo. Indagini tuttavia fiacche, scarsità di indizi, sceneggiatura carente. (Zender)

**! Una giovane donna, grazie all’aiuto di una suora, riesce ad affrancarsi dal crudele mondo della prostituzione e, sempre grazie a Suor Hilde, entra nel mondo del lavoro per così dire “normale” come commessa in una profumeria. Un giorno le si presenta lì il suo ex “magnaccia” che, con la scusa dell’acquisto di un profumo, minaccia gravemente la donna. Lei, spaventata, avvisa per telefono la suora che in fretta e furia viene a Monaco per soccorrerla. Successivamente, in una stanza di un lussuoso albergo, viene trovato morto il ricattatore e iniziano le indagini di Derrick, che brancola apparentemente nel buio… Discreto episodio che tocca lo scottante argomento del racket della prostituzione, anche se il ruolo di prostituta non sembra convincere la timida protagonista e questo traspare in alcuni tratti, mentre appare a proprio agio l’eccentrica suora spigliata e quasi divertita. Lei è il vero punto di forza dell’episodio. (Markus)

** Per fortuna che c'è Suor Hilde a movimentare un po' un episodio altrimenti piuttosto stanco. Suora (laica) d'assalto, che prende armi e bagagli e da Amburgo si reca a Monaco per salvare una ex pupilla dalla violenza di un pappone che non vuole mollarla. Il personaggio del pappone è convincente ma fin troppo antipatico; l'ex prostituta è invece assai poco credibile e ancor meno espressiva. Gli altri personaggi, compresi Derrick e Klein, svolgono un ruolo ben marginale nella vicenda, il cui finale è prevedibile fin dall'inizio. Insomma, il titolo dice tutto: Suor Hilde. Questo è quanto c'è da sapere sull'intera vicenda. (Eresiarca) 

** Il titolo è azzeccato, va riconosciuto. Infatti l'episodio consta in gran parte dell'apporto della vivace e talvolta fin troppo disinvolta (fuma e, ci assicura, beve anche) suora, pur laica. Tolto ciò Derrick e Harry non profondono grande impegno, speranzosi di sbrigare la pratica con la solita confessione libera tutti, altro cliché della serie assieme alla vittima affetta priva di un qualsiasi scatto d'orgoglio. Accettabile ma nulla di più. (Gordon)


131. UNA LUNGA NOTTE PER DERRICK (Lange Nacht für Derrick)
** Sequestrano la figlia a un avvocato: la mattina dopo, se vuole riaverla viva, dovrà passare non visto una pistola al farabutto che difende per permettergli di minacciare gli astanti e scappare indisturba durante il processo. Che piano! L'avvocato, disperato, nonstante gli sia stato detto di non avvertire la polizia, chiama Derrick, il quale passerà una notte insonne con i colleghi (Berger viene richiamato in servizio mentre era al cinema e si rammarfica di  non aver potuto vedere il finale del giallo a cui stava assistendo) per cercare di risalire ai rapitori. Mentre l'orologio da muro scandisce il passare delle ore il distretto è in fermento, e l'intero episodio è costruito nel tentativo vano di creare la massima suspence. In realtà è risaputo che non è un punto di forza della serie, la suspence, e l'assenza dei classici dialoghi di Derrick con i sospetti avvilisce il tutto. Finale concitato. (Zender)

** Un avvocato, che Derrick conosce, è in difficoltà per via del suo pericoloso e minaccioso assistito, un imputato d'omicidio incastrato da testimoni oculari. Ma i veri guai cominceranno dopo e l'ispettore dovrà impegnarsi con ardore da poliziotto per evitare il peggio. Non ci sono morti, la vicenda è della tipologia "fanciulla in pericolo" (causa rapimento). L'episodio non è buono, resta appena accettabile, il movimento d'azione sospesa è malriuscito; non c'è spazio per elucubrazioni psichiche e Interrogatori fantachimerici; le indagini sono condotte con metodi razionalisti e la collaborazione di Harry e soci è indispensabile. Gli enigmi gialli lasciano qui totalmente campo libero alla struttura poliziesca, ma con risultati modesti. (Faggi)

**! Se fosse stata una puntata dell'anomala annata '75, gli elementi per determinare una buona riuscita ci sarebbero stati tutti. Peccato che Derrick e Harry, nonostante azzardino una certa spavalderia, abbiano oramai perso il piglio di un tempo, ragion per cui la tensione ricercata per tutto l'episodio, come spesso accade, latita. A ciò si aggiunge la mancanza della fine indagine psicologica e sociologica dei sospetti, così come l'assenza di un morto su cui investigare. Perlomeno le prove dei vari protagonisti sono convincenti, al pari del finale. (Gordon) 
 
 
132. UNA CORONA DI FIORI 
(Kranzniederlegung)
** Su una corona di fiori posta sulla tomba di una ragazza morta per eroina sta scritto: "I tuoi assassini saranno puniti". L'ha posta il suo ex boyfriend, che un vecchio giornalista avvicina perché sente puzza di articolo. Gli chiede se conosca chi ha ucciso la giovane ma lui tace e insulta (dimostrando una feroce incazzatura con gli spacciatori che ritiene causa della morte della sua ex partner). Così il giornalista tira dentro Derrick e gli racconta la storia. L'ispettore, che ha evidentemente poco da fare, accetta di indagare e intanto il primo spacciatore muore, esattamente come ci si aspettava. Subito si interroga il ragazzetto, che dice di esser stato sempre a casa mentre colle cuffie s'ascoltava a rotazione la canzone tormentone del'episodio (che sentiamo in tutte le salse) ovvero "Time for lovers" del solito Frank Duval (la prima volta la si sente in un locale mentre alcuni avventori si muovono roboticamente in una sorta di break dance). Rispetto agli abituali episodi con droga (una vera moltitudine) qui s'indaga poco nel mondo della droga e molto nella testa del principale sospetto e del giornalista, un "povero diavolo" (parole sue). Il risultato è una puntata accettabile ma decisamente mediocre, almeno fino al colpo di scena finale con epilogo a libera interpretazione. Abbiamo intanto l'ennesima riprova delle scarse capacità di Berger, chiamato in causa per un pedinamento e regolarmente seminato. (Zender)

**! Nel verde cimitero di Monaco un gruppo di persone piange la morte precoce di una giovane vittima della droga; tra loro, l'ex fidanzato che giura vendetta verso gli spacciatori e un giornalista sul viale del tramonto che vuole impedire al ragazzo di rovinarsi la vita commettendo un duplice omicidio. Herbert Stass caratterizza in maneira convincente il derelitto giornalista, aiutato in questo dalle scenografie piuttosto deprimenti che fanno da cornice a buona parte dell'episodio. Riflessione e azione si bilanciano bene fino ad un finale piuttosto sorprendente, non in linea con quelli tradizionali di Derrick. Insopportabile la colonna sonora incentrata su di una orribile canzone ripetuta allo sfinimento. (Eresiarca)

** Viene da domandarsi in che modo sia stata scelta la colonna sonora dell'episodio (o meglio, l'uso smodato, fastidioso e assurdo della stessa). Detto questo, l'idea sarebbe anche buona, il personaggio del giornalista interessante, ma c'è una lentezza di fondo che impedisce all'episodio di decollare. Come in molti altri, il derrickiano più scafato arriverà alla soluzione ben prima del finale. Vedibile, ma nulla più. (Robykeys82) 


133. UN FATALE MALINTESO (Tod eines jungen Mädchens)
Una bella ragazza è stesa su di un letto, senza vita. Nei dintorni si affacendano misteriosamente in molti e per un po' si capirà poco. In appartamento arriveranno poi Derrick e Harry, che cominceranno a interrogare colleghi e padrone del negozio dove la giovane lavorava come commessa. Il figlio del padrone, presunto "stiilista", viene raggiunto via telefono dalla polizia ma non risponde. Perché? Perché era legato alla vittima, è scosso e si trasforma nel tipico, insopportabile vegetale che con i suoi balbettamenti e sguardi fissi demolisce un ritmo già catatonico di suo. Derrick fissa l'attenzione sulla famiglia (i due genitori, il figlio e lo zio, inseparabili) dei padroni del negozio perchè è evidente che stanno nascondendo qualcosa. Ma cosa? Intanto si fa strada la sensazione che la vittima fosse un tantinello di facili costumi o che comunque facesse credere a tutti di essere disponibile; infine compare il vicino di casa, un burbero che mal risponde a Derrick e dice che "non gli interessa niente di nessuno e a nessuno interessa di lui". Unica spassosa variante a un copione disgraziato, maldiretto e con troppe pause. Anche il finale non convince affatto dando l'impressione della classica puntata infilata nel mucchio per far numero. (Zender)


134. LA BALLERINA (Die Tänzerin)
*! Ancora un inizio stile Phenomena dopo "Il sentiero": in un collegio femminile un killer neroguantato è pronto a uccidere una deliziosa biondina, ma quando ha già aperto la stanza della vittima e sta per sparare... interviene maldestramente il guardiano, che si becca la pallottola e stramazza. Il killer fugge e arriva Derrick, il quale scoprirà che la biondina diciottenne è un vero peperino e se la spassa con un uomo ben più anziano di lei per il quale ha mollato il boyfriend. Derrick cerca l'uomo e si trova davanti il solito fedifrago che non solo tradisce la moglie (la ballerina del titolo) ma non si vergogna della scappatella e chiede all'ispettore di tacere. Derrick però, che qui è particolarmente sadico, si diverte a dire che spiattellerà tutto alla moglie e ci dà dentro con le domande piccanti (sempre con uno strano sorriso sul volto) rimestando nel torbido con l'assistenza del compiaciuto Harry (il quale, davanti alle foto della biondina, ammetterà tacitamente che ci farebbe pure lui un pensierino...). Purtroppo i ritmi sono catatonici e conducono inesorabili verso l'abbiocco; di memorabile, in questa puntata, c'è giusto Derrick che ricorda a un investigatore privato che "non siamo in un telefilm americano": i documenti alla polizia li devi far vedere e senza tante storie! (Zender)

** L'inizio era intrigante, in pieno stile argentiano. Peccato però che al posto del canonico stupratore di campagna vi sia un fantomatico killer, tra l'altro nemmeno molto abile. La vittima designata infatti si salva e si scoprono tutti i suoi altarini, che però non riescono ad avvincere lo spettatore. L'episodio si dipana infatti in modo abbastanza convenzionale fino a un finale scontato, senza che Derrick e Harry riescano a segnalarsi, salvo che in un paio d'occasioni. Abbastanza spenti pure i vari comprimari. (Gordon) 


135. UNA FAMIGLIA IN PERICOLO (Familie im Feuer)
Uno squallido malfattore, che se la prende con le ragazze in sedia a rotelle e tiranneggia una famiglia di poveracci tirando dentro il capofamiglia nell'organizzazione di un colpo, viene fatto fuori (ci voglion venti minuti ma alla fine qualcuno lo fa secco, in una piazzetta, di notte). Finalmente salta fuori Derrick, che deve capire suo malgrado chi ha accoppato l'uomo. S'informa di chi frequentasse e subito finisce in casa della ex famiglia in pericolo: il padre è scosso e semimuto, il figlio è un mezzo fesso che ascolta musica tutto il giorno e si è appena licenziato da un lavoro che deludeva le sue aspettative, la figlia è la graziosa paralitica che parla meno di tutti, la madre è ricomparsa dopo un po' che li aveva piantati in asso giusto per organizzare una bella spaghettata al pomodoro tra la felicità generale. L'indagine arranca, la puntata anche di più. Ritmi da sonno profondo, la madre della vittima che si lancia in noiosissimi monologhi, lunghi silenzi e un finale pietoso che chiude una puntata decisamente da dimenticare. (Zender)

*! Dirk Galuba, qui cattivo come non mai, muore ammazzato in un cortile. Nessuno sembra saperne nulla. In una puntata costruita male e tirata via di fretta, la nota lieta è la vera protagonista della storia, ovvero una ragazza finita in sedia a rotelle a causa di un incidente la quale, tuttavia, ha conservato grinta, vitalità e voglia di tornare a camminare. La resilienza della giovane e il fatto che una disabile costituisca il nodo focale della trama - non dimentichiamo che parliamo di trentacinque anni fa - danno all'episodio un valore sociale che va ben oltre i (pochissimi) spunti di interesse. Dopo una quarantina di minuti, Derrick tira fuori dal nulla la soluzione senza conoscere la storia. Harry lo guarda basito. (Eresiarca)

*! Una puntata decisamente dimenticabile. Se non fosse per il sempreverde Dirk Galuba, la cui presenza si protrae però fin troppo a lungo senza capire dove si vada a parare, veramente ci sarebbe poco o nulla da salvare. Il ritmo è catatonico, mentre l'indagine non regala particolari motivi di interesse, esclusa la presenza della battagliera ragazza disabile, senza dubbio l'unico degli indiziati con un minimo di caratterizzazione. Derrick e Harry, capita l'antifona, rinunciano a prendere l'iniziativa e lasciano che passi la canonica ora. (Gordon) 
Altri capitoli di questo approfondimento:  Tutti gli episodi

Articoli simili

commenti (0)

RISULTATI: DI 0