Tutti gli episodi di Derrick commentati! - Stagione 06

26 Ottobre 2009

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1979 (STAGIONE 6):


53. IL FATTORE A  (Der L-Faktor)
*** Tutti addosso alla giovane ricercatrice: il collega prestante con buone speranze, il biologo anziano con molte meno, ma dalla sua ha il potere e conta molto più dell’altro. Chi ucciderà chi? Sorpresa, a stramazzare è la moglie del biologo, forse vittima di un giovane ex detenuto col quale aveva un rapporto quasi materno. Un bel numero di personaggi sulla scena (centrale anche la figura del fratello paralitico dell’ex detenuto), flashback ben montati per un episodio che ci guadagna soprattutto in credibilità. Non tanto per la storia, spesso ai limiti dell’improbabile, ma per la bravura degli attori coinvolti, tutti davvero molto in parte a cominciare dai due fratelli beneficiati dalle attenzioni della povera donna uccisa. Verso la fine il ritmo rallenta un po’ troppo, ma la sceneggiatura regge e la puntata giunge alla sua naturale conclusione senza offrire granché dal punto di vista dell’indagine ma giocandosi bene i punti forti della formula derrickiana. (Zender)
 
**! I personaggi sono il piatto forte dell'episodio, il Fattore A è l'amore; la vicenda è solo un pretesto per far emergere una serie di comportamenti e discorsi ambigui intrecciati al fatto criminoso. Dopo una partenza prossima al depistaggio (dove l'attenzione era catturata da una giovane e attraente donna) tutto, poi, si svolgerà attraverso una serie di ordinati flashback. Derrick si muove con cautela ed è incuriosito dalle intuizioni di un uomo disabile che arriverà a spingersi sino a precise accuse. L'episodio non è eccezionale ma resta discreto, congegnato con attento pathos lascerà, forse, qualche dubbio sull'intensità del movente - non si deve, però, dimenticare il titolo; movente che si dovrà accettare come un precetto di fede (derrickiana). (Faggi)

***! Muore la moglie di uno stimato scienziato, il cui alibi è fornito dalla stretta collaboratrice. Se a ciò si aggiunge che tutti i sospetti convergono su un pregiudicato, presto tramutatosi nel classico vegetale derrickiano assistito dal fratello, l'esito parrebbe scontato. Invece l'ispettore, coadiuvato da un insolitamente sveglio Harry, si butta a capofitto nell'indagine e ne scaturisce una puntata gradevole, anche grazie alle buone prove degli attori e a un sapiente uso dell'analessi. Notevole. (Gordon)

**** La sesta stagione di Derrick si apre con uno degli episodi più belli della serie. Merito non solo della sceneggiatura convincente e della bravura degli attori (tanti) in ruoli sempre centrali per lo svolgimento della trama; ci sono tanti altri elementi che giocano in favore di un voto molto alto. La colonna sonora, ad esempio; oppure le numerose ambientazioni che spaziano da case private a laboratori scientifici; l'uso sapiente dei flashback e dei primi piani; la presenza - in un ruolo di primo piano - di un personaggio disabile (siamo nel 1979) che dimostrerà di essere molto più sveglio di tanti altri. Splendido il dialogo, verso la fine dell'episodio, tra Derrick e la giovane dottoressa sul tema dell'uguaglianza davanti alla legge a prescindere dai meriti scientifici, dai titoli accademici e dalla caratura intellettuale di ciascuno di noi. (Eresiarca) 
 

54. ATTENTATO A BRUNO (Anschlag auf Bruno)
*! Bruno è un ritardato: quasi non parla e se lo fa dice cose sconnesse. Vaga per Monaco con l'unico interesse di andare alle 17 a prendere la sua amica Gerda all'uscita della scuola. Ma lei è un po' stanca di trovarselo sempre davanti, e il padre di lei lo dice anche al padre di Bruno, che continua a dire che suo figlio non fa male a nessuno (come pare evidente un po' a tutti). E infatti a uccidere la ragazza sarà Helmuth, il fratello di Bruno, anche lui non troppo normale nonostante le apparenze. Il padre di lei si scaglia contro il povero ritardato convinto che l'assassino sia lui, mentre il padre di Bruno decide di coprire il figlio "sano" facendo credere che il colpevole sia il fratello scemo. Aaaah! Attentato a Bruno! Lasciatelo in pace! Derrick capisce che il poverino difficilmente è il colpevole e comincia a tampinare la famiglia e quell'imbambolato di Helmeth, che per tutto l'episodio sgrana gli occhi verdi non sapendo bene che pesci pigliare. La noia sopravviene quando ci si accorge che i vegetali si moltiplicano: non solo Bruno sta ore in silenzio quando gli si domanda qualcosa, ma pure il fratello è sulla buona strada e la mamma fa gli occhi severi tacendo. Se non ci fosse il babbo a tener su la baracca sarebbe da spegner subito la tv, ma anche così non è che si vada molto meglio... Però Bruno si ricorda, coi suoi occhi buoni e l'aria innocente, e il colpo di scena finale potrebbe spiazzare qualcuno. (Zender)

**! E' vero, non è certo un episodio dal ritmo incalzante... Eppure, c'è parecchio da salvare. A partire da Bruno, sorridente e perso nel suo mondo, per proseguire con le atmosfere casalinghe di una famiglia dilaniata dai dubbi e dai rimorsi, e per concludere con un Derrick a cui non la si dà a bere facilmente. Il finale, carico di tensione, non è esattamente quello che lo spettatore, fin lì, si sarebbe immaginato. Piacevole. (Robykeys82) 


55. IL RITORNO DI SCHUBACH (Schubachs Rückkehr)
*** Schubach è l'ennesimo galeotto che viene rimesso in libertà (dopo otto anni scontati per omicidio), e tanto per cambiare ha confessato al suo ex compagno di cella che appena uscito ucciderà il suo fu avvocato colpevole di avergli rubato la moglie ed essersela sposata appena lui era finito in carcere. L'avvocato, venuto a sapere dei piani, illumina Derrick sulla situazione perché ha paura, ma quando Schubach esce son solo rose e fiori: è tutto passato, sto benissimo così, usciamo tutti insieme al ristorante e così via. Solo che, prevedibilmente, l'ex moglie si riappassiona a Schubach e adesso è l'avvocato a diventare nervosetto... Un classico della serie, l'ex galeotto rancoroso, un tema che però qui viene utilizzato molto bene. Grazie alla bravura del protagonista, certo, ma anche di una sceneggiatura ben congegnata e di un Derrick piuttosto in palla (Harry poco partecipe invece, lo vediamo consumare pretzel, birra e wurstel sul tavolo d'ufficio). I piani di Schubach non sono ben chiari e lo saranno solo alla fine, in cui un piccolo colpo di scena permette di apprezzare al meglio il tutto. Buona anche la recitazione di Helga, la piacente moglie al centro del triangolo, mentre l'avvocato ci fa un po' la figura del fesso. Una bella tensione per un episodio piacevole e ben condotto. (Zender)
 
*** Un avvocato chiede aiuto a Derrick dopo che Schubach è uscito di galera per buona condotta, visto che lui ha sposato l'ex moglie di Schubach e teme di conseguenza una vendetta dell'uomo. Ma l'individuo si dimostra al contrario molto cordiale e disposto ad avere un nuovo rapporto d'amicizia con i due. O forse le cose non stanno proprio così... Episodio sorretto da un buon colpo di scena finale, buone interpretazioni e un'ottima analisi psicologica. Merita la visione. (Ciavazzaro)

***! Una delle prime puntate di una nutrita serie che vede ex galeotti scontare la pena (spesso abbreviata) e ritornare in società a perseguitare i propri congiunti che nel mentre si sono rifatti una vita. Del filone, una delle migliori. Il protagonista è un personaggio veramente azzeccato, magistralmente interpretato, e sembra tenere testa in maniera egregia a Derrick che, seppur presente, per due terzi di episodio sembra quasi non accorgersi dei piani del soggetto in questione. L'avvocato non brilla per intelligenza. Memorabile, per me, l'ultima battuta. (Robykeys82)
 
 
56. UN TE' DI MANDORLE AMARE
(Ein unheimliches Haus)
*! Un'anziana viene ritrovata morta nel letto. Il medico, chiamato dalla badante, entra e sente odore di mandorle amare (che naso sopraffino...): viene da un tè al cianuro trovato sul comodino. Subentra Derrick, che decide di cercare il colpevole tra gli occupanti della pensione dove viveva, da proprietaria, la vecchia. Quattro gatti in pratica: la nipote, la badante e suo figlio, la giovane cameriera, una coppia di anziani e un avvocato mezzo arterosclerotico. Un plot tipicamente giallo in stile Agatha Christie, teatrale nella sua unicità di luogo (non ci sposta praticamente mai dalla pensione) ma davvero poco intrigante: personaggi piatti, sceneggiatura deludente, Derrick svogliato (si trastulla al distretto con i cartellini dei suoi indiziati) e Harry di conseguenza. Questo almeno fino agli ultimi cinque minuti, quando succede qualcosa di completamente illogico: per far sì che si capisca il nascondiglio del colpevole, qualcuno (chi?) fuori campo decide di lanciare in aria un gatto addosso a una tenda! Possibile? Ebbene sì: il povero gatto vola in scena a oltre un metro d'altezza senza che ci sia un motivo! E' l'apertura di un finale drammatico, nel quale Harry rimprovererà pesantemente il collega per l'atteggiamento tenuto: una bella dimostrazione della voglia di rendere umani e imperfetti i protagonisti. Derrick abbozza, mestamente... (Zender)
 
**! Episodio molto cupo, in cui Derrick indaga sull'omicidio (tramite avvelenamento) di un'anziana signora in una pensione, mascherato da morte naturale (la donna soffriva di cuore). I sospetti sono molti, ma Derrick avrà delle sorprese. Episodio caratterizzato da un'eccessiva lentezza nella parte centrale, che però ho rivalutato nel corso degli anni. Finale violento che fa dimenticare l'eccessiva lentezza nella parte centrale (nonostante io sia un appassionato degli episodi psicologici). (Ciavazzaro)

*** Siamo al cospetto di un giallo tipicamente teatrale: tutto avviene all'interno di una pensione e chiunque vi soggiorna può essere il colpevole. Lo schema non è dei più originali, ma l'episodio si lascia comunque apprezzare per la qualità dei dialoghi e la finezza dell'analisi psicologica. Un po' troppo piagnucoloso il personaggio della governante, più interessanti gli inquilini della pensione. Harry è più attivo del solito, Derrick insolitamente spavaldo nel drammatico finale. Imperfetto ma godibile. (Kozincev)

**! Una decadente pensione in un periodo di bassa stagione: l'ambientazione - in pratica l'unica in cui si svolgererà l'azione, fatta eccezione per il concitato finale - non può che fornire le premesse per un episodio cupo, melanconico, decadente, in cui la morte per avvelenamento dell'anziana proprietaria è solo l'artificio narrativo per indagare sulla solitudine della terza età in terra di Baviera. Pochi personaggi, tutti ben caratterizzati e interpretati; eppure bisognerà aspettare la fine per conoscere il nome dell'assassino. Gli ultimi minuti del film meritano di essere ricordati: un Derrick... poco Derrick, e un Harry molto umano, per un finale più amaro delle mandorle. (Eresiarca)

**! Una puntata alquanto anomala, per quanto rispetti i canoni del giallo vecchio stile, alla Agatha Christie. Un Poirot o una Miss Marple si esalterebbe infatti in tale contesto, mentre Derrick e Harry corrono il rischio di annoiarsi, e lo stesso vale per lo spettatore. Nonostante i ritmi blandi, l'episodio si lascia comunque guardare e la risoluzione finale, per quanto un po' teatrale, ha il suo perché (da rimarcare Harry, caso più unico che raro, infuriato con l'ispettore). Discreto. (Gordon) 

   
57. LA BAMBOLA (Die Puppe)
**! Derrick ha la gamba ingessata e tocca a Harry interrogare gli indiziati. Da solo se la cava anche discretamente, e quando non sa che fare telefona al capo per chiedere lumi. Insieme, in ufficio, proveranno ad abbozzare qualche indagine ma il caso è intricato. La "bambola" del titolo (si capirà nel finale il perché), un ragazzetto un po' tardo legato alle buone maniere di un tempo che lavora come manicure anche a domicilio, è di un candore imbarazzante e nemmeno Derrick sa come prenderlo. Sottolineato da musiche classicheggianti e romantiche, un episodio lento e trasognato, che non mostra il colpevole fin da subito. Non sarà neanche facile risolverlo ma Harry, con la consulenza remota dell'ingessato Stephan, ci arriverà (anche se un po' per caso, come sempre). Comunque episodio un po' deboluccio, per quanto lunatico e insolito. (Zender)

*** Una cameriera di una lussuosa abitazione, al rientro in casa, trova il corpo della sua padrona riverso a terra; si tratta d’un delitto. All'arrivo della polizia, la cameriera ed il marito della signora (che nel frattempo è giunto a casa) non riescono a fornire dettagli utili alle indagini poiché apparentemente non ve ne sono. Nel qual tempo si nota un misterioso mazzo di fiori che prima dell’uscita della cameriera non c’era, e dal nome dell’incarto si giungerà singolarmente ad uno stravagante giovane di bell’aspetto, la cui professione è “manicure” in un negozio di parrucchieri. Sarà l’inizio di ricerche  intricate che vedono Harry in prima linea, dato che Derrick è costretto a stare in ufficio a causa di un piede rotto… Bell’episodio in cui lo “spumeggiante” Harry prende le redini della scena ed oltre tutto negli ambienti dell’estetica: infatti la ricerca del colpevole verterà in direzione di un centro di parrucchieri e manicure. Conoscendo Harry (e visto il mio personale approfondimento in merito), già che era lì, si sarà rinnovato la piega del folto capello che allora giovava ancora dell’affascinante scriminatura in parte! (Markus)

**! Per la serie... anche i bambolotti prima o poi si arrabbiano, qui ci viene proposto un personaggio a dir poco particolare: un manicure che attrae le donne di mezza età grazie ai suoi modi garbati, alla sua tenerezza, appunto, da bambolotto. Ma il mondo, si sa, è cattivo; e lui se ne accorgerà. Detto ciò, Derrick è praticamente inesistente causa gamba rotta, e lascia quasi tutto in mano a Harry, che non farà praticamente sforzi, visto che la verità verrà comunque a galla. Non male, anche se l'unica vera attrattiva è data dal singolare biondino sciupacarampane. (Puppigallo)


58. TANDEM (Tandem)
*! Al solito ex galeotto uccidono la moglie, più vecchia di lui di 12 anni, brutta, grassa e molto ricca. Derrick e Harry (che interagiscono più del solito tra loro) non ci mettono granché a capire che i suoi begli interessi a volerla morta li aveva, l'uomo. Solo che ha un alibi di ferro, com'è possibile? Allora ecco che spunta l'amico, ex galeotto pure lui. Insomma, per farla breve: si scrive Tandem ma si legge Delitto per delitto, uno dei film di Hitchcock più sfruttati, all'interno del genere giallo. Io uccido la tua, tu uccidi la mia mentre ognuno di noi sta altrove e si cerca l'alibi. Però non potendo copiare spudoratamente ci s'infila pure un terzo, a complicare le cose. Non basta però: l'episodio è lento da morire, pure appesantito da musiche ipnotiche che completano l'opera cloroformizzando il tutto. Poi i soliti sensi di colpa, i rimorsi di qualcuno, una tenera storia d'amore improbabile e la conferma che i temi di Derrick son sempre quelli. Finale deludente, attori scialbi, nessun guizzo nemmeno da parte di Derrick. Da ricordare solo un'inutile pantomima al distretto, dove Berger si fa strozzare dai colleghi per fingere una realistica telefonata con omicidio. (Zender)


59. LENA  (Lena)
**! Moglie e marito, separati, si litigano la figlia fuori della scuola: lui la può vedere solo una volta al mese ma non ci sta. Bene non se e vogliono, e quando lui un giorno passa a casa di lei e la trova stecchita in terra tutti pensano che il colpevole sia il marito. E Lena allora? Lena è la sorella sordomuta di lei, che modella vasi tutto il giorno ma pare aver visto qualcuno entrare in casa prima dell'omicidio. Dover comunicare con il cognato e con la polizia è un bel casino, e anche per lo spettatore non è il massimo doversi sorbire i tentennamenti di lei che non riesce mai a spiegarsi (pare sia pure semianalfabeta, per cui...). La situazione è piuttosto ambigua (c'è di mezzo pure l'avvocato divorzista), ma il personaggio del marito, un po' intrattabile ma leale, pare molto ben impostato. E' anzi lui il vero punto di forza, più che Lena, ben interpretata ma come detto troppo macchinosa nel dialogare. Derrick sembra non sapere bene che pesci pigliare e si fa suggerire pure dall'avvocato certe mosse, Harry di certo non l'aiuta. Il finale (con flashback) sarebbe anche intelligente, ma finisce col deludere per la ridicolaggine con cui è condotto... (Zender)

**! Un uomo giunge nell’abitazione della ex moglie e la trova morta nel salotto di casa. Nello stabile, durante il delitto, c’è però una testimone: la sorella della vittima (Lena) che è sordomuta e fa la ceramista. Istintivamente la polizia crede che l’assassino sia l’ex marito, ma dopo un giorno Lena confessa che ha visto un’altro uomo dalla finestra prima del delitto. Questa dichiarazione farà scagionare l’uomo incriminato ma è solo l’inizio di una vicenda intricata in cui Derrick faticherà a sbrogliar la matassa… Episodio ben costruito e curioso per via della donna sordomuta che, non potendo esprimersi, renderà il compito più difficile del previsto all’ispettore che qui appare meno incisivo del solito, brancolando nel buio. La regia in quest’occasione non gli ha voluto “donare” la risoluzione del caso fino all’ultimo… Ha fatto bene, per una volta! (Markus)


60. UNA VISITA DA NEW YORK  (Besuch aus New York)
*! In apertura di puntata un avvocato prima e uno strano tipo poi bussano alla porta di una ragazza cercandola. Ma lei è a danza, e quando ne esce si fa un bello schianto in moto col suo ragazzo, che ci resta. Ma non si tratta di incidente, visto che a far volare la moto è stata un'auto che li aveva inseguiti a folle velocità. Si scopre allora che la ragazza è l'unica erede delle enormi fortune di un gangster americano fresco cadavere, e che dalla Grande Mela è arrivato a Monaco il nipote di questi. In definitiva: qualcuno vuole uccidere la giovane e a Harry toccherà di fare da guardia del corpo mentre Derrick a fatica cercherà di capire chi ha tentato di ammazzarla. Una di quelle puntate in cui si cerca goffamente di sostituire l'azione alle indagini, ottenendo solo di risultare ancor più soporiferi del consueto. Salta fuori anche un detective privato e c'è da tenere d'occhio la famiglia presso cui la donna vive: un po' di fumo negli occhi per nascondere la scarsa vena dello sceneggiatore, che si adagia in un plot che si ripresenterà più volte durante la serie, con i nostri eroi a scortare individui a rischio. Una timida scazzottata anticipa un finale terribilmente loffio. Una trama anche articolata, ma la formula vincente di Derrick non è certo questa. (Zender)

** Durante una notte, una coppia in moto viene tamponata e il conducente muore. La ragazza però è certa che la disgrazia non sia stata accidentale e che si tratti piuttosto di un tentato omicidio. Derrick, dopo la chiamata, dà inizio alle indagini e scopre che l’adolescente è ereditiera di una considerevole somma. Le indagini si orienteranno nella ricerca della persona che vuole morta la ragazza per avere quel denaro… Puntata  a dire il vero un po’ sorniona, seppur con una discreta analisi dei personaggi e un buon evolversi degli eventi. (Markus)

** Puntatina mediocre che vanifica un ottimo spunto, con un inseguimento ad alta tensione e il conseguente omicidio. Si passa però poi a un'indagine fumosa su malavitosi americani, misteriose eredità... insomma, non il canovaccio che ha reso gloriosa la serie. Peccato, perché Derrick e Harry, messo a fare da palo alla futuribile vittima, parevano in forma. (Gordon) 


61. CONGRESSO A BERLINO (Ein Kongreß in Berlin)
L'unica puntata che dura 74 minuti e non un'ora, per questo poco trasmessa dalla Rai.
** Furto con omicidio in una grossa azienda: da un cassetto pare siano sparite le formule di un rivoluzionario farmaco, ma poco dopo si scopre che qualcuno le aveva saggiamente messe in cassaforte. Il morto però c'è (il povero sorvegliante), per cui Derrick fa inevitabilmente la sua comparsa. Cominciano le indagini su chi poteva essere interessato alla formula e molte piste sembrano ricondurre a un precedente congresso a Berlino, dove alcuni dei protagonisti della vicenda s'incontrarono. Intanto uno dei ricercatori ha una relazione con la sua assistente: comprensibile visto che sua moglie, se non l'avesse chiamata per nome, l'avremmo tutti scambiata per sua madre o direttamente sua nonna. Spionaggio industriale per l'unica puntata lunga di Derrick (74 minuti). Francamente si poteva scegliere meglio, se si voleva dare un bonus, una volta tanto. Nessuna tensione, solo una trama piuttosto intricata e poco stimolante, con una buona soluzione ma dialoghi sciapi e che si fa ricordare solo per l'enigmatico personaggio della moglie babbiona. (Zender)

**! Una piccola maratona per Derrick, che si spinge oltre i sessanta minuti e andrà pure a Berlino (riconoscibili certi luoghi topici della città; affascinanti quelli anonimi e ambigui). L'episodio non è da estasi, almeno per il derrickiano goloso; tuttavia è interessante e strappa la sufficienza. L'intrigo spionistico ha discreti passaggi di mistero e il disegno dei personaggi è spigoloso e biforcuto con la giusta misura per far partire le congetture. I morti ammazzati sono due, ovviamente collegati; decisiva, per l'esito delle indagini, sarà un'intuizione dell'ispettore; intuizione che si trasforma presto in atti pratici da classica indagine poliziesca dove sarà utile l'apporto dei colleghi berlinesi. (Faggi)

*** La durata extra dell'episodio permette di caratterizzare bene alcuni dei protagonisti di questa inusuale trasferta berlinese di Derrick e Harry. Ciò vale soprattutto per gli scienziati attorno ai quali ruota l'intrigo - un furto e gli omicidi collegati - per l'anziana moglie di uno di loro e la figlia di un altro collega, morto ammazzato. Accanto all'interesse dettato dal fatto che il paesaggio non è sempre quello classico di Monaco, è interessante scoprire gli omologhi berlinesi dei nostri due ispettori, ben diversi per caratteristiche ma, apparentemente, altrettanto meticolosi e con i quali si instaura una buona sinergia. Finale plausibile. (Eresiarca)

**! Eccezionalmente, per la serie, ci troviamo di fronte a un episodio da 75 minuti, invece della canonica ora, e peraltro ambientato nell'esotica, per così dire, Berlino. La puntata però non è delle più riuscite, anche perché le vicende di spionaggio industriale e di formule chimiche segrete rendono più fumoso il tutto. Nonostante ciò, la regia è mediamente scorrevole e la soluzione non delude, per quanto sia un po' concitata. (Gordon)


62. LA TERZA VITTIMA (Das dritte Opfer)
*** Derrick sui monti in vacanza. Prende la funivia e gli si appiccica addosso un tizio logorroico e sovrappeso che lo tempesta di domande e continua a proclamarsi uomo felice. In effetti pare disporre di parecchi soldi e si accompagna alla sosia di Gwyneth Paltrow di vent'anni più giovane di lui e da poco lì conosciuta... Derrick è lì da solo e accetta i continui inviti del rompipalle, al quale tuttavia un giorno qualcuno spara. Si viene a sapere che la vittima era di Monaco e quindi addio vacanze: Derrick si prende Harry in spalla e comincia gli interrogatori alla famiglia del defunto, ma quando va nell'ufficio del cognato tac... becca la simil-Paltrow che da lì esce. Tutta la famiglia (governante compresa) si comporta come se qualcosa da nascondere effettivamente ci sia, per cui Derrick non li molla e l'indagine prosegue. Episodio piacevole, congegnato in modo da svelare poco a poco le trame non così impossibili da immaginare. Ben recitato, intrigante e di conseguenza tra gli episodi positivi dell'ispettore (il quale si serve molto dei faccia a faccia con Harry per proseguire). Peccato che la parentesi da tedesco in visita tirolese duri poco, perché anche il rompipalle era un bel personaggio (notevole quando inciampa tragicamente tra i tavoli)... (Zender)
 
*** Mentre si trova in vacanza Derrick fa la conoscenza di un individuo assai noioso che viene quasi ucciso da alcuni colpi di proiettile. Derrick si interessa al caso, e quando l'uomo viene davvero ucciso comincia a indagare sulla sua famiglia (che nasconde inquietanti segreti) grazie all'aiuto di una studentessa che stava viaggiando con l'uomo. L'indagine è ben sceneggiata, e la rappresentazione della famiglia con parecchi scheletri nell'armadio ottima. Episodio molto godibile. Da ricordare la frase finale, che racchiude l'essenza dell'episodio. (Ciavazzaro)

*** Il titolo italiano è la traduzione letterale dell'originale. Dopo il primo omicidio (la vittima è un curioso individuo incontrato per caso dal nostro ispettore) è ovvio che si cominci a congetturare sul secondo e sul terzo. Sempre dopo il primo omicidio l'interesse cresce per il personaggio femminile (una bella studentessa) che aveva una relazione con il morto. La vicenda, cominciata in un luogo di vacanze, si sposterà a Monaco e con una serie di incastri ambigui ci troveremo nella ragnatela tessuta da una famiglia (quella della vittima). È ha questo punto che la domanda sulla terza vittima del titolo, non dimenticando la seconda, troverà risposta, grazie alle serrate indagini condotte da Derrick come un fatto ormai personale. L'episodio è buono; lascia solo un po' di dubbi sulla serie di coincidenze dispiegate senza ritegno per combinare figurativamente il puzzle. In ogni modo la godibilità è fuori discussione. (Faggi)

***! 
Derrick è in vacanza tra i monti ma è continuamente importunato da un tizio logorroico. Quando questi muore, certi suoi vaneggiamenti iniziano ad assumere un significato più preciso. La trama si dipana infatti con sempre maggiore chiarezza, in particolare quando i nostri segugi iniziano a stringere il cerchio intorno all'ambigua famiglia "allargata" del morto, scoprendo numerosi altarini. Pur non eccellendo in nessun aspetto particolare, la puntata si lascia guardare e giunge a un finale convincente. (Gordon) 
 

63. LA TENTAZIONE (Die Versuchung)
*** L'azienda è in crisi, i soci alla canna del gas. Per sopravvivere, uno dei due decide di organizzare un autorapimento per avere un milione di marchi dal ricco suocero (che lo ritiene correttamente un fallito e che i soldi altrimenti non glieli darebbe mai). Tutto pare funzionare al meglio, nonostante Derrick e Harry (che continua imperterrito a bersi boccali di birra in ufficio) faccian di tutto per seguire le fasi del rapimento e beccare i colpevoli. Poi però qualcosa non va come deve e ci sarà un bel colpo di scena che cambierà le carte in tavola. Una puntata congegnata intelligentemente, che proporrà nuovi capovolgimenti prima della fine i quali, per quanto possano sembrare un po' scorretti e artificiosi allo spettatore, ottengono comunque l'effetto di coinvolgere come si dovrebbe sempre sperare di ottenere da un poliziesco. Ottima sceneggiatura quindi, che nell'ultima parte si fa un po' troppo sbrigativa (purtroppo) penalizzando il risultato. Discreta azione, recitazione sufficiente, un buon episodio. (Zender)
 
***! Grandiosa interpretazione di Peter Fricke, uno dei miei attori preferiti della serie. Derrick e Harry pimpanti e in forma, abili a notare un particolare cruciale. Divertente anche la figura del suocero di uno dei soci. Una puntata molto ben congegnata, la cui unica pecca è forse, il finale un po' sbrigativo. (Robykeys82)

*** La tentazione è di cedere alla brama. Brama di denaro, molto denaro. Un finto rapimento sarà fatale per il finto rapito (ci lascerà le penne). È stato lui a organizzare tutto per districarsi da una situazione economica disastrata. Coinvolge il socio (un socio che intanto si spupazza la moglie del finto rapito: un fatto in pieno stile della serie). L'episodio, contrassegnato da classici stilemi derrickiani, è buono. Il nostro ispettore, spalleggiato da Harry, nutre precisi sospetti e dunque si muove in attesa di riscontro seguendo un'intuizione semplice ed essenziale (quella sulla valigia contenente i soldi del riscatto). Para-apologo morale sul detto "La farina del diavolo finisce tutta in crusca". (Faggi)

**** Un'ottima puntata che si avvale della presenza di Peter Fricke, ben calato nella parte di un assassino opportunista ma anche alquanto fragile di nervi, il che lo porterà a tradirsi. L'intreccio della trama è piuttosto elaborato e lascia spesso e volentieri lo spettatore all'oscuro delle vicende, ma va bene così. In questo modo si toccano infatti buoni picchi di tensione e ci immedesima anche un po' in Derrick e Harry, alle prese con un'indagine più intensa del solito. Buone le prove degli attori, peccato invece per un finale fin troppo concitato. (Gordon)


64. L'ANGELO DELLA MORTE (Ein Todesengel)
** Un ragazzo rimorchia una modella al bar: escono e qualcuno gli spara colpendolo di striscio. Ma è l'atteggiamento di lei, decisamente imperscrutabile (e tale continuerà ad essere anche quando tornerà a trovarlo dopo l'incidente) a colpire: non parla, pare abulica, e quando subentrerà Harry (Derrick inizialmente è irreperibile) per capire chi ha sparato al ragazzo le cose non miglioreranno. Che qualcuno le dia una svegliata perché vien proprio da prenderla a schiaffi! Niente: tutto l'episodio a fare la misteriosa che spiaccica due parole ogni tanto e basta, mentre la vittima dell'attentato cerca con insistenza di fare il brillante per accalappiarsene i favori. Derrick entra finalmente in scena e cerca di capire cosa si cela dietro al tentato omicidio. C'è di mezzo anche un festino a base di Lsd... Divertente il rapporto tra il ragazzotto protagonista e i genitori petulanti con cui vive: la madre bercia e quando lo vede arrivare in casa con la ragazza non la finisce più. Harry chiede a loro del figlio e quelli vomitano una serie di rimproveri indiretti (frequenta solo la teppa, gli piace la feccia...): che bel rapporto! Però l'episodio non ingrana mai e confluisce in un finale ridicolo che lascia disgustati. Il mutismo della modella (cui è dedicato il titolo) snerva non poco pure Derrick, mentre la frizzantezza del ragazzo fa intuire che i dialoghi non erano affatto male! (Zender)

*** È sempre piacevole vedere come, utilizzando gli ingredienti tipici della serie, si riesca comunque a confezionare un episodio interessante, per quanto marcato da difetti evidenti. Senza dubbio l'atteggiamento della ragazza, a cui si ispira il titolo, è enigmatico e poco razionale, così come il finale leggermente patetico (nel vero senso del termine). La verve della mancata vittima però tiene in piedi il tutto, coadiuvato da qualche scenetta coi genitori e con un duo Derrick-Harry decisamente sul pezzo. Toccante la scena nella clinica. (Gordon)


65. ASSO DI QUADRI  (Karo As)
**! Al parco: un alcolizzato barcolla, cade... L'avvoltoio dall'alto lo osserva e chi conosce la serie ha già capito: l'avvoltoio offrirà all'alcolizzato soldi in cambio di qualcosa di molto losco. E infatti, benché ci voglia un bel po' prima che si arrivi al dunque (minuti nei quali il povero alcolizzato verrà preso a pesci in faccia un po' da tutti) alla fine la proposta arriva: uccidimi quella vecchia babbiona incartapecorita di mia moglie che ho sposato solo per soldi! Come da copione dapprima il malconcio s'incazza e rifiuta, ma poi... Gli sviluppi saranno un po' meno prevedibili del consueto, con l'episodio che si centra completamente sulla figura dell'alcolizzato lasciando Derrick sullo sfondo (e Harry addirittura a pisolare in ufficio!). Non male la costruzione comunque, che prevede una certa tensione nei rapporti tra il protagonista e il marito mandante del (tentato) omicidio e una suspence generale apprezzabile. Finale convulso. Niente di particolarmente memorabile ma un buon esempio di episodio di fattura media, scritto e interpretato discretamente. (Zender)
 
**! Episodio a tratti un po' lento ma, tutto sommato, convincente nella trama e caratterizzazione dei personaggi. Ne è protagonista indiscusso, dall'inizio alla fine, un alcolizzato cronico - interpretato in maniera eccellente, davvero convincente - a cui verrà chiesto di compiere un omicidio e che, in seguito, si troverà preso fra il rimorso per ciò che poteva accadere e la voglia di provare a cambiare vita. Derrick, che prende a cuore il caso e la vittima, ci delizia in un paio di occasioni: dapprima, in ufficio, cucendo con perizia un bottone saltato dalla giacca; a fine episodio si renderà invece protagonista di un galantíssimo baciamano all' anziana signora. Harry non pervenuto. (Eresiarca)

*** La prima caratteristica a risaltare è la regia: vivace, ben tagliata e con qualche originalità (non anonima, insomma). Poi a intrigare è il personaggio principale (un alcolizzato prossimo all'ultimo stadio del vizio), al quale si dedica molto spazio pedinandolo con la macchina da presa. L'episodio è particolare (non ci sono morti, tra l'altro) e gode di momenti dalla buona temperatura emozionale. Derrick, da un certo punto in poi ha gioco facile: una circostanza fortuita (l'incontro casuale con l'alcolista reo di tentato omicidio) gli fa avere l'intuizione giusta per sbrogliare la matassa. Dopodiché tutto sarà un altalenarsi di mosse psicologiche affilate e decisive fino all'epilogo amaro, in perfetto stile razionalista della serie. (Faggi)

*** Una buona puntata che sfrutta uno dei temi ricorrenti della serie: il solito alcolizzato trasformatosi in sicario per necessità. Per il resto il ritmo non è dei più sostenuti e l'attenzione ricade principlalmente sulla psicologia del mancato omicida e sul suo rapporto con la vittima e col mandante, mentre Derrick e Harry restano in disparte. Gradevole l'interpretazione del perfido marito, il quale ci regala un finale tumultuoso e imprevisto, che risolleva un po' un episodio altrimenti piuttosto bolso, per quanto ben congegnato. (Gordon) 
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