Tutti gli episodi di Derrick commentati! - Stagione 01

26 Ottobre 2009

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1974 (STAGIONE 1):



1. IL SENTIERO (Waldweg)
*** Alcune studentesse di un collegio muoiono sul sentiero che le porta dalla stazione al collegio. Derrick investigherà scoprendo molti altarini: pare che lì al collegio i professori un po' bizzarri si sprechino... Dal flavour molto argentiano (innegabili le parentele con "Phenomena", anche se pare strano che Argento si sia potuto ispirare a Derrick), una puntata che funziona più come atmosfere, perché la storia offre pochi indizi e la soluzione arriva col solito sorpresone risaputo. (Zender)

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Grandiosa puntata indubbiamente facente capo agli episodi “argentiani” di Derrick. Un intricato susseguirsi di omicidi a sfondo parasessuale a cui danno manforte, in senso angosciante, l’atmosfera notturna e l’inquietante scuola immersa tra i severi pini selvaggi della Foresta Nera. Ottima la messa in scena delle svariate psicologie umane dei professori e delle maliziose ragazzette della scuola… (Markus)

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Memorabile episodio che ha per assassino un maniaco seriale, una sorta di "Psycho" con mamma non ancora mummificata. Davvero inquietante, morboso, misogino (l'apparente movente sessuale dei delitti non viene nemmeno consumato) e ambientato in un collegio femminile che lo imparenta ulteriormente alle atmosfere lolitesche dei thriller nostrani (ci sono pure il professore vizioso e il bidello ritardato). (Il Dandi)

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Un serial killer, studentesse uccise, un collegio femminile su cui aleggia l'ombra del mistero... Se si insistesse maggiormente sugli omicidi e sulla maliziosità delle ragazze, anziché una puntata di Derrick sembrerebbe uno spaghetti-thriller di quegli anni (vedi Cosa avete fatto a Solange?), ma i limiti del prodotto televisivo vengono inevitabilmente a galla. Finale più curato della media, ma la mia impressione è che le prove a carico dell'assassino non fossero schiaccianti. Ben delineata la fauna umana che abita il collegio, dall'algida direttrice agli ambigui docenti per finire con il bidello rintronato che strappa più di un sorriso. (Nicola81)

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Disturbante, inquietante, "argentiano" per ambientazione e atmosfera. Questo quarto episodio di Derrick è un piccolo cult all'interno della serie. Personaggi ben caratterizzati, alcuni molto sgradevoli (il misogino alla stazione su tutti); molto belle, per gli appassionati di ferrovia, le scene ferroviarie, con ampie inquadrature di treni S-Bahn e della stazione, oramai dismessa, di Mühltal, così come quelle ambientate nel collegio, austero e minaccioso. Come detto anche da altri, le prove a carico del colpevole non sarebbero poi così evidenti, e questo fa perdere qualche punto al giudizio complessivo. (Robykeys82) 

***! Uno dei molti episodi di Derrick in cui lo spettatore conosce fin dall'inizio il colpevole e dovrà accompagnare l'ispettore fino alla soluzione del caso. Ambientazione campestre, notturna, gotica, sapientemente costruita attraverso la fotografia e un uso molto moderno della macchina da presa, a volte con l'inquadratura in soggettiva. Derrick e Harry duettano bene nel corso dell'indagine, confrontandosi con una serie di personaggi ben caratterizzati e che, nel complesso, ricostruiscono in maniera credibile l'insieme di relazioni umane all'interno ed attorno al collegio femminile dove risiedeva la vittima. Nota di merito per Wolfgang Kieling, davvero convincente nel ruolo dell'assassino in stile "Psyco". (Eresiarca)

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Notevole puntata riconducibile al filone lugubre/macabro della serie. La vittima è infatti una graziosa studentessa di un collegio di campagna, violentata da un proprio professore. Derrick e Harry si caleranno bene nell'ambiente della scuola, in cui gli individui ambigui fioccano e i sospetti pure. Le indagini, pur senza avere picchi di tensione, sono tutto sommato interessanti, così come il finale è convincente. Peccato però per una certa mancanza di carisma dell'omicida, il che preclude duetti serrati con un'ispettore che pure pareva molto spigliato. (Gordon) 


2. JOHANNA (Johanna)
*! Quando il colpevole è un deficiente. Ennesimo esempio di personaggio derrickiano del tutto inetto in balia degli eventi, il nostro giovane assassino pare non reagire alle domande dell'ispettore (e d'altronde riesce a farsi dar ordini dalla moglie pure quando sta per ammazzarla!), che alla fine lo scuoterà urlandogli in faccia come raramente gli abbiam visto fare. Tutto appare chiaro fin da subito, a Derrick, ma basta un alibino da niente per mandare l'ispettore in confusione. Poi parla di qui, parla di lì (perché trovare indizi è impossibile) e il poveretto si ritrova accerchiato, pure dalla gemella della morta, che si presenta imparruccata per assomigliarle. La ragazzetta che l'ameba si spupazza pare più sveglia di lui, ma si vede poco. Episodio tra i più piatti di sempre. (Zender)

*** Un baldo giovane ha come moglie un’anziana signora molto ricca, ma per sfogarsi dal punto di vista carnale ha una relazione extraconiugale con una ragazza dall’aspetto estremamente seducente. Insieme premeditano un omicidio della moglie per accaparrarsi la cospicua eredità e spassarsela tra le calde lenzuola di seta. Il fattaccio ovviamente avverrà. Derrick avrà sin da subito il sospetto su di lui per ovvie ragioni… Divertente episodio dotato di mordente. La particolarità di "Johanna" è l'insolito sfottò da parte di Derrick nei confronti dell'assassino; difatti qui, come non mai, l'ispettore ha sin da subito chiara la situazione e di questo se ne giova... (Markus)

** La donna che visse due volte, nella persona di una sorella gemella della vittima, torna a tormentare il marito che l’ha uccisa: Derrick dal canto suo si gode beffardamente la regìa occulta della consueta insidia del senso di colpa, e con un’alleata così particolare gli riesce meglio che mai. C’erano gli ingredienti per un episodio di culto, ma il risultato ha scarso mordente. Harry porta il bastone, e ci si domanda se Fritz Wepper fosse infortunato durante le riprese oppure, più probabilmente, si cercasse di caratterizzare maggiormente un personaggio che non risultava abbastanza incisivo. (Il Dandi)

** L'episodio parte bene; promette morbosità, fatalità e lotte di nervi ma andando avanti perde colpi e il finale non è tra i migliori della serie. L'assassino protagonista è un pupazzo e nelle mani di Derrick - che gli scatena contro una guerra psicologica arruolando anche la sorella della vittima - andrà in pezzi pateticamente. Notevole il personaggio della bella e giovane amante del pupazzo, in un ruolo minore ma dotato di belle battute ciniche e sprezzanti. (Faggi)

*! Uno degli episodi meno riusciti delle prime stagioni di Derrick. L'idea sarebbe anche plausibile - giovane spiantato che sposa e uccide una donna più anziana per godersi l'eredità con l'amante - ma lo sviluppo è scarso e, soprattutto, poco credibile. Troppe cose accadono in troppo poco tempo, mentre non vi è traccia di una parvenza di indagine professionale. Risultato: lo spettatore non riesce ad accettare la storia e ad entrarvi pienamente. La cosa più interessante è la descrizione etnografica della piccolissima borghesia tedesca anni Settanta, rappresentata in tutto il suo squallore dalla famiglia della giovane amante del protagonista. (Eresiarca)

**! Una puntata interlocutoria. Sicuramente la psicologia di Derrick, per non parlare di quella di Harry, non è ancora ben definita, così come il fido Reinecker, pur ricco di buone idee, è ancora un po' acerbo. Nel complesso però l'episodio è ben architettato e, grazie a una regia gradevole, si lascia seguire. Peccato invece per un colpevole (un sosia di Robert Vaughn, un classico villain colombiano) del tutto privo di carisma e per una scarsa focalizzazione sul personaggio dell'amante, la quale invece avrebbe potuto rivelarsi interessante. Già rituale invece la confessione, questa volta pure piagnucolante, dell'omicida. (Gordon)


3. FESTA PER UN ANNIVERSARIO
(Stiftungsfest)
**! Tutto in una notte, tutto in un albergo. Praticamente unità di spazio e di tempo, per questo secondo episodio che vede colpevole nientemento che il futuro commissario Koester (cult perché qui in versione porcellone ubriaco e isterico). Non c'è omicidio volontario, questa volta: trattasi di incidente proprio mentre Koester è avvinghiato alla sua bella e polposa preda, che non accetta le avances dell'uomo e cade sbattendo la testa. Si era tutti a una festicciola tra birre e canti alpini e lì si resta fin quasi alla fine. Derrick si presenta con piglio deciso e insultando il povero Harry che ha osato chiamarlo "commissario" e non "commissario capo". Deve far sentire la propria autorità e non farà sconti a nessuno, nemmeno a Harry quando questi si dimostra scettico all'idea di manovrare tutti i presenti con un interrogatorio generale. Si farà leva sui sensi di colpa, come sempre. Episodio non male, anche se l'assenza di un vero omicida rende tutto meno interessante. (Zender)

**! Episodio che si avvale del mitico Siegfried Lowitz, noto per aver interpretato proprio in quel periodo “Il Commissario Koster”. A mio giudizio “Festa per un anniversario” è un discreto episodio che narra di un feroce delitto di una bella e provocante ragazza. Il fattaccio si compie durante un frenetico festeggiamento presso un hotel tipico tedesco con tanto di classicissimi fiumi di birra accompagnatori. Derrick dovrà far fronte a non poche incognite prima di chiarire l’intricato caso... (Markus) 
 
*** Ancora un delitto "accidentale" per una puntata all'insegna della morbosità e del senso di colpa: il momento memorabile è quando Siegfried Lowitz (perfetto per la parte) chiede a Derrick perché non lo accusa apertamente e l'ispettore risponde "perché non lo ammetterebbe mai"...o almeno non ancora, aggiungiamo. (Il Dandi)

** Accade tutto in una notte, poiché c'è molto più teatro che cinema in questo secondo atto di Derrick. L'episodio comincia con canti alpini (in italiano) in birreria e termina nel silenzio di un ponte solitario. Nel mezzo, la morte accidentale - e forse un po' eccessiva, per la dinamica - di una bella ragazza. Senza appigli concreti, l'indagine arranca e va avanti a tentoni finché Derrick, un po' imbeccato da Harry (diamogliene atto) non pesca il jolly, individua il colpevole e lo spinge a confessare. Per i calciofili, arrivando sul luogo del delitto Stephan, come prima cosa, chiede il risultato del Bayern Monaco. (Eresiarca)

***! Siegfried Lowitz è il grande protagonista di un episodio che più teatrale non si potrebbe immaginare: unità di luogo, di tempo (tutto si svolge in una notte), rarefazione di personaggi rilevanti. All'atmosfera festante e sovreccitata dell'incipit segue un'indagine serrata e realistica, in cui Harry è attivo e perspicace. Lowitz di una verosimiglianza impressionante, sia nella furia disinibita sia nella disperazione controllata. Profondi e sottilmente allusivi i dialoghi del protagonista con Derrick, sobrio e apprezzabile il finale. (Kozincev) 
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