Curiosità su Roma - Film (1972)

CURIOSITÀ

3 post
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  • Fauno • 22/10/18 01:07
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, un flano del film:

  • Fedemelis • 4/09/21 05:45
    Fotocopista - 2139 interventi
    In Via Albalonga 13 a Roma sul portone è sta inserita questa targa (da non confendere con quella più nota a Via Margutta)...



    ...che riporta come lo stabile sia stata la prima casa del regista a Roma e che l'edificio è stato inserito in questo film. Qui sotto si vede il giovane Fellini a Roma (ricostruita a Cinecittà) unirsi alla gente del quartiere. Immediatamente il sotto la vera casa del regista a via Albenga:




    Come al solito nei suoi film Fellini non si è limitato ad un particolare ma ha voluto ricrearea Cinecittà l'intera strada! Di nuovo qui sotto un confronto tra il film e la vera casa com'è oggi:




    Ecco un altro particolare presente in un'altra parte della via:

  • Apoffaldin • 17/04/24 14:09
    Galoppino - 29 interventi
    L'OMICIDIO CHE COINVOLSE LA TROUPE
    Una cosa è certa: se "Roma" fosse stato un film poliziesco Fellini avrebbe potuto trarre spunto dalla realtà circostante (fin troppo circostante...) per inserire qualche elemento nuovo in sceneggiatura: la città infatti risultava già abbastanza "a mano armata".

    Sono le 2 e 45 circa di venerdì 6 agosto 1971. Un albergatore di via del Pellegrino, T.F., viene ucciso in circostanze degne di un western - tanto per continuare con la commistione dei generi - da uno sconosciuto che gli sottrae dalla cassa poco meno di duecentomila lire. (Cfr. Prima ha ucciso poi ha rubato. Era uno straniero drogato?, In Il messaggero, 7 agosto 1971, pag.4).
    L'assassino ha una folta capigliatura nera. Anzi no. Perché l'unico testimone presente, la moglie dell'ucciso, dice che nel prendere le banconote dalla cassa l'assassino se ne lascia scappare di mano qualcuna, e nel chinarsi a riprenderla "si scopre la parrucca nera da donna". Invece di raccogliere i soldi l'uomo prima tenta di riaggiustarsi la parrucca poi la incastra alla cintura dei pantaloni e esce dall'albergo. (Cfr. L'assassino dell'albergatore veniva da piazza Navona?, in Il Messaggero, 9 agosto 1971, pag.4).

    E allora? Allora per la squadra mobile quella parrucca non "su misura" può essere stata rubata dall'assassino poco prima del delitto da qualche parte, e il posto più adatto è proprio a due passi da via del Pellegrino, in Piazza Navona, dove Fellini ha finito da mezz'ora di girare alcune riprese. Per questo la polizia sta svolgendo delle indagini presso la troupe per "accertare se fra i costumi di scena, non sia stata rubata proprio quella parrucca usata dal rapinatore assassino". (Cfr. L'assassino dell'albergatore veniva da Piazza Navona? cit.).

    La cosa appare plausibile anche perché Fellini in quei giorni sta filmando hippies veri e mascherati (Cfr. Per Fellini Hippies da tutto il mondo, in Corriere d'informazione, 29 luglio 1971) e motociclisti. Ma Angelone, il factotum della produzione del film, non ha dubbi. L'uomo dell'identikit non ha una faccia nota e "non ci è mai stata rubata una parrucca. Ce ne saremmo accorti". (Cfr. Nessuna parrucca rubata e identikit misterioso, in Il messaggero, 10 agosto 1971, pag.4).

    Insomma, l'assassino non ha niente a che vedere con le comparse che stava filmando Fellini a piazza Navona la notte del delitto. Angelone precisa che quella sera si stava girando la scena dei motociclisti: "Tutta gente per bene e insospettabile. Li conosciamo uno per uno. Se abbiamo notato la faccia dell'identikit tra il pubblico dei curiosi? No, lo ricorderemmo." (Cfr.  Nessuna parruca rubata e identikit misterioso cit.). La storia finisce qui perché la polizia ci crede. Pochi giorni dopo sarà indagata per il delitto una giovane coppia di francesi con dei conti in sospeso con l'albergatore, e a fine novembre l'hotel del delitto sarà trasformato in un negozio.