Curiosità su Il castello dei morti vivi - Film (1964)

CURIOSITÀ

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  • Undying • 17/11/08 00:28
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il debutto di Michael Reeves

    All'età di soli 20 anni, Michael Reeves esordisce in qualità di sceneggiatore e assistente alla regia dietro sollecitazione del produttore Paul Maslansky, sul set de Il Castello dei Morti-Vivi.

    Curiosa appare la traversia sulla reale paternità della regia: il lavoro, compiuto da Warren Kiefer (in realtà Lorenzo Sabatini, celato dietro pseudonimo) fu fatto siglare (per questioni fiscali) a Luciano Ricci.

    La prestazione di Reeves andò poi oltre a quella di aiuto regista: il produttore, affascinato dall'operato del giovane, lo autorizzò ad ampliare il soggetto, introducendo il personaggio del nano e facendogli girare parti aggiuntive.

    La pellicola, tipicamente italiana nell'idea di base e apparentabile ai primi gotici nostrani grazie alla presenza del conte e dal ritmo lento e sospeso, prende le distanze da questa impostazione nelle scene con il nano, in quelle con la strega (interpretata da Donald Sutherland!) e in quelle girate nel Parco di Bomarzo.

    Anche l'incipit pre-titolo con scene caratterizzate da una strada di campagna in un paesaggio sereno, il viaggiatore in soccorso dell'uomo svenuto (e la reazione inattesa di quest'ultimo) presentano punti di contatto con quanto si vedrà ne Il Grande Inquisitore.

    Ad ogni modo Reeves lavorerà ancora in Italia, di nuovo su volere del produttore Maslansky, per un altro gotico distribuito da noi con due titoli: Il Lago di Satana o La Sorella di Satana (1966).