Passaggi tv di Atomic shark - Film (2016)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/01/17 DAL DAVINOTTI
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  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Marcel M.J. Davinotti jr.

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  • Buiomega71 • 3/08/21 17:31
    Consigliere - 25934 interventi
    11/08/21 ore 21:15 su Cielo
    Ci mancava proprio, lo squalo radioattivo... Devastato da abrasioni che l'hanno arrossato fino a farlo sembrare un pollo spelato, con una pinna fluorescente che quando esce dall'acqua fuma, questo atomic shark è una delle più simpatiche creazioni del campo. E' bello grosso e salta fuori dall'acqua addentando al volo, incendiando e ustionando chi gli passa vicino. Ce n'è abbastanza per rendere quantomeno spassoso l'ennesimo shark-movie televisivo del 2016 (siamo ormai vicini alla decina). Nella prima parte il film focalizza l'attenzione su un bel gruppetto di provocanti baywatchers che si avvalgono...Leggi tutto dell'aiuto di un nerd e dei suoi droni: lanciati per consegnare giubbotti di salvataggio a chi sta affogando riprendendo dall'alto e regalando inquadrature talvolta insolite, i droni diventano parte integrante della storia caratterizzando il film assieme all'idea bizzarra dello squalo atomico, ridotto così non si sa bene perché (il governo insabbia tutto come sempre, oltre a mandare i suoi uomini con le tute bianche e le maschere antigas in giro non si sa bene a fare cosa). Fin qui il film è a suo modo frizzante, con pochi attacchi ma discretamente realizzati (colpisce vedere la bestia radioattiva saltare come un leone domato attraverso due cavi infuocati posti a cerchio), limitati dalla solita rozza computergrafica ma genuinamente spettacolari. Così come lasciano il segno il paracadute sull'acqua che s'incendia bruciando vivi i due poveretti appesi o la scena dello spot pubblicitario girato al bar della spiaggia, con l'attore che dopo aver mangiato il pesce locale contaminato esplode scatenando un colossale incendio. Insomma, qua e là le idee ci sono, il desiderio di staccarsi un po' dalla noia di un genere stantio è evidente, ma è inutile ripetere che poi da sceneggiature così non si può pretendere troppo. Le belle ragazze fanno il loro dovere (compresa un'orientale tutta social, faccine e pose dementi), ci si infila dentro una sorta di baywatcher cattivo che licenzia il nerd fanatico di droni dopo lunghi faccia a faccia, si piazza Jeff Fahey in barca e gli si fa fare il padre riflessivo della teen protagonista (Rachele Brooke Smith), dipinta come la più intelligente del gruppo. Ci si perde un po' nella seconda parte, in cui l'allegro massacro corale si trasforma in una caccia al mostro, riprendendo quindi lo schema immortale del JAWS spielberghiano. Qui lo squalo se ne sta quasi sempre sott'acqua e si comincia a lasciare troppo spazio agli insulsi dialoghi padre/figlia o a quelli tra gli amici della seconda, due barche in cui nessuno ha le idee molto chiare su come catturare la bestia atomica. Anche perché c'è da stare molto attenti: se quella scoppia genera un cataclisma che poi c'è da stare lontani 20.000 anni, da quelle zone (peraltro splendide, da paradiso tropicale). E in quella direzione si va, perché chi mai ci salverà dal fungo che non si capisce come evitare se la bestia esplode? Bah, non si cerchi la soluzione nell'apocalittico finale, che però se non altro ci lascia col sorriso... Chiudi
    Marcel M.J. Davinotti jr.