124c • 3/06/18 01:31
Gestione sicurezza - 5190 interventi Simon Templar o Arsenio Lupin (quello di Maurice Leblanc, non il cartone di Monkey Punch)? E' questo ciò che mi è venuto in mente guardando questo film per la tv che avrebbe dovuto lanciare una nuova serie tv del Santo di Leslie Charteris. Per quanto vederlo a fare il ladro ci starebbe, ma perché per forza associarlo con Eliza Dushku? Nonostante i bikini e la coscia lunga che l'attrice americana espone ai fan allupati, la socia di Simon Templar sembra quasi Eva Kant di Diabolik in vacanza da Diabolik. Simpatico l'agente dell'FBI che gira attorno a Simon e che lo vuole arrestare, quasi commovente il cameo di Sir Roger Moore, il più riconoscibile dei Simon Templar, verso la fine (questo è stata l'ultima sua fiction della sua lunga e fortunata carriera), mentre meno azzeccato Ian Ogilvy (il Simon Templar del 1978) in un ruolo da cattivo che non fa per lui (sembra Robert Wagner, anzi sarebbe stato meglio Robert Wagner al suo posto). Un film che vuole dire troppe cose in poco tempo, inventandosi un passato e numerosi flashback non sempre indovinati. Talvolta, Adam Rayner fa rimpiangere il Val Kilmer del film del 1997.
Ultima modifica: 4/06/18 14:49 da
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