Discussioni su La cura dal benessere - Film (2016)

DISCUSSIONE GENERALE

4 post
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  • Brainiac • 2/06/17 18:10
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Più Polanski che Lynch ma sia L'isola del dottor Moreau che quella di Shutter. Molto Verb(os)inski e anche abbastanza Gore, ma con scivoloni nell'improbabilissimo (Mia "attraverso lo specchio" Goth che Balla da sola) e nella CGI che fanno male al cuore peggio che nell'incipit.
    Funziona malissimo e ha l'apparizione di anguille più telefonata della Storia del Cinema.
    La cura del sonno.
    Ultima modifica: 2/06/17 18:10 da Brainiac
  • Zender • 2/06/17 19:41
    Capo scrivano - 47765 interventi
    Mah son d'accordo che abbia grossi difetti destinati a esplodere in un finale delirante che - a parer mio - proprio non ci sta, però soporifero non mi parve proprio, e la forza di alcune immagini direi sia indubbia. Non mi sono accorto (almeno nelle parti migliori) dell'abuso di CGI di cui parli, a dire il vero...
  • Brainiac • 2/06/17 20:48
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Sì, il ritmo è l'ultimo dei problemi di questo film, quindi "sonno" puó anche non calzare. Si guarda tutto, ma senza trasporto alcuno, e intuire dopo 12 secondi dove andrá a parare è davvero frustrante. Ho seguito il resto col pilota-automatico mentale. Le opere che si barcamenano fra surreale e grottesco a mio modesto avviso funzionano solo se partono in medias res, oppure con un tono completamente diverso da quello che poi intraprendono (Rosemary's docet). Qui gli indizi ci sono tutti dopo venti minuti, e per tutto il resto della pellicola non fanno che ripetersi again and again, come cantava qualcuno. Non c'é una disattesa che sia una al canovaccio della "discesa nella follia"-standard. Ho gradito solo il finale goticheggiante. Ma certi escamotage a la "Inquilino del terzo piano" come la gamba rotta-non-rotta sono francamente impolveratissimi. E quelle anguille cucinate in ogni salsa danno la botta finale ad ogni tensione. Davvero delle scelte visive da Bignami della messa in scena weirdeggiante. Circa la CGI mi riferivo alla scena del cervo, classico esempio di pezza superflua messa tanto per. Non so voi, ma pur fatta bene, ogni scena di computer graphic nel mio cinema ideale può essere evitata con un'asciugatura della sceneggiatura o chessò, una zoomatoma classica. Anche le pareti a "scomparsa" della Sauna volevano forse essere claustrofobiche ma a me sono sembrate prevedibilissime. Detto questo, non è un filmaccio, ma ha pochissima anima.
  • Zender • 3/06/17 09:49
    Capo scrivano - 47765 interventi
    Sono d'accordo che si capisca dove il film voglia andare a parare, ma proprio perché secondo me interesse primario se non unico di Verbinski era mettere in scena il tutto il meglio possibile dal punto di vista della suggestione visiva. Quello del "complotto esterno" in cui il protagonista diventa la vittima portandoci ad immedesimarci con lui è un vero e proprio sottogenere ormai, che ha di recente aggiunto alla lista quello Scappa che molto è piaciuto, a quanto pare. Però vedo che a te è piaciuto quello che a me più ha infastidito, cioè il finale goticheggiante che mi ha spezzato in parte quell'incanto che le immagini gelide avevano saputo creare con splendido esercizio stilistico.

    Quanto alle scene in CGI non saprei, se son realizzate con la dovuta attenzione non mi dispiacciono e fanno parte del linguaggio di oggi, che mostra dove prima si era costretti spesso a ricorrere a trucchi per nascondere l'impossibilità di mettere in scena effetti troppo complessi. E' anche un buon modo per staccarsi dal cinema di un tempo marcando il progresso della tecnologia applicata al cinema e offrendo qualcosa di diverso.