Discussioni su The neon demon - Film (2016)

DISCUSSIONE GENERALE

131 post
  • Gestarsh99 • 25/01/21 22:17
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Incredibile notare come, indifferentemente da valutazioni e pallinaggi così drastici e divergenti fra loro, le recensioni dedicate a questo film siano tra le più bizzarre e scatenate mai scritte sul Davinotti (per quello che nel tempo ho potuto leggere).
    Se un'opera riesce a sprigionare tanto la fantasia di chi la va a commentare, allora ben vengano film di questo tipo, perché un qualcosa di fervido e positivo lo producono comunque (se volontariamente o involontariamente poco importa, imho).

    Nel mare magnum di bellissime espressioni plastiche architettate, le mie divertite menzioni d'onore vanno ex aequo alle seguenti:

    *  "la sputazzosa schicchera da tanti sentenziata " (Giùan)

    * "un finale eretto ad acuminato spillone delle nostre gonfissime pazienze" (Pumpkh75)


    Quella di Pumpkh75 mi ha fatto ripensare al The hitcher del 2007, che all'epoca avevo malamente liquidato con analogo sarcasmo ("come mettere la pazienza di un santo in camera iperbarica").


  • Giùan • 26/01/21 10:07
    Controllo di gestione - 241 interventi
    Hola Gest! Innanzitutto grazie per la citazione: è sempre un sincero privilegio, tanto più se viene da utenti di cui si ha stima e oserei dire, per quanto può valere in un contesto mediato come quello di un sito,
    affetto. Evidentemente concordo in riferimento all'impudente scatenamento passionale e sintattico del film di Winding Refn: si tratta certamente di un opera(zione) non perfettamente riuscita (per fortuna come sempre capita in sti casi) ma che proprio in virtù della sua ambigua natura ricettiva fa pensare (non saprei come altro esprimermi) alla possibilità di parlare e scrivere di Cinema (e di vita?).
    Un caro saluto a te e a tutta la nostra immarcescibile, indimenticabile Bari nord
  • Schramm • 26/01/21 13:42
    Scrivano - 7694 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:

    * "un finale eretto ad acuminato spillone delle nostre gonfissime pazienze" (Pumpkh75)


    Quella di Pumpkh75


    apicale, di quel commento, "una copertina di Vogue senza rivista dentro", la miglior sintesi mai letta su questo film, non solo sul davinotti ma su planetaria scala recensiva telematica come cartacea, senza nulla togliere a molte altre davanti alle quali levarsi rispettosamente il cappello. pumpkh up the volume!

  • Pumpkh75 • 26/01/21 15:36
    Addetto riparazione hardware - 433 interventi
    Ringrazio entrambi per i complimenti  perchè, vista la stima e l'apprezzamento massimo per i vostri eccezionali commenti, vedermi citato da voi vuol dire che questa recensione l'ho proprio "imbroccata"!!!!

    Ha ragione, comunque, Gestarsh: il merito non va a me, quanto al film per quanto ha stimolato la mia perfidia! Il punto esclamativo accanto al pallino se l'è proprio meritato!


  • Gestarsh99 • 26/01/21 20:47
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Giùan ebbe a dire:
    Hola Gest! Innanzitutto grazie per la citazione: è sempre un sincero privilegio, tanto più se viene da utenti di cui si ha stima e oserei dire, per quanto può valere in un contesto mediato come quello di un sito,
    affetto.

    Stima e affetto ricambiati!
    Speriamo che il prossimo Refn sia altrettanto "scippatore di emozioni" (cit.)...

  • Gestarsh99 • 26/01/21 20:57
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Pumpkh75 ebbe a dire:
    Ringrazio entrambi per i complimenti  perchè, vista la stima e l'apprezzamento massimo per i vostri eccezionali commenti, vedermi citato da voi vuol dire che questa recensione l'ho proprio "imbroccata"!!!!

    Ha ragione, comunque, Gestarsh: il merito non va a me, quanto al film per quanto ha stimolato la mia perfidia! Il punto esclamativo accanto al pallino se l'è proprio meritato!



    A quanto pare la perfidia (purché elegante) è un'ottima vena ispiratrice :)

  • Daniela • 27/01/21 09:50
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Pumpkh75 ebbe a dire:
    Ha ragione, comunque, Gestarsh: il merito non va a me, quanto al film per quanto ha stimolato la mia perfidia! Il punto esclamativo accanto al pallino se l'è proprio meritato!
    Caro Pum, mi unisco al coro di quanti sono andati in sollucchero per il tuo commento: a distanza di mesi, è uno dei pochi buoni ricordi che associo questo film :o)
  • Pumpkh75 • 28/01/21 14:58
    Addetto riparazione hardware - 433 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Pumpkh75 ebbe a dire:
    Ha ragione, comunque, Gestarsh: il merito non va a me, quanto al film per quanto ha stimolato la mia perfidia! Il punto esclamativo accanto al pallino se l'è proprio meritato!
    Caro Pum, mi unisco al coro di quanti sono andati in sollucchero per il tuo commento: a distanza di mesi, è uno dei pochi buoni ricordi che associo questo film :o)

    Grazie anche a te, riverisco! Sempre applausi per la tua scelta dell'accenno di trama ad ogni commento, spesso è utilissimo!!!!
  • Buiomega71 • 26/11/22 10:29
    Consigliere - 25998 interventi
    Per chi scrive Refn non ha mai fatto il vero colpaccio, almeno dei suoi film visionati (i tre Pusher, Fear X e Solo Dio perdona), ma sui titoli di coda di The neon demon ho esclamato, colmo di un adrenalina che non provavo da tempo e che ha spezzato le reni del sonno e della stanchezza post-lavorativa, ma "cosa ho appena visto?".

    Sono fermamente convnto che da quando Jesse ( più una novella " bambina di Macon" che nemmeno Alice nel paese delle Photoshop meraviglie)  entra della villa decadente e viscontiana di Ruby il tempo si fermi e tutto quello che succede prima venga spazzato via e che non abbia eguali nel panorama del cinema horror (e non solo) degli ultimi anni.

    Un tripudio ferocissimo di carnale visceralità femminea che mi ha letteralmente fulminato, dove Jean Rollin si mischia vischiosamente al mito di Erzsèbet Bathory tra docce di sangue, corpi che si spezzano, rituali dove vagine rilasciano fiumi di sangue, un momento di pura e squisitamente repulsiva necrofilia saffica che sta tra il ripugnante e il sensuale (con montaggio alternato di sublime bellezza dove Jesse si lascia andare al piacere solitario),  un'esplosione di brutalità muilebre da lasciare a bocca aperta, stimolando coronarie, encefalo e stati emotivi di allucinazione , occhi vomitati, Refn che questa volta, nell' impressionante auto eviscerazione , esce invece di entrare (come nel finale di Solo Dio perdona) e quella emblematica chiusa nel deserto (dopo un servizio fotografico ai bordi di una piscina dal sentor jessfranchiano bombardato di steroidi) che è ciliegina sulla torta di un'opera che sconquassa e travolge in egual misura.

    Inutile rimarcare lo stile di Refn (quì all'apoteosi), tra simbolismi criptici (i tre triangoli capovolti), le stanze suspiriane e i cromatismi argentiani (ma cosa non è Natasha Braier), la penetrante musica elettronica di Cliff Martinez e una narrazione (prima che deflagri, inaspettato e violentissimo, l'inferno muliebre, che porta l'ultimo Refn a livelli spietatamente estasiatici e vero e proprio punto di non ritorno) sospesa, che ti domandi dove l'autore di Drive voglia andare a parare, dove si tirano in ballo sperimentalismi simil coppoliani alla Un sogno lungo un giorno (Jesse e Dean che partono in macchina all'imbrunire per arrivare sulle collinette con il panorama di Los Angeles) e del Beinex di Lo specchio del desiderio (Dan accompagna nel residence Jesse , gestito da uno straordinario e cafonissimo Keanu Reeves in odor di stupratore, sotto una luna abbagliante, quasi irreale), in mezzo a provini spietati, sfilate che assumono i tratti di un trip allucinogeno da fantascienza anni 70, discorsi sulla purezza della bellezza e fotografi tanto geniali quanto inquietanti con la fissa per Goldfinger

    Refn dissemina momenti di notevole carica visionaria (il puma nella stanza, chiaro, e bellissimo, omaggio al Bacio della pantera schraderiano), getta segnali disturbanti (la rabbia e la delusione di Sarah per essere stata scartata al provino, lo specchio del bagno infranto, l'avidità vampirica con cui succhia la ferita della mano di Jesse, la ragazza , molto probabilmente, stuprata da Reeves, nella stanza accanto e l'incubo craveniano del coltello infilato nella bocca "Più in fondo", come succedeva a Sharon Stone, col ragno, in Benedizione mortale, il morboso approccio lesbo di Ruby verso la verginea Jesse: "Voglio essere la prima").

    Poi il ground zero di quello che succede dopo, con tre demoni dalla pelle di donna che mettono davvero paura (le tre sorelle, le tre muse, le tre grazie, le tre parche, le tre furie, le tre madri), e dove si realizza che la Fanning è solo un mezzo, un pasto notturno, di tre ferine e carnali miriam che si svegliano a mezzanotte con un'ossessione carnale tra le più dirompenti e sanguigne (in tutti i sensi) mai apparse sullo schermo.

    Immenso Refn a un passo dal capolavoro e probabilissima Palma D'Oro buiesca di quest'anno, che scalza via, sempre probabilmente, il quasi sicuro Noi di Peele (ma non si è mai sicuri di niente finchè il dardo non è tratto) e che sicuro non lo è più.

    E da quando Jesse  entra nella dimora scottiana di Ruby c'è dentro tutto il cinema che amo visceralmente, senza compromessi, trucchi o inganni, che procura orgasmi cinematografici puri vicino all'erezione.E se queste non sono emozioni irrefrenabili e puramente "di pancia", allora non saprei cos'altro debba trasmettere il cinema (con la C maiuscola).
    E da ora in poi vedrò le modelle con occhio diverso.

    La piscina vuota, " Io sono pericolosa"

    E sotto il vestito...Refn.


    Ultima modifica: 28/11/22 19:37 da Buiomega71
  • Raremirko • 28/11/22 22:34
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Quoto Buio su tutto, al cinema il film fu estasi; paradossalmente questo suo dare emozioni però ha spaccato a metà sia critica che pubblico.
  • Buiomega71 • 21/12/22 19:26
    Consigliere - 25998 interventi
    Palma d'oro "buiesca" per il miglior film visto nel 2022

    E Refn si porta a casa l'ambito premio di un anno di visioni

    Autore che non ingranava per far scoccare il colpo di fulmine (caruccio Fear X, non pienamente riuscito Solo Dio perdona, anche se impreziosito da momenti indimenticabili, buono il terzo Pusher, così così gli altri due), poi arriva The neon demon e spazza via, come un tornado, tutti i dubbi.

    Inizio che pare racconti del nulla e che giri a vuoto (ma con attimi che preannunciano il capolavoro che diventerrà : l'omaggio a Un sogno lungo un giorno con Jesse e Dean nel cielo sopra Los Angeles, al Bacio della pantera schraderiano: il puma che ruggisce in camera, guarda caso due film che amo molto, lo specchio rotto e Sarah che assapora il sangue di Jesse, la ragazza stuprata da un losco e brutale Keanu Reeves, le sue urla sono strazianti), ma che da quando Jesse entra nella sinistra dimora scottiana e esplode il ferocissimo e sanguinario delirio femmineo, tutto ciò che è stato (o che è) non ha eguali nel panorama del cinema horror (e non solo), tanto da essere trascinato dalla follia uterina e non capire più nulla di quello che mi stava intorno (a quel punto poteva venir giù la casa che non me ne sarei accorto), talmente ero risucchiato dentro come poche volte mi è capitato sullo schermo.

    Caso unico (per ora) nelle Palme d'oro di una vittoria in zona "cesarini", scalzando (non con qualche rammarico) il quasi certo Noi di Peele.

    E le modelle, per il sottoscritto, non saranno più le stesse.


    Ultima modifica: 21/12/22 19:43 da Buiomega71