Discussioni su A bigger splash - Film (2015)

DISCUSSIONE GENERALE

6 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Galbo • 4/12/15 17:04
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    @Rebis: notevole il tuo commento sul film, complimenti. Mi attirava già poco, adesso sono certo che non andrò a vedere il film al cinema....
  • Rebis • 4/12/15 19:27
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Grazie caro. Diciamo un passo avanti rispetto a Io sono l'amore, quanto a tecnica, regia e uso del montaggio, ma ancora una volta aborro la presunzione, la spocchia d'autore, la deriva di certo cinema che ragiona solo - e ancora - per classi sociali, che si autoassolve sfoggiando autoconsapevolezza, allusivo mentre sfoglia il manuale di psicologia (lui parla troppo, lei non parla abbastanza, lui sopravvive al suicidio, lei all’adolescenza, mentre il solito Edipo ordisce...) ma incapace di elaborare una riflessione che sia attuale, sincera, calata nel presente. E' indegno il modo in cui ha usato il tema dei migranti, tanto valeva ambientare il film dieci anni prima, quando il problema ancora non sussisteva. Il compiacimento dell'estetica televisiva (con Guazzanti, pur bravo, nel ruolo di un commissario beone) ammicca colpevole allo spettatore cercadone il consenso. Ne esce la solita Sicilia delle delizie (e ridaglie con i cibi, il pesce, la ricotta, i capperi, le grotte, i corpi nudi sugli scogli...), che fa la parte per il tutto di un'Italia delle impunità in mano a commissariati di polizia incompetenti: per carità, tutto vero, ma il clamore è demagogico, roba da talk show televisivo - appunto - l'analisi superficiale, la verità che (non) affiora meno interessante dei lustrini che ci stanno attorno. Fosse rimasto nei ranghi del cinema di genere, si sarebbe risparmiato l’autogol. Va detto che gli interpreti sono eccellenti, e il gioco della seduzione funziona (belle le ellissi di montaggio sugli atti sessuali che restano "mancati" allo sguardo), ma nulla che non fosse già nel film di Deray, che in qualche modo, assai pretestuosamente, campiona. L'idea che Guadagnino stia lavorando al remake di Suspiria mi deprime...
    Ultima modifica: 24/12/15 22:48 da Rebis
  • Capannelle • 28/01/17 14:10
    Scrivano - 3509 interventi
    Massimo rispetto per i registi italiani che provano a lavorare all'estero, provano a gestire star internazionali e budget interessanti, rischiando qualcosa in termini di percorso professionale.

    Lo hanno fatto in diversi Tornatore, Sorrentino, Garrone, Muccino, Faenza, Costanzo.

    Ma come ha fatto questo film a raccogliere tanti elogi oltre oceano? Non è un cattivo regista ma la storia appare datata, presuntuosa e velleitaria.

    Dell'Italia, oltre al bel paesaggio e sole mio cosa racconta?
    La solita processione. WTF
    La nonna che prepara la ricotta fresca.
    Un commissario bonaccione che basta l'autografo per tenerlo a bada.. giusto per confortare i fan di Amanda Knox.
    E il dramma dei migranti, molto sullo sfondo però.
    Ultima modifica: 28/01/17 14:14 da Capannelle
  • Zender • 9/08/19 18:36
    Capo scrivano - 3 interventi
    Grazie della foto della piscina, Lucius. Solo una cosa: le hai chiamate pool 1, 2 e 3 esattamente come avevi chiamate altre foto di una piscina di un altro film e me le ha sovrascritte e le ho recuperate per miracolo. Come detto, non chiamarle casa 1, 2 ecc. piscina 1 ecc. Chiamale anche con un prefisso del titolo prima, tipo abigpool1 o quel che vuoi, ma nomi che poi devi esser certo di non ripetere per altre foto. Grazie.
  • Lucius • 9/08/19 19:14
    Scrivano - 9051 interventi
    Ok.
  • Raremirko • 3/10/20 23:56
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    A me è piaciuto, vuoi per un Fiennes - mostro sacro - che mai avrei immaginato potesse fare un ruolo del genere, esuberante e senza limiti, vuoi per la cura formale.

    Guadagnino non l'ho ancora ben inquadrato ma la sua cultura/sapienza filmica mi pare fuori discussione; il contesto sociopolitico non è approfondito ma i personaggi son ben delineati.

    Quasi buono; Gudagnino ha ormai un suo stile e la sequenza della piscina, con inquadratura finale dell'alto stile Garrone, è da antologia.