Discussioni su Mockingbird - In diretta dall'inferno - Film (2014)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/04/15 DAL BENEMERITO DIGITAL
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  • Davvero notevole!:
    Buiomega71
  • Quello che si dice un buon film:
    Digital
  • Non male, dopotutto:
    Mco
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Lupus73, Puppigallo
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Pumpkh75

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 25/01/20 10:04
    Consigliere - 25998 interventi
    Riconfermo che Bertino è un mezzo geniaccio e un autore di una personalità e di un'impronta autoriale marcatissima (già a inizio film, si vede subito che è lo stesso regista di The Strangers, tra villette e quartieri residenziali in notturna, più una scena schock che arriva improvvisa e come una fucilata: "Ho fatto quello che mi hai detto" e BANG!), dove tre film in 13 anni lo hanno già "inchiodato" come un piccolo reuccio del (de)genere.

    Bertino amplifica a dismisura l'angoscia invasiva di The Strangers (e non solo perchè la Lydon gira a piedini nudi per tutto il film come Liv Tyler), con lo stesso meccanismo da "home invasion" di "loro" che vogliono entrare in casa, con i classici rumori di colpi alla porta e il terrore (sconosciuto) che attanaglia le vittime.

    Questa volta il regista texano, dalla "semplicità" dell'uccidere del suo esordio, mette giù qualcosa di più complesso, che va a lambire i meccanismi di Jigsaw, ma con un'originalità e un identità tipica dell'autore di The Strangers.

    Suddiviso in capitoli, con montaggio alternato (la coppia marito e moglie con figlie, la studentessa single, il nerd Leonard che vive con la madre), il gioco bertiniano ha inizio, sotto una pioggia battente e incessante sullo stile dei finali dei Venerdì 13, dove la tensione e la defribillazione continua la fanno da padroni.

    Strani pacchi regalo lasciati fuori dall'uscio di casa, istruzioni scritte su dei bigliettini da festa di compleanno, misteriose vhs, bambolette impiccate, inquietanti manichini, gingilli clowneschi, voci metalliche che ripetono frasi bambinesche, telefonate registrate e riprodotte all'infinito da far saltare i nervi, palloncini rossi che invadono stanze, Mockingbird, zona residenziale dove i nodi vengono al pettine, fino ad una risoluzione finale inaspettata che ghiaccia il sangue (non molto dissimile da quella di un'altro film, diventato un piccolo cult, che sarebbe spoiler dannatismo e rovinoso rivelarne il titolo).

    Momenti di altissima angoscia, con le costanti riprese found footage (i protagonisti devono filmare continuamente, fà parte del gioco, e la telecamera non ha il pulsante di spegnimento) che destabilizzano e rendono ancor più asfissiante la terribile situazione e l'incubo che invade il quotidiano (come in un racconto di Ray Bradbury o Richard Matheson, sulla stregua di The Box).

    Il gatto ucciso, la foto delle bambine, lo smile dipinto sulla finestra, il contenuto delle vhs (sottolineato dalle note inquiete del Dies Irae) dall'acre sapore di snuff, il ragazzino chiuso in bagno che, disperato, continua a filmare, sino alla straordinaria sequenza nella casa dei palloncini rossi , tra pistole spianate, macabre feste di compleanno, torte e raggelanti colpi di scena.

    Bertino tocca picchi davvero feroci (uccidere per gioco) e non la manda a dire sul consumismo compulsivo dell'americano medio (credendo che la telecamera sia un regalo dei tanti coupon che si compilano nei supermercati).

    Unica nota stonata (che comunque si riallaccia al piano del gioco) è il nerd Leonard, che se ne và in giro , vestito da clown, a fare l'idiota, scoreggiando nei bagni delle signore o a prendersi calci nelle palle fuori dai supermarket, con una logorroicità , spesso, piuttosto fastidiosa. Scelta narrativa parecchio discutibile, che và a spezzare un pò l'ansia di quello che succede, nel mentre, a casa della coppia e della studentessa. Una specie di Gacy ridicolo e imbranato, che servirà, volente o dolente, come pedina per il piano di morte messo in atto, bersaglio di umiliazioni pubbliche architettate ad hoc dal "gran burattinaio".

    SPOILER

    Bertino utilizza il meccanismo dello specchio tra i quadri di Profondo Rosso, mostra il vero copevole a metà film, ma non ci si fa caso e non ce se ne rende conto, almeno finchè le carte non vengono svelate, allora si fà un rewind mentale e si rimane di stucco, oltre che raggelati.

    FINE SPOILER

    La breve durata è valore aggiunto e i pezzi di musica classica nella colonna sonora, rendono il tutto ancor più straniante e disturbante.

    Forse qualcosina in più di The Strangers, per uno dei thriller più geniali e spaventosi degli ultimi anni, passato, ingiustamente, quasi sotto silenzio.

    C'era una volta nel 1995...
    Ultima modifica: 25/01/20 14:12 da Buiomega71