Discussioni su Maliziosamente - Film (1969)

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Saimo, per cortesia, per tutto quello che riguarda offerte e considerazioni che non hanno a che vedere con informazioni sulla qualità o l'uscita di film in homevideo usa la discussione generale. Grazie.

Ai filologi e agli appassionati dell'erotico da modernariato sixties consiglio di recuperare questo film.

Non è una trasposizione cinematografica del famoso Histoire d’O di Dominique Aury ma nei dialoghi e in certi snodi narrativi viene esplicitamente citato e se ne leggono dei brani. Di fatto potrebbe ribaltarne il punto di vista ma il finale è ambiguo, almeno negli ultimissimi fotogrammi.

Gli autori omaggiano Godard: nella casa del protagonista si vede una grande locandina di La chinoise. Per quanto mi riguarda non ho capito bene che tipo di omaggio sia; vengono dubbi che la cosa sia solo decorativa ma potrei sbagliare e altre opinioni sono gradite. In ogni modo la macchina a mano non è usata male (;

Faggi ebbe a dire:
nella casa del protagonista si vede una grande locandina di La chinoise. Per quanto mi riguarda non ho capito bene che tipo di omaggio sia; vengono dubbi che la cosa sia solo decorativa ma potrei sbagliare e altre opinioni sono gradite.
Provo a darti la mia interpretazione. Nel film la casa di Michel è piena di libri e quadri simbolo della controcultura degli anni '60, ma in qualche modo questi feticci vengono svuotati del proprio potenziale sovversivo, diventando semplice tappezzeria, visto che Michel si dimostra un borghese consumista e privo di qualsiasi autocoscienza. Per lui La cinese di Godard e Histoire d'O. si riducono a un gioco superficiale, a qualcosa da mettere in mostra, mentre non gli interessa il loro significato più profondo, che lo costringerebbe a rimettere in discussione le proprie certezze di "padrone", sia dal punto di vista sociale che sessuale. In questo senso, il film secondo me è molto autocritico e si interroga con sincerità sui limiti della controcultura a cui appartiene.

Saimo ebbe a dire:

Provo a darti la mia interpretazione. Nel film la casa di Michel è piena di libri e quadri simbolo della controcultura degli anni '60, ma in qualche modo questi feticci vengono svuotati del proprio potenziale sovversivo, diventando semplice tappezzeria, visto che Michel si dimostra un borghese consumista e privo di qualsiasi autocoscienza.

L'interpretazione non fa una piega, ricordo altri oggetti feticcio nella casa (libri a fumetti di Barbarella, per esempio).
Per motivi che devo ancora chiarirmi (voglio riguardare il film) ho dei sospetti che Michel sia meno superficiale di come sembra. Potrebbe essere un personaggio tormentato da contrasti che non vuole o non può conciliare. La sua risata (nel finale) forse non è isterica ma luciferina. Ma sono ipotesi o forzature, non lo so ancora.

SPOILER
Michel cade dalle scale e ride (ultima scena e poi i titoli) da qualche parte ho letto che muore. Per fare chiarezza: non è così o esiste una versione con finale diverso?
Tra l'altro ho letto delle sinopsi che non corrispondono al film, non ricordo dove.

Sì, hai ragione, Michel è un personaggio tragico, ma lo è proprio per questa sua mancanza di autocoscienza: conduce una vita annoiata e priva di senso, ma anziché scavare dentro se stesso preferisce circondarsi di belle donne e oggetti alla moda, anche se il piacere che ne ricava è effimero e superficiale. In una recensione d'epoca apparsa su "L'Unità", David Grieco analizza questa pulsione in termini edipici, visto che in effetti all'inizio Michel cerca una domestica che gli faccia da balia ("il bambino sono io").

Per quanto riguarda le sinossi, ne ho lette anch'io di assolutamente sballate, compilate probabilmente da qualcuno che il film non l'aveva mai visto. Il finale comunque secondo me resta aperto, quindi lo si può interpretare sia in chiave diabolica che di resurrezione.

Il personaggio di Michel è un bamboccio, poiché chi si mostra forte coi più deboli e fifone quando il più debole finalmente comincia a ribellarsi, si dichiara bambino e si comporta come tale per tutto il film, io lo chiamo "bamboccio" o "cretinone".
Fra l'altro concordo col punto di vista di Saimo che i poster del film di Godard e il testo di Histoire d'O sono a puro scopo decorativo, perché Michel oltre a fare il tirannucolo da 4 soldi con una che pesa 40 chili a stomaco pieno non dimostra nessunissima cultura: è il classico benestante annoiato alla ricerca di sensazioni forti, e che si fa forte del fatto che davanti ad un portafoglio grosso le belle donne accettino perfino le sue stupidaggini. Finchè non trova quella diversa...Ma il contributo positivo viene dato da Gisele, non certo da lui, che anzi è una delle più gran nullità che abbia mai visto in un film. Il Capolicchio più rompiballe al suo confronto era un angelo...