Discussioni su Il capitale umano - Film (2013)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Zender • 28/12/14 07:57
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Capisco la prima parte del discorso, Schramm, meno la seconda. Cosa c'è di Male a tenere Bene sullo sfondo di un amplesso? Culturalmente criminale poi... Non è che un amplesso debba necessariamente svilupparsi guardando Pretty woman o un porno. In un dato momento quel che c'è c'è...
  • Schramm • 19/04/15 12:27
    Scrivano - 7694 interventi
    zendy converrai che a prescindere dalle personali idiosincrasie che si possono avere per bene e il suo operato, la bruni tedeschi che doppia la mancinelli reiterando il ti perdono è un affronto -probabilmente involontario- a un film che vuoi o non vuoi il cinema lo ha ecceduto.

    da qualche parte qualcuno ha scritto, centrando alla grandissima il problema e togliendomi le parole di bocca, che questa scena "non solo svilisce la carica eversiva della perenne parodia del Cinema (e della Vita, in cui sarebbe coinvolta Carla stessa) presente in Bene, ma trasforma quest’ultimo in un qualsiasi soprammobile (come quello che Carla regala al marito in seguito al suo girovagare per la città), con cui continuare a sviluppare quella recita stessa. Anche Virzì sfrutta Bene come un aristocratico soprammobile e non tanto la reificazione (sia chiaro non vogliamo certo parlare di sacralità dell’arte) è da sottolineare, quanto la dimensione cinica e soprattutto grezza della citazione." ecco.

    mi piacerebbe sentire rebis su questo.
    Ultima modifica: 19/04/15 12:30 da Schramm
  • Zender • 19/04/15 16:37
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Ognuno ha diritto di pensarla come crede, naturalmente. Io continuo a credere che non ci sia niente di male a utilizzare Bene come sottofondo, perché centra bene la dimensione del personaggio della Bruni Tedeschi, anche nella sua faciloneria.
  • Rebis • 20/04/15 10:09
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Per me buon film che cerca di alzare il tiro nella costruzione della sceneggiatura rispetto a tanta produzione nostrana: ne viene fuori un'opera corale un po' alla Anderson di Magnolia, un po' alla Inarritu, come era successo per Bella Addormentata di Bellocchio, che funziona soprattutto sul piano della tensione narrativa senza però approdare a nulla di significativamente nuovo, come avviene di solito per film che ricalcano forme "altrui". L'esportabilità del prodotto non lo mette in salvo dalla banalità. Per questo credo abbia goduto di riconoscimenti un po' eccessivi.

    Sulla questione Bene, direi che sono con Zender, anche perché non è Virzì a usarlo come un soprammobile, ma i personaggi del suo film: in questo senso la scena è funzionale a descrivere una certa classe sociale e la sua "statura" intellettuale. Non sono un estimatore di Bene, quindi per me nessuna lesa maestà ma una provocazione discretamente assestata.

    La banalizzazione dei Raffaello Sanzio invece credo rientri nella "rappresentanza culturale" un po' di grana grossa che il film vuole essere: una caricatura divertita e sarcastica più che un quadro oggettivo e pertinente (cosa che è sovente il cinema di Virzì). D'altra parte non si puo' negare che i Raffaello Sanzio, piacciano o meno, siano diventati negli anni l'emblema di tanto teatro contemporaneo cripto-concettual-chic-apocalittico post anni '90: dammi un'impalcatura arrugginita, un cane rognoso, una video installazione e fette di (contro)cultura ermetica grosse così, voi non capirete ma questo è genio al lavoro :)
    Ultima modifica: 21/04/15 14:13 da Rebis
  • Schramm • 20/04/15 12:53
    Scrivano - 7694 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    La banalizzazione dei Raffaello Sanzio invece credo rientri nella "rappresentanza culturale" un po' di grana grossa che il film vuole essere: una caricatura divertita e sarcastica più che un quadro oggettivo e pertinente (cosa che è sovente il cinema di Virzì). D'altra parte non si puo' negare che i Raffaello Sanzio, piacciano o meno, siano diventati negli anni l'emblema di tanto teatro contemporaneo cripto-concettual-chic-apocalittico post anni '90: dammi un'impalcatura arrugginita, un cane rognoso, una video installazione e fette di (contro)cultura ermetica grosse così, voi non capirete ma questo è genio al lavoro :)

    quest'ultimo aspetto penso pertenga a tutti gli epigoni che di castellucci non sono riusciti a recepire oltre l'esteriorità, portando allo sbaraglio spettacolini fatti di ideine malamente appiccicate con lo scotch e ferme a un'idea di provocazione, spesso grossolana se non sterile (questo valeva anche quando il loro nome non era così blasonato). il teatro della srs è molto più e molto meno di questo. resta curioso nel film l'aver scelto come riferimento un lavoro del 92, quasi che il film fosse ambientato appena pochi anni dopo (cosa che evidentemente non è) o che loro si fossero fermati là. boh. bisognerebbe chiederne a virzì stesso, immagino.

    circa bene trovo che sia una scena se possibile anche più scult di una qualsiasi dell'ultimo grimaldi, e ben al di là del mio essere di parte.
    Ultima modifica: 20/04/15 13:01 da Schramm
  • Rebis • 20/04/15 13:14
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Schramm ebbe a dire:


    quest'ultimo aspetto penso pertenga a tutti gli epigoni che di castellucci non sono riusciti a recepire oltre l'esteriorità, portando allo sbaraglio spettacolini fatti di ideine malamente appiccicate con lo scotch e ferme a un'idea di provocazione, spesso grossolana se non sterile (questo valeva anche quando il loro nome non era così blasonato). il teatro della srs è molto più e molto meno di questo.


    Questo è fuori discussione.
  • Zender • 20/04/15 14:50
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Schramm, vedi mail.
  • Schramm • 20/04/15 15:13
    Scrivano - 7694 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Schramm, vedi mail.

    zendy dovresti cortesemente provare a rimandarmela ex novo a parte, altrimenti per motivi a me incomprensibili gmail impazzisce e non me la fa visualizzare. se no copy and past in mp sul davibook va bene uguale.
  • Striscia • 1/04/22 11:44
    Galoppino - 61 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Io l'ho trovato un film su commissione con una sceneggiatura da thrilleretto dei cestoni del supermercato (cioè, vogliamo parlare del premio per "Il miglior studente dell'anno"? Ma dove siamo, in una puntata di Dawson Creek?!?). Una struttura narrativa adattabile ad ogni paese inserendo a scelta una macchietta tipica (qui il leghista in commissione, in Svezia chissà) edificata sull'ennesio giochetto a incastri stantio già dai tempi di Pulp fiction. Dialoghi da Giallo pomeridiano su Rai-Due, nessuna concessione al vero talento di Virzì: la caratterizzazione del personaggio (se si eccettua una svampitissima Tedeschi e qualche altra cosuccia). Un inspiegabile passo indietro dopo il dolcissimo, realistico e divertente Tutti i santi giorni. Esportiamo pure 'sta roba piatta e inodore, ma almeno non chiamiamola thriller: abbiamo un passato glorioso da difendere con film che ti toglievano il sonno, qui il whodunit è un pretesto spompatissimo (ma del tizio in bici, ma davvero, dopo la prima scena, a chi interessa più qualcosa?).
    Sembra una recensione fatta dal personaggio della velenosa giornalista critica di teatro presente alla riunione del politeama.