Schramm • 16/05/13 22:18
Scrivano - 7694 interventi Juanito ti ringrazio, in realtà in una prima stesura il commento era lungo il doppio, perché tanto ci sarebbe da aggiungere sulla ciccia del film, a partire da ciò che l'ha ispirato: da una parte un fatto di cronaca realmente accaduto negli anni Sessanta, in cui il regime comunista stroncò violentemente la protesta contro la censura di una manifestazione studentesca, dall'altra scioccante vissuto infantile dell'autore durante le occupazioni naziste in Polonia. Substrati che per la pellicola fungono da doppi fondi, o da pozzo senza fondo. Per Zula la Storia è un fungo mortalmente velenoso germinato grazie a spore di muffa ideologica: a ciò si aggiunga che quest'ottica è a sua volta messa in abisso e allegorizzata dall'Amleto scespiriano che qua -come in molti altri suoi film,
Femme publique su tutti- irrompe metalinguisticamente creando un forte straniamento che Brecht e Beckett gli avrebbero invidiato.
Sono state proprio le pagine scespiriane ad avermi dato i maggiori grattacapi di traduzione, portata comunque a termine con successo ma per ora congelata in attesa di sapere se alla Rarovideo interessa acquistare la traduzione in vista di un'annunciata edizione italiana del film. In caso di esito negativo, caricherò immantinente l'srt su subscenes e opensubts.
Amor braque è un helzapopping dell'assurdo che non ammette mezze tinte: o si detesta o si adora (io propendo naturalmente per seconda). Peccato che via via il suo cinema si sia affievolito fino a cristallizzarsi (La fidelité, ahimé...), e peccatissimo che dal 2000 in poi non sia più tornato in cabina di regia...
Ultima modifica: 16/05/13 22:23 da
Schramm
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