Discussioni su Velluto nero - Film (1976)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • B. Legnani • 26/11/10 17:58
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Abbiamo un po' di caos nelle filmografie di Susan Scott/Nieves Navarro.
    Come la chiamiamo, una volta per tutte?
  • Zender • 26/11/10 18:15
    Capo scrivano - 47730 interventi
    Come Imdb, naturalmente, Nieves Navarro. Poi se qualcuno ha voglia di scrivere Nieves Navarro (Susan Scott) o Susan Scott (Nieves Navarro) faccia come vuole, sono corrette entrambe. L'importante è che Nieves Navarro ci sia sempre.
  • Gugly • 10/06/12 12:01
    Portaborse - 4710 interventi
    Ecco un altro film dei cosidetti "ricchi ed annoiati anni 70" con in più, stavolta, l'innesto del filone Emmanuelle...niente da dire, la noia regna sovrana per esplicita ammissione dei protagonisti stessi e allora, che si fa? Si organizza una gita lungo il Nilo, si invita la propria figlioletta a passare una vacanza insieme alla mamma, si invitano gli amici ad una festa...peccato che gli amici siano tutti, chi più chi meno, affetti da qualche turba, di solito di carattere sessuale, la figlioletta è una ninfomane, e per di più il santone (biondo e con la kefia), che si chiama Antonio e predica nel deserto sia costantemente (e felicemente) concupito e mantenuto da tutte le donne (tranne da Emmannuelle, a pensarci). Applausi a scena aperta sulle cotonature possibili anche in pieno deserto e sui ridottissimi shorts e camicie trasparenti notoriamente ben accette nei templi dei faraoni in un paese islamico.
  • Lucius • 22/08/13 21:21
    Scrivano - 9063 interventi
    In questo film c'è un'altra location molto interessante:il sito archeologico che visitano i protagonisti.
  • Fauno • 17/02/18 19:38
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Leggendo un po' di commenti devo solo dire che non l'ho trovato né mediocre né noioso, e l'intellettualismo di quell'epoca era masturbatorio, quello di oggi è talmente opzionale che non esiste neanche più...
  • Reeves • 30/08/20 09:21
    Segretario - 694 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Leggendo un po' di commenti devo solo dire che non l'ho trovato né mediocre né noioso, e l'intellettualismo di quell'epoca era masturbatorio, quello di oggi è talmente opzionale che non esiste neanche più...

    Questa volta non condivido il pensiero di Fauno, il film per me è soporifero e irritante
  • Fauno • 1/09/20 16:31
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Per me cambia tutto da quando entra in scena Annie Belle. L'asfaltata che dà nel finale è stratosferica ;-)
  • Buiomega71 • 6/08/21 10:46
    Consigliere - 25943 interventi
    Rassegna estiva
    EsoticaErotica
    Un'estate al tropico dei sensi
     

    Rondi dà il suo contributo al filone esotico/erotico con il suo personale occhio autoriale, immergendo il tutto in un'atmosfera decadente, mortifera, spettrale e che olezza di marcio, proponendo il (de)genere sotto un ottica diversa, che scardina le regole emanuellesche già sin dall'inizio, dove il regista di Tirano omaggia il vate Pasolini del Fiore delle mille e una notte e nella figura di Annie Belle come una sottospecie di "angelo sterminatore" alla stregua del Terence Stamp di Teorema

    E se gli sprazzi delle congiunzioni carnali differiscono dai clichè a cui il genere ci ha abituato (almeno la Navarro con la bocca sporca del seme di Cliver dopo la fellazio, la grande scena lesbo tra la Gemser e la Belle nella casa di piacere dove alcune ancelle prima se la fanno con dei disgustosi grassoni, poi, altre, si abbandonano ai piaceri di saffo) Rondi tratteggia i rapporti sessuali con ferina violenza, dove il puro piacere della libertà sessuale si ammanta di chiaroscuri necrofori (lo stupro sulla Gemser da parte di Tinti che la appella con gli epiteti più misogini, la Zanger che provoca continuamente il suo servitore Alì, sbattendogliela in faccia, prendendolo in giro, che si fa possedere da due zozzi beduini per placare la sua ninfomania cercando quel godimento che non riesce a trovare, arrivando ai limiti dell'incesto quando divide, insieme alla madre, il corpo di Cliver, officiato dal vecchio attore pederesta del futuro Varelli di Inferno, che non disdegna rapporti orali omo-il servizietto a Cliver- e di farsi un harem di giovinetti canterini e , come ben scrive il Mereghetti, pare la grottesca controfigura del Bela Lugosi visto da Ed Wood, (ma pare, anche, modellato sul divo del muto omossessuale Ramon Novarro, di cui ne descrive uno stupro gay orale, con dovizia di dettagli, Charles Bukowski in Compagno di sbronze, che sicuramente Rondi si è letto) puzzosa, viscida e patetica figura al Viale del tramonto , di cui la Belle le rinfaccerà la sua triste mediocrità), sfociando nell'incredibile e delirante svolta "horror" del film, una seduta pseudopsicoterapeutica di ipnotismo dal sentor di messa nera, dove la Gemser impazzirà come la Bouchet in Valeria dentro e fuori, uccidendo capretti, bevendone il sangue e tentando di bruciarsi il corpo con il fuoco della fiaccola, mente, poi, la Belle si scatena in un ballo di cui è difficile rimanere indifferenti.

    Rondi, poi, stocca in zona Jacopetti, dando al suo orignale e allucinato esotico/erotico una parvenza marcissima da post-atomico tra carogne di animali, massacri dove nemmeno i bambini vengono risparmiati, montagne di sterco, in cui Tinti, con efferato sadismo e crudeltà insistita, costringe la Gemser a posare, anche nuda, davanti a quell'orrore, altrimenti sono sberloni e imprecazioni, e fa nulla se alla Emanuelle nera viene da vomitare, l'obiettivo implacabile di Rondi/Tinti non vuole sentire ragioni, nemmeno in mezzo al sangue e alla merda (altro riferimento pasoliniano, e il Salò viene in mente anche all'interno dell'harem di Chaliapin) facendole addirittuta inarcare la schiena fino agli spasmi del dolore, come faceva Daliah Lavi, nell'isterismo della possessione ne Il demonio)

    Diversa rappresentazione dell'esotismo, incubotico viaggio viscerale nei meandri terzomondisti, dal razzismo di un Tinti bastardissimo e mai così in parte (chissenefrega di quattro arabi morti, come ti ho fatto ti distruggo) che amplifica il tema del voyeurismo estremo tanto caro ai vari Jacopetti/Climati/Cavara, di una Navarro milfesca e ancora vogliosa ma tremendamente sola e frustrata, che si gingilla tra il santone/mantenuto di Cliver e il suo servo Ali che la lava e la massaggia, alla Gemser mai così imprigionata in un ruolo di modella/schiava, presa a botte e stuprata, costretta a set fotografici nauseabondi e mostruosi che sprigiona una tristezza e una disperazione impietosa amplificata dalle continue, e sadiche, richieste del suo pigmalione aguzzino, alla Belle , silfide sbarazzina (quando prende in giro Tinti, "Click, click") e libertina che darà il ben servito a tutti, fino a quella meraviglia che è Ziggy Zanger, che sfotte sessualmente il suo schiavo (Non è per te, non è per te e il tormentone canzonatorio che fa ripetere ad Alì) mostrando il suo sesso e mignotteggiando a più non posso, fino a cacciare dal suo letto il povero Alì come se fosse un giocattolo (Non riusciresti a eccitare nemmeno una ninfomane), anche lei affranta dal cruccio di non provare piacere nella sua continua ricerca di sesso estremo, fino a rassegnarsi indossando un copricapo di piume, non poi dissimile da quello che indosserà  Barbara Cupisti in Deliria.

    Unica nota stonata il ridicolo santone charlesmansoniano di Cliver, di un carisma e di una personalità prossimi allo zero.

    Straordinaria ost di Baldan Bembo e suggestiva  chiusa surreale, che pare un eden tutto al femminile (la Laure di Assonitis se ne va, mano nella mano, con la Emanuelle di Albertini/Massaccesi)

    E Rondi riesce a spostare l'asse dalle regole massaccesiane fino a lambire il cinema di Fernando Arrabal.

    E cosa non è Ziggy Zanger, che nella sequenza dove mostra, stronzetta, le sue meraviglie al povero Alì, ti vien voglia di entrare nello schermo ( in stile Alice in Nightmare 4) e saltarle addosso.

    Sicuramente tra i più originali e funerei viaggi al tropico dei sensi.




    Ultima modifica: 6/08/21 21:46 da Buiomega71