Undying • 5/05/08 17:45
Risorse umane - 7574 interventi La serie è criticata proprio per la "complessità" alla base della psicologia di un criminale che opera secondo logica, afflitto dall'imminenza della fine.
I giorni contati lo riabilitano, verso un senso etico superiore, nel quale i veri valori (onestà, lealtà, compassione e -soprattutto- umanità) sono il perno delle azioni criminali.
C'è dunque un controsenso nel modo d'agire di Jigsaw, una sorta di dualismo (tra bene e male, tra vita e morte, tra giusto e ingiusto) che spesso sfugge ad un'analisi immediata, ma sedimenta nel subconscio.
La visione dei sequel è offuscata da finali tetri, affliggenti, poco consolatori (meglio: per nulla) e per questo mal digeriti dalla maggior parte del pubblico.
La pioggia di "rosso" sangue, per quanto abbondante sul piano meramente estetico, viene surclassata dal "nero" di una filosofia nichilistica e senza via d'uscita: nel quarto capitolo, non a caso, anche dopo la morte si avverte la presenza dell'enigmista come qualcosa di astratto e quasi "divino".
Ultima modifica: 6/05/08 01:47 da
Undying
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