Discussioni su Gangster n.1 - Film (2000)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/04/07 DAL BENEMERITO LERCIO
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  • Grande esempio di cinema:
    Lercio
  • Davvero notevole!:
    Daniela, Gaussiana
  • Quello che si dice un buon film:
    Pessoa
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 26/10/19 10:06
    Consigliere - 25998 interventi
    Grandissima delusione, per quello che era strombazzato (all'epoca della sua uscita) come un truculentissimo "gangster movie" della new wave britannica post Trainspotting (che, col senno di poi, ha fatto più male che bene al cinema)

    Credendo di assistere all'erede di Carter, di Quel lungo venerdì santo o dei Corvi di Medak (ultimo vero gangster-noir di assoluta ferocia prodotto in terra d'Albione), mi ritrovo i soliti clichè, serviti su un piatto che scimiotta i nuovi talenti patriottici ( Guy Ritchie e Danny Boyle), con ben poca personalità registica e il solito montaggio sincopato da MTV , soprattutto nello "scannatoio" o quando Bettany si prepara alla mattanza, con tic e nevrosi (il soffocato urlo isterico) degne del Gary Oldman di Leon, sfilando per i corridoi della lussuosa suite shininghiana

    Il solito torpiloquio (quello si abbondante e sempre bene accetto), ma le tanto citate sequenze ultraviolente si risolvono in una bolla di sapone (non ci sono nemmeno i colpi in arrivo, tanto per dire), se si esclude un pestaggio con le mazze da golf (ripreso dall'alto), l'agguato a Freddy Mays e signora sul marciapiede (neppure girato benissimo e di poco pathos) e la tanto citata sequenza dello "scannatoio rituale" alla Hostel ai danni del boss Lenny Taylor, dove non si vede una cippa, se non una valanga di parolacce pseudotarantiniane, la preparazione delle armi da taglio con meticolosa cura argentiana, eppoi Bettany, stravaccato sul divano, in deshabillè, ricoperto di sangue che si fuma una sigaretta.

    La violenza e la crudeltà (non serve il sangue a volte) sono l'asse portante di queste pellicole (vedere, appunto, il Krays medakiano) e tolte quelle, rimane ben poco, come in questo caso, se non il gigionare di McDowell, qualche lussuosa scenografia d'interni e la ricostruzione della Londra fine anni 60.

    Se poi il grottesco alla Tarantino (che ha veramente rotto) prende sempre più piede a scapito della cruda realtà scorsesiana (la sequenza inutile e demenziale del membro della banda criminale che uccide la moglie al supermercato-tutto scriteriatamente fuori campo-eppoi, imbrattato di sangue , si mangia una banana, o quella della tortuta al saldatore-si presume, perchè la scena è solo appena suggerita-ai danni di uno sgherro di Lenny Taylor, poi scaraventato giù dalla finestra, con l'impatto che produce una schizzata di sangue in CG-dio santo in una CG che manco l'Asylum-sul parabrezza dell'automobile, restano due esempi lampanti di un grottesco voluto e ricercato che andrà bene per The Acid House ma non per un gangster movie che vuole frangiarsi di diventare un classico e competere con gioielli inarrivabili come Carter o Il sanguinario.

    Qualche vezzo nella regia di McGuigan (che eccede in immagini spezzettate in un unica inquadratura-per le scale- , splitscreen, flashback e flashforward), un incipit fumettoso all'incontro di boxe stilizzato e McDowell all'orinatoio, che appoggia il bicchiere di champagne a terra, e facendo pipì gli schizzi sgocciolano dentro al bicchiere, si tira su la lampo, prende il bicchiere fà per bere, si ferma, guarda in macchina e sboffonchia "Mi avete preso per un coglione?", per poi spegnerci il sigaro dentro.

    Resta la grande performance di David Thewlis nel ruolo del boss dandy un pò alla Oscar Wilde, la bellezza della Burrows così simile a Sharon Tate, gli sguardi di odio di Bettany, lo sputo in faccia, qualche tocco misogino (le donne, il più delle volte, sono appellate come "troie") e il confronto finale tetraleggiante stile Gli insopettabili tra i McDowell e Thewlis ormai vecchio e stanco

    Chiusa finale delirante, con McDowell, in mutande e canotta, ormai partito per la tangente.

    Un pò poco per un film su cui avevo grandi aspettative e si è rivelato una sonora insoddisfazione. Al contrario bellissimo il pezzo musicale (messo sul giradischi) che si sente nell'appartamento dove tutti sono in festa, di cui non sono riuscito a leggere il titolo sui titoli di coda perchè scritti con caratteri troppo piccoli.

    Mi accodo a chi lo definisce "modaiolo" e "senza personalità".

    Terribilmente sopravvalutato (si vedano le recensioni entusiastiche di Ciak e Film Tv dell'epoca) oltre ogni dire.
    Ultima modifica: 26/10/19 14:16 da Buiomega71