Discussioni su Il fantasma dell'Opera - Film (1998)

DISCUSSIONE GENERALE

125 post
  • Rebis • 15/10/15 14:08
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    In ogni caso, Lucius, che si tratti di bronzo o cartapesta, di oggetto scenografico o decorativo, non era la verosimiglianza ad essere messa in discussione. Mi riferivo all'effetto che genera, alla risultante, che - a mio avviso - va oltre il ridicolo: vorrebbe esssere divertente (suppongo), ma è solo imbarazzante e penosa. E no, Lucius, non siamo nell'ambito dell'oggettività o della trattatistica scientifica ma della critica, che sei liberissimo di non condividere, come hai già ampiamente avuto modo di dimostrare. Abbiamo due opinioni diverse sul film, mi sembra evidente, non vedo cosa altro ci sia da aggiungere.
  • Lucius • 15/10/15 15:41
    Scrivano - 9051 interventi
    Proprio null'altro.Pensa io l'effetto l'ho trovato riuscitissimo, come anche un mio amico regista, al quale ho chiesto lumi..Pareri diametralmente opposti ovvio..
    Per Legnani: stavo rispondendo a Rebis, di cui ho stima (com'è noto non rispondo a tutti).
    Sappi comunque che la cosa poteva essere fraintesa e ho voluto solo fare una precisazione doverosa.
    Inoltre non è come dici sul Titanic, in "Fantasma degli abissi", il transatlantico ripreso è il vero Titanic...
    Piccole sottigliezze, lo so..
    Ultima modifica: 15/10/15 16:00 da Lucius
  • B. Legnani • 15/10/15 19:09
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Per Legnani: stavo rispondendo a Rebis, di cui ho stima (com'è noto non rispondo a tutti).
    Sappi comunque che la cosa poteva essere fraintesa e ho voluto solo fare una precisazione doverosa.
    Inoltre non è come dici sul Titanic, in "Fantasma degli abissi", il transatlantico ripreso è il vero Titanic...
    Piccole sottigliezze, lo so..


    Non è questione di sottigliezza, ma del fatto che io parlavo di TITANIC (film), non del TITANIC, come puoi vedere qui sopra.
    Ultima modifica: 15/10/15 19:10 da B. Legnani
  • Fauno • 28/03/16 02:16
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Rifacendomi alle lunghe e accanite pagine precedenti, ci sono solo pochi punti sui quali esprimo il mio giudizio in discussione, senza ribadire quanto scritto nel commento.

    1) Per la scena del bagno turco, che fra l'altro non è un bagno turco, ma un luogo di rilassamento per iniziati dell'epoca, non si arriva certo a quella di Kubrick di Eyes wide shut, ma non è neanche da film porno da due centesimi (presumo che l'aggettivo 'bulgaro' sia peggiorativo e non vezzeggiativo)

    2) Sinceramente non ci ho trovato niente di ridicolo, e quella dei manichini dell'UPIM non l'ho proprio capita, a me sembra invece fatta discretamente come scena, o per lo meno non tale da creare disgusto e perfino scandalo.

    3) Anche la macchina ammazzatopi non mi ha fatto né ridere né piangere. Un'invenzione come un'altra.

    4) Mi han lasciato invece sbigottito gli improperi in romanesco della Rinaldi, nonché la sputacchiera che lei usa, ma all'epoca era in voga per i teatranti in genere.

    5) Di Asia, indipendentemente dalla recitazione, posso dire che non ci siamo dal punto di vista estetico. Un volto drammatico e sofferente come il suo se può aver funzionato in Stendhal o in Trauma, qui è una cilecca totale e clamorosa. Con Julian Sands sfigura di brutto. Tanto più che quando se la porta via in braccio sembra porti via sua nipotina!!!Con delle occhiaia che sembrano due calamari...Quindi una nipotina viziosa.

    6) E se volete vedere delle mostruosità, non cercatele nella Rinaldi che perlomeno ha due seni rigogliosissimi...guardate la faccia terrorizzata della donna che va alla ricerca del tesoro nelle grotte. Quella ben che è spaventosa.

    7) Infine, se volete gustarvelo vale più che mai quanto vi ho già detto: la regola dovrebbe valere per tutti i film di qualunque regista, ma per questo più che mai...dimenticatevi che è di Argento, o quantomeno fate tabula rasa di tutte le altre sue opere.
  • Buiomega71 • 18/02/22 11:24
    Consigliere - 25998 interventi
    Tuttargenteria (quel che rimane di Dario Argento)

    Argento corona il suo sogno, omaggiare  Il fantasma dell'opera (quello più brutto, quello con Claude Rains) e realizzare una commedia mista a musical (quello che il suo fantasma effettivamente è) tornando sui passi delle 5 giornate

    E se ne esce con un imbarazzante e improponibile divina vaccata, dove, se a qualcuno che non sa le dici che è lo stesso autore di Suspiria e di Tenebre ti domanda se lo stai prendendo in giro.

    Inutile, alla fine, rimarcare l'irreversibile declino di un genio, meglio lasciarsi andare ad un surrogato andato in malora di quello che, un tempo, era un'alchimista unico che sapeva incredibilmente coniugare immagini straordinarie con la musica, i colori e le sinfonie di morte.

    Non c'è più nulla di Argento, e quel che rimane ( eliminato l'impossibile, per quanto sembri improbabile, ma non lo è) sono una mosca che entra nel camerino a dar fastidio alla Tassoni (Phenomena?) o un micro Suspiria versione pedofila (le bambine a scuola di danza irretite da un untuoso pedofilo che dispensa loro cioccolatini per tutto il film), nonchè Asia e Julian Sands ad amoreggiare a "corpo duro" (no, non è La sindrome di Stendhal), ma Asia presa da dietro? Che must!

    Regia e movimenti di macchina totalmente piatti e anonimi (l'unico e flebile guizzo argentiano è la ripresa dell'interno della gola infiammata della Rinaldi) , terrificante, tronfia e invasiva colonna sonora morriconiana, Ronnie Taylor non pervenuto, dialoghi assurdi e demenziali (il fantasma ferito a Asia: "La vita continua!", il fantasma che minaccia la Rinaldi "Stasera non canterai, se ci tieni alle tue grosse POPPE!", la Rinaldi che, d'improvviso, comincia a imprecare in napoletano. No, ma per davvero, ste perle le ha scritte Gerard Brach? Dopo una colossale sbronza probabilmente), sofferenze d'amore da quattro soldi, pacchianate barocche in CG (perchè Argento si ostina ad usarla? Rovinando anche la poco entusiasmante infilzata sulla stallatite), splatter buttato lì e messo a casaccio (e mal gestito, il più delle volte non si capisce bene cosa stia succedendo, come l'aggressione al pedofilo) giusto per non scontentare i fan, gag demenziali rancide ( Molteni che sbava e sputa schiuma all'improvviso, ma nulla di preoccupante, e solo un attacco di malaria , poi passa, i due tizi che si azzuffano al bordello tifando uno per Rimbaud, l'altro per Verlaine) e battute vanziniane tremende (la dama di compagnia della Tassoni, la Rinaldi che si inalbera, il neo finto sul naso, lo sbuffo di calce che le esce dalla bocca-in orrida CG-) e un Julian Sands totalmente sciapo e assai poco minaccioso, sottospecie di ridicolo e patetico rockettaro a dorso nudo e braghe di pelle.

    Cosa rimane di Argento? Nulla, se non si cita addosso (e bisogna essere capziosi per far passare i topi di Inferno o una puttana che si chiama Rose come la Irene Miracle ancora in Inferno) , omaggia i colleghi, come il Tinto Brass del Caligola nelle tristissime scene al bordello saunistico (con tanto di sgradevoli nudi integrali, sia maschili che femminili e Asia che caccia la lingua vogliosa che manco Diane Franklin in Amityville possession, ma almeno lì il "prete lo voleva FARE", qui c'è solo disagio e imbarazzo), il Ken Russell di Lisztomania (le visioni lisergiche in CG di Sands sopra al tetto dell'opera, con tanto di omini che si dibattono nella gigantesca trappola per topi e Asia che appare all'interno di una nuvoletta in versione pornostar), Terry Gilliam nelle parti scombiccherate della macchinetta ammazzatopi, Tim Burton con l'inizio alla Batman-Il ritorno,  e il Robert Fuest di Frustrazione (con Sands che da novello Phibes, vaga con la barchetta a remi nel fiume sotterraneo).

    Il resto è una meravigliosa scelleratezza fatta di bigiotteria scadente e paccottiglia bric-à-brac (Argento, nel bene e nel male, ci credeva proprio a questo delirante progetto e si nota) dove, almeno, qualcosa si salva: Asia in uno dei suoi ruoli migliori dopo La sindrome, Nadia Rinaldi a dir poco straordinaria, gli SFX di Stivaletti (molto realistica la decapitazione del nanetto e la mano infetta morsa dai topi) e il massacro degli orchestrali dovuto al cedimento del lampadario, con teste schiacciate e enucleazioni.

    E un momento assolutamente di culto fetish (con rimembranze al feticismo argentiano delle décolleté rosse di Tenebre), quando Asia fugge dal nascondiglio del "fantasma"  e lascia a terra le sue scarpette argentate, Sands le raccoglie, se le struscia sul volto e le bacia.

    Ma l'Opera vera rimane quella di Betty che DEVE VEDERE TUTTO, mentre quì si viene colti da attimi di sconforto e di tristezza, spiccioli di ilarità (spesso involontaria) e irrevocabile decadenza artistica (stendendo innumerevoli veli pietosi su stop frame finali e cadute in acqua al ralenti).

    E pensare che Darione nostro detesta Elisa Di Rivombrosa, peccato che questa sua debosciata e parafictionesca versione del fantasma di Leroux la rammenti non poco.
    Ultima modifica: 16/03/22 23:16 da Buiomega71