Discussioni su Viaggi di nozze - Film (1995)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Ruber • 14/06/10 21:20
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Dal sito di Carlo:


    "...A mio avviso quello fu un capolavoro di recitazione da parte mia. Mi divertii tanto a scriverlo e mi divertii ancora di più a girarlo. Claudia Gerini e le altre partner furono splendide. Alcune sequenze di Ivano e di Raniero sono tra le cose più esilaranti della mia carriera. Recitai tutto il film con dei dolori atroci per via dell’ernia del disco alla quale si aggiunse una frattura alla colonna durante un tuffo di Ivano. Il chirurgo che mi operò non si spiegava come avevo fatto a resistere… Fatto sta che non godetti nulla del successo enorme di quel film perché dopo una settimana dall’uscita finii in sala operatoria…"
  • Zender • 15/06/10 08:36
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Chissà perché non l'ho mai considerato tra i migliori di Verdone, nonostante il successo. Mi era sembrata una riproposizione in chiave minore dei vecchi personaggi, con qualche buon momento, d'accordo, ma anche una brillantezza di molto inferiore a quella degli esordi.
  • Zender • 24/11/10 11:07
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Sposto qui la questione Santa Caterina, per chi fosse interessato.



    La santa qui dovrebbe essere Santa Caterina ma non dovrebbe essere lo "Sposalizio mistico" di Gaetano Lapis (presente nella chiesa, nel presbiterio), quanto piuttosto uno svenimento occasionale di scarsa importanza. Che il quadro sia nella chiesa di via Giulia comunque è certo, visto che altri ovali lì presenti mostrano l'identica cornice stuccata.
    Ultima modifica: 24/11/10 11:07 da Zender
  • Neapolis • 24/11/10 11:38
    Call center Davinotti - 3054 interventi
    il dipinto dietro all'altare è appunto lo "Sposalizio mistico di Santa Caterina". Però Zender bara perchè aveva nascosto un asso nella manica...
  • Zender • 24/11/10 12:44
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Qual era l'asso? Non mi son neanche accorto di averlo, sta a vedere che me lo son perso sul pavimento mentre alzavo il braccio...
  • Neapolis • 25/11/10 10:05
    Call center Davinotti - 3054 interventi
    eh... eh.. l'ultima foto con lo sfondo dell'altare e del quadro....
  • Zender • 25/11/10 12:15
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Ah certo, ma quella l'ho riesumata una volta trovate le foto di oggi; senza di quelle non serviva a nulla purtroppo...
  • Zender • 22/08/14 08:14
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Trovami un tizio che possa dire che nei 90's era simile all'Ivano di Viaggi di nozze
    (cioè, contemporaneamente: coatto, musicofilo, alternativo, col doppio taglio, capezzato, ma che ascolta i Pearl jam, discotecaro -e giuro- ti stringo la mano).
    Carlo ha sempre detto che lui osservava questi ragazzotti nerboruti al bar dietro casa sua da ragazzo, poi gli ha costruito su un "vestito"
    non volendo citando Carlo (che anni saranno stati quando era ragazzo?) porti una cascata d'acqua alla mia tesi: il coatto di Viaggi di nozze è un ibrido (malriuscito, aggiungo io) di un tamarro Settantesco con uno pseudo-alternativo degli Anni Novanta. Un personaggio fuori dal tempo e da ogni verosimiglianza col Reale.
    Comunque sia "Viaggi di nozze" è stato uno dei suoi film che ha incassato di più e che tanti ricordano checchè se ne dica. Io gliene auguro altri cento di incassi sfavillanti, ma che sia piaciuto non vuol dire che sia valido, per me è un film tremendo


    Non lo so, considerata l'età che nel film può avere Ivano (non cioè certo un ragazzo ma un uomo cui è rimasto lo spirito del ragazzo d'altri tempi) trovo assolutamente possibile che frequenti le discoteche (magari senza amarle davvero ma andandoci per atteggiamento e basta) e insieme resti legato all'amore per la musica diciamo "vera", che si vesta da coattone come si usa ancora fare in certe zone di Roma, che abbia ereditato la passione della musica da amici o genitori. E' chiaro che Verdone estremizza sempre, ma mi pare altrettanto chiaro che chi va in disco non necessariamente non ascolta altra musica, e chi la ascolta nei 90 non poteva non conoscere i Pearl Jam, quindi le due cose mi pare vadano d'accordo. Quanto al look lo trovo slegato dagli ascolti. Forse non esiste come "tipo", ma come personaggio non lo trovo fuori dal mondo; è come se in Ivano convivessero due anime diverse, una ereditata da parenti o amici di una certa età (o dal suo io degli anni passati, visto che giovane non è, ripeto) e un'altra più affermatasi col tempo per non perdere il treno delle mode diciamo, a cui evidentemente tiene molto. Un personaggio interiormente combattuto insomma, anche se magari a livello del tutto inconscio.

    Quanto al successo penso sia dovuto all'effettiva validità della formula già sperimentata nei primi due film: la caricatura da un punto di vista comico funziona e indubbiamente certi tormentoni di Raniero si prestavano a diventare epocali già in partenza, visto che Raniero è una semplice evluzione di Furio (il suo personaggio più citato e amato in assoluto). Anche a me il film non ha fatto impazzire, ma rivedendolo credo di averne facilmente capito i punti di forza: gli italiani vanno al cinema per ridere, prima di tutto, e di battute (buone o cattive si può discuterne, ovvio) nel film ce ne sono moltissime, i tormentoni da citare allo sfinimento (a cominciare dallo storico "o famo strano") non mancano. Un'operazione di rilettura furba, da parte di Verdone, con tutti i limiti di chi non ha più, per forza di cose, la freschezza degli esordi e lascia affiorare in più punti un'evidente stanchezza.
    Ultima modifica: 22/08/14 08:27 da Zender
  • Brainiac • 22/08/14 14:46
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non lo so, considerata l'età che nel film può avere Ivano (non cioè certo un ragazzo ma un uomo cui è rimasto lo spirito del ragazzo d'altri tempi) trovo assolutamente possibile che frequenti le discoteche (magari senza amarle davvero ma andandoci per atteggiamento e basta) e insieme resti legato all'amore per la musica diciamo "vera"
    You've really got a point there, ti seguo.


    che si vesta da coattone come si usa ancora fare in certe zone di Roma

    Questo è davvero poco credibile, a Roma, negli Anni Novanta, quel look anche fra i coatti era scomparso. E' molto più probabile che sia una forzatura perchè con la parrucca faceva ridere, e se invece si fosse vestito come un coatto "contemporaneo" (capelli corti ingellati, bomber collo scudetto italico etc..) non avrebbe fatto ridere nussuno. Insomma, è -dal mio punto di vista ovvio- semplicemente un look che non fotografa la realtà dell'epoca. Che poi sia pop ed entri nell'immaginario è tutto un altro paio di maniche.


    che abbia ereditato la passione della musica da amici o genitori. E' chiaro che Verdone estremizza sempre, ma mi pare altrettanto chiaro che chi va in disco non necessariamente non ascolta altra musica, e chi la ascolta nei 90 non poteva non conoscere i Pearl Jam quindi le due cose mi pare vadano d'accordo

    Questo è plausibile, non l'avevo mia pensata in questi termini
    è come se in Ivano convivessero due anime diverse, una ereditata da parenti o amici di una certa età (o dal suo io degli anni passati, visto che giovane non è, ripeto) e un'altra più affermatasi col tempo per non perdere il treno delle mode diciamo, a cui evidentemente tiene molto. Un personaggio interiormente combattuto insomma, anche se magari a livello del tutto inconscio
    Io trovo molto più probabile che all'epoca fosse Verdone ad essere confuso fra quello che si aspettavano da lui (il ritorno alla gag, alle macchiette) e l'impossibilità di riproporre personaggi che negli anni semplicemente non esistevano più (o quantomeno erano meno frequenti). Lo pseudo-furio fa ridere -a tratti (perchè in molte scene è invece davvero pesante)- ma fin dal look è ancorato sempre ai soliti 70's.
    gli italiani vanno al cinema per ridere, prima di tutto, e di battute (buone o cattive si può discuterne, ovvio) nel film ce ne sono moltissime, i tormentoni da citare allo sfinimento (a cominciare dallo storico "o famo strano") non mancano
    ho rinunciato a capire gli italiani, il pressapochismo della Commedia italiana odierna risiede a parer mio proprio nella scarsissima accuratezza delle sceneggiature, dei dialetti, dei caratteristi, dell'attinenza alla realtà.
  • Zender • 22/08/14 17:55
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Ma sì, son d'accordo che fosse un po' confuso e anzi, secondo me troppo distante dal mondo "giovane" di quel tempo, ma ha provato a inserire il suo mondo in un contesto a lui estraneo per capire se la sua formula classica poteva funzionare ancora, e la risposta del pubblico è stata "sì". Quanto al capire i gusti del pubblico di oggi a me sembrano la semplice "banalizzazione" (il più delle volte) di quelli di un tempo: da una parte la commedia un po' più sofisticata (Virzì, Salvatores e altri), dall'altra gli "eredi" di Totò (alla Zalone per dire, e non sto facendo paragoni tra i due, sia chiaro) e cioè della commedia tendente spudoratamente al comico senza pretese, oggi però più contaminata dal sentimentale (visti i successi dei vari Pieraccioni, AG&G eccetera). Il discorso da fare, è ovvio, sarebbe molto più profondo, ma credo si possa tracciare una linea ereditaria nei gusti di un popolo che non è poi troppo diverso da un tempo, secondo me (considerati i cambiamenti enormi intercorsi negli anni nel mondo della comunicazione).
  • Striscia • 21/07/20 23:05
    Galoppino - 61 interventi
     Io non ho mai capito perché nella scena della piscina Ivano e Jessica sono soli. Non sembra fuori stagione. Mi sembra una forzatura nella sceneggiatura 
  • Daniela • 29/05/21 12:30
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    La visione di questo film, rinnovata a tanti anni di distanza dalla prima avvenuta al momento dell'uscita, mi ha fatto ritornare in mente un episodio familiare a cui non posso pensare senza un sorriso ricolmo di affetto.
    Io e mio marito viviamo al piano terreno in una casetta terra-tetto, mentre i miei suoceri vivevano al piano superiore, quindi i contatti erano quotidiani. Quando uscì il film di Verdone, sapendo che era simpatico ad entrambi nelle sue apparizioni in tv, li convinsi ad andare al cinema, evento per loro rarissimo
    L'esperienza non fa per niente positiva, perché al rientro a tarda sera erano perplessi e scontenti: mia suocera mi disse che le storie con tutti quei morti non le piacevano, mio suocero brontolò contro i film in cui non ci si capiva niente, Io non ero ancora andata a vedere Viaggi di nozze ma la cosa mi sembrò molto strana. Domanda decisiva: ma Verdone vi è piaciuto? Risposta: boh, non l'avevano neppure visto.
    Cosa era successo? Mistero risolto controllando la programmazione: il Grotta di Sesto Fiorentino proponeva allora due spettacoli e i miei suoceri senza rendersene conto avevano acquistato i biglietti per l'altro film in programma: I soliti sospetti. 
  • Didda23 • 29/05/21 15:45
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Bellissima storia... molto divertente!