Buiomega71 • 18/08/23 10:15
Consigliere - 25934 interventi Rassegna estiva
AgostOO7
Connery & Moore , vivete e lasciate morire E anche Moore è pronto per la pensione in questa sua ultima, e non spregevole, avventura (irresistibili le palesi controfigure che saltano, fanno acrobazie o guidano la Renault 11, impazzita sulle strade parigine, al posto suo)
Bellissimi, ancora, i titoli di testa psichedelici di Maurice Binder con figure femminili psicotroniche sulle note dei Duran Duran.
Incipit. pre titoli, sciistico come già nella
Spia che mi amava, che visti oggi assumono sempre più i toni di una vanzinata.
Meno baracconesco e pagliaccesco dei precedenti, più improntato sull'azione e sull'intrigo spionaggistico da tipico poliziesco ottantiano (l'agguato dei sicari nella villa della Roberts con fucile caricato a sale grosso), che scade, a volte, nella stucchevole bambinata che tanto piace agli americani (l'autopompa impazzita, i car crash delle auto della polizia sul ponte levatoio che nemmeno nei
Blues Brothers) e l'assenza di location paradisiache di paesi esotici.
Notevole tutta la parte nella villa stile Versailles di Walken, con cavalli dopati, Rolls Royce che si inabissano con dentro Bond, le pantomime comicarole tra Moore e Macnee, l'apparizione della meravigliosa Tanya Roberts che scende dall'elicottero e degno di nota lo spettacolo parigino delle farfalle che "uccidono" e Grace Jones che si muove sinuosa e ferina sulla Torre Eifel come
Irma Vep.
Moore comincia a sentire il peso dell'età , e alcune sue freddure lasciano di ghiaccio, mentre la Roberts è di uno splendore quasi oltraggioso, ma il suo personaggio è piuttosto sciapo e monocorde (meglio, a questo punto, Fiona Fullerton spia del KGB che si trastulla con Bond nell'idromassaggio prima di fregarle la musicassetta che scotta sulle note del
Lago dei cigni)
Un'ascensore infuocato e il municipio in fiamme con l'arrivo dei pompieri, in una scena in cui mi sarei aspettato che uscisse fuori pure Leigh McCloskey e Q che, nella solita chiusura in rosa della saga, con Moore che amoreggia con la Roberts sotto la doccia, fa nientemeno che il guardone tramite un robottino di sua invenzione, in realtà un semplice giocattolo telecomandato.
Finalone mozzafiato ed esplosivo (in tutti i sensi) a prova di vertigini sul Golden Gate, con dirigibile incastrato, di gran perizia registica (Glen è comunque un gran regista quando si tratta si mettere in scena action ad alta tensione).
Ma basterebbe il ghigno di Walken (tra gli antagonisti di Bond più carismatici in assoluto, ma trattandosi di Walken era quasi scontato) mentre massacra a mitragliate i minatori (tra le scene più violente mai apparse in un episodio bondiano) a far lievitare il pallinaggio. Psicopatico "ragazzo venuto dal Brasile" di notevole sadismo e sottile fascino luciferino.
Miniere esplosive e cunicoli allagati che nemmemo
Mother Lode e toccante il sacrificio di May Day (secondo "cattivo"-se si esclude la Pussy Galore di
Goldfinger che tanto cattiva non era- che dopo il leggendario "squalo" passa dalla parte di Bond).
Grace Jones che pare perennemente allucinata o spiritata (un po di cattivo gusto vederla nuda di spalle che si infila nel letto di Bond, con Moore in evidente imbarazzo ) ma di gran prestanza fisica (l'allenamento a colpi di arti marziali con Walken, che sfocia quasi in un amplesso) e letale body guard strangolatrice appostata nei sedili posteriori delle automobili.
Moore stesso , poi, ripudiò il film giudicandolo "troppo violento" (Walken che spara a bruciapelo a mister Howe potrebbe essere un esempio) e si denota la sua stanchezza per il ruolo, anche se non perde il suo amplomb e la sua simpatia.
Da segnalare, a tal proposito, le dichiarazioni di Roger Moore rilasciate alla rivista
Ciak (luglio 1985,
Bersaglio mobile , film del mese), dove affermava di tornare presto nei panni dell'agente 007 nel prossimo film (cosa che non avverrà mai), e di essere un pò affaticato nel fare attività fisica e palestra per impersonare, per l'ennesima volta, l'agente con licenza di uccidere. Soddisfatto del successo di pubblico di
Bersaglio mobile, l'attore, però, si rammaricava dell'insuccesso di
A faccia nuda, film a cui Moore teneva molto.
Un commiato tutto sommato gradevole, di uno 007 che tenta di stare al passo coi tempi (computer, microchip, i Duran Duran, Silicon Valley, l'inclinazione al poliziesco d'azione che perde col fascino esoticheggiante dei precedenti) ma che rasenta la fase del declino, anche se con una certa dignità.
Grazie mister Bond per queste tre settimane di puro divertimento e spensieratezza, alla fine è stata una bella avventura spalmata sapientemente su 14 film chi più, chi meno, di grande presa spettacolare.
Ci si rivede, a Dio piacendo, chiisà dove e chissà quando, in
Zona pericolo.
Voto a Christopher Walken come cattivone **** (Per quanto mi concerne Walken è uno dei più grandi attori esistenti, quindi gioca facile, Il suo Zorin è un misto di follia e sadismo, col ghigno inconfondibile di chi uccide a cuor leggero -la strage dei minatori, mister Howe ucciso come un cane, la spia russa gettata tra le pale dell'elica-. Forse il miglior antagonista di tutti i Bond di Moore. Le fa eco un ottimo Patrick Bauchau e una Grace Jones felina e mascolina più che mai.
Voto alla Bond girl di Tanya Roberts ** (Vale come per Walken, per il sottoscritto la Roberts è una dea, e la sua immensa bellezza irradia lo schermo anche se non dicesse una sola parola. Il problema è il suo personaggio, troppo sciapo e lagnoso che non le rende giustizia. Come sensualità e spregiudicatezza meglio la spia sovietica di Fiona Fullerton, che se la spassa con Bond nell'idromassaggio.
Darkknight
Rambo90
Sircharles, Giacomovie, Androv
124c, Saintgifts, Daidae, Minitina80, Buiomega71
Galbo, Capannelle, Siregon, Disorder, Lucius, Cotola, Almicione, Daniela, Katullo, Nicola81
Mfisk, Lovejoy, R.f.e., B. Legnani, Lythops, Il Dandi, Marcel M.J. Davinotti jr.