Viol@ - Film (1998)

Viol@
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1998
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "Viola". La voce dell'account Mittler è di Ennio Fantastichini.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Visto oggi, un nostalgico viaggio nelle vecchie chat, in cui il sesso la faceva da padrone trasparendo da caratteri infantili su riquadri semplici e finestre dalla grafica rozza. Marta (Rocca) è incaricata dal suo principale (Ravello) di compiere un'indagine sulle chatline erotiche e non perde tempo: in un attimo si registra con il nickname di Viola ed entra in contatto col misterioso Mittler (la voce con cui vengono letti i suoi messaggi è quella di Ennio Fantastichini). Passano trenta secondi e già quello le chiede se ama masturbarsi con le dita o con oggetti, tanto per chiarirsi... Lei sorride e risponde, cominciando un rapporto virtuale destinato come si può facilmente immaginare a diventare...Leggi tutto ossessivo e centrale: lui ordina e lei obbedisce, pure quando le chiede di stimolare sessualmente l'operaio (Pistolesi) che le sta sistemando la casa. Ben presto i sondaggi che le vedevamo condurre all'inizio (uno dei tanti intervistati è un giovane Neri Marcorè) scompaiono dalla scena e il film si trasforma in un malizioso gioco erotico che ci regala – se non altro – sequenze davvero hot con la bellissima Stefania Rocca frequentemente nuda e “in azione” (da sola e in coppia). Ma la sceneggiatura è confusa, molti spunti vengono solo accennati o tirati via, le parole si spengono o svaniscono in un sonoro pessimo che rende talvolta incomprensibili i dialoghi. In un set che difficilmente esce dalle quattro mura di casa di Marta, la ragazza si divide tra sesso virtuale e reale prima di dare il via a un'ultima parte in cui la natura di Mittler (il nome è quello dell'ex religioso presente nel romanzo di Goethe “Le affinità elettive”) si fa sempe più misteriosa aprendo a derive thriller che sembran francamente campate in aria, utili giusto per stupire con un colpo di scena finale che dovrebbe magari far riflettere sull'effettiva impossibilità di dare un volto a chi si nasconde dietro una tastiera. Ma l'impressione è di una chiusura pretestuosa, perché per l'intera durata o quasi si è più che altro lasciato spazio agli amplessi della protagonista, ai suoi dolci sorrisi in aperto contrasto con il linguaggio diretto della chat ragionando, al massimo, sugli interrogativi che inevitabilmente nascono in lei nel momento in cui si rende conto di non sapere chi sia il suo interlocutore e quanto stia accettando di entrare in un gioco di cui non conosce i termini. La Rocca è brava nel riuscire spontanea, nell'interpretare un personaggio davvero al passo coi tempi, nel saper sedurre con uno sguardo e un semplice sorriso, gratificata da un'avvenenza non comune che anche nel suo look androgino emerge prepotente. Il film è fondamentalmente un “one-woman” show (come già si evince dal titolo), mal supportato da una regia fiacca con velleità estetizzanti del tutto fuori luogo. Le scene superflue non si contano e l'indugiare costante sul bel volto della Rocca sembra un rifugio dove nascondere le drammatiche carenze dello script. Qualche timida scossa viene dalla colonna sonora, ma poca roba.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/01/08 DAL BENEMERITO HOMESICK POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/03/18
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Homesick 12/01/08 17:52 - 5737 commenti

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Il boom informatico e multimediale di fine anni Novanta non poteva certo astenersi dal generare un film su pericoli e minacce del web e delle chat lines. A conti fatti si tratta di un prodotto annacquato, non abbastanza coraggioso da approdare al soft-core né sufficientemente convinto di avvicinarsi al thriller (basta vedere la ridicola "sorpresa finale"); si resta invece sul piano del sesso da supermercato. Almeno c'è la Rocca, che si concede in tutta la sua nudità, sia a figura intera che a singole parti del corpo...

Undying 23/05/08 21:25 - 3807 commenti

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Una delle prime pellicole italiane influenzate dall'informatica e dalla morbosa (ed inquietante) anomalia che si cela dietro un nick od una falsa identità. Viol@ viene presa di mira da un morboso ammiratore, che si rivela essere decisamente "particolare". Non era banale l'idea del rapporto tra sconosciuti (via posta elettronica e chat line), senonché nuoce al risultato finale la lentezza della trama, dovuta essenzialmente alla una staticità di situazioni e dialoghi. Scarne e povere anche le scenografie. Brava Stefania Rocca, ma il film annoia...

Redeyes 24/05/08 11:32 - 2448 commenti

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Film che sguazza nel pelago del web finendo per affogarci. Film che prende un po' di luoghi comuni e clichè del caso e li miscela in modo tutt'altro che efficace. Non esiste né tensione né, tantomeno, eros; solo una Rocca nuda, offerta e triste che a sua volta non sembra troppo convinta del ruolo. Sceneggiatura piatta com'è, d'altronde, la regia. Si può evitare ampiamente!

Galbo 26/05/08 05:59 - 12391 commenti

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Cavalcando (nel 1998) la moda del web e delle chat lines e sottolineando le insidie celate dietro i contatti con sconosciuti (tema ovviamente non nuovo in forma più tradizionale nel cinema) venne realizzato questo film che da subito appare "indeciso" nella piega da prendere tra il thriller (con impronta sociologica e di costume) e la pellicola erotica, finendo per essere un ibrido piuttosto pasticciato, affidato quasi totalmente alla volenterosa Stefania Rocca ma basato su una sceneggiatura pasticciata e poco intrigante.

Herrkinski 1/09/08 19:22 - 8103 commenti

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Discreto film incentrato sulla tematica delle chatline su internet e delle psicosi che ne derivano, oltre alle sorprese spiacevoli che possono riservare. La Rocca si impegna e non si fa troppi problemi a mostrarsi senza veli, ma il film non è decisamente classificabile come erotico. Trattasi più di una sorta di dramma urbano venato di thriller (all'acqua di rose, s'intende), che si lascia seguire senza annoiare particolarmente ma che non riserva nemmeno grandi colpi di scena. Il finale è tuttavia abbastanza imprevedibile e fa sorridere.

Matalo! 27/06/09 16:20 - 1378 commenti

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L'ultimo dovere di un artista è quello di essere per forza sincronizzato coi suoi tempi; ma la Maiorca non resiste alla tentazione e ci confeziona un film che vorrebbe riflettere in diretta sulle contraddizioni degli incontri in rete, tra giallo ed erotico (altra moda dei fine '90). Un motivo per vedere questo film? Le zinne e il monte di Venere della Rocca, da 5 palle. Tutto il resto è noia e velleitarismo.

Giacomovie 22/08/09 20:32 - 1398 commenti

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Soggetto e sceneggiatura sono elementari ma usati in modo da saper aumentare la curiosità. C'è anche un'accettabile attenzione al lato psicologico, ma quello che manca è la tensione, del tutto assente per gran parte del film (salvo affiorare nel finale) e questa per un thriller è una grave lacuna. Potrebbe essere meglio classificato come erotico, dato che l’attrazione principale è data da una Stefania Rocca che si concede generosamente in nudi e scene piccanti. Della Maiorca è in arrivo il secondo film, dal titolo "Viola di mare": sarà pazza per il viola?

Vstringer 2/11/09 17:27 - 349 commenti

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Il tema di per sé interessante dell'identità su internet e le sue implicazioni pratiche nei rapporti interpersonali, viene ridotto ad una serie di cliché discutibili anche per chi era a digiuno di chat all'epoca. Una volenterosa Stefania Rocca si presta ad interpretare un'impreparata preda delle insidie della maschera telematica, che rinnova il tema dello sconosciuto: la Maiorca la fa spogliare molto, per mettere un po' di pepe in un giallo erotico scialbo e banalotto. Quando arriva una scena di sesso vero, gli attori non la rendono credibile.

Nando 15/04/10 01:43 - 3814 commenti

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Una Stefania Rocca spesso nuda e piacevolmente accattivante tiene il film sulle spalle, la regia è semplicistica e l'idea del computer parlante, con la voce del grande Fantastichini, fa breccia sino ad un certo punto. L'idea poteva realizzarsi ma alla fine il rischio l'ha limitata. Finale a sorpresa.

Luchi78 31/08/10 15:50 - 1521 commenti

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Poco convincente, complice soprattutto una regia piatta ed una fotografia in perenne penombra (che noia). La Rocca rende pubbliche le sue grazie per cercare di traghettare il film anche sulla sponda erotica, ma il tentativo fallisce perché la sceneggiatura non è proprio all'altezza. Il finale è il colpo di grazia al film.

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Lythops 9/03/13 15:46 - 1019 commenti

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È vero: anticamente spopolavano le chat, anche erotiche, dove chiunque poteva essere chiunque e non in pochi casi ci sono stati aitanti giovani che hanno sognato rapporti carnali con perfidi ragionieri sotto mentite spoglie. Gira e rigira il motivo di vedere il film risiede nella curiosa bellezza di Stefania Rocca, alla quale però non si deve chiedere di recitare perché, pur mettendocela tutta, non perviene allo scopo. Alla fine anche quel corpo viene a noia e il vero sconfitto, in tutto il film, è proprio chi lo ha guardato.

Modo 19/04/15 10:42 - 949 commenti

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Film di poche pretese che mette o vorrebbe porre l'accento sui pericoli della rete. In quel periodo, riguardo al tema uscivano soprattutto film romantici, mentre qui c'è un pizzico di morbosità ed erotismo. La Rocca spesso nuda alla lunga stufa. La storia semplicistica e poco attraente rende il tutto poco appetibile. Il finale è oggettivamente scadentissimo.

Deepred89 13/12/17 12:13 - 3706 commenti

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L'erotico ai tempi di Windows 95, informaticamente obsoleto e quindi di preziosa caratura vintage, con una brava Stefania Rocca nei panni di una donna moderna solo in apparenza, schiacciata sia dell'amante reale che da quello a 8 bit. L'erotismo è abbondante ed esplicito ma il ritmo latita e il film si trascina tra dialoghi migliorabili e confezione scadente, audio in primis. Abbiamo però una OST con qualche piacevole arditezza e la riuscita svolta thriller degli ultimi minuti, con finale sorprendente pur nella sua logica tutt'altro che ferrea.
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