Ombre bianche - Film (1960)

Ombre bianche
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Titolo originale: The Savage Innocents
Anno: 1960
Genere: drammatico (colore)
Note: Soggetto dal romanzo "Top of the World" dello scrittore svizzero Hans Rüesch.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/01/08 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 10/01/08 23:34 - 5530 commenti

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Morandini scrive che rappresenta l'inizio della parabola discendente di Nicholas Ray e che il film è "antropologicamente presuntuoso e schematico". Francamente, il film non mi ha convinto molto, forse anche assai perché invecchiato, ma quanto ho messo fra virgolette mi pare piuttosto vero.
MEMORABILE: La volontaria morte della suocera di Inùk.

Cotola 17/08/09 22:58 - 9043 commenti

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Bizzarro film firmato da Ray (pare insieme allo sconosciuto Baccio Bandini) che si rifà al capolavoro di Flaherty ("Nanook"), senza ovviamente minimamente bissarne i risultati. C'è finzione, ma anche molta attenzione agli aspetti documentaristici della faccenda: vengono, infatti, messi in luce molti dei costumi eschimesi. Un film minore del regista, ma non così brutto come è stato detto da alcune parti.

Saintgifts 14/04/12 23:19 - 4098 commenti

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Il rock tra i ghiacci dell'Artico suona insulso, specie dopo aver visto lo stile di vita degli eschimesi, definiti selvaggi dal bianco nella baracca-store, ultimo avamposto della "civiltà". L'eschimese definisce, nella sua connaturata sincerità e umiltà, stupido l'uomo bianco, che si sente talmente superiore da non tentare nemmeno di capire (il missionario in primis) le leggi non scritte (che sono poi leggi per la sopravvivenza) di gente che non sa cosa sia la menzogna. Il film evidenzia bene tutto ciò, con uno stile a tratti documentaristico
MEMORABILE: Anthony Quinn (fantastica interpretazione) che salva le mani congelate del poliziotto (Peter O'Toole).

Daniela 8/06/20 06:28 - 12660 commenti

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Un inuit nomade finisce nel miniro della legge per l'omicidio di un missionario commesso per eccesso di gentilezza... Ray prova a mediare gli intenti documentaristici alla Flaherty con quelli spettacolari hollywoodiani ma è un terreno minato da profonde contraddizioni, a partire dalla scelta degli attori, il che giustifica le perplessità della critica. A parte ciò, l'interpretazione ruspante di Quinn e la bellezza delle sequenze in esterni rendono meritevole di visione quest'ode alla naturalità del "buon selvaggio" contrapposta all'arroganza degli uomini civilizzati. 
MEMORABILE: L'anziana si allontana per morire; Uno dei due poliziotti finisce in acqua; Inuk spiega perché ha sbattuto la testa del missionario contro la parete

Myvincent 24/11/21 08:33 - 3741 commenti

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In una apparentemente desolata terra ghiacciata e bianchissima come il Polo Nord, si muove una umanità primitiva, pacifica, il cui interesse è solo quello di procacciarsi il cibo e formare una famiglia e una progenie. Questo mondo non poteva che scontrarsi coi "fucili" dell'uomo bianco, per il quale le regole cosiddette "civili" sono ben altre. Un film che racconta del popolo Inuit e della incontaminata mentalità di chi non è stato ancora contagiato da derive politiche e religiose di nessun tipo.

Puppigallo 9/04/23 10:22 - 5273 commenti

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Avrà anche inevitabilmente fatto il suo tempo, ma questa pellicola, sia per l'interpretazione di Quinn che per l'ambientazione, ma soprattutto per gli usi e costumi degli indigeni (la loro purezza e ingenuità è impressionante) continua a funzionare, mostrandoci un mondo, ormai scomparso, dove c'è reciproco rispetto, convivialità, ma anche puro istinto, quasi animale (il protagonista, se contrariato o offeso usa la violenza). Il ritmo è buono, le interazioni (uomo-uomo, uomo-donna) interessanti quanto singolari e la gelida natura, pulsante però di vita, completa il quadro. Riuscito.
MEMORABILE: "Se vuoi puoi "ridere" con mia moglie"; La stecca nello stomaco dell'orso (il fucile); "Volevo solo rompergli un po' la testa, ma si è rotta tutta".

Reeves 14/06/23 08:38 - 2214 commenti

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Il grande cinema di Nicholas Ray è in questo caso solo un lontano, sbiadito ricordo. Anthony Quinn, sopra le righe per tutto il film, non riesce a dare spessore a una storia insulsa che sembra costruita solo per far vedere paesaggi stupendi ma che dopo un po' diventano stucchevoli. La storia d'amore è ridicola, Yoko Tani (la giapponese di Parigi, molto attiva in quegli anni) assai deludente.

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  • Discussione Cotola • 8/11/09 00:07
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    In occasione del Torino Film Festival la pellicola verrà proiettata nei seguenti giorni:


    14 novembre ore 14,30 Cinema Greenwich
    15 novembre ore 20,00 Cinema Greenwich
    19 novembre ore 14,45 Cinema Massimo
  • Curiosità Ciavazzaro • 12/12/09 12:36
    Scrivano - 5591 interventi
    Yoko Tani nella versione originale fu doppiato da Nikki Van Der Zyl.

    Fonte:Imdb
  • Homevideo Digital • 19/08/18 11:44
    Portaborse - 3994 interventi
    Dvd A&R disponibile da settembre 2018.
  • Curiosità Daniela • 8/06/20 06:11
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Il film è una cooproduzione tra GB, Italia e Francia girata nel Nord del Canada per quanto riguarda gli esterni, mentre gli interni furono girati nei Pinewood Studios a Londra e a  Cinecittà.  Come avveniva spesso in caso di co-produzioni internazionali, al regista venne affiancato un collaboratore italiano, in questo caso Baccio Bandini,  indicato in IMDB come regista della seconda unità. 

    Primo ruolo cinematografico per Peter O'Toole, che in precedenza era apparso in produzioni per la tv. Girando in lingua anglosassone, l'attore venne doppiato e per questo chiese lui stesso di non essere citato nel cast nell'edizione del film destinata al mercato inglese, mentre appare al terzo posto in ordine di importanza nei crediti del cast delle edizioni destinate agli altri paesi ed anche in quella distribuita negli USA.

    Fonte:  I Was Interrupted: Nicholas Ray on Making Movies, a cura di  Susan Ray, University of California Press 1995
  • Discussione Reeves • 14/06/23 08:45
    Segretario - 700 interventi
    Nei titoli di testa è indicato: regia di Nicholas Ray e Baccio Bandini
  • Discussione B. Legnani • 14/06/23 13:37
    Pianificazione e progetti - 14962 interventi
    Reeves ebbe a dire:
    Nei titoli di testa è indicato: regia di Nicholas Ray e Baccio Bandini

    Probabile espediente per dare al film la nazionalità.