E... ora qualcosa di completamente diverso - Film (1972)

Che i Monty Phyton fossero demenzialmente geniali con tocco britannico era risaputo; e qui lo dimostrano ampiamente con una serie impressionante di gag riuscite (come non essere visti, difendersi da un’aggressione con banana, l’uomo che vede doppio, il clavisorcio, il pappagallo stecchito, i lattai…). Bellissimi come sempre gli intermezzi animati. In poche parole, a parte qualche mezza cretinata, il resto è imperdibile.

Antologia di sketch tratti dal "Flying Circus", il programma che diede la notorietà ai Monty Python, che coniuga perfettamente il tipico umorismo nonsense britannico con una vena di sarcasmo, irriverenza e cattiveria. Straordinariamente divertente anche se, forse, non tutti riusciranno ad apprezzare un tipo di comicità non proprio comune e commerciale e che a tratti raggiunge notevoli livelli grotteschi e surreali.

Che i Monty Python fossero dei geniacci lo si sapeva e questa pellicola ne è la controprova, anche se il limite maggiore, a mio giudizio, sta proprio nel farne un'antologia, che da una parte raccoglie, appunto, dall'altra rischia di stancare e non colpire nel segno. La genialità dei singoli episodi, infatti, finisce per non venir del tutto digerita proprio a causa dei tempi ridotti e del gran numero degli stessi. Livello di non-sense decisamente elevato. Spassosi gli episodi. Una visione (ma non solo) non si può negargliela!

Antologia di momenti comici tratti da uno spettacolo televisivo dei Monty Python; umorismo di marca tipicamente britannica e quindi non godibile da tutti.Accanto a momenti esilaranti, altri decisamente più fiacchi il che rende l'opera piuttosto discontinua ma comunque meritevole di visione.

Raccolta di sketch britannici opera del gruppo dei Monty Python, geniali sino all'estremo nella parodia e nel non sense teatrale e cinematografico. Le risposte davanti a tali spettacoli sono due: o ci si ferma a chiedersi cosa si stia guardando o si ride come non mai. Io appartengo a coloro che hanno scelto la seconda, non dimenticando mai e poi mai il delirante dialogo nel negozio di animali ("ma sa parlare?"... "No"... "Un po' scarsino come rimpiazzo"...), splendido. Eccezionale.

Primo film del gruppo comico britannico Monty Python: un concentrato di un'ora e mezza dello spettacolo tanto seguito nella madre patria. Di primo acchito spiazza e lascia perplessi, alla seconda visione si entra nella mentalità surreale del film e ci si piega in due dal ridere. Rispetto al Sacro Graal per fortuna il doppiaggio è fedele ai testi originali. Consigliato (per palati fini e/o moderatamente anglofili).

Lo vidi al cinema quando decisero di distribirlo e uscendo pensavo solo al clavisorcio e alla guida che vede doppio. Un film che di film ha ben poco, che spiazza totalmente e soddisfa chi con il grande schermo ama divertirsi. L'umorismo british e' qui portato alla ennesima potenza, rielaborato e destrutturato fino a diventare surreale e assolutamente inimitabile ivi inclusi gli inermezzi animati. I protagonisti sono in grandissima forma, all'apice della loro creatività comica e espressiva tanto che, da qui in poi, non potranno far altro che incartare meglio i loro prodotti.

Il primo film dei Monty Python altro non è che una serie di gag nonsense di livello mediamente discreto, con alcune ottime trovate alternate ad ampi momenti che girano completamente a vuoto. Buona la confezione, notevoli la parentesi animate e geniali alcune intuizioni (pescando nel mucchio, segnalo un passeggino di cui si ricorderà un certo Peter Jackson), ma nel complesso il film convince a metà, pur risultando senza dubbio originale e curioso.

Più che un film è un'antologia di sketch del Flying Circus, nei quali i Monty Python danno il meglio in quanto a umorismo inglese e surrealismo. Le gag si susseguono a un ritmo elevatissimo, spiazzando per la varietà delle situazioni e per la genialità delle trovate. Per nulla intaccato dal tempo, rimane ancora oggi un esempio di comicità assoluta e liberatoria, che non risente della confezione cinematografica, anzi la sfrutta per aggiungere qualcosa alla somma delle singole parti, come i pregevoli intermezzi animati.

Antologia di sketch dei Monty Python tratti dal Flyng Circus. Innegabile il fatto che il loro umorismo grottesco fosse innovativo per i tempi (la banana come arma) e che sfruttasse le ambiguità sessuali. Qualche spezzone nonsense (la barzelletta) sembra fin troppo semplicistico, ma in compenso alcuni pezzi (la critica alla upper class o il pappagallo) risultano ancora moderni e sfrontati. Le animazioni di Gilliam sono un buon riempitivo anche a livello grafico.

Titolo più che appropriato, davvero qualcosa di completamente diverso anche a distanza di così tanti anni. Molte gag si ritrovano nel Flyng Circus (tra queste una delle migliori in assoluto è quella del commercialista al centro di ri-collocamento), a volte riviste con alcune varianti. Divertentissimo, a dir poco, l'umorismo dei Monty Python è ancora più efficace e libero nella forma degli sketch. Una produzione con evidente basso budget ma idee tanto semplici quanto efficaci, condito dalle varie animazioni "allucinogene" di Gilliam. Memorabile.

Non un vero film, semmai una raccolta di gag dal circo volante del celebre sestetto inglese. Il livello umoristico è un po' oscillante e alcuni sketch e intermezzi risultano fini a sé stessi o non di così immediata comprensione; in compenso diversi altri fanno ridere a crepapelle, spesso nel modo cinico o surreale che poi è il vero marchio di fabbrica di Cleese (sempre notevole la disinvolta serietà con cui fa o dice cose innaturali) e compagni; si veda in proposito il finale della scena degli aspiranti alpinisti. Un solo appunto: che fine ha fatto l'Inquisizione Spagnola?

Prodotto iperframmentato in una stordente mitragliata di sketch; non un film, ma uno scombinato collage dadaista destrutturato in ritagli incollati a caso su una tavola d‘umorismo nonsense, probabilmente memorabili per un britannico (o chi ne fa le veci), poco sostenibili per chi invece non apprezza il genere. Una vite che gira a vuoto per un’ora e mezza senza stimolare alcun sorriso. Una specie di cura Ludovico che ti lascia solo un gran mal di testa dovuto a una sola domanda che ti è frullata in testa ad ogni scenetta: “E finita? E quand'è che si doveva ridere?“.