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VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/01/08 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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- Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
Daniela - Un film straordinario, quasi perfetto!:
Rebis - Grande esempio di cinema:
Il Gobbo - Davvero notevole!:
Supervigno - Mediocre, ma con un suo perché:
Deepred89
Ciò che rende questo film davvero speciale è il modo in cui viene ricostruita la storia dell'ascesa e del declino della protagonista, la femme fatale Lola Montes. Ophuls utilizza l'espediente di ricostruire la vita della Montes per quadri, facendola raccontare dal direttore di un circo (ustinov, come al solito gigione e bravissimo) tramite "quadri viventi" recitati dalla protagonista e dai membri della compagnia circense, che si mescolano ai ricordi della stessa Montes. Barocco, opulento, senza dubbio originale. Gran bel film.
MEMORABILE: L'ascesa della Montes in società tramite i suoi numerosi amanti, rappresentata al circo dai trapezisti e dalla stessa Lola. Semplicemente geniale.
In un circo si inscena, con la protagonista, la vita di Lola Montes, spregiudicata ballerina e celebre protagonista di scandali mondani, da Liszt al re di Germania... Passo d'addio ophulsiano e trionfo del suo barocco, che riscatta il materiale da feuilleton con una messinscena sfavillante, rutilante, elaboratissima, sfarzosa e disseminata di trasgressioni sintattiche che mandarono in deliquio i giovani della Nouvelle vague. Troppo ardito per essere accettato, fu un fiasco, che vale più di tanti successi.
Vita spettacolare e spettacolo della vita di Lola Montès, danzatrice ribelle e passionale che, amata da mezzo mondo, s'innalza clamorosamente nell'olimpo dolente dei freak. Melodramma euforico e rutilante, girato inseguendo i movimenti antitetici e complementari del vortice - centripeto e centrifugo - e della verticalità - come ascesa e declino - ha dialoghi strepitosi e una resa cromatica esemplare. La scandalosa libertà del desiderio, corrente irresistibile e vitale, è esorcizzata ed arginata al mondo nella gabbia dello show, vero ricettacolo di orrore e disamore. Provocatorio e pop.
MEMORABILE: Liszt a Lola: "Grazie di farmi credere che sono io ad andarmene e non voi a partire..."
Lola Montes, ballerina di successo, amante di artisti e teste coronate, finisce i suoi giorni in uno spettacolo circense, mentre il suo impresario ne rievoca attraverso tableaux vivants la vita e gli amori... Sfarzosa opera di un maestro del cinema, dalla straordinaria messa in scena, nella quale ad emergere, più che la protagonista (Carol, imposta al regista dalla produzione), è la figura dell'impresario (grandioso Ustinov), apparentemente cinico, in realtà innamorato della donna che può possedere solo rendendola merce destinata a deperire, oggetto da mostrare al pubblico divoratore di miti.
MEMORABILE: Lola sulla giostra
Raffinatissimo e noiosissimo polpettone barocco di uno splendore visivo che non riesce a farsi incisivo, di un romanticismo che rimane in superficie, di personaggi che, complici i teatralismi e l'abolizione dei primi piani, non riescono mai a suscitare interesse. La vicenda si dipana estenuante e ripetitiva e gli unici momenti degni di nota sono regalati da alcuni giochi metateatrali, da qualche dialogo sapiente e dall'amaro finale proto-ferreriano. Non ho rimpianto i 20 minuti andati persi e, ancora una volta, la valutazione (**) si fa rebus.
Anton Walbrook HA RECITATO ANCHE IN...
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- Lola Montès, all'epoca della sua uscita (1955), fu un flop esorbitante: non riuscì a ripagare i produttori (Germania e Francia) dei sostanziosi investimenti (600 milioni dell'epoca) mandandoli addirittura in bancarotta. Si cercò quindi di dargli una forma più appetibile al grande pubblico, dati gli avanguardismi stilistici e le tematiche scandalose, da qui le manomissioni e manipolazioni (venne tagliato e alterato al montaggio; la versione italiana venne ulteriormente decurtata di circa venti minuti).
La Cinémathèque Francaise si è recentemente occupata del restauro del film, presentato in "anteprima" al Festival di Cannes 2008 e poi in rassegna al Cinema Ritrovato di Bologna. Per la verità questa versione "rigenerata" del film, che dovrebbe rispecchiare per quanto possibile l'intento originario di Ophuls, è la stessa mandata in onda nel 2007 da La7ed editata in DVD dalla RHV:la durata complessiva è di 1h;47m con un eccezionale (integrale e fedele) doppiaggio italiano e il mono francese d'epoca, più un breve speciale con interviste agli interpreti.Ultima modifica: 1/04/20 00:56 da Rebis - Per chi vive a Torino e dintorni bella occasione
per vedere il film in lingua originale.
Torino Cinema Massimo:
Mercoledì 24 febbraio ore 20,45
