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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'anello che unisce i gialli a tinte forti degli esordi al thriller disturbante visionario che resterà (con PROFONDO ROSSO, TENEBRE, PHENOMENA...) per sempre il marchio di fabbrica argentiano. Un film disomogeneo, per molti versi imperfetto ma tremendamente avvincente, zeppo di caratterizzazioni strepitose e di invenzioni (registiche e di sceneggiatura) che lo fanno apparire molto più lungo ed intricato di quanto veramente non sia. L'ambientazione, ricavata filmando esterni a Roma, Torino e non solo, regala già di per sé una strana sensazione...Leggi tutto di dispersione, accentuata visivamente da una gran quantità di “luoghi” e situazioni differenti: dalla riva del fiume dove vive Dio(mede) Bud Spencer alla metropolitana; dalla strada secondaria alla mostra d'arte funeraria, dalla sala prove dove suona il gruppo di Tobias agli interni spaziosissimi nel suo appartamento; dalla piazza araba del sogno al parco dell'omicidio, dal Teatro abbandonato ai pianerottoli di un palazzone... un cumulo affascinante e cangiante di location sempre molto caratteristiche e azzeccate. La struttura del giallo (scritta con Cozzi e Mario Foglietti) è intelligente e ben sceneggiata da Argento, come sempre attento ai dialoghi e capace di un'ironia particolare, insolita, che valorizza personaggi tratteggiati con arguzia interpretati da un cast diretto in maniera esemplare. L'originalità della proposta argentiana è indubbia, giustamente apprezzata anche all'estero dove il nostro è considerato un maestro, tecnicamente all'avanguardia (osservare la sequenza finale per comprendere). Un thriller affascinante, che sa sfruttare ottimamente persino una colonna di sonora di Morricone forse non proprio ispirata. Qualche lungaggine in coda, ma un'esperienza visiva eccellente condita da una regia superiore.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 1/02/07 22:45 - 5532 commenti

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Opera di importanza storica per il cinema giallo italiano e mondiale (in misura anche superiore al suo reale valore), che stecca sui siparietti umoristici ma innova in modo determinante, per esempio con le inquadrature. Tutti dobbiamo qualcosa a questo film. Brandon assomiglia al regista (e forse non è un caso).

Caesars 6/02/07 14:00 - 3790 commenti

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Il primo amore non si scorda mai e questo è il primo film di Argento che ho visto. Un thriller molto ben fatto (che ruba alcune trovate a romanzi altrui) che sa creare notevole suspance. La scena finale varrebbe da sola la visione del film. Buone le interpretazioni di Michael Brandon e, soprattutto, di Mimsy Farmer. Un must.

Deepred89 18/04/07 14:13 - 3706 commenti

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Tra i thriller italiani questo è uno dei più belli e importanti. Veloce, intrigante e molto inquietante, il film si avvale di una sceneggiatura complessa ed angosciosa che non lascia un attimo di tregua. Regia come sempre magistrale. Bravo Michael Brandon, ottima la Farmer, simpatico Marielle e curiosa la partecipazione di Bud Spencer. Efficaci le musiche di Morricone. Quindi un grandissimo film.

Undying 25/04/07 23:18 - 3807 commenti

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Il film più autobiografico di Argento, all'epoca in divorzio dalla moglie, e quello meno incisivo della trilogia "gialla". Resta comunque una storia molto avvincente e ottimamente interpretata, soprattutto dalla brava (e un tantino triste) Mimsy Farmer. Per girare il finale, con l'incidente in auto, si fece ricorso ad un'apparecchiatura speciale importata dall'estero, in grado di garantire un rallenty inquietante e, ancora oggi, memorabile. Vengono inseriti i primi fotogrammi (i sogni) di genere fantastico: terreno del regista.

G.Godardi 10/05/07 02:15 - 950 commenti

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Terzo capitolo della cosiddetta trilogia degli animali. Entra prepotentemente in scena la commedia, e c'è un perchè: seguendo il modello della trilogia del dollaro di Leone, ove ne Il buono il brutto e il cattivo entrava direttamente in scena l'ironia, anche questo film procede in tale direzione (vedi l'inserimento nel cast di Bud spencer(!) e Oreste Lionello). Ma c'è di più: Argento si è accorto che ormai la parodizzazione è vicina e ra suspance e risate, si avvia sempre più verso l'illogicità dei prossimi film.
MEMORABILE: L'epifania delle fantomatiche 4 mosche del titolo.

Homesick 10/07/07 17:52 - 5737 commenti

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Argento chiude la trilogia animalesca unendo al thriller intermezzi comici ed erotici, anticipando così l'eclettismo di Profondo rosso (in cui si riprenderà la maschera ghignate del pupazzo). Perfetto il visetto angelico-demoniaco della Farmer,in un ruolo poi ripetuto in tanti film successivi; bellissimo il finale al ralenti commentato dalle note malinconiche di Morricone e l'incubo rivelatore. L'omicidio nel parco deriva da L'uomo leopardo e Lo strano vizio.

Il Gobbo 17/07/07 09:55 - 3015 commenti

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Assurto a Santo Graal cinefilo per la sua demenziale irreperibilità in dvd (finalmente terminata), non per questo se ne dovranno oscurare i meriti, che vanno ben oltre la tecnica (che pure conta, però, e quando anche la critica togata italiota ammetterà che Argento è stato un grande innovatore del cinema mondiale sarà sempre tardi). Manifesto della misoginia argentiana, molte le scene per la Storia. Chissà come sarebbe stato coi Deep Purple, che a suo dire il Dario contattò...

Enrikoses 29/03/08 21:56 - 39 commenti

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Grande thriller con innumerevoli invenzioni registiche e nella sceneggiatura; la fotografia e le variazioni cromatiche sono un anticipo dei successivi film; intermezzi grotteschi ed erotici (occasioni di straniamento?); i personaggi sono abbastanza bravi (più lei che lui). Da vedere e rivedere.
MEMORABILE: Ingresso al teatro all'inizio.

Hackett 31/03/08 20:39 - 1867 commenti

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Resta uno dei migliori gialli di Argento e, anche se non all'altezza di Profondo rosso (che costituisce il meccanismo argentiano perfetto), è comunque tra i più cupi ed inquietanti ideati dal regista romano. Memorabile la scena dell'omicidio ai giardini pubblici (mutilata nelle sucessive programmazioni). Film immancabile per i fan di Argento.

Cotola 5/05/08 23:42 - 9043 commenti

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Terzo ed ultimo capitolo "animalesco", dal risultato particolarmente discontinuo a causa soprattutto di una sceneggiatura troppo infarcita di intermezzi comici, che diluiscono non poco la tensione che Argento riesce a creare in alcune scene ottimamente girate, come quella dell'omicidio nel parco deserto. Ancora una volta la tecnica c'è e si vede, l'ispirazione un po' meno, nonostante un finale a sorpresa (riuscito per quanto inverosimile), che conferma il gusto del regista romano per i particolari, all'apparenza insignificanti.

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Matalo! 11/07/08 17:04 - 1378 commenti

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Forse il peggiore dei primi Argento; a parte l'idea delle mosche (non scientifica ma l'accetto) è un film svogliato, con Spencer, Lionello e Marielle fastidiosi (soprattutto il detective gay da operetta) e una protagonista antipatica fisiologicamente. Scena del parco rubata al Sergio Martino della Signora Wardh. All'inizio Argento aveva chiesto ai Deep Purple di aprire il film, ma motivi contrattuali lo han portato ai Goblin: nasce un sodalizio. Ottimo il solo di batteria, su una Ludwig, dei titoli.

Capannelle 15/09/08 13:12 - 4411 commenti

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Dario Argento comincia a liberare il suo talento visionario, mancando però in concretezza e ritmo. La storia infatti alterna momenti intriganti (la domestica al parco, il dialogo e la fuga finale) ad altri noiosi (è da impresa sorbirsi tutti i dialoghi a casa del batterista..), ma rimane comunque particolare e decisamente naif. Tra gli interpreti bene l'investigatore Marielle; ci sono anche Spencer e Lionello in ruoli di folklore. Non male il film, da antologia i 90 secondi finali.
MEMORABILE: La scena finale.

Gugly 21/12/08 18:38 - 1187 commenti

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Il più faticoso della trilogia, con troppe divagazioni (poco) comiche ed erotiche. E tuttavia anche con tali limiti si tratta di un thriller interessante, perché propone tutti i topoi che saranno sviluppati in futuro: la maschera, il colpo di scena, il particolare risolutore (assurdo, ma tant'è). Attori sufficienti ma non strepitosi, ingabbiati da una regia prolissa. Il tutto è riscattato dallo stupendo finale sottolineato dalle musiche di Morricone. Comunque consigliato.
MEMORABILE: Ovviamente il finale.

Bruce 27/03/09 16:14 - 1007 commenti

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Grandissimo thriller, vario e movimentato, veloce e mai noioso. A tratti un po' dispersivo e discontinuo, con le poche comprensibili parti affidate a Bud Spencer e Oreste Lionello, ma assolutamente avvincente. Film ancor oggi modernissimo, quasi che Dario Argento, almeno all'epoca, avesse intuizioni ed un passo decisamente superiori a tutti i suoi contemporanei. Imperdibile.

Herrkinski 28/05/09 21:22 - 8109 commenti

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Terzo thriller argentiano, che riconferma le intenzioni e la vena creativa del regista romano. Argento continua nella sua personalissima visione del giallo non distaccandosi dai classici canoni dei due film precedenti, ma più che altro cercando di perfezionarne i dettagli (interessanti le multi-location, per esempio). Molto buone alcune trovate registiche, tipo il finale, o il sogno nella piazza araba. In parte gli attori, buona la partecipazione di Spencer. Meglio del gatto ma non dell'uccello; Argento raggiungerà il top col film successivo.

Puma 29/05/09 09:41 - 8 commenti

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L'irreperibilibità lo ha portato quasi ai livelli di Profondo Rosso; una nota di merito deve essere rilasciata alla sempre intrigante Mimsy Farmer. Anche questo, come i primi film argentiani, è mosso da un trauma infantile che si presenta in modo devastante alimentando un piano diabolico ed astuto usando la trovata del morto non morto con la maschera. Ottimo giallo.

Puppigallo 30/05/09 22:41 - 5273 commenti

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Un giallo ben girato e, in linea di massima, ben interpretato, anche se proprio il protagonista è piuttosto insignificante; e questo toglie sicuramente qualcosa. Per fortuna, Bud (Diomede, detto Dio, con un pappagallo chiamato Affanculo), Lionello (il Professore: "Sei diventato rosso come il presidente Mao") e l'investigatore compensano la pochezza del perseguitato (meglio anche la fidanzata), bilanciando il tutto. Il silenzio giova alle scene dove la tensione è più alta, mentre la colonna sonora, a parte l'inizio e la fine, non incide più di tanto. Il finale gli vale mezzo pallino in più.
MEMORABILE: Bud al protagonista: "Tipico esempio di cittadino, lavato, stirato e rincoglionito"; La retina fotografica.

Brainiac 1/06/09 22:41 - 1083 commenti

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Film notevole, ma che ancora non ha lo spessore dei capolavori successivi. Perché lo stile di Argento non è ancora tutto personale, non è ancora quel centrifugato suggestivo di Leone (che qui riecheggia nella colonna sonora contaminata dal western e nel realismo delle inquadrature), di Hitchcock e di incubi truculenti. La sua visione di cinema comincia a schiudersi (la donna che urla celata dal muretto), ma il film risente di una realizzazione datata, che non fa giustizia al suo innato talento.

Markus 23/06/09 12:12 - 3687 commenti

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Del primo periodo "argentiano-giallesco" è il peggiore del lotto. A parte l'idea delle mosche che, seppur inverosimile, è intrigante, al film manca decisamente quel ritmo narrativo cui fino ad allora il Maestro ci aveva abituati. Il cast funziona poco, perché è vario e non amalgamato. Un insieme di immagini, spesso non funzionali al racconto, riempiono un'opera a mio avviso sconclusionata. Rimane sostanzialmente il tocco di Argento in alcuni tratti della pellicola, cosa che comunque lo rende particolare.

ShangaiJoe 24/06/09 15:15 - 32 commenti

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Ottimo giallo reso ulteriormente celebre per la sua lunga invedibilità. Rimane un prodotto di ottima fattura, con giochi di macchina e una spiccata ricerca visionaria assolutamente in anticipo rispetto anche agli standard del regista stesso. Le musiche di Morricone fanno sicuramente da pregevole cornice alla vicenda, ma la parte interessante, a mio avviso, è la sequenza di apertura con il gruppo in puro stile "progressive rock" che anticipa di anni quello che comunemente indichiamo come "videoclip".

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Magnetti 30/06/09 10:05 - 1103 commenti

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Film molto intrigante a cominciare dal noto "deus ex machina" ricordato nel titolo. Ci sono gli elementi, alcuni latenti, che saranno i punti forti dell'eccezionale Profondo Rosso. Sottolineo la cura per la scelta delle locations e delle scenografie che denotano il personale senso dell'estetica del regista caratterizzato da una sorta di eleganza gore forse non capita da tutti (abominevoli i giudizi presenti nei vari manuali sul cinema). Purtroppo ci sono momenti di stanca, troppa psicoanalisi e alcuni stacchi che dovrebbero far ridere (il postino) ma, come si dice in francese, chi se ne frega.
MEMORABILE: Il finale al ralenti; l'interessante personaggio di Bud Spencer.

Fauno 30/06/09 16:08 - 2212 commenti

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Ben poco da dire... come trama non fa proprio acqua da nessuna parte, Argento era in una fase d'oro di creatività. La Farmer è da urlo, anche nel minuto tagliato, buoni Marielle, il giovanissimo Satta Flores e anche Bud Spencer è azzeccato. Non troppo introspettivo il film, ma snello e coinvolgente come piace a me. La carta vincente del film è l'angoscia del protagonista, che non sa veramente come barcamenarsi dalla valanga di eventi negativi che gli si abbattono contro. Bello davvero.
MEMORABILE: L'inseguimento nel parco, i fili della cabina, la maschera che fotografa, i preliminari del bagno di Brandon e della Racette, la moviola finale.

Enzus79 4/07/09 10:43 - 2895 commenti

I gusti di Enzus79

Dario Argento non delude. Thriller al cardiopalma, con un ottimo soggetto accompagnato da una bella colonna sonora. Anche se ci sono momenti ilari (si pensi alla mostra delle bare) il film non perde la sua natura di giallo. Bravi gli interpreti, su tutti Mimsy Farmer. Bel colpo di scena finale.

Rickblaine 4/07/09 10:45 - 635 commenti

I gusti di Rickblaine

Come al solito Argento nel thriller non delude le aspettative. Quest'opera, forse un po' meno nota rispetto agli altri suoi lavori, concede intriganti risvolti di una storia misteriosa e interessante. Non finisce di stupire, con quei tiepidi spaventi e retroscena non scontati. Qui sono presenti anche un insolito Bud Spencer e un comico Oreste Lionello. Buono tutto il cast, in fin dei conti. Argento ottimo.
MEMORABILE: L'assolo di batteria nell'attesa dell'assassino; L'investigatore (esilarante).

Fidelio 6/07/09 09:17 - 11 commenti

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Film assolutamente onirico e visionario, anche se non ai livelli del successivo Profondo rosso, né, forse, a quelli del precedente L'uccello dalle piume di cristallo, ma superiore a Il gatto a nove code. A fianco di alcune trovate geniali e di una regia tecnicamente superiore a quella mostrata nei primi due film, presenta qualche pecca: i grotteschi siparietti comici, che hanno un effetto quasi straniante (ma questo, in un film così prepotentemente onirico, può non essere un difetto) e qualche ingenuità nei dialoghi. Comunque bellissimo, un must.
MEMORABILE: Tanti i momenti memorabili: lo splendido sogno premonitore, i flashback del manicomio, tutte le sequenze degli omicidi e la scena iniziale nel teatro.

Zender 6/07/09 15:32 - 315 commenti

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La maschera sorridente che dall'alto del loggione fotografa Tobias mentre accoltella il suo inseguitore apre la via di Argento al fantastico. Le accurate trame gialle del gatto finiscono insacchettate come il felino di casa e agitate freneticamente per generare il killer fin lì di gran lunga meno lucido, con improvvisi scatti di violenza stemperati da inattese sdrammatizzazioni comiche (Spencer/Diomede, ultimo recupero dallo "Screaming mimì" di Brown e lo strepitoso Arrosio di Marielle). L'estro argentiano si va sempre più concretizzando in una formula unica, comprensiva di pregi e difetti.
MEMORABILE: La via F. Lang con il vicino misterioso, i muretti, le insolite geometrie, il verde; Il pupazzo che scatta foto nel teatro deserto.

Barbapapà 8/07/09 15:42 - 33 commenti

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Non esito a riconfermare la via al giallo di Argento come la migliore mai avvenuta in Italia e una delle migliori tout court. Senso dell'immagine, padronanza del mestiere, amore per la materia. E qui Argento allaccia anche l'altro suo amore: la musica. È un batterista il protagonista. Anche se recuperata dalla signora Wardh, la scena del parco è girata meglio. Rubare non è peccato, se hai dalla tua l'arte (Tarantino insegna).

Tarabas 16/07/09 22:57 - 1878 commenti

I gusti di Tarabas

Chi ricatta il batterista Tobias, fotografato da un individuo mascherato mentre uccideva uno sconosciuto in una colluttazione in un teatro abbandonato? Sgangherato passo falso di Argento, è un film giallo senza il giallo, perché l'indagine è inesistente e la svolta cade dall'alto senza un perché. Gli inserti leggeri non fanno mai, proprio mai, ridere. Parecchie anche le cadute di tono. Resta il gusto visivo del miglior Argento, bei movimenti di macchina, location suggestive. Attori insulsi, a cominciare dal protagonista, che abita in Via Fritz Lang 23...

Galbo 18/07/09 07:14 - 12392 commenti

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Puro Dario Argento, questo terzo film del regista romano. Non ai livelli dei suoi film più riusciti, ma ricco di invenzioni visive e con un'impeccabile direzione. Tutto impregnato di atmosfere oniriche, tralascia (come spesso nei film di Argento) logica e verosimiglianza della vicenda, a favore di una scelta stilistica che si rivela azzeccata. Buone la prova del cast e la colonna sonora.

Lucius 3/09/09 01:03 - 3015 commenti

I gusti di Lucius

Terzo capitolo della trilogia zoologica nato durante la stesura della sceneggiatura stessa e ispirato da un articolo scientifico inerente il bulbo oculare dopo il decesso. Un giallo dalle forti tinte che alterna sequenze grottesche a rituali di morte e bugie. Venato da una certa ironia che non adombra la visionarietà dell'opera. Grande performance della Farmer, in una memorabile coppia cinematografica che vive sotto lo stesso tetto senza conoscersi minimamente. Isterico e scatenato.

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Stubby 11/01/10 21:48 - 1147 commenti

I gusti di Stubby

Secondo me trattasi di un lavoro discreto da parte di Argento con delle genialate sparse qua e là, però il tutto viene elevato all'ennesima potenza grazie alle musiche veramente straordinarie. A differenza degli altri thriller del regista abbiamo vari intermezzi divertenti, a volte azzeccati altre meno. Finale ottimo.
MEMORABILE: L'intro e il finale.

Daidae 23/09/09 10:34 - 3179 commenti

I gusti di Daidae

Il grande Argento in una delle sue migliori opere. Attori non eccezionali come la Farmer e Brandon sono qui valorizzati e non deludono. Film stupendo, che ha conosciuto una difficile stagione (per 30 anni fu desaparecido a causa di noie burocratiche legate ai diritti di copia). Da vedere e apprezzare.
MEMORABILE: Il finale.

Jorge 22/01/10 18:24 - 164 commenti

I gusti di Jorge

Capitolo conclusivo della trilogia animalesca, "Quattro mosche" si avvale di un buon cast nonostante la presenza fuoriparte sia di Lionello che di Bud Spencer (la Farmer invece è specializzata in ruoli simili), di un soggetto la cui idea basale venne sconfessata nel tempo ma che certo ha il suo fascino. Il film mostra, specie verso il finale, il gusto argentiano più horror che thriller, ed alcune idee che verranno poi riprese nei film successivi di Dario. Ottimo prodotto, apprezzatissimo.

Funesto 2/11/09 23:33 - 525 commenti

I gusti di Funesto

D'accordo: è mal doppiato, la fotografia è sorprendentemente squallida, le scenografie sono brutte, Brandon è inespressivo, lo "spiegone" è poco convincente... ma è impossibile non farsi rapire da questo accattivantissimo giallo, capace d'alternare bei momenti di paura a pazzeschi colpi di scena senza versare una minima goccia di sangue (tranne che nell'omicidio a bastonate in faccia che ricorda L'etrusco uccide ancora). Buono il soggetto, brava come sempre la Farmer. ***½
MEMORABILE: Il momento della scoperta del killer: assolutamente indimenticabile. Anche il commovente tema di Morricone (suonato col flauto di Pan) è memorabile.

Metuant 2/01/10 10:13 - 456 commenti

I gusti di Metuant

Capitolo conclusivo della cosiddetta "trilogia degli animali", è anche quello più genuinamente inquietante, nonostante le incongruenze di sceneggiatura siano qui più vistose che nelle altre pellicole. Non tutto funziona alla perfezione, eppure lungo tutto il film si respira una sana atmosfera di tensione che non viene praticamente mai meno e ha i suoi picchi nelle terribili e disturbanti sequenze degli omicidi. Curiosa e apprezzabile partecipazione di Bud Spencer in un ruolo insolito.
MEMORABILE: La sequenza nel teatro abbandonato, con l'assassino mascherato che osserva da un palco.

Mtine 5/01/10 11:32 - 224 commenti

I gusti di Mtine

Nonostante l'inizio e il primo omicidio risultino banali e a tratti tragicomici, il resto del film è molto intrigante e tipicamente "argentiano". Ottima Mimsy Farmer e decisamente azzeccata l'idea di inserire due elementi comici, in un film che non c'entra niente: Bud Spencer e Oreste Lionello. La genialità di Dario Argento è stata infattti quella di inserire la comicità grossolana e pecoreccia in un violento thriller. Il risultato è un' unione di generi, che sarà difficilmente ripetibile. Belle anche le musiche di Ennio Morricone.
MEMORABILE: Il finale "al ralenti", l'omicidio nella cantina.

Ryo 30/12/11 23:10 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Bel thriller di Argento un po' distante dai suoi cliché (la finta scoperta dell'assassino, che qui al contrario risulta quasi scontato sin dai primi minuti). Curiose comparsate di Bud Spencer e Oreste Lionello che aggiungono un pizzico di commedia al giallo. Di gran spessore tutti i personaggi (apprezzabile quello del detective con 84 casi alle spalle... tutti falliti)!

Il koreano 3/03/10 23:13 - 44 commenti

I gusti di Il koreano

Nell'ultimo capitolo della "trilogia degli animali", Argento propone una regia all'avanguardia, ancora acerba e pronta a completarsi in Profondo rosso: la violenza è inaudita e alcune soluzioni linguistiche lasciano stupefatti. Ad ogni modo, ciò che rovina il film è la storia, un thriller dai sapori fasulli infestato da personaggi sia fastidiosi che denigranti (vedi il detective omosessuale di Marielle): che Argento si rifugi spesso in alcuni stereotipi offensivi tanto cari al genere non è una novità, ma stavolta ha davvero esagerato.
MEMORABILE: La scena conclusiva, con annesso commento musicale di Morricone.

Il Dandi 8/03/10 23:16 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Diseguale. Più importante che riuscito, più affascinante che davvero bello. Non mancano picchi notevoli (il videoclip dei titoli di testa, le 4 mosche del titolo) e sono indubbie le anticipazioni visionarie del futuro (la maschera dell'assassino ricorda il pupazzo meccanico di Profondo rosso). I dialoghi non sono mai stati il punto di forza di Argento, ma stavolta esagerano: troppi personaggi (il detective gay, la cognata libertina, il barbone sapiente) neanche grotteschi, ma insulsi. Sopravvalutato dalla prolungata irreperibilità.
MEMORABILE: Se il tecnico del suono che risponde al telefono è Fulvio Mingozzi, anche uno studio di registrazione sembra una questura!

Bergelmir 6/06/10 18:03 - 160 commenti

I gusti di Bergelmir

Bellissimo giallo del periodo aureo argentiano, è un film all'insegna dello sperimentalismo e dell'audacia tecnica e visiva, che pone le basi per il successivo Profondo rosso e anticipa alcuni stilemi dell'Argento che verrà. Un film fra i più completi del regista, che riesce a spaventare con inquadrature rocambolesche e tecnicamente perfette, una storia perfettamente razionale, pur con momenti visionari e onirici e perfino con alcuni intermezzi di ironia. Pieno di grandi idee, da riscoprire.

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G.enriquez 15/04/10 12:28 - 121 commenti

I gusti di G.enriquez

Negli anni '70, tutto ciò che Argento toccava si trasformava in oro. Non è un gioco di parole, ma la realtà: vedere questo film per credere. Sì, perché rendere avvincente e affascinante un film dal soggetto davvero misero non era cosa facile. Ma come non restare estasiati davanti ai sinuosi movimenti di macchina, alle inquadrature ardite, davanti ai piani sequenza mozzafiato che hanno reso unico il cinema di questo regista? Tutto ciò, assieme ad una fotografia superba, costituisce la linfa vitale di una pellicola altrimenti asfittica.

Vanadio 28/04/10 20:53 - 105 commenti

I gusti di Vanadio

Terzo film, semidisperso da anni, di Argento. C'è un calo di idee rispetto ai due lavori precedenti: ne esce un film complicato ma comunque apprezzabile. Il tema della pazzia pervade ogni istante, le musiche di Morricone lo coadiuvano; ogni tanto viene paura di finire davvero in manicomio. Curioso il personaggio di Jean Pierre Marielle; Mismy Farmer non è il massimo, Micheal Brandon è piuttosto sgradevole. Oreste Lionello e Bud Spencer hanno due ruoli-macchietta, ma il primo è meglio studiato.

John trent 20/05/10 20:49 - 326 commenti

I gusti di John trent

Il terzo film della trilogia zoonomica argentiana è un altro di quei titoli imprescindibili per ogni amante del giallo. L'idea di un misterioso killer che perseguita ossessivamente il protagonista giocando come il gatto col topo è affascinante. I primi 10 minuti sono pura poesia e strategia della tensione. Notevoli anche l'indizio che smaschererà l'assassino e i primi abbozzi di paranormale (il sogno premonitore) che poi deflagreranno in Profondo rosso. Bellissima la Farmer. Simpatici i siparietti umoristici del compianto Satta Flores.
MEMORABILE: Il cadavere del teatro che invece sta cenando in trattoria.

Ale nkf 26/10/11 19:37 - 802 commenti

I gusti di Ale nkf

Fra i thriller argentiani anni 70 quello, a mio avviso, meno riuscito in assoluto. La trama è indubbiamente ingegnosa, soprattutto il modo in cui si sviluppa nella seconda parte (intrigante la storia delle quattro mosche) e la regia di Argento è come sempre notevole specie nelle scene di maggior suspance (una tra tutte quella della cameriera al parco di notte). Purtroppo il cast non è all'altezza (in particolar modo il protagonista, che ho trovato alquanto insignificante) e il ritmo rallenta spesso e volentieri.

Myvincent 4/07/10 21:18 - 3741 commenti

I gusti di Myvincent

La macchina da presa lenta e inesorabile protagonista di omicidi, veri e presunti, che lasciano il segno. Assistiamo al suo procedere implacabile verso la morte ineluttabile come fosse umana, allungamento di noi stessi. Un film racchiuso in una dimensione di angoscia e dubbio, proprio come il mondo del protagonista (ben caratterizzato dall'attore Michael Brandon), alla ricerca continua di risposte e soluzioni. Il mondo esterno è tutto in funzione di questa storia che ha un breve arco di tempo. 4 pallini, una per ogni mosca di velluto grigio...

Mdmaster 6/09/10 12:30 - 802 commenti

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Qualcosa nel poco conosciuto film di Argento te lo fa rimanere simpatico anche se è impossibile farselo piacere. Regnano tecnica e stile sopra trama, logica e personaggi. Solito attorucolo incapace come protagonista (non era meglio Bud Spencer?), finale inverosimile e piuttosto ridicolo. Eppure qualche ottima scena inquietante e di suspense e gli spunti comici tutto sommato gradevoli, lo rendono diverso dal solito lavoro del regista romano e una visione non completamente noiosa.
MEMORABILE: Incidente stradale al rallenti, magistrale.

Ghostship 10/12/10 22:08 - 394 commenti

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Thriller dalle atmosfere anni 70, forse il più smaccatamente anni settanta del regista, che non aveva ancora concluso quella fase di maturazione che lo porterà dalle prime splendide intuizioni dell'Uccello dalle piume di cristallo ai capolavori Profondo Rosso e Suspiria, passando per episodi minori come il lavoro in questione. Per certi versi impersonale, riesce in ogni caso a trasmettere in alcune scene quella angoscia folgorante che verrà in dose massiccia nelle opere successive.

Disorder 22/11/10 14:37 - 1416 commenti

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Dopo due memorabili ma canonici film gialli Argento introduce le prime innovazioni, osando di più a livello visivo ma soprattutto rincarando la dose di ironia. Se le intuizioni si rivelano azzeccate, il risultato non è del tutto convincente. Il soggetto è intrigante, ma ad apparire fiacca è la sceneggiatura; anche la trama procede troppo irregolarmente con momenti di stallo (l'indagine è inconcludente e si rende necessario un chilometrico spiegone finale). Bello alla fine, ma alterna discontinuamente trovate semi-geniali (le quattro mosche!) a noia.
MEMORABILE: Bud Spencer pesca dei pesci nelle acque inquinate: "Invece di mangiarli, vien voglia di metterli a letto e chiamare il dottore!"

Xabaras 9/12/10 00:53 - 210 commenti

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Argento comincia a liberarsi dei pesanti impacci della verosimiglianza e partorisce un giallo molto più malato rispetto ai due precedenti, in cui è possibile notare le prime avvisaglie della svolta soprannaturale che si compirà in maniera definitiva solo con Suspiria. Quando si rimane legati al contesto reale lo sbadiglio è inevitabile, ma nella dimensione fantastica il film brilla di una luce intensissima, sfolgorante, armato di una carica visionaria che le voragini di sceneggiatura non possono fare altro che potenziare. Poco convincente lo score.

Buiomega71 24/05/11 01:05 - 2910 commenti

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Della prima trilogia del sommo, è il mio preferito. Assoluto e visionario, con schegge di gran cinema ineguagliato (il devastante finale). Notturno, sadico e semplicemente geniale. Da un plot imperfetto, Argento tira fuori un fiammeggiante capolavoro fatto di persecuzioni, traumi infantili e allucinanti flashback su una piazza assolata, con decapitazioni premonitrici. Geniale la retina della vittima che imprime l'ultima cosa che vede prima di morire. La Farmer nel ruolo della sua vita. Il più puro sperimentalismo argentiano prima di Profondo rosso.
MEMORABILE: I flash della decapitazione; la maschera dell'assassino/fotografo; il cuore che batte; il finale.

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Ducaspezzi 30/08/11 19:48 - 222 commenti

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Ambiente (interno ed esterno) e momento narrativo sono fusi immaginificamente, soprattutto nei passaggi più tesi. La casa del protagonista è grande e vi regna una penombra che nemmeno il click dell'interruttore pare poter cancellare del tutto. Il male porta una maschera grottesca, quasi fosse essa stessa la fisionomia simbolica delle pulsionalità che lo fanno deflagrare ed il suo ghigno contrappunta l'incubo ricorrente del batterista Tobias. Lionello più intrigante di Spencer negli alleggerimenti comici. È Argento, ed è argento vivo.
MEMORABILE: Il teatro abbandonato; l'esposizione di articoli funebri; il parco desolato; la zanzara tra i due piatti del charleston, in chiusura del bel pezzo prog.

Luchi78 13/12/11 19:27 - 1521 commenti

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Uno dei migliori film di Argento in assoluto. Tensione altissima dall'inizio alla fine, ma soprattutto scene dei delitti impeccabili. Le soggettive dell'assassino sono uno dei pezzi forti di Argento, con le quali si diverte ogni volta a inventare nuovi dettagli e situazioni. Le musiche questa volta difettano un po', grande scelta invece per le location e le scenografie in generale. Rivelata anche l'ispirazione per il finale del A prova di morte tarantiniano...

Guru 24/01/12 16:36 - 348 commenti

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È un thriller interessante, con un risvolto finale originale e del tutto inaspettato. La scoperta del colpevole, come in altri film di Argento, non è mai demandata alla forze di polizia (che agiscono semmai da contorno) ma è sempre meramente legata alla spinta del soggetto intimamente interessato alla storia. A questo si aggiunge la suspance, creata dall'ambientazione dei delitti atroci, fortemente dotata di colori accesi. La giovanissima Farmer recupera sul finale ma non lascia a bocca aperta! Oreste Lionello ben mimetizzato.

Stefania 17/02/12 22:39 - 1599 commenti

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Tre lampi di genio: i flash-back dell'assassino (che guardano al passato), l'incubo del protagonista (che anticipa il futuro), il fantascientifico indizio rivelatore dell'immagine sulla retina. La dimensione surreale, onirica è dominante, mentre latita la logica, sia nel movente che nella successione dei fatti. Il sadismo è forte, annidato più nel mood claustrofobico che precede i delitti che nella loro esecuzione, lo spiegone finale è un tributo svogliatamente versato alla verosimiglianza, ma l'allucinato epilogo lo compensa ampiamente. Delirante e beffardo, gelidamente stilizzato.
MEMORABILE: L'omicidio nel parco; il pupazzo-horror; i bellissimi esterni della città... inesistente.

Rambo90 23/02/12 02:17 - 7697 commenti

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Uno dei primi film di Argento e ancora oggi uno dei migliori. Non è tanto l'intreccio thriller a colpire (a dire il vero a volte un po' ripetitivo) ma la raffinata tecnica di montaggio, alcuni effetti speciali e in generale una regia ancora oggi ineguagliabile. Ottimo il cast: Brandon è un buon protagonista, ma a colpire ancora di più sono i suoi comprimari, da Marielle detective gay a una Mimsy Farmer sopra le righe, da Lionello "professore" a un Bud Spencer bravissimo in un ruolo per lui abbastanza insolito. Un film notevole, da vedere.

Trivex 26/03/12 10:06 - 1744 commenti

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Buio e lento, ma quando si vuole i colori e la vivacità (della violenza) si vedono. Storia anche superficiale, ma ravvivata da momenti impegnati, ripresi con perizia e fantasia. I siparietti comici non sdrammatizzano, bensì integrano la vicenda e la piazzano nella dimensione intermedia, tra la realtà e la fantasia. Perchè il sottofondo irrealistico si nota e si apprezza e perché alla fine, quando l'assassino salta fuori, la realtà orrenda (e banale) che ha determinato la sete di sangue verrà letta come un ulteriore elemento di forza.

Giùan 10/04/12 12:53 - 4559 commenti

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Lo riguardo sempre con la speranza di essermi perso qualcosa, ma francamente per premonire in 4 mosche i futuri capolavori di Argento bisognerebbe esser Tiresia. Certo l'incipit è ragguardevole (dall'autocitazione parodica di C'era una volta il west al fotografo "fantoccio"), poi però la cattiva amalgama prevale sulla pur generosa volontà di padroneggiare gli elementi "leggeri", che dovrebbero "detonare" la violenza della traccia principale. A risentirne è in principal modo il ritmo, davvero lasco. Brandon è "nervoso" ma anodino, sottutilizzata Mismy.
MEMORABILE: Il poliziotto privato fallibilissimo e omosessuale di Marielle;

Von Leppe 26/04/12 14:08 - 1262 commenti

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Un po' di amaro in bocca per la spiegazione finale, ma per il resto il meccanismo del film funziona. L'idea della retina e delle mosche, il sogno e i flashback del manicomio rendono il tutto più visionario rispetto ai primi due gialli argentiani. Si alternano scene comiche quasi tutte gradevoli con la presenza Di Bud Spencer e Oreste Lionello. Il film è girato benissimo, con invenzioni e movimenti di macchina che perfezionano il genere e colpiscono lo spettatore. La musica comincia a diventare protagonista nei film di Dario Argento.

Ciavazzaro 29/08/12 15:51 - 4770 commenti

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Il migliore della saga animalesca di Argento. Ottima la Farmer (leggermente eccessiva nel finale), da citare Spencer, Marielle detective e la Pometti vicina di casa. Ben costruiti a livello di suspense i delitti (quello del parco, quello nella casa del protagonista di notte), anche se poco sanguinosi. Simpatico il personaggio del detective privato omosessuale. Da antologia il finale, sicuramente il migliore nel suo genere.

Pigro 15/10/12 11:40 - 9666 commenti

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Argento chiude la sua trilogia d’esordio sperimentando la contaminazione con l’umorismo, disseminando la tragica storia del batterista perseguitato da un misterioso killer con squarci comici e ironici che trovano il loro apice nella surreale mostra di arredi funebri. La grande maestria nei trucidi e paurosi omidici e la geniale trovata della retina del morto in cui rimane impressa l’ultima visione (da cui le misteriose 4 mosche del titolo) galleggiano però in un plot mediocre e, nello svelamento finale, da lasciare perplessi. Discontinuo.
MEMORABILE: Il detective gay commenta la storia: “È una gran bella gattona da pelare…”

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Lythops 3/04/13 11:54 - 1019 commenti

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Il film segna la fine del periodo "degli animali" ed è una sorta di condensato dei precedenti con qualche elaborazione in più, come il trauma infantile, appunti e situazioni inquetanti e lievi intermezzi comici, elementi scenografici non comuni e un'apprezzabilissima serie di location concatenate volutamente per disorientare. Encomiabile per ricerca, fotografia e inquadrature che non delude ancora oggi rivedendola. Chi ha disegnato la maschera dell'assassino, come quella del pupazzo in Profondo rosso, è indiscutibilmente un genio.

Zoropsis 1/04/13 01:20 - 4 commenti

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Il soggetto è buono, ma la sceneggiatura e i dialoghi risultano poco curati e un po' buttati lì (forse il motivo è che il film è stato girato nello stesso anno del secondo, quindi con una certa velocità). Spaventosa la maschera dell'assassino e logica la spiegazione finale. A tratti alcuni momenti di imbarazzo (vedi Bud Spencer e Oreste Lionello, battute banali). Peggiore dei primi due ma comunque da guardare.
MEMORABILE: La maschera che indossa l'assassino; L'investigatore chiuso nel bagno; La confessione del killer.

Nicola81 19/07/13 17:55 - 2857 commenti

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Le prime avvisaglie della svolta che Argento imprimerà al suo cinema si avvertono in questo terzo film, più onirico e visionario rispetto ai due precedenti e, per forza di cose, meno attento alla logica narrativa. Affascinante, geniale e mai scontato, ma per elevarsi al rango di capolavoro gli sarebbe occorso qualcosa in più, o magari qualcosa in meno (gli intermezzi umoristici sono di difficile digeribilità). Brandon belloccio ma inespressivo; meglio la Farmer, Marielle e un sorprendente Bud Spencer. Buone le musiche di Morricone. ***1/2.
MEMORABILE: L'incipit; La trovata delle mosche alla base del titolo; Il finale.

Giordani 17/10/13 17:35 - 39 commenti

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Opera riuscita e piuttosto originale, grazie anche alla caratterizzazione della trama (il musicista, i suoi "aiutanti"...) e delle location (costruite "unendo" Roma e Torino); spettacolari e ben riuscite le trovate del "morto non morto" e la rivelazione finale. Discreta prova del cast, con la Farmer fedele al suo stile (che rivedremo in Macchie solari di Crispino) e l'inaspettata presenza di Spencer e Lionello; grande score musicale di Morricone, che stavolta alterna sprazzi di robusto rock blues al tema sognante di "Come un madrigale".

Daniela 15/02/14 13:57 - 12660 commenti

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Dopo aver ucciso involontariamente uno sconosciuto che lo pedinava, un giovane musicista è perseguitato da un individuo misterioso che elimina chiunque possa intralciare i suoi piani... Giallo ingegnoso sulla carta ma zoppicante e pieno di incongruenze, inattendibile sotto il profilo del disegno dei personaggi, recitato alle meno peggio (pessimo il protagonista), con inserti umoristi penosi: i pregi del film sono altrove, nelle singole sequenze, in particolare quelle degli omicidi, ricche di trovate visive d'effetto. Buono a sprazzi, modesto nel complesso.

Jdelarge 21/08/14 17:23 - 1000 commenti

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Ottimo thriller argentiano che conclude la "trilogia degli animali". La storia non presenta novità degne di nota, ma viene messa in scena con estrema intelligenza, complici momenti di suspense altissima e di ironia da commedia nera (vedasi la mostra delle pompe funebri molto riusciti). Nel complesso quello che manca è un attore protagonista degno di nota (Michael Brandon è piuttosto mediocre), mentre qualche inquadratura "alla Argento" in più avrebbe solo giovato alla pellicola. Comunque si tratta di uno dei migliori thriller del periodo.

Samdalmas 15/09/14 12:52 - 302 commenti

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Il terzo film di Argento è stato a lungo "invisibile" per problemi produttivi. Meno citato dei primi due, contiene però una delle scene più belle del regista (il finale al ralenti), mentre la storia del batterista rock (Michael Brandon) perseguitato da un misterioso killer non regge molto. La differenza la fanno l'atmosfera onirica e rarefatta (che verrà perfezionata in Profondo rosso) e la presenza cult di Bud Spencer.
MEMORABILE: Il sogno ricorrente della decapitazione; L'inseguimento in metropolitana; Il finale.

Ultimo 26/09/14 11:46 - 1655 commenti

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Il film di chiusura della "trilogia degli animali" è maturo, più psicologico che spaventoso e indubbiamente ben riuscito. Contiene tutto quello che è il primo Dario Argento: suspence, piccole dosi di umorismo, thriller e un finale azzeccato, che sicuramente spiazzerà lo spettatore. Inferiore all'Uccello ma superiore al Gatto a nove. Michael Brandon, il protagonista, è pettinato in modo identico al Dario Argento di allora.

Didda23 3/11/14 11:52 - 2426 commenti

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Argento conferma di essere tre spanne superiore ai colleghi dello stesso periodo; vuoi per la straordinaria tecnica registica che ragala inquadrature che endorfizzano il cervello del cinefilo (meraviglioso il finale), vuoi per il coraggio di introdurre siparietti comici (Lionello e Spencer bravissimi) che potevano smorzare troppo la tensione narrativa. Si arriva al finale con soddisfazione, nonostante qualche passaggio non del tutto chiarito e forse un po' troppo inverosimile. Per certi versi geniale e particolarissimo il movente.
MEMORABILE: Il meraviglioso finale; Il primo incontro con Dio (mede); Il sogno ricorrente.

Maik271 27/11/14 23:59 - 436 commenti

I gusti di Maik271

Interessante anche questa terza pellicola gialla di Dario Argento, che si avvicina sempre più all'apice raggiunto con Profondo rosso quattro anni dopo. Qui abbiamo suspense, anche se non supportata da una storia convincente, troppe scene al buio, una scopiazzata (il parco) e una buona recitazione in cui spicca la brava Farmer, piccole parti anche per Bud Spencer e Oreste Lionello. Musiche non proprio convincenti. Non male, ma il meglio deve ancora venire.
MEMORABILE: La maschera dell'assassino; Il cuore durante i titoli di testa.

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Graf 31/12/14 02:51 - 708 commenti

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Rivisto per la prima volta in DVD dopo quarant'anni. Un film di un'eccezionale potenza visionaria, nel quale l’immagine sposa le dinamiche più inconsce e gli impulsi più imponderabili della mente umana. Ad Argento interessa filmare ciò che è oltre la percezione razionale dei personaggi e al di là dello sviluppo coerente della storia. Traumi, ossessioni, incubi, eccedenze comiche sono sigillati dentro un segreto perturbato che abita lontano dal mondo reale. Gli attori sono solo la pianta topografica di un allucinazione. Fastidiosi gli intermezzi sexy.
MEMORABILE: Interessanti gli intermezzi comici intesi come tentativi di sublimazione degli impulsi distruttivi. Colta in pieno l'atmosfera degli anni '70.

Furetto60 19/01/15 10:56 - 1194 commenti

I gusti di Furetto60

Non tra i film migliori di Argento, tra limiti di recitazione e sceneggiatura non sempre convincente (il pedinamento del detective) che comunque, miscelando tensione, ironia, l’aria malsana della follia, elementi surreali (l’incubo ricorrente) e anche un po’ “pop” (la macchina in grado di rilevare l’immagine impressa sulla retina) riesce a “sfornare” un prodotto sui generis, autoironico e valido nello studio dei particolari e della fotografia. Buono il commento sonoro, ma non all’altezza di altri lavori.
MEMORABILE: La scena dell'incidente finale; L'inseguimento nel labirinto nella notte calata all'improvviso...

Victorvega 26/05/15 23:16 - 502 commenti

I gusti di Victorvega

Terzo film e opera conclusiva della trilogia. Il livello è sempre altissimo, anche se questa è un po' meno continua. Alcune scene allentano la tensione dell'azione ma si viene ripagati da uno sviluppo avvincente e da alcune perle d'autore (il particolare rivelatore, la sorpresa della rivelazione). Più "solare" nell'ambientazione, introduce l'elemento onirico negli altri film non presente. Protagonista meno convincente, piace però la Farmer (che si rivedrà in altri film del genere).
MEMORABILE: L'oscillare della collana.

Brik94 30/07/15 08:43 - 68 commenti

I gusti di Brik94

Terzo film di Argento e ultimo della trilogia animalesca. Ottimo thriller e buon cast: Brandon se la cava, la Farmer interpreta bene il suo personaggio mentre Bud e Lionello danno un tocco di ironia alla pellicola per smorzare un po' la tensione. Bella come sempre la colonna sonora e geniali la soluzione del caso e la scoperta dell'assassino.
MEMORABILE: Il personaggio di Diomede (Bud).

Fulcanelli 23/08/15 15:50 - 135 commenti

I gusti di Fulcanelli

Purtroppo il peggiore della trilogia degli animali. In quest'occasione Argento comincia a fare una delle cose che gli riescono meno: sperimentare. Lo si nota già dai titoli di testa con il pietoso cuore che pulsa (effetto ricorrente anche in altri film) e da alcune trovate sonore del tutto fuori luogo. Il soggetto scritto a quattro mani con Luigi Cozzi appare al limite del passabile; come cavare sangue dalle rape... il risultato finale è un film a cui non resta che aggrapparsi al solito spettacolo cruento degli omicidi. Movente patetico.

Paulaster 27/08/15 16:08 - 4417 commenti

I gusti di Paulaster

Thriller che giostra la tensione con acuti che inchiodano (il parco, la rincorsa in metropolitana, l’omicidio della cugina) giocando sulla lentezza che preannuncia la mano assassina. Brandon più belloccio che espressivo e Farmer con una buona piega drammatica. Notevole l’idea delle mosche e la costruzione del finto omicidio. Il sesso nella vasca e i ruoli di Spencer e Lionello indeboliscono il quadro lasciando un’impronta datata.

Almicione 18/12/15 20:07 - 764 commenti

I gusti di Almicione

Argento si dimostra ancora una volta un genio, un Hitchcock italiano e moderno, forse meno allegorico ma più introspettivo e visivamente intenso. La notevole regia colpisce subito, poi le musiche (Morricone) che insieme a qualche personaggio caricaturale e comico – scelta ambigua – e al doppiaggio ricordano a tratti un anime (Lupin III?). Il personaggio di Spencer è delizioso, la tensione è assicurata per la maggior parte del film e il finale è sorprendente. Non convince il protagonista, ma il film resta comunque bello e molto soddisfacente.
MEMORABILE: La sequenza nella stazione.

Parsifal68 24/03/16 07:34 - 607 commenti

I gusti di Parsifal68

Non ancora l'eccezionale Dario Argento di Profondo rosso, ma la traccia evidentemente era segnata. Male direi. In questa pellicola, in bilico tra onirismo e realtà, il regista tenta la carta della sperimentazione ma va incontro a un flop artistico clamoroso. La tensione in qualche scena c'è pure, ma le inquadrature sono ridicole e la recitazione di tutto il cast, nessuno escluso, è pietosa. Per fortuna qualche anno dopo verranno film migliori. Da dimenticare.

Nando 10/04/16 09:21 - 3814 commenti

I gusti di Nando

Il regista romano conclude la sua trilogia degli animali con questa pellicola ben articolata, forse più ironica ma costruita con mestiere. Truculenti omicidi, riprese molto estrose ma sempre efficaci e uno sviluppo narrativo che si conclude con il sinistro rallentato. Cast appropriato così come la colonna sonora.

Taxius 21/04/16 23:42 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Sicuramente non il migliore del periodo d'oro del grande Argento, ma comunque un bel giallo che tiene incollati fino alla fine, anche perché i dettagli vengono svelati tutti con l'assassino nei minuti finali, prima si capisce poco niente. L'assassino è ben presente, ma si capisce chi è solo alla fine ed è questa la mossa vincente. Il protagonista è un po' moscio e è il personaggio meno riuscito, mentre la Farmer è eccezionale così come la spalla comica Lionello. Certe (molte) inquadrature sono fantastiche.
MEMORABILE: L'incidente stradale al rallentatore.

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Rufus68 4/07/16 22:23 - 3842 commenti

I gusti di Rufus68

Argento accatasta elementi eterogenei, quasi incongrui (comici, onirici, thriller) eppure il film funziona, tenuto assieme dalla qualità della regia, a tratti assolutamente innovativa; d'altronde basta osservare la scena dell'omicidio nel parco (con quella musichetta straniante) per convincersi che il Nostro possiede un talento superiore. E la bislaccheria consueta (la cattura dello sguardo di un morente) più che un punto debole è un marchio stilistico.

Ira72 3/10/16 20:54 - 1313 commenti

I gusti di Ira72

Varrebbe la pena di guardare il film solo per la scena finale. Per le musiche sempre ben piazzate. Per essere burlati ancora una volta da Argento, che non propina allo spettatore mai nulla di banale o scontato in quegli anni, tantomeno l'assassino. Veleggia, invece, il suo spirito burlone che rende il thriller più leggero, ma non per questo meno carico di tensione, attraverso l'uso di goffi personaggi. Originale, piacevole, unico.

Noncha17 23/12/16 17:00 - 87 commenti

I gusti di Noncha17

Per cavalcare l'onda del successo e per dare vita a una "trilogia" nata molto spontaneamente, viene creata una combinazione dei due film precedenti in una sorta di doppelgänger che sarà alla base dei suoi futuri lavori. Però, se l'ironia già vista nel secondo risulta la carta vincente, è proprio la parte "seriosa" a non convincere: tutta la suspense creata a più riprese si tramuta, alla fine, in un tipico esercizio di stile. Detto ciò, si vede che il regista ci teneva a girarlo "a modo suo" e questo è l'unico merito che mi sento di dare al film!
MEMORABILE: Le musiche della band; L'investigatore "uranista"; La lama in verticale; Lo strumento usato per leggere l'occhio; Dio, il professore e le bare.

Saotendo 6/02/17 21:03 - 37 commenti

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La storia di un uomo tormentato da un pazzo per un delitto che non sa di aver commesso o forse per altre ragioni, nonostante una trovata un po' fantascientifica riesce a creare un film solido e inquietante. Sorpresa maggiore è il fatto che il finale contiene cose che finiranno Suspiria e Profondo Rosso e viene reso veramente tragico dalla profondità data al personaggio e alle musiche di Morricone.
MEMORABILE: L'investigatore gay che risolve il suo 85° caso a caro prezzo; L'Alleluia che parte all'entrata in scena di Bud Spencer.

Maxx g 21/03/17 15:24 - 635 commenti

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Grande cult di Dario Argento, ha una trama invero banale: un musicista rock è perseguitato da uno strano individuo e cerca disperatamente di identificarlo, pena un'ossessione che rischia di non abbandonarlo più. Questo però non scalfisce la caratura del film, davvero ben girato. A differenza delle recenti produzioni, la recitazione è maggiormente curata e viene spruzzata da qualche tocco di umorismo derivante da caratteristi importanti (Lionello, Spencer). I fan troveranno pane per i loro denti.
MEMORABILE: L'omicidio del commissario Arrosio; Il finale.

Alex75 16/05/17 18:22 - 880 commenti

I gusti di Alex75

Uno dei lavori più personali di Dario Argento che combina, secondo una formula perfezionata in Profondo rosso e con grande cura dei dettagli, sequenze claustrofobiche e oniriche con traumi infantili e intermezzi umoristici più o meno riusciti. L’alta tensione (enfatizzata dalla sperimentazione musicale di Morricone) che ne risulta fa perdonare una logica tutt’altro che ferrea. La Farmer, pur con qualche eccesso, è da brivido; Marielle, Satta Flores e Spencer, pur estranei al genere, non stonano.
MEMORABILE: L’incipit batteristico; L’omicidio nel parco; Dio(mede) e Arrosio; La Mostra d’Arte Funeraria; Gli ultimi dieci minuti.

Magi94 26/07/17 13:33 - 952 commenti

I gusti di Magi94

Innovativo, ma contiene già il germe che in futuro risulterà del tutto deleterio per l'opera di Argento: il totale disinteresse per la trama che porta a un intreccio frettoloso, spesso poco credibile a causa della "onniscienza" dell'assassino. Rimangono molte sequenze testimoni di una regia già magistrale: l'assassinio nel parco, l'incubo della decapitazione, il finale, eppure manca la trama ben congegnata che contribuiva non poco al fascino perverso delle due precedenti opere e del successivo capolavoro. Così così.

Rebis 3/08/17 11:27 - 2337 commenti

I gusti di Rebis

Distinguendo tra onirico e visionario, potremmo dire che 4 mosche è il più onirico dei film di Argento almeno quanto Inferno è il più visionario: è questa qualità che consente l'ingresso - spiazzante ma significativo - dell'umorismo, rendendolo - almeno ad una seconda visione - affatto indigesto. Ma l'onirismo è a monte anche del fantastico che irrompe per la prima volta senza reticenze: sfacciato e perturbante. L'arco narrativo non è sorretto da suspense ma dall'incombere della sincronicità, catalizzata da una visione enigmatica. Lo spiegone finale è una concessione ai canoni del genere.

Fedeerra 2/01/18 06:21 - 770 commenti

I gusti di Fedeerra

Con uno stile empirico che cattura sin dalle prime scene (l'omicidio a teatro con il macabro testimone) si dimostra essere un film intelligente, violento e morboso, caratterizzato soprattutto da un curioso feticismo per i corpi femminili. Argento ama poi perdersi nelle archittetture delle sue città e negli arredamenti degli interni; tutto diventa parte del gioco. Visioni e premonizioni, un ciondolo sul collo, una terribile rivelazione. Finale straordinario, con una bellissima Farmer in stato di grazia.

Pinhead80 21/02/19 19:57 - 4758 commenti

I gusti di Pinhead80

A rivedere i film di inizio carriera di Dario Argento vengono le lacrime agli occhi, per quanto erano riusciti. Sentendosi continuamente pedinato un uomo si ritrova a dover commettere un omicidio e a essere ricattato per questo. Ogni assassinio è particolare e a sé ed è impossibile che non rimanga impresso nella mente il finale. Personaggi inquietanti e sospetti, atmosfere claustrofobiche e musiche al solito al top. Questo è l'Argento "vivo" che avremmo voluto goderci per tanti anni.

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Rocchiola 31/05/18 09:50 - 966 commenti

I gusti di Rocchiola

Film di transizione dagli esordi gialli alla successiva fase horror che introduce elementi onirici e sessuali predominanti nella futura produzione argentiana. La trama è risibile, non avvince e la soluzione finale del tutto inverosimile. Spencer sembra uscito da Trinità dopo aver sostituito i fagioli col pesce crudo, Lionello è una macchietta degna del Bagaglino e i due interpreti principali sono inespressivi. Si salva qualche episodio, come l’assassinio della domestica nel parco preso dalla Signora Wardh e la parentesi con il detective gay. Deludente.
MEMORABILE: La morte del detective gay proprio nel momento in cui aveva risolto il suo primo caso; L'incubo ricorrente del protagonista; La maschera infantile.

Alexpi94 6/08/18 00:25 - 186 commenti

I gusti di Alexpi94

Gustosissimo giallo argentiano diretto in maniera davvero ineccepibile e arricchito da una bellissima (e affascinante) atmosfera beat (post sessantottina). Gli attori sono perfettamente in parte (con menzione speciale per Brandon e Farmer, qui molto bravi), la trama non risulta mai scontata (né ci sono momenti di noia) e le musiche di Morricone (davvero bellissime) confezionano degnamente il tutto.

Ronax 6/05/19 00:21 - 1252 commenti

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Opera terza di Argento che chiude definitivamente il ciclo zoologico. Rispetto ai primi due si accentua eccessivamente la ricerca di raffinatezze stilistiche e si innestano forzati intermezzi pseudo-umoristici con il rischio di allentare la tensione e di arrivare con una certa stanchezza al redde rationem, qui ancora più inattendibile che nei precedenti. Poco convincenti Brandon e la Farmer, meglio Spencer e Satta Flores. Notevole la varietà di location (Roma, Milano, Torino, Spoleto) per una storia nominalmente ambientata in un unica città.
MEMORABILE: L'appuntamento fra Brandon e Spencer alla mostra internazionale di bare.

Noodles 3/01/20 00:48 - 2227 commenti

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Film ricco di trovate geniali, sia a livello di trama che di regia. In mezzo però vi è una sceneggiatura con più di una lacuna, un paio di momenti morti che ammazzano la tensione e una recitazione dimenticabile. Anche i tratti umoristici, tipici di Dario Argento, qui non hanno molto senso. Fortunatamente, come detto, ci sono dei momenti d'effetto che salvano il film, nonché una gran colonna sonora di Morricone. Tra i tre film dell'argentiana trilogia degli animali è il meno riuscito.

Siska80 18/05/20 19:43 - 3792 commenti

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Film che mescola equilibratamente thriller e humor, assumendo talvolta toni da commedia (anche grazie alla presenza del grande Bud Spencer). Bella l'idea del sogno ricorrente del protagonista (riutilizzata molti anni dopo in Due occhi diabolici), buono il cast, simpatici i personaggi di contorno (l'investigatore effeminato, il Professore, il postino paranoico), coinvolgenti le musiche. Il movente dell'assassino è debole, ai limiti del verosimile, ma il finale è quasi commovente.
MEMORABILE: La scena con la cameriera al parco giochi, davvero mozzafiato.

Maurizio98 28/06/20 23:14 - 30 commenti

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Lavoro crepuscolare, se non decadente, di Argento. Appartiene ancora agli anni 60, con trasparenti riflessi di Blow-up e non solo per la lunga scena del parco, dove l'innocenza iniziale espressa dai bambini che giocano diviene malefica a mano a mano che scende la sera. Brandon non è certamente Brando, ma le idee e il valore del thriller sono indiscutibili. E il film irride alla polvere e all'abbandono del tempo.
MEMORABILE: Il labirinto del parco che sembra anticipare quello di Shining.

Claudius 11/09/20 16:03 - 543 commenti

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Degli Argento prima maniera è quello più onirico (con una spruzzata di paranormale alla fine) e personale (vedi la scelta dei protagonisti, discreti attorialmente ma somiglianti a Dario e all'ex) oltre che dotato di un cast di contorno da capogiro (Satta Flores, Marielle, la Racette e il mitico Bud Spencer). La soluzione del plot è inverosimile ma intrigante (sono tanti i pezzi del puzzle) e appropriata. Simpatici i siparietti con Spencer e il postino (poveraccio, che trattamento).
MEMORABILE: Il finale e la morte di Marielle; "Cosa vuoi? Cosa vuoi?" "Un espres... un espresso per il signore".

Lupus73 20/02/21 12:21 - 1494 commenti

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Chiude la trilogia giallo/thriller di Argento (titoli con animali). Immerso nell'atmosfera rock dell'epoca (musiche ancora di Morricone e non ancora Goblin, che sarebbero calzate meglio) poiché il protagonista suona in un gruppo, ha una buona fotografia e tra i tre è quello meglio confezionato. A livello di sceneggiatura non abbiamo il dinamismo che caratterizzerà i lavori futuri, né ovviamente l'orrore (anche se fa capolino il gusto per l'efferato); diverse forzature fanno sì che il canovaccio non sia così interessante (prevedibile per essere un giallo). Il tempo non è stato clemente.
MEMORABILE: Bud Spencer nel cast.

Metakosmos 18/04/22 21:03 - 300 commenti

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Il più cupo della trilogia degli animali. Con questo ottimo giallo Argento conferma definitivamente la sua dimensione autoriale nonché tutta l'originalità che lo contraddistinse nel periodo d'oro. Un giallo apparentemente standard nella trama ma con vaste incursioni nel sogno (letteralmente), nell'inconscio psicanalitico e nel trauma con un finale sconvolgente e imprevedibile. Impossibile tentare di giocare la carta della logica poiché non è il gioco in cui essa è richiesta, piuttosto un trip nel lato oscuro ottimamente girato cui bisogna farsi trascinare per godersi la corsa.
MEMORABILE: La maschera che fotografa; Il personaggio del poliziotto privato; Lo stratagemma risolutivo da cui il titolo; Il finale.

Leandrino 20/02/22 15:54 - 513 commenti

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Argento alla terza opera conferma le sue doti di regista, meno quelle di scrittore. Che si punti più sulla psicologia dello spettatore e sugli spunti visivi rispetto alla sceneggiatura è chiaro, ma in fin dei conti il film rischia di proporre un risultato diverso dalla somma delle sue parti. Insomma, un film che funziona e divertente - grazie anche a dei comprimari bizzarri presi in prestito dalla commedia - a patto di sorvolare sulle solite sbavature (o furberie?) argentiane. Alcuni elementi che qui fanno capolino si ritroveranno con una potenza inaspettata nel capolavoro del 1975.

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Teddy 8/12/22 01:48 - 825 commenti

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“4 mosche di velluto grigio” non è un thriller che ha una struttura lineare, codificata; è offuscato come un incubo e smarrito come un ricordo. Argento tocca tematiche interessanti, come il regresso psicologico e il progresso scientifico, infuria nel sottobosco della paura stringendosi però fra le morse di un intreccio sovraccarico, morboso e vagamente surrealista. Brava la Farmer.

Keyser3 10/01/23 23:00 - 444 commenti

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Inferiore al capostipite e a Profondo rosso, che sublimerà il genere argentiano, resta comunque un'opera sopra la media. Peccato per i tanti personaggi dal taglio comico (Spencer, Lionello, Satta Flores, il postino, in parte Marielle) che spezzano un po' il ritmo e lo pongono un passo indietro alle due pellicole già citate; per il resto gli omicidi sono pochi, ma uno orchestrato meglio dell'altro: ancora oggi, dopo decine di visioni, c'è da sudare freddo, così come durante le incursioni notturne in casa del protagonista. Spiegone finale allucinato come pochi.
MEMORABILE: L'omicidio di Dalia.

Bullseye2 22/02/23 01:28 - 396 commenti

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Per distinguersi dagli epigoni (pur essendo Argento stesso debitore nei confronti di Bava), il terzo film del regista romano è un prodotto completamente sui generis che ha pochissimo, se non nulla, a che vedere con le imitazioni che inflazionavano i cinema dell'epoca: scarseggia la violenza ma la buona tensione, le idee geniali, le cospicue dosi di umorismo volontario e un clima onirico/surreale rendono il canovaccio psycho-thriller ancora più disturbante. Più che un giallo una malinconica storia di amore tossico e infelice, come sottolineato anche dalla bellissima OST morriconiana.

Sonoalcine 11/09/23 10:09 - 184 commenti

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Dopo il deludente Il gatto a nove code, giunge alla conclusione la trilogia zoonomica argentiana. Dopo una seconda visione si può tranquillamente affermare che è nettamente superiore al predecessore. La tensione gioca un ruolo chiave nella vicenda. Un dinamismo lento e poco frenetico accompagna le sorti dello sfortunato protagonista. La chiave di lettura dell'optogratia e la risoluzione dell'enigma sono il tassello finale di un giallo che è forse tra i più onirici e migliori di Argento.
MEMORABILE: Il sogno ricorrente; La morte nel parco; "Ma cos'è? Sembrerebbero mosche...".

Magerehein 10/10/23 09:57 - 1001 commenti

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Ultimo e migliore capitolo della trilogia degli animali, teso come i suoi predecessori ma anche più umoristico (sorprendentemente ciò non stona). Ci sarebbe voluto un protagonista un po' più espressivo, ma a parte questo tutto funziona benissimo; gli omicidi, la creativa regia dei quali si conferma vera specialità di casa Argento, sono preceduti da sequenze d'indubbia tensione e la carrellata di personaggi di contorno fa egregiamente il proprio dovere (spassoso il detective di Marielle). Vicenda intrigante e finale potente.
MEMORABILE: Il "pupazzo" che spia dal balcone; L'incubo esotico; La maniglia "oculare" dell'ufficio del detective; L'omicidio della Racette; Le "quattro" mosche.

Apoffaldin 24/03/24 14:59 - 37 commenti

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Definito film mosaico, perché girato in posti diversi dando l'impressione di un'unica città, il film si fa apprezzare per la regia ispirata (tipica del primo Dario Argento), l'humor nero e gli attori convincenti. Questo serve, in parte, a perdonare la pecca della storia, facilmente prevedibile e con essa l'assassino e le sue motivazioni. Degno di nota, tra le altre cose, l'omaggio a Fritz Lang. È a lui intitolata l'immaginaria via nella quale abita il protagonista del film.
MEMORABILE: L'humor nero; La mostra d'arte funeraria.

Fabbiu 7/04/24 13:10 - 2144 commenti

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Ogni trovata stilistica presentata da Argento nei precedenti film raggiunge qui il punto massimo. Il giallo è ben ideato (lo stesso concetto delle quattro mosche, spiegato in un finale dall'effetto riuscito), accompagnato da un registro che alterna momenti ironici (con i soliti personaggi simpatici, stavolta più numerosi) ad altri di tensione (i vari delitti o scene di morte truculente). Nello spettatore si alimenta un senso di confusione e smarrimento, grazie anche all'uso particolare delle ambientazioni e all'attenzione all'aspetto onirico. Efficaci anche le musiche di Morricone.
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  • Discussione Capannelle • 6/06/18 20:33
    Scrivano - 3509 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Io più vado avanti sul sito più ci metto la mano sul fuoco, e non credo di bruciarmela, che le idee su certi film siano molto una questione di data di nascita. Vederli a suo tempo o al massimo 10 anni dopo la loro edizione e nelle sale fa un effetto ben diverso rispetto ai download attuali In parte puoi aver ragione e non riguarda solo Argento ma tutta una produzione classica che non è facile valutare abituati agli standard di oggi

    Per me trovare difetti al nostro regista più amato in assoluto nei suoi primi film è quantomeno assurdo, comunque.. A parte che Argento è uno fra i nostri registi più amati ma penso che abbia dimostrato in tante sue opere grandi pregi ma anche dei difetti ricorrenti
    Ultima modifica: 6/06/18 20:35 da Capannelle
  • Discussione Fauno • 7/06/18 16:45
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Difetti a go-go, non lo nego affatto, ma nella prima trilogia ha letteralmente reinventato il thriller, e non solo italiano. Qui si parla quasi di brevetto del genio...Magari per molti i capolavori sono i tre film successivi o altri ancora, ma è nei primi tre che fonda il suo stile unico e inconfondibile. Il discorso che volevo fare io è che a esser troppo perfezionisti non ci si gode più niente...
  • Curiosità Schramm • 16/07/18 16:33
    Scrivano - 7694 interventi
    La storiella raccontata da Satta Flores, viene dritta da Mattatoio n.5 di Vonnegut.

    Il ruolo del protagonista venne inizialmente offerto a James Taylor, che declinò. Rifiuti successivi gli vennero da Terence Stamp e Michael York.

    Per l’incipit Argento fece recapitare a un Brandon digiuno di expertise musicale una batteria e gli mise a disposizione un insegnante.

    Per la scena dell’incubo-flashback, citazione di quello di Bronson in C’era una volta il West (dallo stesso Argento scritto), Argento chiese e ottenne il permesso per girare nella moschea di Ubqa, nella città santa di Qayrawan in Tunisia. Per l’occasione vennero affittati dei cammelli che però vuotavano la vescica ogni qualvolta veniva battuto il ciak. Trovandosi la location in discesa, l’urina convergeva nel cortile della moschea, andando a finire in un serbatoio dotato di un sistema di filtri per la raccolta dell’acqua piovana. Nonostante l'appresatarsi presso i cammelli di alcune maestranze munite di secchi per evitare questa mescita, Argento si attirò comunque il malcontento delle autorità tunisine e dovette rinunciare a inserire i cammelli nel girato.

    Argento rimase profondamente scontento del primo montato di Franco Fraticelli, che giudicò inguardabile e distante dall’impronta onirica da lui voluta e perseguita, rendendolo pari a un qualsiasi thriller degli epigoni di quegli anni. In tutta risposta Fraticelli si difese dicendogli che aveva cercato di dare coerenza e logicità a un girato privo di ratio. Ne scaturì una furiosa lite che culminò con lo smontaggio del materiale e la defezione del montatore, che venne sostituito da una provvidenziale Francoise Bonnnot, fresca di oscar per Z - L'orgia del potere.

    (Fonte: Dario Argento, Paura)
  • Discussione Andygx • 27/10/18 09:40
    Disoccupato - 2382 interventi
    Halloween, notte horror con Dario Argento: al villino Crespi con i ragazzi del Cinema America.

    https://www.ilmessaggero.it/roma/cultura/dario_argento_cinema_america_villino_crespi-4063407.html
  • Homevideo Caesars • 18/12/19 17:26
    Scrivano - 16810 interventi
    Leggo sul forum di Gente di rispetto, che il blu-ray edito da CG, pur essendo derivato da quello Koch, avrebbe una qualità migliore nelle scene insertate da fonte con minor qualità tecnica. Non so se sia vero, ma questo è quanto scritto in quel forum.
  • Homevideo Zender • 18/12/19 17:49
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Io ho i bluray Shameless e Cecchi Gori. Sul Shameless le parti "aggiunte" si vedon da cani ed era impossibile fare peggio. Il bluray Cecchi Gori ha migliorato di molto le cose, nonostante il "salto" si veda sempre.
  • Homevideo Rebis • 18/12/19 23:26
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Per me era meglio non metterle, sono ininfluenti per la storia e rovinano la visione.
  • Discussione Fauno • 13/08/22 13:04
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    https://it.wikipedia.org/wiki/The_Motowns

    Secondo Wikipedia i Motowns sarebbero apparsi in questo film.
    L'ho trovato casualmente, e mi ha molto stupito, ma in effetti mi è parso di vedere che solo uno dei musicisti sia accreditato, e sarebbe Leopoldo Migliori, che sarà sicuramente quello che discuterà con Tobias col suo scarso rendimento e sulla tenuta del complesso. Ma chi sono gli altri membri? Fossero veramente i Motowns sarebbe un discreto colpo di scena, anche perchè erano già attivi da 4 anni e alla loro seconda formazione, che molto probabilmente era improntata al rock progressivo ( lo dico perché il loro secondo LP omonimo del '71 non ce l'ho, mentre il primo, del '67, era chiaramente beat ).
  • Curiosità Lucius • 7/10/22 09:26
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un altro flano d'epoca del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/4mosche.jpg[/img]
  • Curiosità Apoffaldin • 4/04/24 16:03
    Galoppino - 28 interventi
    LE "VERE" QUATTRO MOSCHE (CONTIENE SPOILER)
    Dobbiamo forse a un uomo di Amburgo se le mosche argentiane si sono potute imprimere negli occhi di Dalia. Luigi Cozzi ha sempre sostenuto che la sua trovata dell'ultima immagine fissata nella pupilla della morta fosse piaciuta molto ad Argento ma che a quell'epoca il regista era refrattario alle storie improbabili, fantascientifiche. Così lo sceneggiatore, per rassicurarlo, gli disse che aveva letto sul "Corriere della sera" che una sperimentazione del genere era già in corso in Germania. (Cfr. a partire dal minuto 16, Intervista a Luigi Cozzi, in "Giallo argento su velluto grigio", documentario negli Extra del DVD del film).

    Vediamo un po':
    * "Nell'occhio della morta il fotogramma dell'assassino?", in "Corriere della sera", 1 dicembre 1970, pag.10.
    * "Nell'occhio della vittima l'immagine dell'omicida?", in "Corriere d'informazione", (versione pomeridiana del "Corriere della sera"), 1-2 dicembre 1970, pag. 11.
    * "L'uomo di Amburgo risolverà il giallo del Garda?", in "Corriere d'informazione", 2-3 dicembre 1970, pag.11.

    Dovrebbero essere queste (o almeno una di queste) le pezze d'appoggio scientifiche fornite da Cozzi al Dario dubbioso. Per esattezza filologica va precisato che Cozzi dice: "Quando lavoravamo alla sceneggiatura (...) mi ricordo che sul "Corriere della sera" trovai una notiziola: diceva che la polizia in Germania stava per sperimentare una macchina che forse avrebbe potuto leggere l'ultima immagine sulla pupilla di una persona morta". (Cfr. Intervista a Luigi Cozzi, cit.)

    Ma a parte l'orientamento "germano-centrico" del ricordo di Cozzi, torna tutto con il resto della sua intervista. L'esperimento da fare sulla pupilla di una  morta, la notizia letta sul "Corriere della sera", cito Cozzi: "Quando lavoravamo alla sceneggiatura" (e gli articoli, come si vede, sono dei primi del dicembre 1970), e l'esperto venuto dalla Germania con la sua macchina (vedremo meglio in seguito).

    Prima di procedere con qualche citazione più interessante per quello che riguarda gli aspetti che ci interessano, per una migliore comprensione complessiva, contestualizzo brevemente il fatto di cronaca.

    Il 30 settembre 1970 una donna (non serve fare il nome) scompare da Seriate. Tre giorni dopo viene ritrovata carbonizzata nelle acque del lago di Garda, all'altezza di Sirmione. Viene identificata grazie ai gioielli e soprattutto alle perizie disposte su capelli, unghie e gruppo sanguigno. Nei giorni successivi la stampa veicola un notevole senso d'ottimismo sugli esiti dell'indagine: il 12 novembre si dice che l'assassino "ha le ore contate"; il 26 che il mistero sta per essere svelato: pare che il giudice istruttore "abbia firmato due ordini di cattura, quattro secondo altra fonte". (Cfr. "Il giallo di Sirmione verso l'ultimo capitolo", in "Corriere della sera", 26 novembre 1970, pag.10).

    E invece niente. Alcuni sospettati ma nessun imputato.
    Allora ecco l'idea del giudice istruttore: invitare a Brescia da Amburgo un esperto in fotografia il quale, nel suo paese, si sarebbe messo in luce per una serie di singolari esperimenti. "Egli cioè, insieme con alcuni specialisti in neurologia, sarebbe riuscito a ricavare, dal cristallino dell'occhio di cadaveri, l'ultima immagine che vi fu riflessa" (cfr. "Nell'occhio della morta il fotogramma dell'assassino?", Corriere della sera, cit.)

    Le indiscrezioni vengono confermate dal successivo articolo del "Corriere d'informazione" (1-2 dicembre 1970, cit.) che nell'edizione del 2-3 dicembre (cit.) testimonia la "viva attesa negli ambienti del palazzo di giustizia per l'arrivo dell'uomo di Amburgo incaricato di fotografare l'occhio della vittima di Sirmione e ricavarne, in quanto possibile, una fotografia che si spera sia quella dell'assassino".

    Per la cronaca: lo studio fotografico, definito dal giornalista "molto fantascientifico" non portò i risultati sperati e l'assassino, per quanto ne ho potuto sapere, rimase sconosciuto.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images68/quater.jpg[/img]