Un'ora sola ti vorrei - Corto (2002)

Storia di una donna raccontata attraverso riprese amatoriali rimontate dalla figlia, che ne è anche la voce narrante; l'intento dichiarato è di ridare voce ad una donna inquieta, ferocemente osservatrice dell'ambiente familiare circostante. Diari, osservazioni, viaggi, cartelle cliniche, matrimoni... tutto concorre, senza alcuna polemica, a farci conoscere Liseli, bellissima ragazza dell'alta borghesia milanese e tuttavia piena di mille dubbi modernissimi rispetto alla sua epoca (anni 60).

Un puzzle di parole per dar vita a un'immagine, un puzzle di immagini per dar voce a un volto perduto. Alina Marazzi cerca sua madre in questo documentario lirico e davvero coraggioso. Il fil rouge degli sguardi delle donne protagoniste (la nonna, la mamma Liseli e infine Alina voce narrante) eleva la storia dal piano personale a quello universale. 55 minuti di autentiche emozioni.

L'amore di una figlia nei confronti di una madre, in questo caso turbata da malattie mentali che la fecero rinchiudere, ha dato origine a questo singolare documentario in vengono usati filmati proveniente dall'archivio di famiglia. Il problema è che la Marazzi non riesce a rendere interessante questa biografia che si trasforma in un'autoreferenziale rassegna di fatti narrati. Perlopiù la voce narrante della regista non è proprio il massimo. Per non durare nemmeno un ora, il film è di una grande pesantezza: funzionano solo i primi e gli ultimi minuti.

Una ricerca durata anni, una figlia che cerca la madre e la trova lavorando sui vecchi superotto familiari che la ritraggono bellissima e felice, lontana dal male oscuro che la porterà a una scelta estrema. Commoventi le parole della ragazza, capaci di dare nuova luce a immagini che sono comunque splendidamente girate e ottimamente montate. Un modo esemplare di lavorare sull'archivio.