Grisù il draghetto - Serie animata (1975)

Creato per una pubblicità addirittura nel 1964, il draghetto con velleità da pompiere avrà una serie tutta sua dal 1975. I fratelli Pagot ebbero mano felice nell'invenzione di questo simpatico personaggio, che ha ambizioni socialmente utili ma, vittima della propria natura come lo scorpione di Mr. Arkadin, finisce sempre per prorompere in una gran fiammata, con danni vistosi e disappunto suo e del babbo. Molto carino, anche se ripetitivo.

Discreto. Simpaticissima creazione dei Pagot, con Grisù (grande nome...) che faceva venire voglia di accarezzarlo. Le storie non sono originalissime, anche perché dovevano concludersi sempre nella stessa maniera, ma ciò non toglie che la serie fosse piuttosto divertente, come i tormenti del babbo drago.

Cartone della mia infanzia, ricordo che tuttavia mi inquietava non poco per il grande babbo di Grisù, l'ambientazione "infernale" delle grotte e la draghetta che si esprimeva con suoni non comprensibili. Ah, e non dimentichiamo la coppia di umani. Ma resta sempre un passo importante nella storia dell'animazione italiana, come l'immancabile finale con sigletta.

Così come accadde per Calimero, anche Grisù nacque per il carosello e dopo aver avuto molti consensi, si fece uno show tutto suo. Le storie tendono ad essere ripetitive, ma se lo si guarda con piacere e nostalgia è forse a causa di una serie di ingredienti molto efficaci come la tenerezza del personaggio stesso (e la sua bella voce) o per la simpatia del papà che continua a sbruffare. Inoltre Sir McDragoon incarica i due draghi di fare molte missioni, alcune delle quali si rivelano piuttosto divertenti.

Semplice ma di grande effetto, negli anni '80 sulla Rai andava in onda di continuo, tant'è che lo vedevo molto spesso. I personaggi sono tutti molto divertenti, anche grazie ad un ottimo doppiaggio; le storielle sono elementari sia perché erano rivolte ai bambini sia perché durano solo pochi minuti. Memorabile comunque l'idea di partenza del drago che vuole fare il pompiere e manda su tutte le furie il babbo, ovviamente tradizionalista.

Curioso cartone, con protagonista un draghetto che vuol fare il pompiere e un padre (grosso drago sputafuoco della vecchia guardia), che non può certo appoggiarlo. Da questo punto di vista è forse uno dei prodotti d'animazione dove, seppur in maniera leggera e scanzonata, viene maggiormente evidenziato il contrasto che spesso nasce tra genitori e figli (i primi immaginano per loro un certo tipo di carriera e i secondi, il più delle volte, hanno idee diverse). Le storie sono semplici e il tratto anche, pur restando piacevole. Nel complesso, non male.

Le avventure del piccolo drago che, contravvenendo alle nobili tradizioni famigliari, desidera fare il pompiere anziché l'incendiario. Deliziosa serie di cartoni, dallo sviluppo semplice e ripetitivo (così come il disegno), ma che hanno dalla loro la folgorante idea iniziale dello scontro generazionale, risolto per giunta in senso progressista e pacifista. La simpatia che suscita Grisù è tanta, al punto da estendersi pure sull'accigliato padre.

L'idea del draghetto che vuole fare il pompiere (con conseguenti crisi d'identità e inevitabili conflitti familiari) è ottima e ricca di implicazioni psicologiche. Questo cartone creato dai Pagot e rivolto ad un pubblico infantile è un buon prodotto dalla significativa valenza educativa e portatore di un incisivo messaggio sull'uguaglianza e il bene comune.

Perchè non gli lasciavano fare il pompiere, perché Grisù, geniale draghetto inglese, doveva fare tutti i mestieri tranne che il pompiere? Questo mi chiedevo, quando vedevo questa serie animata italiana, divertente quando ben disegnata. Certamente, i migliori episodi sono i primi, quelli dove il piccolo Grisù litiga prima col padre e poi se ne va dai suoi tutori per cercare lavoro. Il team up successivo, che vedeva quasi sempre Grisù che salvava capra e cavoli proprio grazie al suo paparino, erano sì divertenti, ma non come i primi. Un classico!

"Voglio fare il pompiere..."; "Da grande farò il pompiere..."; "Sarò un pompiere!". Che tormentone, profuso a reiterazione dal brutto e noioso draghetto di cartone! Certo il target sarà pure stato di tipo infantile, ma quel Grisù (che nome, Signore, aiutaci tu!) contende a Calimero il primato di cartone da dimenticare ... Animazione spartana, dialoghi inenarrabili, storie inesistenti. Forse qualche bambino dell'epoca è finito con il dare ascolto a Grisù, finendo per fare (povero lui) il pompiere!

L'animazione è semplicissima, ma l'idea di fondo è buona e simpatica. La serie narra le avventure di un draghetto di nome Grisù che contrariamente a quanto gli è dettato dalla natura vuole a tutti i costi fare il pompiere. Gli episodi sono molto semplici e brevi perché rivolti ad un pubblico di bambini, ma è comunque un esempio di una buona serie animata tutta made in Italy.

Simpatico anime che vede un piccolo drago con la passione per i vigili del fuoco! Ogni puntata ha dalla sua il refrain di questo animaletto ("da grande voglio fare il pompiere, sarò pompiere"), in antitesi alle aspettative del papà, che lo vorrebbe sputafuoco come meglio si confà alla sua specie. Episodi divertenti, educativi anzichenò, sempre tesi a dimostrare la prevalenza del bene sul resto e delle buone azioni sulle nefaste. Si vede ancora volentieri a distanza di anni dalla sua uscita.

Dolcissima reverie della nostra TV più tenera e deliziosa. Semplicemente geniale nella sua naturalezza la traccia in anticlimax del cartone, con Grisù che rigetta il fuoco volendo diventar pompiere ma non può rinunciare alla sua ultima natura di drago. Meraviglioso il disegno del protagonista, come la caratterizzazione che i Pagot danno agli altri personaggi, dallo sputa(fuoco e)sentenze Fumé agli allampanati "tutori" Sir Cedric e Lady Rowena. Certamente ripetitive le storie, non arricchite da molta scrittura ma "programma" indelebile nella sua focosa grazia anti incendiaria.