Sei forte maestro - Serie TV (2000)

L’ex “Lino Linguetta” Solfrizzi nei panni di un insegnante elementare altruista e amatissimo, eccellente nel risolvere i problemi degli altri ma disastroso nella propria vita sentimentale. Storie di argomento attuale (contrasti genitori-figli, divorzi, incomunicabilità, flirts) affrontate con il taglio leggero delle fiction e arricchite dalla presenza di due veterani: il militaresco Moschin e la ribelle Fabrizi. Immancabile il lieto fine.

Forse una delle fiction italiane più gradevoli. Solfrizzi e il resto del cast, specie Moschin, brillano e da veri eroi si assumono praticamente tutto il peso dell'opera sulle proprie spalle. Nonostante banalità e buonismo a non finire si lascia guardare con piacere.

Nonostante il target di questa fiction presumo fossero o bimbi o anziani, credo si possa definir non poi così malvagia. Solfrizzi e Moschin sono senza ombra di dubbio i punti di forza della serie, la De Laurentis pallida tanto nella carnagione quanto nella recitazione dice poco o niente, mentre la Fabrizi va alla grande. Fra gli altri poi troviamo anche un redivivo Ciavarro ed una Rettondini di cui poco si sentiva il bisogno. Storielle dolcione con tanti buoni sentimenti e dove il bene alla fine vince sempre. Si può vedere.

È la riproposizione in tono maggiore di una serie con Columbro di qualche anno prima. Qui gli esiti sono migliori grazie ad un cast piuttosto nobile se si pensa che si tratta di mera tv. Solfrizzi dimostra un'apprezzabile sensibilità alle prese con i bambini, Moschin è ancora arzillo, Ferrari sempre bravo e simpatico ed anche il bistrattato Ciavarro si barcamena in maniera positiva. Molto garbato e carino, credo sia uno dei migliori prodotti televisivi italiani degli ultimi 10 anni.

Vidi anche questa serie con molto piacere da bambino. Oramai lascia il tempo che tiene. Solfrizzi discreto, la De Laurentiis nel suo periodo d'oro con parte da protagonista (ora le sono riservate solo piccole parti, o televendite), che non si impegna a sufficienza. Livello basso-medio. Cito però con piacere Moschin, la Fabrizi e la Rettondini.

Praticamente riprende pari-pari la storia del Caro Maestro di qualche anno prima, nonchè la formula di affiancare vecchie glorie come comprimari. Non era male, anzi si nota una maggiore cura rispetto alla serie precedente e il maestro Solfrizzi è molto bravo. Ma manca qualcosa, rispetto a Caro Maestro, che a mio avviso è semplicemente la carica di simpatia che Columbro sapeva dare... Insomma, non male, ma nemmeno meglio di tante altre fiction tv simili.

Nell'ambito delle produzioni televisive di infimo livello che "passano" sui nostri teleschermi (pubblici e privati), questa del 2000 non è una delle peggiori ed ha almeno il pregio della mancanza di volgarità e di essere interpretata (almeno in parte) da attori di buona levatura come Emilio Solfrizzi e Gastone Moschin.Il resto è pura routine ma almeno gradevole.

Divertente fiction italiana ambientata in una scuola elementare dove si incrociano le storie di alcuni insegnanti e dei rispettivi allievi. Le trame delle puntate sono piuttosto semplici, ma comunque piacevoli soprattutto grazie alla buona interpretazione di Emilio Solfrizzi che riesce a destreggiarsi molto bene fra bambini non sempre calmi e sereni.

New-quel (più che sequel o remake) di Caro Maestro, con caratteristiche tecniche più prettamente televisive (il formato passa dai cinematografici 90 minuti ai 50, le riprese sono in digitale), è un buon esempio di fiction low-cost, semplice nell'ambientazione e ben studiata nei casi di puntata, che ritraggono con sufficiente realismo e sano buon senso le problematiche dei piccoli e delle loro famiglie. Lascia più a desiderare la "trama orizzontale", coi travagli sentimentali di Solfrizzi (pessima la De Laurentiis), ma resta una serie discreta.

Una serie tv semplice e umile, in cui non mancano piccole dosi d'umorismo. Emilio Solfrizzi è maestro di una scuola elementare a Terni; seguono vicende legate a lui, alla sua famiglia, agli amori e al rapporto con i piccoli studenti. Due stagioni leggere ma non banali. Promosso.

Fiction gradevole ma del tutto debitrice di Caro Maestro. Il raffronto s'impone per l'ambientazione, per le tematiche e, soprattutto, per la scelta di inserire due comprimari "pesanti" come gli ottimi Moschin e Fabrizi. Nondimeno Solfrizzi è molto bravo in un ruolo che sembra su misura, mentre la De Laurentiis e la Rettondini sono piuttosto evanescenti. Tecnicamente è un buon prodotto e la regia non sfigura certo, ma se certi buonismi e il lieto fine sono cliché del genere, rispetto alla serie con Columbro manca decisamente un po' di brio.