Il grande sonno - Film (1946)

Il grande sonno

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei più celebri noir di sempre, forse la più significativa prova di Humphrey Bogart nei panni di Philip Marlowe. Un film che è diventato un’icona del cinema americano, pluricitato e pluriricordato. Eppure, a vederlo oggi, tanta fama sembra esagerata. Perché, se da una parte l'interpretazione di Bogey è davvero memorabile, dall'altra la storia (ricavata da un romanzo di Raymond Chandler) è eccessivamente contorta e soprattutto la sceneggiatura non aiuta affatto, a chiarificarne i contenuti. Se è vero come è vero che persino il cast, sul set, faceva fatica a comprendere appieno i complicati meccanismi della trama, si capirà quanto anche per chi guarda l'impresa possa risultare ardua. Così,...Leggi tutto dopo un inizio abbastanza comprensibile, ci si perde nei meandri di una sceneggiatura che sembra dare troppi particolari per scontati e che finisce inevitabilmente col farci deviare dall'interesse per la storia. Anche perché il ritmo non è dei più coinvolgenti e la fredda patina, tetra e fumosa (la quintessenza stessa del noir) che pervade THE BIG SLEEP non è sufficiente a rendere interessante un film la cui attenzione viene inevitabilmente catalizzata dalle tante sfumature del soggetto. Al di là di questo va comunque rimarcata l’innegabile bravura di Bogart, che sa dare ai brillanti dialoghi studiati per Marlowe una grinta superiore, risultando davvero, in più occasioni, un perfetto simbolo del fascino maschile (d'altri tempi, va bene...). Le battute entrate nel “museo” del noir non si contano. Purtroppo il film oggi ha perso un po' di smalto e sarebbe sbagliato accostarsene aspettandosi un capolavoro.

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B. Legnani 11/07/07 18:01 - 5523 commenti

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L'impatto dello spettatore contemporaneo non è dei più facili (né dei più felici). Titolo ormai leggendario significa promessa di capolavoro. Così, però, oggi non appare e lo spettatore stenta a trovare la chiave di volta del mito. Bogart è Bogart che disegna la propria icona, mentre la Bacall è bellissima. Considerazioni di pregio ("il grande sonno" è una metàfora eufemistica per la morte), ma vicenda che si stenta a seguire. Imperdibile, ma a forte rischio di una certa delusione.

Renato 17/10/07 13:20 - 1648 commenti

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Splendido. La trama è notoriamente semi-incomprensibile, a dimostrazione del fatto che nel noir sono atmosfere ed attori a contare veramente. E' un film citato innumerevoli volte, al punto che è ormai divenuto archetipico per la rappresentazione di un certo marciume morale: Bogart come investigatore privato offre il meglio di sè e tutti i dialoghi iper-allusivi con Lauren Bacall sono una delle cose migliori viste sul grande schermo. Un film affascinante, puro cinema per il cinema.

Deepred89 14/01/09 13:14 - 3704 commenti

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Tra i noir più famosi della storia del cinema, in realtà piuttosto sopravvalutato. Registicamente siamo su livelli altissimi e gli esterni cupi e nebbiosi sono di grande suggestione, ma l'intreccio è un po' troppo macchinoso e il notevole numero di personaggi non aiuta la comprensione. Ottimi i dialoghi. Grandissimo Bogart.

Tarabas 3/04/09 13:43 - 1878 commenti

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Il match Hawks-Chandler non poteva che finire in leggenda. Un uomo solo contro tutti, fedele solo al proprio codice d'onore, destinato a probabili sconfitte o, al più, a vittorie effimere (i veri cattivi rimangono sullo sfondo, inafferrabili). Il Marlowe immmortale di Bogart, summa dell'individualismo anarcoide americano tipico della Frontiera, è l'eroe perfetto per entrambi. I dialoghi scintillanti (con l'abbagliante Bacall) sono farina del sacco di Chandler, per quanto al film abbia collaborato addirittura Faulkner. Ha definito i canoni estetici del noir.

Galbo 30/12/09 15:49 - 12380 commenti

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Capolavoro del genere noir, è il classico film in cui la forma conta assai più del contenuto: la trama è infatti intricatissima e a tratta la vicenda appare francamente incomprensibile. Quello che conta sono le atmosfere, esaltate da una splendida fotografia in bianco e nero, e le intepretazioni del cast, con Bogart migliore Marlowe di sempre e la Bacall imperdibile femme fatale.

Cotola 27/01/10 23:32 - 9009 commenti

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Uno dei noir per eccellenza, entrato di diritto nella storia del cinema di genere e non solo. A colpire non è tanto la storia (ingarbugliata come non mai) quanto piuttosto le splendide interpretazioni degli attori e ancor di più una sceneggiatura di rara bellezza (come se ne scrivevano raramente anche allora) che snocciola una serie di battute semplicemente mitiche ed irresistibili. Imperdibile.

Matalo! 10/02/10 17:36 - 1378 commenti

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Un film leggendario; non era certo facile addentrarsi nella selva contorta della trama chandleriana (che ha anche delle inverosimiglianze). Ma a chi importa? Qui conta l'impostazione dei caratteri, la forza della messinscena, la creazione di un mito che aderirà indissolubile all'attore e alla pagina scritta. Bogart non somiglia al Marlowe originale ma lo sovrasta donandogli modernità. La coppia (con la Bacall) fa faville. Il torbido di Hollywood è magnificamente illustrato. Classico.

Enzus79 1/04/10 10:50 - 2873 commenti

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Marlowe (ottimo Bogart) indaga su dei ricatti che subisce la figlia di un milionario. Film che, secondo me, va visto più volte per essere inteso perfettamente. In alcune situazioni risulta confuso. Comunque la storia non annoia, nonostante l'azione cada a vantaggio dei bellissimi dialoghi.

Rickblaine 1/04/10 15:50 - 635 commenti

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Storia intrigante con uno straordinario Humphrey Bogart e una bella e ottima Lauren Bacall. Un film pieno di dialoghi, non banali e ricchi di ironia e spregiudicatezza. Una sceneggiatura valente fino alla fine. Howard Hawks ci ha creduto e lo ha reso come uno dei più bei film del genere. Unica pecca è la velocità con la quale si susseguono gli episodi.
MEMORABILE: ...tante pistole, pochi cervelli...

Losciamano 2/04/10 10:45 - 112 commenti

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E' uno di quei thriller che non ci si stanca mai di vedere; non è importante se ci sia o no l'effetto sorpresa per rendere la storia interessante e con ritmo calzante: bastano e avanzano la brillante e spesso ironica sceneggiatura, il gruppo di attori, in particolare Bogart (è proprio per il suo grugno che ci si affeziona di più all'opera).

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Kowalski 4/04/10 23:54 - 40 commenti

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Classico del cinema noir, in cui Bogart fornisce una delle sue più memorabili interpretazioni nei panni del detective chandleriano Philip Marlowe. Trama intricatissima, grande ritmo, dialoghi eccelsi e resta memorabile la rappresentazione di un protagonista che si muove con straordinaria abilità in un universo corrotto, mantenendo intatto un proprio senso morale. Il film è però appesantito da qualche hollywoodismo eccessivo, specie nelle scene tra Bogart e Bacall (il film venne in parte rigirato per sfruttare la pubblicità del loro idillio).

Caesars 21/06/10 10:00 - 3777 commenti

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Ebbene si, lo ammetto: sono rimasto un po' deluso dalla visione di questo "classico". Il titolo è uno di quelli oramai entrati nella storia del cinema, ed in parte la cosa è giustificata: ottimo Bogart, bellissima la Bacall, atmosfera azzeccata. Però c'è il limite, non proprio trascurabile, di una trama assai confusionaria, che si segue con fatica e che lascia più di un buco nella memoria dello spettatore. Un film quindi che chi ama il cinema deve vedere, ma che purtroppo risulta inferiore alle aspettative.

Silenzio 18/08/10 01:29 - 59 commenti

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Sbrogliar l'intreccio di questo capolavoro, oltre che arduo, sarebbe nocivo; ci si lasci piuttosto ammaliare dal livido b/n di Hickox, dall'arguzia sopraffina dei dialoghi, dall'atmosfera fumosa, corrotta, sensuale che lo ammanta. Monumentale Humphrey Bogart. Da vedere (e rivedere) rigorosamente in lingua originale.
MEMORABILE: "You're cute, I like you." - "What you see's nothing, I got a Balinese dancing girl tattooed across my chest."

Il Dandi 22/10/10 11:01 - 1917 commenti

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La pulp-story per eccellenza, con una delle trame più labirintiche di sempre (Hawks si lamentava di non aver capito chi avesse ucciso l'autista, ma nemmeno lo stesso Chandler sapeva rispondergli). Bogart non ripete il detective Spade del Falcone maltese, ma piuttosto il cinico e disincantato Rick di Casablanca, diventando il Marlowe tout court: tant'è che anche se manca la leggendaria voce off che solitamente lo caratterizza accompagnandolo con i suoi ricordi, sembra di seguirla lo stesso. Criminale l'idea di eliminare le sigarette dal film!
MEMORABILE: La sottesa sensualità tra i due protagonisti (coppia nella vita reale), in battute come: "Che problemi hai?" - "Niente che tu non possa sistemare".

Mark 26/05/11 01:15 - 264 commenti

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Film manifesto del noir tout court, con una trama senza grandi pretese ma resa avvincente dalla quella atmosfera cupa e a tratti grottesca che diverrà un marchio di questo tipo di cinema. Il film è comprensibilmente incarnato dal duo Bogart-Bacall, la bellezza di lei contro la straripante abilità interpretativa di lui. Inutile dirlo, i dialoghi di Bogart influenzerebbero il giudizio di chiunque rendendolo assai poco imparziale, tanto sono trascinanti. Mito, personaggio e uomo indimenticabile.

Mdmaster 3/07/11 18:31 - 802 commenti

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Noir dall'atmosfera alcolica e nicotinica, tuttavia permeato da un sorprendente umorismo dei dialoghi, specie se paragonato ad altri titoli del genere (tipo Cronaca di un assassinio). Bogart è un duro e sardonico Marlowe, la Bacall una lasciva femme fatale; entrambi son supportati da un buon cast e dalla regia vivace di Hawks. Ovviamente sulla trama bisognerà fermarsi a riflettere ben più di una volta, ma far funzionare il cervelletto, devo dire, non mi dispiace. Da fan di Humphrey lo ritengo essenziale.
MEMORABILE: "You're a mess, aren't you?" "I'm not very tall either. Next time I'll come on stilts, wear a white tie and carry a tennis racket!"

Giùan 23/08/11 18:31 - 4537 commenti

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The big sleep: quante volte mi sarò ripetuto nella mente (e non solo) questo titolo tanto evocativo, misterioso e prezioso! Gli stessi aggettivi che si posson segnalare come degno commento al film. Un'opera nella quale, Chandler ed Hammett lo avevan già insegnato, l'intreccio è a forza macchinoso perché specchio di una realtà torbida, di un contesto criminale più decisivo e importante rispetto ad un singolo colpevole. Apoteosi della regia "invisibile" di Hawks e dell'interpretazione "mitica" di Bogey e della Bacall. Certo il tempo non sta dalla sua parte...
MEMORABILE: La prima visita di Marlowe al Generale Sternwood; le ombre di Bogart e della Bacall che si accendon una siga; l'omicidio del pavido Elisha Cook.

Pigro 28/08/12 09:32 - 9634 commenti

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Non ci si mette molto a perdere la bussola di una trama che la confusa sceneggiatura infioretta di dettagli incomprensibili: c’è un ricatto che il detective Marlowe deve sventare, poi ci sono misteri e morti in una macedonia inestricabile. Meglio allora lasciarsi andare alla pura atmosfera, quella di un noir cupo e incalzante, che tiene tutti in una costante condizione di tensione e pericolo. Senza dimenticare l’humor, grazie a dialoghi acuti e sopraffini, che un Bogart gigante padroneggia meglio della rivoltella. Caotico e sorprendente.

Almicione 14/12/12 21:00 - 764 commenti

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Un Bogart eccezionale la fa da padrone in uno dei noir più celebri della storia. L'infallibile dectective Marlowe si muove bene in un intreccio un po' farraginoso e non facilmente comprensibile, i cui collegamenti divengono limpidi soltanto alla fine della pellicola (e neanche interamente). Nonostante la precisione riscontrabile per esempio nei dialoghi, caustici nella giusta misura, la trama eccessivamente sofisticata non permette allo spettatore di goderne appieno.

Nancy 30/11/12 01:51 - 774 commenti

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Che fotografia, che attori, che mondo affascinante questo in cui ci catapulta nel 1946 Howard Hawks. Uno dei pilastri del genere, con una sceneggiatura che, per quanto intricata (e questo è, a tutti gli effetti, l'unico punto debole del film), risulta piacevole e in molti casi cinicamente divertente, personaggi non stereotipati ma soprattutto interpretati divinamente (l'icona-Bogart, ma anche la Bacall, femme fatale di prim'ordine). Malato al punto giusto, un classico d'ogni tempo.
MEMORABILE: La scena nella serra, all'inzio del film; "Non m'importa se i miei modi non le piacciono. In confidenza, non piacciono neanche a me".

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Homesick 10/12/12 17:48 - 5737 commenti

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Al pari di certe persone, ci sono alcuni film che invecchiano male: è il caso di questo adattamento dell'omonimo romanzo di Chandler, pesante come un mattone con la sua indagine farraginosa ai limiti dell'incomprensibile e le sue lentezze che, manco a farlo apposta, conciliano il "grande sonno" del titolo. Nei panni dello sventurato detective Marlowe Bogart beneficia di folgoranti battute e di una notevole resa dei conti finale; la Bacall e Steele centrano la femme fatale e il killer d'ordinanza e la Vickers bamboleggia lasciva dopo un'indimenticabile entrata in scena.
MEMORABILE: Carmen (Vickers): «Sei in gamba, mi piaci». Marlowe (Bogart): «Questo è niente. Aspetta di vedere la danzatrice di Bali che ho tatuata sul torace».

Liv 1/05/13 17:03 - 237 commenti

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Un capolavoro del genere "nero" californiano, fascinoso nelle sue scene di interni, di notturni, con la pioggia che aggiunge mistero e atmosfera sia nelle scene drammatiche (come quelle in cui Marlow viaggia verso il pericolo) quanto in quelle da commedia (vedi quella in cui seduce la libraia, o viceversa), sofisticato, complicatissimo (uno dopo un pezzo si sente un po' idiota, ma forse fa parte del gioco); dialoghi secchi in ogni situazione. Un film dell'epoca d'oro del cinema, quando era uno dei pochi divertimenti di noi, membri del popolino.
MEMORABILE: Il titolo "The Big Sleep", tetramente beffardo.

Jdelarge 23/05/13 14:10 - 1000 commenti

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Fotograficamente parlando uno dei film noir più belli, arricchito da una sceneggiatura pungente e di gran classe. Purtroppo, oltre a questi elementi e alla splendida interpretazione di Bogart, il resto della pellicola è decisamente confusionario e la trama non è in grado di creare la giusta suspense. Quella di Hawks è un'evidente scelta di stile che prevede il sacrificio del contenuto volto a premiare tutto il contorno, che per un film noir è addirittura più importante della storia; quindi il risultato è buono, ma non eccezionale.

Myvincent 4/02/15 08:38 - 3726 commenti

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Il grande Bogey ci delizia con la sua ennesima presenza in un hard-boiled d'epoca, dove l'immancabile impermeabile, la sigaretta fumante e soprattutto il ghigno sardonico sono elementi per niente trascurabili. In realtà, dopo 60 anni, il film risente un po' dell'età, sia per la mancanza di dinamismo globale, sia per una colonna sonora pressoché latitante. Seguite attentamente i dialoghi per capirne a fondo l'intricata trama.

Xamini 6/03/16 18:33 - 1247 commenti

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Non è facile entrare nel suo spirito: struttura d'altri tempi, sceneggiatura fitta di battute (alcuni scambi non sono recitati benissimo, ma il fascino di Bogart/Marlowe e del suo umorismo sfrontato resta mostruoso) e trama che gli si accosta sulla via dell'incomprensibilità. Si decide dunque di guardarlo lasciando correre e gustando il noir nella sua essenza: pioggia, toni cupi, pistole e cadaveri da tutte le parti, un detective dal sapore di tabacco e l'immancabile femme fatale. Per una serata di pioggia è più che benvenuto.

Pessoa 23/10/16 05:02 - 2476 commenti

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Un pool di scrittori fra i più dotati del '900 americano regala a quello che l'AFI considera il più grande attore di sempre uno dei copioni più belli della storia del cinema: il capolavoro era quasi inevitabile. Ma questo piccolo gioiello di celluloide sorprende comunque anche per le innovative (per l'epoca) tecniche di regia e per il ritmo che s'impadronisce dello spettatore senza pietà. Sarebbe consigliabile almeno una seconda visione per capire la perfezione di questo film. Immenso!
MEMORABILE: L'affiatamento fra Bogart e la Bacall, che hanno girato il film subito dopo la loro luna di miele.

Daniela 25/11/16 09:41 - 12621 commenti

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L'investigatore privato Philip Marlowe, ingaggiato da un anziano generale per un ricatto che si riguarda una delle sue figlie, si imbatte in vicenda in cui sarà difficile districarsi. La trama, complicata e a quanto si dice poco compresa dagli stessi attori, passa decisamente in secondo piano di fronte al climax di questo intrigo losangelino tutto avvolto nel fumo delle sigarette e nel velo del disincanto. Bogart e Bacall emanano elettricità ad ogni loro incontro, ma anche il resto del cast risulta perfetto nei rispettivi ruoli. Capolavoro del noir, il miglior Chandler dello schermo.
MEMORABILE: "Come lo vuole il suo brandy?" "Nel bicchiere"

Saintgifts 13/03/17 09:51 - 4098 commenti

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Nemmeno uno spiegone finale alla Poirot avrebbe reso chiara la vicenda, è stato detto e ridetto. Sorvolare su questo e farsi ammaliare solo dalle atmosfere, invero davvero affascinanti e non solo per gli amanti del genere, non è del tutto giusto. È ciò che manca per arrivare al capolavoro. Basta immaginarsi come sarebbe stato se, oltre alle interpretazioni, a dialoghi perforanti (vedi l'incipit), alla regia e alla stupenda fotografia, si fosse potuto seguire facilmente l'intreccio. Il film avrebbe veramente ipnotizzato e non solo divertito.

J.d.s. 18/07/17 17:39 - 20 commenti

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Hawks porta sullo schermo il personaggio letterario del detective Philip Marlowe, consegnandolo all'interpretazione di un Bogart in stato di grazia. La pellicola non è di facile visione: trama intricata e troppo complessa. Si fa davvero fatica a individuarne il nesso logico. Il film va più che altro ammirato per le sue tante singole scene, che da sole rappresentano gioielli cristallini di cinema, a cominciare dalla scena iniziale in cui il protagonista entra nella casa. Da vedere.

Fedeerra 14/12/19 03:37 - 770 commenti

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La virtuosa regia di Howard Hawks che va a braccetto con la vischiosa fotografia di Sid Hickox, accompagnate perfettamente dal tappeto sonoro di Sir Max Steiner. Insomma, la crème de la crème dell’entourage hollywoodiano dell’epoca. Ma il vero punto di forza di questo capolavoro sono senza dubbio gli interpreti, tutti! E se Humphrey Bogart e Lauren Bacall non fanno che confermare la loro febbrile alchimia fuori e dentro il grande schermo, Dorothy Malone resta un’indimenticabile apparizione nel ruolo di una seducente e dissoluta libraia. Iconico.

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Nicola81 5/07/21 16:08 - 2840 commenti

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Gli ingredienti di questo classico del cinema nero hollywoodiano sono tutti di prima scelta: uno dei più famosi romanzi di Chandler alla base, la scattante regia di Hawks, una splendida fotografia, dialoghi ficcanti, Bogart in uno dei suoi ruoli più iconici affiancato da una magnetica Bacall e da comprimari all'altezza. Però un film che ambisce allo status di capolavoro non può avere una trama così farraginosa (da questo punto di vista, il remake di Winner dispenserà maggiore chiarezza). La visione documentale è obbligatoria, ma è impossibile non perdersi in un simile labirinto.
MEMORABILE: Il piccolo ruolo della Malone, disinibita libraia; Bogart e la Bacall al ristorante; Il finale.

Rebis 18/08/23 12:05 - 2331 commenti

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Il romanzo di Chandler è altrettanto macchinoso, ma narrativamente intelligibile: nel film invece, che lo adatta fedelmente, lo strepitoso impianto figurativo, l'acume dei dialoghi e la malìa degli interpreti fungono da distrattori e presto smarriamo in un ordito di cui si fatica a cogliere il bandolo della matassa. La censura preventiva ha sollevato altra bruma sugli aspetti più scabrosi del libro. Rimane, in ogni caso, grandissimo cinema che si colloca più o meno in zona iperuranica, da dove, insomma, possono solo discendere imitazioni, emuli dalle forme deteriori e transitorie.
MEMORABILE: "Hai dimenticato solo una cosa, me!" - "Cos'è che hai che non va?" - "Niente che tu non possa sistemare".

Kinodrop 21/10/23 18:47 - 2921 commenti

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Un noir diventato cult, ma di cui si stenta a capire la successione degli eventi affidati quasi tutti a una verbosità che proprio per questo non riesce a innescare un vero interesse e una vera partecipazione, specie a distanza di tanti decenni. Resta tuttavia la fascinosa messa in scena con tutti i crismi del genere avvolta dalla tipica atmosfera nebbiosa all'esterno e fumosa all'interno, nella quale si muove il mitico Marlowe/Bogart perfetto nel personaggio determinato e inscalfibile, a cui fa da contrappeso lo charme della stupenda Bacall, unitamente a un cast di ottimo livello.
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  • Homevideo Lucius • 18/05/14 10:49
    Scrivano - 9063 interventi
    Nel 1966 fu riportata alla luce una versione del film più lunga di 18 minuti, con del materiale inedito, un intreccio più chiaro e meno scene con Lauren Bacall. Era la versione proiettata alle truppe americane oltreoceano nel 1945, quella che - all'inizio del 1946 - aveva spinto Jack Warner a girare dell'altro materiale per l'edizione finale da distribuire nelle sale.

    Fonte: Ciak, Un secolo di grandi capolavori, supplemento riservato ai lettori di Ciak n.3
    Ultima modifica: 18/05/14 13:04 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 13/08/14 10:56
    Consigliere - 25933 interventi
    Si e spenta all'età di 89 Lauren Bacall

    http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/cinema/2014/08/13/morta-a-89-anni-lattrice-lauren-bacall_5f73fb61-2cf6-43c5-87b8-622723c54547.html

    Io la ricordo volentieri come "nonna" sagace e saggia di battute ciniche in Birth-Io sono Sean editrice di James Caan in Misery, nonchè attrice perseguitata dal fan psicopatico-gay di Michael Biehn in Un Ombra nel Buio e gelida "signora dell'orto" in Dogville
    Ultima modifica: 13/08/14 10:56 da Buiomega71
  • Discussione Tarabas • 13/08/14 11:04
    Segretario - 2069 interventi
    Io la ricordo più volentieri così.

    https://www.youtube.com/watch?v=MheNUWyROv8
  • Discussione Digital • 13/08/14 12:42
    Portaborse - 3990 interventi
    Anch'io, come Buio, la ricordo volentieri nel thriller Un Ombra nel Buio (peraltro poco noto, ma di cui fortunatamente possiedo la registrazione tv di Rai Movie).
  • Discussione Buiomega71 • 13/08/14 12:49
    Consigliere - 25933 interventi
    Digital ebbe a dire:
    Anch'io, come Buio, la ricordo volentieri nel thriller Un Ombra nel Buio (peraltro poco noto, ma di cui fortunatamente possiedo la registrazione tv di Rai Movie).

    Io lo registrai da RaisatCinema, in quanto la vhs cartonata della CVR risulta quasi introvabile

    In questo "psycho thriller" ottantiano sottovalutato e da riscoprire di Ed Bianchi la Bacall e semplicemente fantastica, ben di più che nei noir anni '40.
    Ultima modifica: 13/08/14 13:07 da Buiomega71
  • Discussione Claudius • 13/08/14 13:37
    Servizio caffè - 213 interventi
    Beh la classe della Bacall è un dato di fatto!pleonastico dire che è una delle più grandi attrici di tutti i tempi, almeno a mio avviso
  • Discussione Claudius • 13/08/14 13:38
    Servizio caffè - 213 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Che ho rinunciato al Milan per Marlowe?
    Beh, ci sono anche i videoregistratori... ;)
    In realtà non ho rinunciato a niente, visti tutti e due.
    E direi che ai madridisti dell'altra sera si attaglia bene una battuta di Bogart "So may guns in this city and so few brains".


    Tarabas forza Juve ora e per sempre nei secoli dei secoli!!scusa non ho resistito
  • Discussione Ciavazzaro • 13/08/14 13:41
    Scrivano - 5591 interventi
    Un grande dispiacere,tra l'altro ho scoperto di recente quel thriller anni 80' con lei protagonista ed è in una mia immediata wish list.
    R.I.P.
  • Discussione 124c • 13/08/14 17:35
    Gestione sicurezza - 5190 interventi
    Dispiaciuto anch'io!
  • Curiosità Daniela • 25/11/16 09:59
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    "Il grande sonno" (The Big Sleep), pubblicato nel 1939, è il primo romanzo di Raymond Chandler.
    Il titolo si riferisce alla morte, così definita nell'ultima pagina del romanzo.

    Dopo il film di Hawks, alla cui sceneggiatura collaborò William Faulkner, il romanzo è stato portato sullo schermo nel 1978 col titolo Marlowe indaga, per la regia di Michael Winner, con Robert Mitchum nel ruolo di Marlowe e Sarah Miles nel ruolo che fu di Bacall.

    Elementi della trama de "Il grande sonno" si ritrovano anche ne Il grande Lebowsky dei fratelli Coen.