Robin e Marian - Film (1976)

Robin e Marian

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/12/07 DAL BENEMERITO LOVEJOY
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Lovejoy 12/12/07 17:13 - 1823 commenti

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Robin Hood torna dalle crociate insieme all'amico Little John e, dopo aver salvato la sua Marian, sfida il suo nemico di sempre, lo sceriffo di Nottingham. Crepuscolare, romantica, divertente ed emozionante versione delle avventure di Robin Hood. Splendida la regia di Lester e cast all star inglese in grandissima forma. Indimenticabile la colonna sonora.
MEMORABILE: Il primo incontro tra Robin e Marian e tra Robin e lo sceriffo; lo scontro finale e tutta la parte finale.

Daniela 11/01/09 20:26 - 12661 commenti

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Il più romantico fra i film dedicati a quest'eroe leggendario, con un Robin Hood di mezz'età, capelli grigi e fisico segnato, ma ancora pronto all'avventura e una Marian tenera e determinata, capace di sacrificare a quest'amore anche la sua fede in Dio. Demistificante (i duelli sono alquanto rozzi, come pure i costumi) ma non derisorio, come invece era stato Lester raccontando le gesta dei moschettieri, piuttosto teneramente ironico. Finale struggente, impossibile non commuoversi. Nel resto del cast, una sfilata impressionante di attori.
MEMORABILE: La dichiarazione d'amore di Mirian nel finale: "io ti amo più di Dio".

Galbo 13/01/09 16:00 - 12392 commenti

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Un Robin Hood crepuscolare meno eroico e più uomo in questo episodio delle sue avventure firmato dall'inglese Richard Lester. Il film, tra i migliori dedicati al mitico arcere, affascina proprio perchè differente dall'iconografia classica (ed ultrasfruttata) e perchè realizzato con l'ausilio di un grandissimo cast impegnato nei ruoli principali e secondari. Bella la colonna sonora.

124c 1/10/09 16:40 - 2918 commenti

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Robin Hood vecchio, stanco e disilluso poteva essere interpretato solo da Sean Connery. L'attore scozzese non sapeva ancora che, quindici anni più tardi, avrebbe interpretato brevemente re Riccardo in Robin Hood - il principe dei ladri, benedicendo Kevin Costner come secondo Robin Hood hollywoodiano per eccellenza, ma la sua prova del 1976 non è da dimenticare. Circondato da un buon cast, fra cui Audrey Hepburn, l'ex-James Bond se la cava bene. Dissacrante il folle re Riccardo di Harris.
MEMORABILE: Lo scontro finale fra Sean Connery e Robert Shaw (lo sceriffo di Nottingham), molto più crento di quello che i due fecero in Dalla Russia con amore.

Puppigallo 3/01/10 20:32 - 5273 commenti

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Notevole rilettura del famoso personaggio, qui più geronto, ma anche decisamente più credibile, con tutte le sue debolezze e le limitazioni di un'età avanzata. Simpatico Little John, più riflessivo e quasi rassegnato a seguire quest'uomo turbolento e cercaguai. Una nota di merito va anche a Marian (qui badessa), nonostante il suo rapporto con Robin rallenti la pellicola, a Riccardo Cuor di Leone, dipinto come un discreto bastardo e allo sceriffo, che non agisce d'impulso, ma pondera. Da segnalare la più realistica arrampicata di muro (parecchi minuti per 6 metri circa). Inaspettato finale.
MEMORABILE: "Chi è questo aborto!?"; Re Riccardo: "Mio padre mi ha maledetto in punto di morte...solo perchè lo stavo uccidendo. Era un uomo di poco spirito".

Rambo90 12/01/12 01:20 - 7697 commenti

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Malinconica ultima avventura di Robin Hood, eccezionale per come unisce l'avventura alla storia d'amore struggente (e alle ultime battute) con Marian. Commovente tutta la parte finale, sublimata dall'ottima colonna sonora. Bravissimi Connery e la Hepburn, davvero ben affiatati, ma anche Shaw nei panni dello sceriffo è memorabile. Tra gli attori secondari menzione d'onore per il grande Richard Harris, Re Riccardo canagliesco e ironico (anche in punto di morte).
MEMORABILE: Il duello finale fra Robin e lo sceriffo di Nottingham.

Caesars 3/02/12 09:24 - 3790 commenti

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Richard Lester non rinuncia alla sua vena ironica nemmeno nel raccontarci le gesta di Robin Hood. Per farlo decide di portare sullo schermo (mai fatto prima e nemmeno dopo) il celebre personaggio oramai invecchiato e lo ricolloca nella sua amata Sherwood. Grandissimi i pochi minuti che vedono in scena anche Richard Harris, un Riccardo cuor di leone veramente "bastardo" (peccato che l'ottimo attore esca presto di scena...). Tenera e romantica la storia d'amore con Marian, anche se questa parte rallenta non poco il ritmo del film. ***!
MEMORABILE: Il carceriere che rimane impassibile entrando nella cella mentre Robin Hood e Little John stanno cercando di scappare.

Giacomovie 13/01/13 10:30 - 1398 commenti

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Dalle prime scene può sembrare una parodia, ma poi si scopre che le gesta di un Robin Hood invecchiato sono condite con molta ironia. Connery è bravo nel dare vigore a un personaggio in declino e la Hepburn è sempre soave e delicata. Il loro romanticismo culmina nel finale in una delle più struggenti dichiarazioni d'amore apparse sullo schermo. La cornice ambientale è un pò grezza ma abbastanza realistica nel disegnare il contesto medioevale del racconto.

Nicola81 4/11/16 15:29 - 2857 commenti

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Robin Hood è invecchiato, Marian si è fatta monaca, lo sceriffo di Nottingham è un nemico di tutto rispetto. Lester opera una coraggiosa e dissacrante rilettura di un mito senza però scivolare nella parodia, perché i toni della commedia avventurosa sono inaspriti dal realismo delle sequenze più violente e da una nostalgica malinconia che culmina in un finale di inaspettata e commovente drammaticità. Efficace l'ambientazione in un Medioevo arido e soleggiato, cast in forma smagliante, discrete le musiche di John Barry. Strano, ma riuscito.
MEMORABILE: La liberazione delle monache, con annesso arrampicamento sulle mura; Il crudo e sanguinoso duello tra Connery e Shaw; Il finale.

Rocchiola 19/07/19 14:46 - 966 commenti

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Indubbiamente il miglior Robin Hood di tutti i tempi. Lester rilegge il mito con toni crepuscolari e ironici senza scadere nella parodia, anzi adottando un adeguato realismo storico. L’ottimo Connery è un Robin insolitamente giovale ma sempre fiero di battersi per la giusta causa malgrado l’età avanzata, mentre la Hepburn è una Lady Marian piuttosto riflessiva capace però di uno dei gesti d’amore più belli ed estremi che il cinema ricordi. Una malinconica e romantica riflessione sul trascorrere del tempo ottimamente musicata da John Barry.
MEMORABILE: La sfida finale tra Robin e lo sceriffo; La liberazione delle suore; "Quando la freccia toccherà terra mettici vicini e vattene".

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Michdasv 18/07/21 12:08 - 117 commenti

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Quasi come Dumas, cosa accadrebbe con vent’anni di più? In un medioevo una volta tanto realisitico, con abiti sporchi che nessuno cambia, capannucce, torri minuscole e un re che beve da un secchio in una stanzetta disadorna. Un gruppo di vecchi delusi (compreso lo sceriffo, giusdicente letterato emarginato dai nobili analfabeti). Realistico sia il muro, sia il duello finale. “Fedeltà o ribellione” ma trattato in modo ironico. Vecchi o no? Il titolo inganna: da riguardare, ma dal punto di vista di Little John (bi!). Fantastici i protagonisti e Shaw (l’unico che si rade).
MEMORABILE: Da “sono vecchio…” a “io non sono vecchio!”; Dialogo: “ma cosa ci fai con quel costume?” “Ci vivo dentro!”; Gli sguardi silenziosi di Little John.

Myvincent 18/07/21 16:30 - 3741 commenti

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Di ritorno dalle crociate Robin Hood deve rifare i conti col suo passato e un dolce amore a cui sembra aver dato poco peso, preso dalle suoi improcrastinabili principi di giustizia e difesa dei deboli. Per questo non esiterà a dare tutto se stesso contro gli usurpatori senza scrupoli. Desueta rappresentazione del leggendario eroe inglese, colpisce per gli appigli storico-politici di quei tempi, esitando in una storia sentimentale dipinta coi colori tenui e sfumati di un acquerello. Fascinoso Connery, un po' artificiosa la Hepburn, incastonata in una permanente fuori tempo massimo.

Fabbiu 1/11/21 08:09 - 2144 commenti

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Piacevole e interessante rilettura di Robin Hood, ormai invecchiato e di ritorno dalle crociate. Tutti sono maturi con l'età (anche Marian, ormai badessa e i compagni), compreso lo sceriffo di Nottingham ma non è mai diminuito, per ogni personaggio, il desiderio di avventura che rappresenta un obiettivo di vita da perpetrare, pur tra acciacchi e problemi vari. E' una storia condita da umorismo e una notevole parentesi sentimentale (quella del rapporto che fa da titolo al film) supportata da un cast all'altezza. Le cornici scenografiche sono adorabili quanto lo è la fotografia.
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  • Curiosità Caesars • 28/02/20 12:27
    Scrivano - 16810 interventi
    L'anno 1976 è quello del debutto su grande schermo di Victoria Abril, che qui interpreta il ruolo della regina Isabella. Nello stesso anno figura anche in un solo altro film, e curiosamente anche questo vede protagonista la figura di Robin Hood: "Storia di arcieri, pugni e occhi neri" (di Tonino Ricci) nel quale interpreta Lady Anne Birrdsley.
  • Discussione Michdasv • 18/07/21 12:10
    Galoppino - 285 interventi
    Per i cinefili. Nel 1974 doveva apparire abbastanza soprendente, che molte tra le tante le frasi contro la monarchia fossero pronunciate da Connery che aveva dato il volto allo 007 per antonomasia (che aveva la Licenza di Uccidere al Servizio di Sua Maestà Britannica), e qui invece denuncia i re come avidi, miopi e vanagloriosi, e confessa di essere pentito per tutti gli uomini che ha ucciso. Era comunque sorprendente che 007 fosse uno scozzese, e anche attivista politico nella vita reale. Se non sbagli questa è la prima apparizione della leggendaria barba con folte brizzolature bianche sul volto, invecchiato dal trucco e quasi calvo, di un Sean Connery che fino ad allora era sempre apparso pettinatissimo e rasatissimo. La barba (e un nuovo tipo di fascino) accompagneranno Connery in molti film, tra cui Il Nome della Rosa (facendo infuriare Eco, che per Guglielmo desiderava un britannico per nulla muscoloso, pallido e rossiccio con le lentiggini), parzialmente in Highlander (1986), poi in  Caccia a Ottobre Rosso (1990) e Indiana Jones e l’ultima Crociata (1989).
    In Indiana Jones e l’ultima Crociata, Sean Connery/Prof. Jones accenna alla sua amicizia di lunga data con il prof. Brody… impersonato da Denholm Elliott che qui impersona Will Scarlett. Quindi l’amicizia risalirebbe almeno al 1192, anzi a venti anni prima.
    Per la prima volta sullo schermo un vero duello medievale, con fatica, peso e colpi inutili… Shaw e Connery si erano già picchiati in Dalla Russia con Amore.
    Notevole Ian Holm nella parte del re lascivo e vizioso (che si fa distrarre dalla neosposa isabella, una Victoria Abril allora sedicenne ma già stupenda sullo schermo). Si, è proprio lui, Bilbo Baggins.
    Ultima modifica: 19/07/21 00:04 da Michdasv
  • Discussione Daniela • 18/07/21 19:37
    Gran Burattinaio - 1 interventi
    Grazie per il simpatico excursus, però in riferimento alla barba brizzolata, quella del maturo Robin è del 1976, quindi viene dopo quella folta del capo berbero Mulay Achmed Mohammed el-Raisuli, il Magnifico (la confesso: ho fatto ricorso al copia ed incolla) de Il vento e il leone del1975. Sempre nel 1975, Connery aveva esibito una barba brizzola, anche se molto più corta e rada, in L'uomo che volle farsi re.
    Considerate anche le varianti conneryane dl baffoni e mullet (come non ricordare quelli spettacolari in Zardoz?), qui ci sarebbe materia per un approfondimento da parte da Markus, l'esimio esperto tricologico del Davinotti :o)
  • Discussione Michdasv • 19/07/21 00:03
    Galoppino - 285 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Grazie per il simpatico excursus, però in riferimento alla barba brizzolata, quella del maturo Robin è del 1976, quindi viene dopo quella folta del capo berbero Mulay Achmed Mohammed el-Raisuli, il Magnifico (la confesso: ho fatto ricorso al copia ed incolla) de Il vento e il leone del1975. Sempre nel 1975, Connery aveva esibito una barba brizzola, anche se molto più corta e rada, in L'uomo che volle farsi re.
    Considerate anche le varianti conneryane dl baffoni e mullet (come non ricordare quelli spettacolari in Zardoz?), qui ci sarebbe materia per un approfondimento da parte da Markus, l'esimio esperto tricologico del Davinotti :o)

    in effetti io scrivevo esattamente per supplicare un excursus tricologico sul compianto Connery... considerando anche il fatto che secondo un gran numero di persone (ovvero: mia madre e mia zia) era moooolto più affascinante da vecchio che da giovane - il che forse farà arrabbiare gli 007ofili, ma darà felicità a tutti gli altri.
  • Discussione Daniela • 19/07/21 00:40
    Gran Burattinaio - 1 interventi
    Michdasv ebbe a dire:
     secondo un gran numero di persone (ovvero: mia madre e mia zia) era moooolto più affascinante da vecchio che da giovane 
    Concordo pienamente con mamma e zia: non c'è confronto, invecchiando ha acquistato fascino :o)
  • Discussione Michdasv • 19/07/21 08:52
    Galoppino - 285 interventi
    Si diciamo che quando faceva Bond, Connery era semplicemente "il solito bell'uomo col ciuffo e la barba rasata" , qualcosa di banale e ovvio che si poteva reperire dappertutto. Bell'uomo, bel fisico, elegante e tutto il resto, ma, come dire... "comune". Invece con la barba e le rughe agli occhi diventa... "unico". 
  • Discussione Michdasv • 19/07/21 09:04
    Galoppino - 285 interventi
    Ironico e disattento all'aspetto economico. Il film trascura deliberatamente lo slogan "Robin Hood ruba ai ricchi per donare ai poveri" oggetto di tanti altri film (a cominiciare dal Disney e dalla parodia con Duffy Duck). Né Re Riccardo, né re Giovanni esigono tasse, anche se spendono capitali per portare 3000 cavalieri a Gerusalemme o migliaia di fanti a Dover. Lo Sceriffo non riscuote tasse, eppure deve mantenere una guarnigione e pagare il "soldo" ai "soldati". Durante l'assedio, né assediati né assedianti si preoccupano degli aspetti alimentari o economici, e fra' Tuck può dare da mangiare a 50 reclute da un minuto all'altro. Catapecchie, monasterucoli di paglia in rovina, e molti mendicanti per strada, suggeriscono invece che ci sarebbero state parecchie occasioni per una redistribuzione di quelle in voga tra il 68 ed il 77, invece Robin usa il suo sacchetto di monete per un carro di pentole di rame. Anche l'ondata di ribellione dei contadini non sembra motivata da fantomatiche tasse inique, ma piuttosto da una generica aspirazione all'autogoverno e/o all'anarchia, considerando che sia lo Sceriffo sia Robin dichiarano che il territorio è un qualcosa di "mio" e non di un lontano sovrano a Dover, o di qualche imbranato nobile con un buffo (ma realistico) elmo a forma di stufa. A loro volta i nobili non sembrano "ricchi": il sedicente nobiluomo trascorre l'intero film con un solo vestito addosso, sporco come quello di un porcaio (e si vanta di essere analfabeta, quando semmai spendere per l'istruzione dell'adolescente sarebbe stato un investimento da genitori ricchi). E i Merry Men confessano di essere sopravvissuti vent'anni rubando cavalli nelle fiere (altro che dare ai poveri).
  • Discussione Markus • 19/07/21 10:52
    Scrivano - 4775 interventi
    Spesso il pelo del baffo è più scuro rispetto a quello della barba, o meglio resta per così dire bicolore per un certo periodo (talvolta anni, come a Sean) prima di perdere la pigmentazione o parte di essa. Con molta probabilità la barba era già brizzolata nel 1974.

    Ne "L'uomo che volle farsi re" e "Il vento e il leone" (1975) il diabolico quadro era già evidente (baffo nero con barba brizzolata):




    Nel 1989, in "Indiana Jones e l'ultima crociata", la situazione era ancora così, ma con la barba ceduta negli Anni '80 al "total white":

    Solamente nei primi Anni '90 il baffo ha iniziato a diventare brizzolato, pur restando ancora più scuro rispetto alla barba (qui da "Mato grosso" (1991):


    Come si può constatare in questa recente immagine, ad Anni 2000 inoltrati, il baffo era ancora più scuro rispetto alla barba:
    Ultima modifica: 19/07/21 10:54 da Markus
  • Discussione Daniela • 19/07/21 11:02
    Gran Burattinaio - 1 interventi
    Grazie a Michdasv per la sua gustosa disamina socio-economica, non ricordavo che questo film trascurasse tanto il fattore tasse per giustificare le ruberie di Robin ;o/
    E grazie a Markus per la carrellata di belle immagini baffo/barbute. 
  • Discussione Michdasv • 19/07/21 15:09
    Galoppino - 285 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Grazie a Michdasv per la sua gustosa disamina socio-economica, non ricordavo che questo film trascurasse tanto il fattore tasse per giustificare le ruberie di Robin ;o/
    E grazie a Markus per la carrellata di belle immagini baffo/barbute. 

    Oh! ma è proprio l'assenza dello slogan "dai ricchi ai poveri" l'ingrediente che lo rende ironico e beffardo... perché il Robin-Disney ha una giustificazione morale buona e buonista (nutrire le vedove e gli orfani nientemeno) invece il Robin-Connery se ne infischia di qualsiasi cosa, vede i poveri ma non li aiuta, bacia una badessa, maledice i re, tutto solo per un divertentissimo egocentrismo che in poche parole si riduce a "questa Foresta è mia e qui comando io"... e nega di aver compiuto le gesta cantate nelle leggende, e agisce quasi solo per capriccio... è l'Antieroe per eccellenza, e la cosa sorprendente, è che l'attore era l'Eroe del decennio precedente....