Tardo cortometraggio disneyano con protagonista Pippo, amante delle moto d'acqua, che viene coinvolto dal figlio in una gara di sci nautico (che vincerà in un modo molto particolare). L'animazione è davvero pessima, il cast vocale (a parte Colvig) non aiuta. Evitabile. Brutta anche la storia.
In uno degli ultimi cortometraggi “classici” a lui dedicati, Pippo è una fanatico degli sport acquatici e dello sci in particolare. Coadiuvato dal pargolo George il nostro eroe partecipa ad una corsa forsennata. Piuttosto ripetitivo nelle situazioni comiche, Aquamania è tuttavia un cortometraggio godibile che risulta però carente nella grafica e nella tecnica di animazione.
Pippo è maniaco del motoscafo e porta al mare il figlio che lo trascina in una frenetica gara di sci acquatico. La prima parte del cartone è piatta e noiosa, secondo la solita impostazione di Pippo come uomo medio americano alle prese con qualcosa. Il cartone decolla solo dopo la metà, quando durante la gara Pippo si ritrova addosso una piovra terrorizzata: il rapporto tra i due mentre schizzano tra mare cielo e terra è divertente, con alcune gag piacevoli. Nel complesso, è evitabile.
Per averlo diretto un grande regista Disney è un corto deludente. Un toon molto caciarone ma non altrettanto divertente: Pippo e il figlio si cimentano in una gara di sci nautico, inutile dire che la gara verrà vinta da loro non senza aver combinato vari pasticci. La grafica stavolta lascia troppo intravedere il tratto dei disegni (comunque molto belli), risultando a volte stucchevole; l'animazione è mediamente mediocre e la storia non è davvero nulla di che. A quei tempi (l'anno era il 1961) ormai si cercava altro, non più cortometraggi.
MEMORABILE: La parte con il polipo, simpatica ma non sempre divertente (prolisso in alcune situazioni).
Pippo compra un motoscafo e porta il figlio a provarlo; per caso rimane coinvolto in una gara. Uno degli ultimi corti con Pippo, nonchè uno dei migliori: il ritmo è velocissimo, zeppo di gag divertenti che sembrano non avere mai fine (soprattutto nella seconda parte, con tutta la gara). L'animazione è la stessa di film come La spada nella roccia e Il libro della giungla, ovvero quella tipica degli anni sessanta e di questo regista, ma è comunque sufficiente. Notevole.
Nominato per un Oscar, è uno dei corti sportivi con Pippo protagonista fra i più divertenti della serie. Sebbene la qualità dell'animazione non sia all'altezza dei classici dei decenni precedenti, la storia è stravagante, con un bel ritmo travolgente. Il livello di umorismo sale vertiginosamente, poi, quando Pippo fa coppia con il povero polpo tirato in ballo suo malgrado.
Qualche buona idea di base (l'uomo che finge di non cadere in tentazione nell'acquisto, il desiderio di farsi vedere perfetto agli occhi del figlio) e poi nello sviluppo narrativo (specialmente l'idea dell'interazione col polipo) è purtroppo bilanciata, in negativo, da un overdose di situazioni (le montagne russe) che abbassano il livello medio del divertimento. Poteva essere sviluppato meglio, ma non è male. Nel 1972 è stato inserito nel film antologico Pippo Olimpionico.
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