Durante la II Guerra Mondiale un gruppo di soldati americani è deciso a difendere le proprie postazioni a rischio della vita. Quando la loro unica speranza diventa la presa di un avamposto nazista, i temerari si buttano nella mischia sprezzanti del pericolo. Un film inconsueto del grande Joe D'Amato che qui si firma Michael Wotruba. Una pellicola fatta anche di molte scene documentaristiche montate nel film. Scarso, povero di contenuti e ricco di recitazioni imbarazzanti. Di certo non un buon film.
Pellicola stranamente inserita nel contesto del ciclo Sex& Violence, editata per la prima volta in VHS -sul finire deli anni '90- grazie ai tipi della Shendene & Moizzi, previa selezione a cura di Nocturno Cinema. Resta titolo di poco conto, pur nella sterminata produzione realizzata dal poliedrico Joe D'Amato. Da visionare con (interessato) approccio filologico per capire come, nei primi anni '70, la produzione cinematografica italiana riusciva ad imbastire un film facendo ricorso a materiale di repertorio.
Ennesimo riciclaggio della solita sporca dozzina in salsa italica. A mettere in piedi questa sbiadita e insulsa fotocopia ci pensa il giovane Massaccesi, qui nascosto dietro uno dei suoi primi pseudonimi. Con ampio uso di materiale di repertorio per mascherare la povertà del tutto, attori quanto meno imbarazzanti, compresi i pur bravi Manni e Kinski e la solitamente deliziosa Rosemarie Lindt, location improvvisate, il film si trascina stancamente per un'ottantina di minuti. Niente sesso, ma Massaccesi compensa con notevoli dosi di violenza.
MEMORABILE: La consueta faciloneria con cui i soldati cadono a terra morti prima ancora di essere stati colpiti.
Se da un lato si può abbassare il voto perché il film non è molto esauriente, io glielo alzo perché se ne frega altamente del lieto fine e senza tanti effettini ed effettoni fa vedere quello che è... Su tutto mettiamo l'intervento chirurgico iniziale, ma ancora di più la presenza e la qualità del cecchino finale, che è lì come a dire "Caro spettatore, se credi che la guerra sia romantica e bella come la leggi nei romanzi, hai proprio sbagliato..." E alla fine il protagonista non ha neanche il tempo e le lacrime per piangere. Davvero originale.
Piccolissimo film di D'Amato ai suoi inizi. Nonostante l'impegno nell'inserire inquadrature originali, nulla può contro la povertà del tutto. Povertà recitativa, povertà delle ambientazioni (il campo di concentramento è una rocca laziale), povertà delle location (strade di campagna per non avere problemi con i permessi). Dialoghi ritriti ("Questa maledetta guerra") o assurdi, azioni rallentate (per fare metraggio) quando si dovrebbe accelerare la fuga, scene di repertorio per dare un tono. Follia somma è Kinski, che restaura tele leonardesche! Ogni francese, ovvio, parla l'inglese...
Un giovane D'Amato è costretto, come spesso gli accadrà anche in seguito, a fare la zuppa con quel che passa il convento. L'aria da low budget si coglie fin dalle sequenze insertate nella parte iniziale, ma il film nonostante tutto è meno malvagio di come lo si vuol dipingere. In primo luogo bisogna dare atto al regista di essere riuscito a costruire una storia lineare che si segue facile (e per un prodotto del genere non è poco), poi ci si può gustare un cast di professionisti del genere che danno il meglio riuscendo a portare a casa anche delle belle scene. Decisamente guardabile.
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SEX & VIOLENCE 1 - La serie completa Titoli della serie Sex & Violence distribuiti da noi in VHS grazie alla Shendene & Moizzi, componenti il ciclo "Il cinema estremo italiano" (ogni titolo contiene il link alla scheda davinottica del film):