Klein (Castellari), uno scienziato impazzito, fa un uso demenziale di una sua scoperta che gli permette di condensare l'energia contenuta nei tabellini elettronici mediante raggi laser che l'assorbono e possono esser diretti su un obiettivo con effetti catastrofici. L'effetto di questa arma è da morire dalle risate, con corpi che si sciolgono come fossero di cera per rivelare improbabili scheletri. A parte questo, è un action che Castellari riesce a girare con discreto ritmo. Da citare come protagonista Erik Estrada (ve lo ricordate???)
Definire questa pellicola una "summa" dei migliori telefilm anni 80 parrebbe riduttivo. A cominciare da un Erik "Poncharello" Estrada in splendida forma e perfettamente a suo agio tra le location americane più stereotipate dell'epoca: deposito ferroviario - autodromo - casa galleggiante dell'eroe di turno - ditta di pompe funebri. Praticamente come se MacGyver fosse costretto a combattere contro l'A-team per annientare uno scienziato pazzo preso in prestito da una puntata di Supercar. Il finale, poi, è qualcosa di incredibile. Da vedere.
MEMORABILE: Poncharello nudo che porta il pollo ai rapinatori.
Allucinante. L'idea di contaminare il poliziesco con elementi di fantascienza, se solo questi fossero decenti, non sarebbe male: ma il "raggio scarnificatore" è davvero patetico ed è corredato da effetti "speciali" orrendi (plagio da I predatori dell'arca perduta). Interminabili inseguimenti in auto girati con i piedi (e pensare che Castellari era stato il regista di ottimi poliziotteschi), attori pessimi, trama inesistente: guardatelo solo se siete masochisti o volete capire fino a che punto può spingersi il cinema di serie z.
Negli anni '80, dai telefilm si potevano ricavare film (Twin Peaks - Fire Walk with Me), oppure viceversa (College di Castellano e Pipolo). In questo caso invece si tratta di un film che racchiude tutto ciò che i telefilm USA avevano prodotto fino ad allora. Il maestro Castellari si affida a Erik Estrada per compiere il suo lavoro. Il film funziona se visto nell'ottica delle "11 di mattina su Italia 1"; se è visto nell'ottica di cinema d'azione-fantascienza meglio puntare lo sguardo verso altri lidi.
Se Estrada voleva affossare fin da subito la sua carriera cinematografica, ha scelto il film giusto; basti pensare che esordisce in mutande, portando un vassoio contenente patatine e un tacchino con sorpresa; e a circa metà film, verrà anche massacrato di botte da una donna con molteplici calci nelle palle. Detto questo, la pellicola è quasi interamente inutile, con dialoghi tappabuchi e inseguimenti interminabili. L’unico, vero motivo di interesse è dato dalla clownesca arma che liquefa tutto, persone comprese, con effetti “speciali” da non credere (le persone si sciolgono su sfondo rosso).
MEMORABILE: L’assurdo e demenziale panico all’autodromo, dove la gente si calpesta e vola giù dalle gradinate con chilometri di spazio a disposizione.
Modesto film d’azione girato lungo le strade e i ponti di San Francisco, si dissolve nella pletora di b-movies ed episodi di serial tv americani anni Ottanta dedicati a scienziati pazzi che minacciano distruzione con letali armi ipertecnologiche. L’antico talento e il consumato mestiere di Castellari sopravvivono nel rigetto del politically-correct, nei colpi di pistola al ralenti, negli inseguimenti spericolati, nelle esplosioni d’auto e nel ritmo, sostenuto anche con l’apporto delle musiche “a stelle e strisce” dei fratelli De Angelis.
MEMORABILE: Estrada dopo aver pestato un rapinatore assassino: «Sono i vermi come te che rendono piacevole il mio mestiere!».
Peggio di questo Colpi di luce il buon Enzo G. Castellari non ha fatto. Vicino all'inutile tutta la storia, con dialoghi noiosi e comici. Estrada ha fatto meglio solo in alcuni episodi dei Chips. Musiche dei De Angelis poco coinvolgenti. Però gli inseguimenti sono girati bene.
Raffazzonatissimo e a tratti patetico action del nostro pur ottimo Enzo Castellari, che con la dozzina di titoli degli anni 80 è quasi riuscito a rovinare gli altrettatnti masterpiece del decennio precedente, accodandosi al filone dei postatomici che aveva ormai preso il posto dei polizieschi nei bmovie. Estrada e la buona fattura degli inseguimenti evitano il peggio, anche se il finale è veramente vergognoso. Musiche dei DeAngelis a stelle e striscie.
Non mi è dispiaciuto affatto. Buon cast, con Enio Girolami protagonista ed Erik Estrada mediocre attore (che però qui non sfigura). Gli effetti speciali sono ovviamente comici, ma erano gli 80 e quando la CGI (per fortuna) ancora non esisteva avevano campo ingenuità e fantasia. Passabile.
Uno scienziato pazzo vuole distruggere la terra attraverso un raggio laser. Detta così sembrerebbe un film dalla trama poco originale ma meritevole di essere visto. In realtà è esattamente il contrario perché non c'è assolutamente niente di valido o di interessante da vedere. Il film è scarso come pochi altri film visti dal sottoscritto. Effetti speciali ridicoli e inseguimenti senza fine che allungano la brodaglia sono solo alcuni degli elementi che basterebbero per spegnere subito la tv. Per non parlare dell'incipit...
Spassoso poliziesco-con-scienziato-pazzo girato dal grande Castellari, che garantisce azione, violenza e inseguimenti a tutto spiano; il regista dà un taglio americano alla pellicola, anche grazie alle riprese in loco (la classica San Francisco) e alle musiche dei De Angelis (in verità un po' ripetitive). SPFX caserecci ma divertenti (la gente che si squaglia), ritmo buono, cast di facce note, con l'ex Chips Erik Estrada sugli scudi. B-movie senza pretese di sorta, ma confezionato con dignità e buon mestiere. Ce ne fossero in Italia adesso...
Castellari realizza una versione nostrana del thriller con risvolti fantascientifici tanto in voga sull'altra sponda dell'Atlantico. Anche se l'espediente dei raggi mortali è stato ormai declinato fino all'esaurimento, il regista tenta di innestare nel film un po' di personalità: esplosioni, effetti speciali stranamente efficaci nella loro crudezza (le persone colpite dal laser si squagliano) e tanti inseguimenti. Non è abbastanza per far decollare la pellicola, ma almeno c'è un'atmosfera trash che diverte. Estrada protagonista funziona.
Qui si gioca al massacro senza sconti per nessuno e senza tanto studiarci sopra: davanti ad armi terrificanti pilotate da un vanitoso megalomane ci vuole un ispettore che ha l'aria di un ex-criminale (e d'altronde, vista la gravità della minaccia non c'è alternativa). Come collaboratori sono però da preferire nettamente quelli del primo, se non altro per la maggior reattività. La mano di Castellari si vede e non solo negli inseguimenti, ma le morti numerose morti violente richiamano più da vicino un Fulci e per certi versi perfino uno Spielberg!
MEMORABILE: I corpi sugli spalti dell'autodromo; Le musicassette minatorie; L'autista crivellato di colpi.
Decisamente fiacco e malriuscito e con una partenza veramente ai limiti del risibile. Con un titolo più adatto per un salone di bellezza, le premesse non erano certo esaltanti e infatti non c’è nulla da salvare. Ben presto si va in overdose di inseguimenti, esplosioni e scontri vari dietro i quali non si cela un granché; la trama di per sé poggia su una sola idea sorretta malamente da dialoghi fatiscenti e un'attenzione deficitaria nei particolari.
MEMORABILE: L’entrata in scena di Estrada durante una rapina, in mutande e portando un vassoio con pollo e patatine!
Mediocrissimo action-movie che tenta di portare al cinema la summa dei vari telefilm americani che impazzavano negli Anni '80 (scienziati pazzi, raggi laser, inseguimenti di polizia ecc.). L'andamento - come diceva De Piscopo - è lento e non basta qualche "effettaccio" speciale per rendere la vicenda anche solo avvincente, pur nella puerilità del soggetto. Estrada protagonista, dopo le glorie di CHiPs, è già ripiegato al cinema bis italico in trasferta americana e, quel che spiace di più, è che a dirigerlo è Castellari.
"Tu vuo' fa' l'americano" verrebbe da dire al buon Castellari, che qui si cimenta in un action movie in stile statunitense fallendo completamente l'obiettivo e girando forse il suo peggior film. Una sceneggiatura zeppa di buchi, riempita da inseguimenti stucchevoli e peggiorata da una recitazione scadente su dialoghi imbarazzanti, colonna sonora mediocre. Peccato perché la scena iniziale con la coppietta disintegrata dal raggio non era neanche da buttare. Ma dopo quello, il nulla.
Un discreto intrattenimento da terza serata quando la palpebra cala inevitabile assieme alla soglia dell'attenzione. Il consueto mad scientist (una figura immarcescibile dell'immaginario filmico) contro Erik Estrada: un duello assai poco avvincente che Castellari, memore del bel tempo che fu, condisce con una serie di distruzioni da Keystone Cops (stradali) e da B-movie anni Cinquanta (le liquefazioni umane). Sentimenti men che basici, action da poco prezzo. Si vede persino con simpatia tenendo conto dell'autore, ma si tratta di ben poca cosa.
Ottantiniano fino al midollo questo action di Castellari, di cui si riconosce la mano nelle sparatorie molto violente e nei rocamboleschi inseguimenti, ritmati dalle incontenibili musiche dei De Angelis. La storia dello scienziato pazzo con la super-arma-laser però è oggettivamente patetica e gli effetti speciali sulle persone arrostite fanno sorridere, dando al film una parvenza trash. Mediocre, ma nel genere c'è di peggio.
MEMORABILE: Estrada che ruba una dune buggy e sfreccia per la strade di San Francisco inseguendo lo scienziato pazzo su una tamarrissima Jaguar.
Effetti speciali poveri, storia decisamente tirata via eppure Enzo G. Castellari, realizzando interamente in America questo film, dimostra di saper cavare sangue dalle rape. Infatti l'azione scorre fluida, c'è divertimento e nonostante la fissità del protagonista ci si appassiona alla vicenda, assai poco verisimile. Un talento vero, capace di uscire fuori anche con quattro soldi.
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Molto più probabile che sia invece GLI ANNI LUCE di Alain Tanner
No no è proprio questo. Però Ghezzi parlava del TITOLO, non del film. Diceva che era un titolo che racchiudeva il senso profondo del cinema, che è appunto un colpo di luce
DiscussioneZender • 9/07/21 09:27 Capo scrivano - 47727 interventi