La morte corre incontro a Jessica - Film (1971)

La morte corre incontro a Jessica
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Let's Scare Jessica To Death
Anno: 1971
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "Lasciate che Jessica muoia".

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

LET’S SCARE JESSICA TO DEATH (letteralmente "Spaventiamo Jessica a morte", tradotto in un passaggio tv col titolo LASCIATE CHE JESSICA MUOIA) è un horror abbastanza tradizionale, condotto dal regista John Hancock con pretese quasi autoriali piuttosto fuori luogo. Tutto ruota attorno alla figura di Jessica, ovviamente (Zohra Lampert), una ragazza da poco guarita (non si sa bene da cosa, ma è certo qualcosa da relazionare alla sua psiche alterata, che la porta ad agire da semiritardata mentale) che accompagnata dal marito e un amico si trova ad affrontare, in una villa nei pressi di un lago, voci ricorrenti sussurrate che la chiamano, il fantasma di una ragazza morta annegata proprio lì e altri fenomeni...Leggi tutto paranormali che il regista evita accuratamente di chiarire. La chiave di lettura sta proprio qui: il desiderio di Hancock è stupire, confonderci nel tentativo di farci scandagliare nella psiche malata di Jessica, fingere (o no?) che si tratti di una macchinazione ordita dalla strana ragazza che i tre trovano nella villa e non possono far altro che ospitare nonostante il suo atteggiamento sia piuttosto equivoco. Si mescolano i fantasmi, il vampirismo, la stregoneria, tutto quello che può spaventare senza però cercare mai la suspense vera e propria. Fondamentale la fusione della suggestiva colonna sonora di Orville Stoeber e Walter Sear (spesso solo pochi tocchi di piano, un arpeggio di chitarra…) con le immagini, per un film in cui l'impatto visivo è quasi tutto. Purtroppo il ritmo latita, le situazioni si ripetono con variazioni minime e il film (peraltro tra i preferiti di Stephen King) finisce per non convincere, anche a causa di un cast modesto e di una esagerata aderenza al cinema di Serie B anni Anni Settanta. Doppiaggio italiano pessimo.

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Herrkinski 10/08/08 18:27 - 8052 commenti

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Eccellente thriller psicologico con venature horror. Il film costruisce una storia di fantasmi (sia reali che della mente) misteriosa ed efficace, soprattutto grazie alla bellezza naturale delle scenografie e delle location, veramente spettrali e crepuscolari. Il vento che soffia quasi costantemente, il lago immobile, la casa tetra, le visioni della protagonista, la bella colonna sonora. Tutto contribuisce a creare un clima di mistero di incredibile atmosfera, in questo film dei '70s, splendidamente fotografato e ricco di suggestioni.

Undying 31/03/09 22:03 - 3807 commenti

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Reduce da un esaurimento nervoso, Jessica si trasferisce con il marito nel New England, prendendo residenza in una vecchia e spettrale magione, abitata da una spiritista (Emily/Mariclaire Costello). Primo lungometraggio di John Hancock, regista dalle buone premesse - mai sviluppate in futuro - che utilizza per l'occasione una storia ancorata ad eventi di maniera, ma sviluppati con certa attenzione lavorando finemente sulle psicologie dei protagonisti, tra i quali si distingue una bravissima Zohra Lampert, nei panni della protagonista che dà titolo al film. Sulfureo e (quasi) ignoto.

Ciavazzaro 3/08/09 11:59 - 4768 commenti

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Affascinante horror che sa costruire una bella tensione (con un notevole crescendo) e sa usare abilmente le location naturali. Menzione d'onore per Zohra Lampert, finale aperto e criptico. Buon uso anche della fotografia e gli attori sono in parte. Da vedere sicuramente.

Lucius 30/11/10 13:08 - 3015 commenti

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Ottimo film di genere. Jessica, la protagonista, in seguito ad un esaurimento soffre di incubi, ma di diversa natura rispetto a quelli di Madeleine (Anatomia di un incubo), c'è qualcosa di esoterico e ancestrale che la opprime e la chiama a sè impedendole di rifuggire al richiamo terrificante che avverte e che cerca di portarle via la vita. Le location sono suggesive, specie il lago che ricorda quello di Crystal Lake, la colonna sonora è perfetta per il tema trattato e la protagonista è calata perfettamente nel suo ruolo. Finale ambiguo.

Mickes2 18/05/13 16:32 - 1670 commenti

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Un magistrale incipit/excipit spalanca le porte a una suggestiva e straniante cifra stilistica che in questo horror psicologico dissemina indizi riuscendo a inquietare in perenne divenire, alimentando la maledizione, il mistero e ponendo fin da subito l’ottica della vicenda verso derive oscure, nevrotiche e ansiogene. Messinscena essenziale e intuizioni visive a gogò vanno a comporre quella che è una fiaba orrorifica sospesa tra vampirismo e stregoneria. Sublimano il quadro un twist finale da capogiro e buone interpretazioni.

John trent 14/09/13 11:09 - 326 commenti

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Horror informe e pasticciato che non sa dove andare a parare tra vampirismo, stregoneria e psicanalisi a buon mercato. Certamente non bastano un paio di location azzeccate (il laghetto e la casa) e la buona interpretazione di Zohra Lampert (agevolata nel tratteggiare il suo personaggio confuso e smarrito dalla confusione della sceneggiatura stessa) per salvarlo. Ci sono pellicole che almeno con l'atmosfera riescono a tenere comunque desto lo spettatore, qui invece è durissima arrivare alla fine senza addormentarsi.

Rebis 14/03/14 12:18 - 2331 commenti

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Ambizioso b-movie che si addentra nella psiche femminile in anticipo su Images. Ben sintonizzato con la cultura dell'epoca - c'è una riflessione post '68 non peregrina - è visivamente ricercato (i passaggi dal particolare al generale rivelano la parzialità del nostro punto di vista) ma difetta nella coesione narrativa e nella definizione dei personaggi: una rarefazione certo funzionale alla dimensione mentale evocata, ma fuori tempo massimo sul bellissimo finale, il cui disegno ellittico conchiude il narrato in un giro di eventi ineludibile. Di una cagneria rara il doppiaggio nostrano.

Trivex 23/06/15 09:16 - 1738 commenti

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Film caratterizzato da un'atmosfera asfissiante e misteriosa, con location azzeccate e molti momenti sinistri. La storia si svolge con un ritmo notevolmente lento, forse anche un po' troppo, ma è uno stile necessario per questo tipo di cinema. La fotografia cupa coadiuva perfettamente il resto e l'ambiente rurale normalmente - almeno per me - fonte di quiete, diviene minaccioso e inquietante. Non sono presenti scene particolarmente forti, ma alla fine l'umidiccio malsano del lago e dei suoi misteri ti rimane un poco addosso.

Cotola 10/01/16 23:15 - 8998 commenti

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Più dramma che thriller in questo film ambizioso, forse troppo, che si segnala per alcune qualità interessanti. Di sicuro quello di affrontare il dramma di questa donna e della sua psiche malata, lasciando sempre spazio a punte di mistero e di inquietudine. Poi non tutto funziona a meraviglia, non tanto nel ritmo (certamente lento) ma in certe scelte ed in certi snodi narrativi a volte un po' troppo "facili". Si potevano fare scelte diverse, ma è resta comunque un film non malaccio o forse anche discreto. Vergognoso il doppiaggio italiano.

Nicola81 1/05/17 19:42 - 2827 commenti

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Ambizioso horror psicologico che l'azzeccata location, l'eleganza formale e la strisciante inquietudine che si respira fin dall'inizio, provano a rendere coinvolgente a dispetto di un ritmo piuttosto compassato. L'ultima parte, a dire il vero, farebbe registrare anche una bella impennata sul piano della tensione, ma l'epilogo irrisolto lascia inevitabilmente l'amaro in bocca. Il mediocre doppiaggio italiano non rende giustizia alla dignitosa prova del cast. Minimale ma efficace la colonna sonora.

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Fedeerra 29/01/18 06:33 - 770 commenti

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Un film attentissimo alle dinamiche psicologiche dei suoi personaggi, che come subdoli e striscianti serpenti cambiano di continuo pelle e desideri. Inizialmente sospeso tra melodramma e ghost story, sfocia poi in un vampirico finale d'assedio; inaspettato, labirintico e scioccante. Straordinaria la fragile e sfaccettata interpretazione di Zohra Lampert.

Leandrino 31/12/20 10:53 - 506 commenti

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Un incipit meraviglioso ci porta dentro la storia (e la testa) di Jessica. Appena uscita dalle cure psichiatriche si trasferisce in nuova città, ammantata da misteri e stranezze che la fanno vacillare. Il difetto principale del film è anche il suo punto di forza: la precarietà psicologica della protagonista - una incredibile Zohra Lampert - trova senso in una scrittura frammentaria, che però sembra non imboccare mai una strada precisa (storia di fantasmi? di vampiri? altro?). Un film imperfetto che comunque inquieta con andare pacato, ottimamente girato e fotografato.
MEMORABILE: L'incipit; La cena con la nuova arrivata; La visione nel lago.

Teddy 9/02/22 06:37 - 808 commenti

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Avvolto nelle luci e nei colori tipicamente seventies, è un horror che unifica perfettamente estetica e psicologia. La suspense spesso fatica ad emergere, ma la totale adesione dell’immagine alla personalità dei protagonisti è un bell’esempio di creatività e sintesi narrativa. La Lampert, alonata da allucinazioni e sentimenti d’irrealtà, non si dimentica. Agghiacciante l’assedio finale.

Keyser3 29/08/23 22:21 - 444 commenti

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Imperfetto, nel senso più puro del termine. Cosa non funziona: c'è qualche passaggio oscuro di troppo che lascia lo spettatore insoddisfatto e i dialoghi sono di una banalità da far cadere le braccia. Cosa invece funziona: sopra di tutto l'interpretazione di Jessica, che non potrebbe essere una psicolabile più credibile di così; le atmosfere suggestive (in riva al lago) e gli ultimi venti minuti, che sono discretamente agghiaccianti. Effetti sonori base, ma puntuali. Tutto sommato, la bilancia pende verso la sufficienza.
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  • Discussione Rebis • 14/09/13 10:57
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Il pallinaggio ufficiale rappresenta solo il giudizio del Davinotti, mentre quello degli utenti - qui in controtendenza - è rappresentato dalla freccia accanto alla U. Se vuoi vedere il pallinaggio di ogni singolo utente devi entrare nella sua pagina personale ;-)
  • Discussione John trent • 14/09/13 11:15
    Custode notturno - 526 interventi
    Tutto chiaro. Pensavo che invece fosse comunque una media basata anche sui commenti degli utenti. Questa media appare allora solo per i film non commentati dal Davinotti. Thanks. :)
  • Discussione Zender • 14/09/13 11:44
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Rebis ha spiegato bene. Il termine "ufficiale" è fuorviante in effetti e un giorno (a Xamini piacendo) verrà ovviamente cambiato. E' ufficiale nel senso che è quello di Marcel M.J. Davinotti jr. e come tale soggetto a correzioni da parte degli utenti (per questo sta scritto "il correggibile"). In questo caso Marcel ha dato 2 pallini, ma il giudizio degli utenti l'ha corretto (seconda freccia a destra del pallinaggio ufficiale) giudicando che il nostro sia stato troppo severo (anzi, TUTTI l'hanno sufrecciato, ovvero gli hanno dato come minimo tre pallini, visto che la sufreccia vuol dire differenza di almeno un pallino rispetto al voto di Marcel). Insomma, è un amichevole modo di dirgli "a Davinotti, ma che hai scritto? Svejate!". Se a te non è piaciuto sarai il primo a dare un uguale al povero Marcel, che dal suo eremo virtualmente ringrazierà :), anche se ciò non muterà la media utenti, che resterà sempre verso l'alto. Come sempre, se non ti è chiaro qualcosa chiedi senza problemi, è piuttosto improtante che alcune cose siano chiare :)
    Ultima modifica: 14/09/13 17:30 da Zender
  • Discussione Rebis • 14/03/14 12:06
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Il quinto film (o sesto?) della rassegna lo dedico all’infanzia cinefila del caro Buiomega :)

    Si tratta di un b-movie ambizioso, che si muove nell’universo psichico femminile in anticipo (di un anno!) su Images di Robert Altman. Ben sintonizzato con la cultura del periodo – c’è una riflessione post ’68 abbastanza evidente e non banale - ha visivamente grandi pregi (la fotografia e i paesaggi sono splendidi) e alcune intuizioni registiche di grande efficacia (la camera scivola spesso dal particolare al generale rivelando la parzialità del nostro punto di vista, come nel bellissimo incipit dove sembra svolgersi un funerale, ma la realtà è ben diversa…). Purtroppo difetta nella coesione narrativa: la definizione dei personaggi (della protagonista, soprattutto - elemento essenziale in questo genere di pellicole) è troppo sciatta e sommaria. Spesso mancano informazioni importati per giustificare il loro agire e per coinvolgere emotivamente lo spettatore. Certo, questa rarefazione è funzionale alla dimensione mentale che il film evoca, ma la cosa risulta chiara solo nel finale, uno dei punti di forza della pellicola: il disegno ellittico che conchiude il narrato stringe il giro di eventi in una morsa ineludibile, caricandola di senso e compiutezza a posteriori, aldilà dei suoi momenti di ingenuità e stanca.

    Insomma, classico film a “effetto ritardato”, che sale il giorno dopo: a visione ultimata lascia perplessi, si è più propensi a sottolinearne i limiti che i pregi, poi ci si ripensa il giorno successivo e si scopre che il film è cresciuto, ha lascito tracce, suggestioni persistenti nella memoria…

    In ogni caso, occhio (anzi, orecchie!) al doppiaggio italiano che è di una cagneria rara: ho rivisto delle sequenze in lingua originale e il tenore è decisamente un altro. Gli interpreti sono dignitosa, mentre il doppiaggio li trasforma in degli stoccafissi. Il dvd Golem purtroppo non ha i sottotitoli, ma i dialoghi non sono proprio essenziali e per chi conosce la storia il film risulta fruibile anche in originale con modeste conoscenze della lingua.
  • Discussione Herrkinski • 14/03/14 13:54
    Consigliere avanzato - 2629 interventi
    Concordo sul vederlo in lingua originale, comunque anche a me il film era piaciuto parecchio, trovo avesse un'atmosfera davvero notevole.
  • Discussione Buiomega71 • 15/03/14 00:44
    Consigliere - 25892 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Il quinto film (o sesto?) della rassegna lo dedico all’infanzia cinefila del caro Buiomega :)

    Si tratta di un b-movie ambizioso, che si muove nell’universo psichico femminile in anticipo (di un anno!) su Images di Robert Altman. Ben sintonizzato con la cultura del periodo – c’è una riflessione post ’68 abbastanza evidente e non banale - ha visivamente grandi pregi (la fotografia e i paesaggi sono splendidi) e alcune intuizioni registiche di grande efficacia (la camera scivola spesso dal particolare al generale rivelando la parzialità del nostro punto di vista, come nel bellissimo incipit dove sembra svolgersi un funerale, ma la realtà è ben diversa…). Purtroppo difetta nella coesione narrativa: la definizione dei personaggi (della protagonista, soprattutto - elemento essenziale in questo genere di pellicole) è troppo sciatta e sommaria. Spesso mancano informazioni importati per giustificare il loro agire e per coinvolgere emotivamente lo spettatore. Certo, questa rarefazione è funzionale alla dimensione mentale che il film evoca, ma la cosa risulta chiara solo nel finale, uno dei punti di forza della pellicola: il disegno ellittico che conchiude il narrato stringe il giro di eventi in una morsa ineludibile, caricandola di senso e compiutezza a posteriori, aldilà dei suoi momenti di ingenuità e stanca.

    Insomma, classico film a “effetto ritardato”, che sale il giorno dopo: a visione ultimata lascia perplessi, si è più propensi a sottolinearne i limiti che i pregi, poi ci si ripensa il giorno successivo e si scopre che il film è cresciuto, ha lascito tracce, suggestioni persistenti nella memoria…

    In ogni caso, occhio (anzi, orecchie!) al doppiaggio italiano che è di una cagneria rara: ho rivisto delle sequenze in lingua originale e il tenore è decisamente un altro. Gli interpreti sono dignitosa, mentre il doppiaggio li trasforma in degli stoccafissi. Il dvd Golem purtroppo non ha i sottotitoli, ma i dialoghi non sono proprio essenziali e per chi conosce la storia il film risulta fruibile anche in originale con modeste conoscenze della lingua.



    Quì, Rebis, casca l'asinello. Nel senso che lo vidi da bimbetto, e mi ricordo poco e una mazza (credo fosse l'estate del 1981, su una rete regionale , di pomeriggio)

    Quindi, diciamo, cult "buiesco" a metà (lo ricordo solo con gli occhi e la mente di un decenne-quando vidi il film- poi nebbia assoluta)

    Poi, magari, rivedendolo dopo ben 33 anni non saprei l'effetto che fà.

    Comunque ho il dvd della Golem (farò sapere)
    Ultima modifica: 15/03/14 01:37 da Buiomega71
  • Discussione Rebis • 15/03/14 13:26
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Oh, certo Buio, ma al film ci sono arrivato seguendo le tue tracce... quindi perdona l'asinello ;)
  • Homevideo Digital • 21/09/23 12:33
    Portaborse - 3973 interventi
    Dvd Sinister disponibile dal 15/11/2023.
  • Discussione Max dembo • 12/10/23 23:00
    Servizio caffè - 421 interventi
    Visto in dvd pure in lingua originale. Ma Il doppiaggio è molto bello, seppure intubato come colonna sonora, ad alto livello quale era generalmente nei settanta/ottanta, tutte ottime e anche famose nel loro campo, le voci. Che sia fatto per la messa in onda tv o meno. Perché e qui chiedo lumi a Zender, il doppiaggio e la sonorizzazione sembrano assolutamente fatti per una uscita in sala, ma non si trovano locandine o manifesti cinematografici italiani, neppure con il titolo alternativo "Lasciate che Jessica muoia". Ma uscì nelle sale nel nostro Paese poi? 
  • Discussione Zender • 13/10/23 08:33
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Seocndo me in sala non è mai uscito da noi. Che poi abbia un buon doppiaggio può dipendere dal fatto che inizialmente ne fosse stata programmata l'uscita nelle sale, o che la casa ha voluto investire comunque più del solito nel doppiaggio...